aggiorno anche questa discussione, oggi che sono ispirato. L'analisi dell'open interest sul derivato italiano, ultimamente mi ha messo significativamente in crisi. Mi attendevo un ribasso corposo (che tuttora attendo), e il mercato, un passetto alla volta, saliva. Ho subito un significativo loss, ed esposto il portafoglio ad una perdita teorica decisamente più grande dei 1000 € bruciati. Cmq, continuavo ad avere determinate impressioni. Poi, complice anche una mia distrazione (è davvero pericoloso averne in borsa...), mi è venuto un colpo: per errore mi attendevo la scadenza del contratto una settimana dopo di quella effettiva, e ho scambiato in parte il rollover per chiusure determinate da altre ragioni. Capito che si trattava di passaggio alla nuova scadenza, ho cercato di riprendere le fila dell'analisi. Tutto sommato, sono rimasto troppo confuso e mi mancano importanti punti di riferimento.
Ciò che faccio in queste situazioni, è quello di riferirmi a ciò che avevo di "fermo" che non ho ragione di ritenere sia mutato. Ora, siccome ho avuto l'impressione che il grosso accumulo vedesse loro posizionati in vendita, continuo a credere che quelle posizioni rimangano in essere, con la conseguenza che il mercato dovrebbe dargli ragione. A prescindere dagli ultimi movimenti ribassisti, poca roba rapportati ai movimenti attesi, il mercato dovrebbe fare uno scivolone fino ai 31.000, anche se in origine mi attendevo i 29.500 che francamente mi sento di non escludere.
Ho sposato le teorie di alcuni opzionisti che parlavano delle scadenze di giugno per dare una smossa al mercato, poiché gli istituzionali avevano venduto tempo nel range 32.500-33.000. Dato l'andamento successivo del mercato, potrebbero aver avuto ragione.
Propongo a Lupin di incrociare in modo maggiormente sistematico le nostre analisi, come da vecchi propositi

, perché ho messo concretamente in evidenza i limiti che le mie analisi possono avere quanto a timing, sfruttandole operativamente con le opzioni.
A presto,
Strd.