Fondi_comuni Fondi comuni: costano tanto, rendono niente

dan24

Forumer storico
FONDI COMUNI:
COSTANO TANTO
RENDONO NIENTE

di Giuseppe Turani
Negli ultimi cinque anni i fondi italiani hanno perso il 19,2%, cioè circa 90 miliardi di euro. E in vent'anni di vita il loro rendimento è stato del 70% inferiore a quello dei Bot.

© La Repubblica


--------------------------------------------------------------------------------
26 Luglio 2004 18:16 MILANO

(WSI) - Puntuale come sempre arriva l'annuale indagine di Mediobanca su quel che hanno fatto (e non hanno fatto) i Fondi di investimento italiani. Va detto subito che nell'indagine di quest'anno ci sono una buona notizia e almeno tre cattive notizie.
La buona notizia consiste nel fatto che nel 2003, finalmente, i fondi italiani hanno guadagnato complessivamente 19 miliardi di euro. E questo farà certamente contenti i loro sottoscrittori. Questa buona notizia, peraltro, ha un suo risvolto pesante. Se infatti si vanno a considerare gli ultimi cinque anni di attività nel loro insieme, i fondi italian i hanno perso il 19,2 per cento. Il che significa circa 90 miliardi di euro.

Qualcuno, molto maligno, ha fatto i conti e ha calcolato che con quei soldi 500 mila italiani avrebbero potuto comprare un discreto appartamento (90 metri quadri) senza fare nemmeno una centesimo di mutuo. Zam, zam, in contanti, sull'unghia. Invece questi 90 miliardi di euro sono volati via, persi nel turbine delle Borse mondiali sotto l'attenta regia (e consulenza, ben pagata) dei gestori dei fondi italiani.

Ma rimangono da elencare le tre cattive notizie che accompagnano la prima buona notizia. La prima di queste è il fatto che continuano a salire i costi. Ormai i fondi si fanno pagare (per gestire i denari dei sottoscrittori, con risultati almeno dubbi) qualcosa come il 2,5 per cento del patrimonio. Il che è il massimo degli ultimi cinque anni e il doppio di quanto si paga a un fondo americano per farsi gestire i soldi (con risultati migliori del doppio).

La seconda cattiva notizia è che gli anni passano, ma i gestori dei nostri fondi continuano a essere personcine un po' confuse e agitate. Continuano a comprare e vendere titoli, in una sarabanda frenetica. Al punto che ogni otto rigirano tutto il patrimonio, e poi ricominciano da capo. Nervosi e, visti i risultati, non troppo efficienti. I loro colleghi americani impiegano invece due anni (e non otto mesi) per rigirare tutto il patrimonio. Sono più calmi, pensano di più (probabilmente vanno anche a pesca e in vacanza più spesso), ma alla fine guadagnano molto di più dei nostri, che danno un po' l'impressione di perdersi dentro i loro comitati strategici.

Ma c'è di peggio. Alla fine di tutto questo movimento, i gestori italiani riescono a guadagnare meno dei benchmark da essi stessi indicati. E non è che sia capitato una volta, è la regola.

I fondi azionari, ad esempio, nel 2000 sono andati sotto (rispetto al benchmark (cioè al riferimento di rendimento da essi stessi indicato) del 4,7 per cento, nel 2001 sono andati sotto del 3,9, nel 2002 dell'1,7 per cento e nel 2003 sono tornati a peggiorare: sono andati sotto infatti del 2,8 per cento.

Ma insomma conviene o non investire nei fondi? Dipende da fondo a fondo, ovviamente. Nel loro insieme, comunque, negli ultimi cinque anni hanno perso il 3,1 per cento (che diventa il 19,2 per cento se confrontato con i poveri Bot). Negli ultimi dieci anni, rispetto ai Bot, i Fondi hanno reso il 30,6 per cento in meno. Dal 1984 a oggi (data della loro nascita) i fondi hanno reso quasi il 70 per cento in meno rispetto ai Bot. Aveva ragione la nonna, che non si è mai voluta separare dai suoi Bot, anche quando sembrava che non rendessero niente.


questa sarebbe una bella pubblicità da far passare sulle reti nazionali.. :evil:
 
Ogni anno, di questi tempi, Mediobanca stronca i fondi comuni con analisi accurate ed utilizzando dati non di comodo, come invece fanno quelli che, in una maniera o in un altra (raccolta pubblicitaria), devono sempre far credere l'inverosimile.

Attendiamoci la solita risposta di Assogestioni, in cui affermano che i fondi sono il miglior strumento possibile, che nessun fondo è mai fallito (ma ci sono fondi che hanno perso anche oltre il 100% del capitale affidato loro, come Beppe Scienza fa notare) ed altre panzane.

