Giornata mondiale della poesia

Claire

ἰοίην
Il 21 marzo di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dall’UNESCO al fine di riconoscere all'espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo interculturale, della comunicazione e della pace.

Quindi, qui posteremo poesie di pace e di dialogo interculturale. Poesie che celebrano la poesia e poesie che parlano di giustizia e di temi sociali.:):):)
 
Sarebbe anche il compleanno di Alda Merini :lovin:

Non sua, ma di Adonis, il più grande poeta del mondo arabo vivente, questa:


Una cosa si era distesa nel cunicolo della storia
una cosa adorna, esplosiva
che trasporta il proprio figlio di nafta avvelenato
al quale il mercante avvelenato intona una canzone
esisteva un Oriente simile a un bambino che implora,
chiede aiuto
e l’Occidente era il suo infallibile signore.

Questa mappa è mutata
l’universo è un fuoco
l’Oriente e l’Occidente sono una tomba
sola
raccolta dalle sue ceneri.

(Oriente e Occidente, Adonis)
 
Questa è una chicca. Una poesia di una grandissima poetessa rumena, Nina Cassian.

Ne metto il testo in rumeno, certissima di fare cosa gradita ad Argema e speranzosa che la traduzione la farà lui (altrimenti la posterò io ;) )


Dialogul meu cu dictatura

O vocală curată e dimineaţa mea.
Latină pronunţie în murmurul timpului confuz.
Cu silabe raţionale
încerc să limpezesc mâlul ocult
şi violenţa promiscuă.

Protestul meu lingvistic n-are putere.
Duşmanul e analfabet.
 
Su uno dei più grandi conflitti della contemporaneità, guerra civile terribile e feroce
Ovviamente grade poeta contemporaneo:

È considerato unanimemente uno dei principali poeti del Novecento ed è il più tradotto poeta di tutti i tempi dalla lingua serbo-croata. È stato il poeta testimone di una grande tragedia la guerra di Bosnia e l’assedio di Sarajevo, e la grande voce della Sarajevo città martire dalla quale si è rifiutato di fuggire.

Izet Sarajlic

Agli amici della ex Yugoslavia

Che cosa ci è successo tutt’a un tratto
amici?

Non so
cosa fare.

Cosa scrivete.

Con chi bevete.

Quali libri leggete.

Non so più neanche
se siamo ancora amici.
 
Tu raccoglierai cento volte


Se dai del pesce ad un uomo
egli si ciberà una volta.
Ma se tu gli insegni a pescare
egli si nutrirà per tutta la vita.
Se fai progetti per un anno,
semina del grano.
Se i tuoi progetti
si estendono a dieci anni,
pianta un albero.
Se essi abbracciano cento anni,
istruisci un popolo.
Seminando grano una volta,
ti assicuri un raccolto.
e pianti un albero,
tu farai dieci raccolti.
Istruendo un popolo,
tu raccoglierai cento volte

Kuang-Tsen
 
Ultima modifica:
Sherko Bekas
Poeta Curdo

Dialoghi
Ho posato l’orecchio sopra il cuore
della terra.
Parlava d’amore, del suo amore
per la pioggia,
la terra.
Ho posato l’orecchio sul liquido cuore
dell’acqua.
Il mio amore, l’amor mio
è la sorgente, cantava
l’acqua.
L’ho posato sul cuore
dell’albero.
Della sua folta chioma,
– l’amore suo – diceva,
l’albero.
Ma quando accostai l’orecchio
all’amore stesso,
che non ha nome,
era di libertà che parlava,
l’amore.
 
Sherko Bekas
Poeta Curdo

Quando

Quando prendi un suo raggio
e con quello scrivi,
ti fa visita il sole
e ti regala un libro.
Quando sai leggere
le parole dell’onda
ti fa visita l’acqua
e ti regala la sua ninfa più bella.
E quando ti si accende nel cuore
l’amore per gli oppressi
ti fa visita il futuro
e ti offre tutta la felicità del mondo.
 
Per qualche motivo che ignoro, mi piaci moltissimo.
Molto, niente di irragionevole, direi quel poco che basta a far si che di notte, da solo, mi svegli e, non riuscendo a riaddormentarmi, inizi a sognarti.

(Franz Kafka, Lettere a Milena)
 
Hai mai conosciuto una persona che fosse molte cose in una, le portasse con sé, che ogni suo gesto, ogni pensiero che tu fai di lei racchiudesse infinite cose della tua terra e del tuo cielo, e parole, ricordi, giorni andati che non saprai mai, giorni futuri, certezze,
e un’altra terra e un altro cielo che non ti è dato possedere?

(Cesare Pavese)
 
Concludo con lei che parla di Poeti

I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere iddio
ma i poeti nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.

Alda Merini
 

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