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Discorso generale: la stragrande maggioranza dei fondi obbligazionari (e non solo gli obbligazionari) non serve a nulla, se non a far tirare fuori provvigioni ai clienti. Ci sono gli ETF's, oramai a disposizione di tutti, che consentono di posizionarsi sul mercato senza pagare commissioni inutili.
Teoria: il gestore sa cosa comprare e cosa vendere, quindi il cliente deve solo affidargli i soldi e pagare le commissioni.
Pratica: il gestore, dalla mattina alla sera, ha in mente solo come spendere i soldi che incassa grazie alle provvigioni che quei poveracci dei clienti pagano credendo di essersi affidati ad uno che sa cosa comprare e cosa vendere.
I fondi comuni obbligazionari si dividono in varie categorie, e già l'indicazione della categoria fa capire cosa c'è dentro: titolo governativi a medio termine, ad esempio.
Una loro caratteristica è essere sempre zeppi di titoli a tasso fisso, quindi in caso di rialzi dei tassi i fondi con portafogli di titoli con durata media e lunga soffrono per via del calo dei prezzi di mercato dei titoli posseduti.
Ovviamente, ci si domanda: "ma se il gestore sa che i tassi saliranno, perché ci fa ritrovare col portafoglio pieno di titoli a tasso fisso?" La risposta l'ho scritta sopra.
Un caso in cui i fondi obbligazionari possono servire è nei mercati "lontani"; geograficamente o per composizione, vedi le obbligazioni societarie, dove non si riesce a diversificare con piccole somme (ma anche qui abbiamo l'ETF quotato in Italia) e le obbligazioni dei paesi emergenti.