Lo scorso anno, Assogestioni riuscì ad affermare che "i fondi rappresentano un porto sicuro nelle fluttuazioni di borsa".....senza vergogna.

Purtroppo, sempre per la questione della raccolta pubblicitaria, nessun mezzo di comunicazione di massa racconta la verità: se i clienti sapessero davvero cosa sono i fondi, le polizze e le altre schifezze vendute loro da bancari, promotori ed assicuratori, scapperebbero in massa.
 
Fondi : se li conosci li eviti , se li conosci non ti uccidono :D

una bella invenzione il risparmio gestito ,
ma solo per chi lo gestisce :rolleyes:
 
E per chi li ha in portafoglio in perdita ormai da anni che cosa consigliate? venderli e comprare degli EFT o tapparsi il naso e sperare che prima o poi risalgano?

Peleg :-?
 
peleg3 ha scritto:
E per chi li ha in portafoglio in perdita ormai da anni che cosa consigliate? venderli e comprare degli EFT o tapparsi il naso e sperare che prima o poi risalgano?

Peleg :-?

nessun consiglio credo possa essere dato per chi è in forte perdita con i fondi...certo che molto meglio un etf che te lo gestisci come vuoi (ci puoi fare anche un pac) e con una spesa di gestione irrisoria...tanto se la maggioranza dei fondi è sotto il benchmark tanto vale comprarsi un etf che lo replica perfettamente...ti fanno pagare le commissioni per una gestione "attiva" (attiva nel ciularti i soldi) quando in realtà è "peggio" di una passiva
 
peleg3 ha scritto:
E per chi li ha in portafoglio in perdita ormai da anni che cosa consigliate?
venderli e comprare degli EFT
o tapparsi il naso e sperare che prima o poi risalgano?

Peleg :-?


Premesso che tutto dipende dalla visione del mercato che si ha ,
e che QUALUNQUE essa sia un Etf è MEDIAMENTE meglio di un fondo
mi sembra evidente che devi interrogarti sulle modalità
e aspettative che ti hanno spinto verso i fondi

a) pensi di tenere a lungo , e quanto a lungo ?
se ad esempio per i prossimi 5-10-20 anni , vanno calcolati i costi
il 2,5% medio dell'articolo sopra opposto a uno 0,50 medio di un Etf
si intuisce rapidamente che si raggiunge una cifra composta
di tutto rispetto ; dopo 5 anni ma soprattutto dopo 10 (quasi il 30%
"fuffato" da spese contro un 6% dell'Etf più o meno ) .

b) sperare , in borsa equivale a morire , anche risalissero ,
sarà una risalita equivalente a quella che farà il mercato o un Etf
o sarà un tot % in meno e a quanto ammonterà annualmente composta
la differenza ?

Una gestione attiva con ETF , ma estremamente tranquilla può dare nel
tempo risultati che pochissimi fondi possono vantare .
Il problema è semmai la scarsità degli Etf sul mercato ,
ad esempio nessuno sul Far East , l'area di maggior sviluppo dei
prossimi 20-50 anni (dalla quale però ora starei lontano ) ,
nessuno sul Sud America che ciclicamente dà ritorni interessanti
(anche da qui per ora starei molto lontano ) .

Consigliare è sempre difficile , ma il consiglio "alla larga dai fondi"
è sempre ben dato , parere personale si intende :)
 
peleg3 ha scritto:
E per chi li ha in portafoglio in perdita ormai da anni che cosa consigliate?


Essere in perdita oppure in guadagno non è un elemento importante per prendere decisioni sul portafoglio (salvo casi particolari: fiscali, ad esempio).

Il non vendere in perdita è uno degli atteggiamenti più diffusi, e più errati, che ci siano. Fa il paio col mediare i prezzi di carico.

Rendiamo il tuo esempio una domanda secca: fondo o corrispondente ETF?

Se il tuo fondo non supera il mercato di riferimento, passare al corrispondente ETF è valido perché consente di ottenere una migliore performance da qui in avanti. Che l'investitore sia in perdita o in guadagno non conta nulla, appunto.
 
g.d'orta ha scritto:
peleg3 ha scritto:
E per chi li ha in portafoglio in perdita ormai da anni che cosa consigliate?


Essere in perdita oppure in guadagno non è un elemento importante per prendere decisioni sul portafoglio (salvo casi particolari: fiscali, ad esempio).

Il non vendere in perdita è uno degli atteggiamenti più diffusi, e più errati, che ci siano. Fa il paio col mediare i prezzi di carico.

Rendiamo il tuo esempio una domanda secca: fondo o corrispondente ETF?

Se il tuo fondo non supera il mercato di riferimento, passare al corrispondente ETF è valido perché consente di ottenere una migliore performance da qui in avanti. Che l'investitore sia in perdita o in guadagno non conta nulla, appunto.

sulla mediata non sono molto d'accordo :)
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto