Golpe e contro-Golpe in USA

insomma se non ho capito male è l'FBI ad aver fornito ad Assange le email della famiglia Clinton da cui emerge la grande corruzione
 
Se il tutto venisse confermato, Hillary Clinton non solo dovrebbe essere accusata di ostruzione alla giustizia e di aver mentito a un procuratore dell’FBI, ma potrebbe anche essere incriminata per pedofilia.

Pedofilia, altra macchia nel curriculum di Hillary Clinton?


Ci mancherebbe solo la pedofilia nel curriculum di Hillary Clinton.

Del resto, se è stata messa in relazione con dei satanisti – il che non dovrebbe stupire, a motivo del suo sostegno all’aborto e all’ideologia omosessualista – non dovremmo stupirci nemmeno se di mezzo ci fosse pure la pedofilia.

La polizia di New York sta cominciando ad indagare sulla rete di sesso pedofilo di cui i Clinton sarebbero stati clienti speciali.

In Italia ovviamente i media non ne parlano, ma negli Stati Uniti è stato diffuso un video di Steve Piecedznik, in cui si racconta che Bill e Hillary, separatamente o insieme, sono saliti almeno una decina di volte sul “Lolita Express”, ovvero un aereo di lusso di cui è proprietario Jeff Epstein, un noto finanziere già pregiudicato per fatti sessuali pedofili, e che trasporta regolarmente politici e celebrità varie alle Bahamas, dove possono far sesso con bambini e bambine.

Ebbene, se la polizia sta indagando, evidentemente gli inquirenti ritengono il tutto quantomeno verosimile. Anche perché, come detto, ad essere coinvolte sono anche altre grandi personalità americane.

Se il tutto venisse confermato, Hillary Clinton non solo dovrebbe essere accusata di ostruzione alla giustizia e di aver mentito a un procuratore dell’FBI, ma potrebbe anche essere incriminata per pedofilia.

Ecco quindi chi è la candidata democratica alla Casa Bianca, osannata dai giornali di tutto il mondo: una signora profondamente anti-cattolica, che ha esercitato enormi pressioni sulle gerarchie ecclesiastiche per cambiare la dottrina della Chiesa in ambito morale, che vuole l’aborto illimitato, che finanzia la contraccezione, appoggia la lobby Lgbt, non è estranea al satanismo e può darsi che non disdegni nemmeno la pedofilia.

Ordunque, questa donna dopodomani potrebbe essere la nuova presidente degli Stati Uniti d’America, il Paese che – piaccia o meno – resta ancora la più grande superpotenza mondiale, in grado di dettare legge ovunque.

Il bello è che anche tanti “cattolici” fanno il tifo per lei…

Federico Catani

Fonte: Il Giornale
 
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“Pizzagate”, la Rete Pedofilo-Satanica attorno a Hillary Clinton
Di Maurizio Blondet , il 30 novembre 2016 47 Comment
“Pizzagate”, la Rete Pedofilo-Satanica attorno a Hillary Clinton - Rischio Calcolato

Qualcuno mi manda per mail una copertina di Uomo Vogue Italia: ritrae James Franco,un attore di qualche notorietà, insieme a Marina Abramovic. Questa, il lettore ricorderà, è la ‘artista’ e strega che invitò John Podesta, il capo della campagna di Hillary, a un “cooking spirituale” con sangue e sperma.

Mi mandano anche un’altra foto: Riccardo Tisci, uno stilista italiano di successo (ha realizzato costumi per Madonna) che si fa’allattare al seno della Abramovic.

Mi tocca parlarvi dunque dello scandalo pedofilo-satanico che viene in questi giorni represso e sepolto dai media americani, perché coinvolge l’entourage intimo di Hillary Clinton.
La Abramovic è solo una del vastp giro: ha ricevuto dalla Fondazione Clinton 10 mila dollari, probabilmente come compenso di una “performance privata”.
Sui media alternativi e social (i soli che hanno compiuto l’indagine, collettivamente e con risultati probanti)
lo scandalo è battezzato PIZZAGATE.
Perché tutto gira attorno alla Pizzeria Comet Ping Pong, 5037 Connecticut Ave NW, Washington, proprietà di James Alefantis.


Qui sotto una immagine diffusa dallo stesso Alefantis su Instagram, che fa’ capire che lì non si mangia pizza.



I blogger sono convinti che il gruppo usi un linguaggio cifrato.
Dove “pizza” sta per bambina,
“hot dog” per bambino, e così via.
Ora, il gruppo Podesta – ricco e sofisticato – sembra insaziabilmente affamato di questi cibi semplici e popolari. Li cercano in tutto il mondo. John Podesta, in una mail del 3 settembre 2015, scrive all’interlocutore: “Sogno il tuo banchetto hotdog in Hawaii”

  • From:S[email protected] To: [email protected] Date: 2015-09-03 18:17 Subject: man, I miss you
  • I’m dreaming about your hotdog stand in Hawaii…
  • Nel 2009, il presidente Obama si fa’ arrivare in volo da Chicago, per “un evento privato alla Casa Bianca”, “pizze ed hotdog” per 65 mila dollari.
The Global Intelligence Files - RE: Get ready for "Chicago Hot Dog Friday"

Mancano forse pizze e panini al wurstel a Washington? Anche le pizze cui si allude fra adepti.
Qui “Joshua”, che è il cuoco del Comet Ping Pog, fa capire quali siano le specialità della casa.




Introduciamo dunque il padrone della Comet Ping Pong, James Alefantis. La rivista del lusso e della moda “GQ” lo dice “una delle 50 persone più potenti di Washington”, il che – ammettiamolo – è strano per un pizzaiolo. E’ uno dei massimi raccoglitori di fondi per Hillary.
Bisessuale, il suo compagno è David Brock, noto giornalista liberal, che il Time Magazine ha descritto come “uno dei membri più influenti del partito democratico”.
La coppia ha raccolto fondi e fatto intensa campagna per la Clinton.

Perché una pizzeria si chiama “Ping Pong”. Perché si gioca a ping pong, risponde la pubblicità della Comet.
Secondo i bloggers, nel gergo pornografico, “ping-pong” è una pratica sessuale aberrante dove due uomini penetrano una donna.
O il contrario… Si vedano le racchette da ping pong che appaiono sui menù del Comet:





Sono due simboli per “femmina”, uniti dal lato del sesso.





Sul suo conto Istagram, Alefantis – che qui si firma jimmycomet – posta foto come questa (o le postava, oggi ha chiuso):



O come questa:



Ma c’è anche questa foto: un lugubre sotterraneo senza finestre, forse una stanza frigorifera.



I commenti dei suoi “amici” sembrano sapere che lì succederà qualcosa di orribile: “killroom”, commenta uno. Un altro: “E’ dove i lupi mannari si chiudono nelle notti di luna piena?”. Lui, Alefantis, scrive: “murder”, assassinio.

Nella pizzeria di Alefantis, si esibiscono gruppi pop. Uno si chiama “Sex Stain” (macchia di sesso).
Si guardi la foto del gruppo che si esibisce, in una performance alla Comet il 15 settembre scorso. . Il simbolo sulla sinistra della cantante, a forma di piramide o triangolo blu sul grosso dado:



E’ il simbolo che l’FBI ha identificato, fra molti altri, attraverso i quali i pedofili si riconoscono.


Quando nel corso di un’inchiesta ci si imbatta in questo simbolo, gli agenti federali sono istruiti a sospettare delitti di pedofilia.





A questo punto bisogna introdurre Tony Podesta, il fratello di John Podesta. Descritto dai media come “Un superlobbista”, professionalmente “capace di tutto”, con una cerchia di amicizie potenti. “Tony ha trasformato la sua magione di Kalorama in un santuario dell’arte contemporanea”, hanno scritto i giornalisti del Washington Post fra l’adulatorio e il terrificato. Perché nel suo studio, Tony Podesta tiene un quadro della pittrice Biljana Djiurdjevic. Qui sotto un altro quadro della Djurdjevic:



Cercate di metterla come volete, è un bambino che sta per essere torturato.

Qui un altro:



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Gli occhi dilatati dal terrore e le faccine impaurite di queste vittime, sembrano attrarre l’attenzione (erotica) della pittrice.
Secondo un blogger psichiatra, da questi quadri si può ritenere che la stessa Djurdjevic deve aver subito qualche violenza carnale nell’infanzia.

Qui posto anche la pubblicità dell’agenzia di PR di John Podesta.



Molto istruttivo (e abietto) il comportamento dei mainstream media di fronte a queste scoperte.
Invece di sguinzagliare torme di giornalisti ad indagare, hanno taciuto per settimane, sperando che il vecchio trucco “la CNN non ne parla” bastasse ad insabbiare la storia. Poi, siccome il vecchio trucco non funziona più e la storia diventa sempre più spaventosa via via che si moltiplicano le ricerche dei blogger, il New York Times si è deciso a pubblicare un articolo. Titolo: “i creatori di notizie false si scatenano contro una pizzeria che accusano di essere il nido di un traffico di bambini”.

Particolare interessante: il titolo dell’articolo è stato cambiato tre volte nella versione online. Prima è apparso come “Controlliamo i fatti – Questa pizzeria non è un sito di traffico pedofilo” « Fact Check – This Pizzeria Is Not A Child Trafficking Site ». Poi, la frasetta: “Fact Check” è scomparsa. Probabilmente hanno “controllato i fatti”, e trovato la pistola fumante. Allora il titolo è quello che abbiamo detto: : « Fake News Onslaught Targets Pizzeria as Nest of Child-Trafficking ».

I media hanno così inserito la storia nella campagna che stanno sferrando contro i blogger, e che chiamano “Fake News”, Notizie False. Una campagna che consiste in questo argomento: i blogger alternativi hanno provocato la disfatta di Hillary diffondendo “fake news” sul suo conto. Le sole notizie vere sono quelle che diamo noi sui nostri media. Noi siamo i professionisti, noi prima di dare le notizie “controlliamo i fatti” (fact check). I gestori dei social sono invitati a censurare, anzi chiudere i siti che danno “fake news”. Esiste anche una lista,che comprende persino Zero Hedge, Drudgereport, ed altri rispettatissimi siti.

Fake News Watch – Last updated: 01/18/2016

In realtà, l’articolo del New York Times non porta alcun argomento o fatto che smentisca quel che i blogger hanno scoperto. Si limita a simpatizzare con Alefantis, poveretto, aggredito da cospirazionisti deliranti mentre lui gestisce solo una semplice pizzeria per famiglia.

Portateci i vostri bambini…


Affresco alla pizzeria Comet Ping Pong



Chickenlover” sarebbe parola in codice per pedofilo




…collana gialla starebbe per “analingus”.





Ho pubblicato solo una minima parte delle scoperte dei blogger. Da ultimo è emersa questa notizia: un possibile collegamento fra la morte di Andrew Breitbart, celebre giornalista fondatore del notiziario più pro-Trump ed anti-Clinton, Breditbart Com.

Mi sfugge come mai il guru-progressista John Podesta non è noto piuttosto come insabbiatore di una operazione di schiavi sessuali bambini di livelo mondiale”, scrisse Breitbart in un tweet il 4 febbraio 2011. Il primo marzo 2012, Breitbart è morto per “collasso cardiaco”. A 43 anni di età. Il suo posto l’ha preso Steve Bannon, che oggi è al fianco di Trump come suo consigliere speciale, nonostante le frenetiche accuse scatenategli contro di essere un “razzista, anti-donne, anti-negri” ed “antisemita” (ha litigato con metà dei neocon, tutti ebrei).

Andrew Breitbart tweet before death adds fuel to online speculation of D.C. sex-trafficking ring

Penso non occorra ricordare che questo tipo di pratiche, oltre che per lussuria, sono esercitate per acquistare potenza magica. Sono “Peccati del Nono Cerchio”, il più profondo dell’inferno, dove Dante pone i “traditori contro chi si fida”. I bambini, innocenti, per eccellenza si fidano.

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La Abramovic


L’articolo “Pizzagate”, la Rete Pedofilo-Satanica attorno a Hillary Clinton è tratto da Blondet & Friends, che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme ai suoi consigli di lettura.
 
Dezzani: Bergoglio scelto dal superclan Usa oggi perdente
Scritto il 30/11/16 • nella Categoria: idee Condividi

Ratzinger “deposto” da un complotto gestito dai servizi segreti anglosassoni, con anche la collaborazione di Gianroberto Casaleggio. Obiettivo: insediare in Vaticano l’attuale pontefice “modernista”. Un piano del massimo potere, gestito da personaggi come George Soros e ora messo in pericolo dalla vittoria di Trump. Lo sostiene Federico Dezzani, che evoca “padrini occulti” dietro al pontificato di Bergoglio, di cui profetizza l’imminente fine. Nonostante il flop del Giubileo e «il sostanziale fallimento dell’Anno Santo», Papa Francesco oggi accelera la svolta modernista: crea nuovi cardinali a lui fedeli e concede a tutti i sacerdoti la facoltà di assolvere l’aborto. «Forse Bergoglio ha fretta, perché sa che il contesto internazionale che lo ha portato sul Soglio Petrino si è dissolto con l’elezione di Donald Trump», scrive Dezzani, secondo cui furono «l’amministrazione Obama e George Soros» a introdurre il gesuita argentino, «in forte odore di massoneria», dentro le Mura Leonine. Bergoglio? Sarebbe «la versione petrina di Barack Hussein Obama», in coerenza col “cesaropapismo”, grazie al quale il potere civile estende la propria competenza al campo religioso, così da plasmare la dottrina «secondo le esigenze del potere temporale».

Una pratica bizantina, ancora viva nell’Occidente moderno? Senz’altro: «La Chiesa di Roma subisce, dalla notte dei tempi, gli influssi del mondo esterno: re francesi, imperatori tedeschi, generali corsi e dittatori italiani hanno sempre cercato di ritagliarsi una Chiesa su misura». Dopo il 1945, il Vaticano è stato «inglobato come il resto dell’Europa Occidentale nell’impero angloamericano», subendone l’influenza politica, economica e ideologica: «Quanto avviene alla Casa Bianca, presto o tardi, si ripercuote dentro le Mura Leonine». Se poi il potere temporale si sente particolarmente forte e ha fretta di imporre la propria agenda alla Chiesa cattolica, «indebolita da decenni di secolarizzazione della società e in preda ad una profonda crisi d’identità», a quel punto – sostiene Dezzani – spinge più a fondo la “modernizzazione” dello Stato pontificio «cosicché il Papa “si dimetta”, come un amministratore delegato qualsiasi, e gli azionisti di maggioranza possano nominare un nuovo “chief executive officer” della Chiesa cattolica apostolica romana, sensibile ai loro interessi».

Ratzinger “licenziato” dalla Casa Bianca? «Durante la folle amministrazione di Barack Hussein Obama, periodo durante cui l’oligarchia euro-atlantica si è manifestata in tutte le sue forme, dal terrorismo islamico all’immigrazione selvaggia, dagli assalti finanziari alle guerre per procura alla Russia – continua Dezzani nel suo blog – abbiamo assistito a tutto: comprese le dimissioni di Benedetto XVI, le prime da oltre 600 anni (l’ultimo pontefice ad abdicare fu Gregorio XII nel 1415), e alla nascita di un ruolo, quello di “pontefix emeritus”, sinora mai attribuito ad un Vicario di Cristo vivente». L’interruzione del pontificato di Joseph Ratzinger, seguita dal conclave del marzo 2013 che elegge l’argentino Jorge Mario Bergoglio, è una vera e propria “rivoluzione”: «Ad un pontefice “conservatore” come Benedetto XVI ne succede uno “progressista” come Francesco, a un difensore dell’ortodossia cattolica succede un modernista che vuole “rinnovare” la dottrina millenaria della Chiesa». Non solo: «Ad un Papa che aveva ribadito l’inconciliabilità tra Chiesa Cattolica e massoneria ne subentra uno che è in fortissimo odore di libera muratoria».

E ad un pontefice «sicuro che solo nella Chiesa di Cristo c’è la salvezza» segue «un paladino dell’ecumenismo», talmente ardito da dichiarare ad Eugenio Scalfari nel 2013: «Non esiste un Dio cattolico, esiste Dio». Per Dezzani, il fondatore della “Repubblica”, «ben introdotto negli ambienti “illuminati” nostrani ed internazionali», in effetti «è un’ottima cartina di tornasole per afferrare il mutamento in seno alla Chiesa», strettamente sorvegliato dall’élite di potere. Si passa dall’editoriale “Da Pacelli a Ratzinger, la lunga crisi della Chiesa” del maggio 2012, dove Scalfari ragiona a distanza sul pontificato “lezioso” di Ratzinger, rinfacciandogli una scarsa apertura alla modernità, a Lutero ed all’ecumenismo, al dialogo tête-à-tête del novembre 2016, dove Scalfari discetta amabilmente con Bergoglio di “meticciato universale”, «tema tanto caro alla massoneria», interprete del sincretismo culturale che è alla base della modernità stessa, alla cui creazione proprio il network libero-muratorio contribuì, a partire dal ‘700.

Federico Dezzani si concentra su Bergoglio, che considera «la versione petrina di Barack Obama», al punto che «si potrebbe sostenere che sia stato il presidente americano ad installare il gesuita ai vertici della Chiesa»? Sarebbe un’affermazione «soltanto verosimile», precisa, visto che «sono gli stessi ambienti che hanno appoggiato Barack Obama (e che avevano investito tutto su Hillary Clinton nelle ultime elezioni) ad aver preparato il terreno su cui è germogliato il pontificato di Bergoglio». In altre parole, è il milieu «della finanza angloamericana, di George Soros e dell’establishment anglofono liberal». Se si riflette sugli ultimi tre anni di pontificato, continua Dezzani, l’azione del Papa sembra infatti ricalcata sull’amministrazione democratica. Obama si fa il paladino della lotta al surriscaldamento globale, culminata col Trattato di Parigi del dicembre 2015? Bergoglio risponde con l’enciclica ambientalista “Laudato si”. Obama «ed i suoi ascari europei, Merkel e Renzi in testa», incentivano l’immigrazione di massa? Bergoglio «ne fornisce la copertura religiosa, finendo col dedicare la maggior parte del pontificato al tema». Ancora: Obama legalizza i matrimoni omosessuali? «Bergoglio si spende al massimo affinché il Sinodo sulla famiglia del 2014 si spinga in questa direzione».

Gli “automatismi” continuano, estendendosi anche al welfare. La Casa Bianca vara una discussa riforma sanitaria che incentiva l’uso di farmaci abortivi? «Bergoglio allarga all’intera platea di sacerdoti, anziché ai soli vescovi, la facoltà di assolvere dall’aborto». Ma è possibile «insediare in Vaticano» un pontefice «in perfetta sintonia con l’amministrazione democratica di Obama» e, sopratutto, «espressione degli interessi retrostanti», che Dezzani definisce «massonici-finanziari»? E’ il tema della ricostruzione di Dezzani, che parte dalla “resa” di Ratzinger. Se si vuole attuare un “regime change”, il primo passo è «sbarazzarsi della vecchia gerarchia». Dinamica classica, «già vista in Italia con Tangentopoli, che spazzò via la vecchia classe dirigente italiana spianando la strada ai governi “europeisti” di Amato e Prodi». In Germania, la Tangentopoli tedesca «decapitò la Cdu e favorì l’emergere della semi-sconosciuta Angela Merkel». A Firenze, lo scandalo urbanistico sull’area Castello «eliminò l’assessore-sceriffo Graziano Cioni e avviò la scalata al potere di Matteo Renzi». O ancora, in Brasile, dove «lo scandalo Petrobas ha causato la caduta di Dilma Rousseff e la nomina a presidente del massone Michel Temer».

Stesso schema, sempre: «Accuse di corruzione (fondate o non), illazioni infamanti, minacce, sinistre allusioni, carcerazioni preventive, battage della stampa, false testimonianze, omicidi: qualsiasi mezzo è impiegato per “scalzare” i vecchi vertici indesiderati». In Vaticano, nel mirino finirono «Ratzinger e il suo seguito di cardinali conservatori, da defenestrare a qualsiasi costo per l’avvento di un pontefice modernista». Ed ecco, puntale, lo scandalo “Vatileaks”, cioè lo smottamento – lungamente incubato – che ha condotto al ritiro di Ratzinger. L’analisi di Dezzani parte dagli Usa. Aprile 2009: Obama è insediato alla Casa Bianca da appena tre mesi «e con lui quell’oligarchia liberal decisa a sbarazzarsi di Benedetto XVI». In Italia esce “Vaticano SpA”, il libro di Gianluigi Nuzzi che “grazie all’accesso, quasi casuale, a un archivio sterminato di documenti ufficiali, spiega per la prima volta il ruolo dello Ior nella Prima e nella Seconda Repubblica”. Ovvero: «Mafia, massoneria, Vaticano e parti deviate dello Stato sono il mix di questo bestseller che apre la campagna di fango e intimidazione contro Ratzinger».
L’autore, secondo Dezzani, «è uno dei pochi giornalisti italiani ad essere in stretti rapporti con il solitamente schivo Gianroberto Casaleggio: Nuzzi ottiene nel 2013 dal guru del M5S una lunga intervista e, tre anni dopo, partecipa alle sue esequie a Milano». Nuzzi è una prestigiosa “penna” del “Giornale”, di “Libero” e del “Corriere della Sera”: è lecito supporre che «confezioni “Vaticano SpA” e il successivo bestseller “Vatileaks”, avvalendosi delle fonti passategli dagli stessi ambienti che si nascondo dietro Gianroberto Casaleggio ed il M5S»? Ipotetici, veri manovratori: «I servizi atlantici e, in particolare, quelli britannici che storicamente vivono in simbiosi con la massoneria». Il biennio 2010-2011 vede Ratzinger «assalito da ogni lato dalle inchieste sulla pedofilia, il tallone d’Achille della Chiesa cattolica su cui l’oligarchia atlantica può colpire con facilità», infliggendo ingenti danni. “Scandalo pedofilia, il 2010 è stato l’annus horribilis della Chiesa cattolica” scrive nel gennaio 2011 il “Fatto Quotidiano”.
 
È lo stesso periodo in cui l’argentino Luis Moreno Ocampo, primo procuratore capo della Corte Penale Internazionale ed ex-consulente della Banca Mondiale, valuta se accusare il pontefice Ratzinger di crimini contro l’umanità, imputandogli i “delitti commessi contro milioni di bambini nelle mani di preti e suore ed orchestrati dal Papa”. Poi arriva il 2012, ancora con gli americani in prima linea. Lo rivela Wikileaks, svelando l’esistenza di un documento «indispensabile per capire le trame che portano alla caduta di Ratzinger». È il febbraio 2012 quando John Podesta, futuro capo della campagna di Hillary, scrive a Sandy Newman un’email intitolata: “Opening for a Catholic Spring? just musing…” ossia: “Preparare una Primavera cattolica? Qualche riflessione…”. Già allora, Podesta era «un papavero dell’establishment liberal», capo di gabinetto della Casa Bianca ai tempi di Bill Clinton, nonché fondatore del think-tank “Center for American Progress”, «di cui uno dei principali donatori è lo speculatore George Soros». E Sandy Newman? Creatore di potenti think-tanks progressisti (“Voices for Progress”, “Project Vote!”, “Fight Crime: Invest in Kids”) in cui si fece le ossa, fresco di dottorato, il giovane Obama.

Scrive Newman: «Ci deve essere una Primavera cattolica, in cui i cattolici stessi chiedano la fine di una “dittatura dell’età media” e l’inizio di un po’ di democrazia e di rispetto per la parità di genere». E Podesta: «Abbiamo creato “Cattolici in Alleanza per il Bene Comune” per organizzare per un momento come questo, ma non ha ancora la leadership per farlo. Come la maggior parte dei movimenti di “primavera”, penso che questo dovrà avvenire dal basso verso l’alto». Lo scambio di email hacketrato ora da Wikileaks, aggiunge Dezzani, si inserisce perfettamente nel contesto degli ambienti anglosassoni liberal, «gli stessi dove si discute da anni della necessità di un Concilio Vaticano III che apra a omosessuali, aborto e contraccezione». Il mondo ha bisogno di un nuovo Concilio Vaticano, scrive nel 2010 un membro del “Center for American Progress”, che parla apertamente di una “primavera cattolica” «che ponga fine alla dittatura medioevale della Chiesa, sulla falsariga della “primavera araba” che ha appena sconquassato il Medio Oriente».

Di lì a poche settimane, continua Dezzani, «parte infatti la manovra a tenaglia che nell’arco di una decina di mesi porterà alla clamorose dimissioni di Benedetto XVI: è il cosiddetto “Vatileaks”, una furiosa campagna mediatica che attaccando su più fronti (Ior, abusi sessuali, lotte di palazzo, la controversa gestione della Segreteria di Stato da parte del cardinale Bertone) infligge il colpo di grazia al già traballante pontificato del conservatore Ratzinger, dipinto come “troppo debole per guidare la Chiesa”». L’intero scandalo, insiste Dezzani, poggia sulla fuga di notizie, «un’attività che dalla notte dei tempi è svolta dai servizi segreti». Notizie «trafugate» sono quelle che consentono a Nuzzi di confezionare il secondo bestseller, il libro-terremoto che esce nel maggio 2012: “Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI”, poi tradotto in inglese dalla Casaleggio Associati con l’emblematico titolo “Ratzinger was afraid: The secret documents, the money and the scandals that overwhelmed the pope”.

Chi è la fonte di Nuzzi, il cosiddetto “corvo”? «Come nel più banale dei racconti gialli, è il maggiordomo, quel Paolo Gabriele che funge da capro espiatorio per una macchinazione ben più complessa», sostiene Dezzani. Notizie “trafugate” sarebbero anche quelle che compaiono sul “Fatto Quotidiano”, utili a dimostrare che lo Ior, gestito da Ettore Gotti Tedeschi, per il giornale di Travaglio «non ha alcuna intenzione di attuare gli impegni assunti in sede europea per aderire agli standard del Comitato per la valutazione di misure contro il riciclaggio di capitali», né di «permettere alle autorità antiriciclaggio vaticane e italiane di guardare cosa è accaduto nei conti dello Ior prima dell’aprile 2011». Gotti Tedeschi, ricorda Dezzani, verrà brutalmente licenziato dallo Ior il 25 maggio, lo stesso giorno dell’arresto del maggiordomo Gabriele, «così da alimentare il sospetto che i “corvi” siano ovunque, anche ai vertici dello Ior, Gotti Tedeschi compreso».
Notizie “trafugate”, infine, sarebbero anche gli stralci pubblicati da Concita De Gregorio su “La Repubblica” e da Ignazio Ingrao su “Panorama” nel febbraio 2013, «estrapolati da un presunto dossier segreto e concernenti una fantomatica “lobby omosessuale in Vaticano”: sarebbe la gravità di questo documento, secondo le ricostruzione della stampa, ad aver convinto Ratzinger alle dimissioni». Si arriva così all’11 febbraio 2013: durante un concistoro per la canonizzazione di alcuni santi, Benedetto XVI, visibilmente affaticato, comunica in latino la clamorosa rinuncia al Soglio Pontificio. «Fu costretto alle dimissioni sotto ricatto? Era effettivamente spaventato?». Ratzinger smentisce nel modo più netto. Di recente ha ribadito che «non si è trattato di una ritirata sotto la pressione degli eventi o di una fuga per l’incapacità di farvi fronte». E ha aggiunto: «Nessuno ha cercato di ricattarmi».

L’11 febbraio 2013, Ratzinger aveva affermato di «non essere più sicuro delle sue forze nell’esercizio del ministero petrino». Lo si può capire: era «fiaccato da tre anni di attacchi mediatici, piegato dallo scandalo “Vatileaks”». Così, l’anziano teologo – 86 anni – ha scelto le dimissioni. Tutto calcolato? «Le disgrazie del “conservatore” Ratzinger ed il massiccio cannoneggiamento che ha indebolito i settori della Chiesa a lui fedeli, spianano così la strada ad un Papa modernista, che attui quella “Primavera cattolica” tanto agognata dall’establishment angloamericano», scrive Dezzani. «Il Conclave del marzo 2013 (durante cui, secondo il giornalista Antonio Socci, si verificano gravi irregolarità che avrebbero potuto e dovuto invalidarne l’esito), sceglie così come vescovo di Roma l’argentino Jorge Mario Bergoglio: primo gesuita a varcare il soglio pontificio, dai trascorsi un po’ ambigui ai tempi della dittatura argentina». Duro il giudizio di Dezzani: «La ricattabilità è un tratto saliente dei burattini atlantici, da Angela Merkel a Matteo Renzi». Inoltre, il nuovo vescovo di Roma «è salutato con gioia dalla massoneria argentina, da quella italiana e dalla potente loggia ebraica del B’nai B’rith, che presenzia al suo insediamento».

Lo stesso Bergoglio è un libero muratore?
«Più di un elemento di carattere dottrinario, dal diniego che “Dio sia cattolico” all’ossessivo accento sull’ecumenismo, fanno supporre di sì», sostiene Dezzani. «Ma è soprattutto l’amministrazione democratica di Barack Obama e quella cricca di banchieri liberal ed anglofoni che la sostengono, a rallegrarsi per il nuovo papa». Bergoglio è il pontefice che «attua nel limite del possibile quella “Primavera Cattolica” tanto agognata (matrimoni omosessuali, aborto e contraccezione)». E’ il Papa che «sposa la causa ambientalista», che «fornisce una base ideologica all’immigrazione indiscriminata», che «sdogana Lutero e la riforma protestante». Ancora: è il pontefice che «sostanzialmente tace sulla pulizia etnica in Medio Oriente ai danni dei cristiani per mano di quell’Isis, dietro cui si nascondono quegli stessi poteri (Usa, Gb e Israele) che lo hanno introdotto dentro le Mura Leonine». È anche il primo Papa ad avere l’onore di parlare al Congresso degli Stati Uniti durante la visita del settembre 2015, prodigandosi per «sedare i malumori nel mondo cattolico americano contro la riforma sanitaria Obamacare».

L’ultimo clamoroso intervento di Bergoglio a favore dell’establishment atlantico, continua Dezzani, risale al febbraio 2016, quando il pontefice etichettò come “non cristiana” la politica anti-immigrazione di Donald Trump. Un «incauto intervento», che per Dezzani rivela «il desiderio di sdebitarsi con quel mondo cui il pontefice argentino deve tutto», ma c’era anche «la volontà di mettere al riparo la sua opera di “modernizzazione” della Chiesa». La vittoria di Hillary Clinton, cioè della candidata di George Soros e dell’oligarchia euro-atlantica, «era infatti la conditio sine qua non perché la “Primavera Cattolica” di Bergoglio potesse continuare». Al contrario, «la sua sconfitta ha smantellato quel contesto geopolitico su cui Bergoglio ha edificato la traballante riforma progressista della Chiesa», sostiene sempre Dezzani. «Come François Hollande, come Angela Merkel e come Matteo Renzi, Jorge Mario Bergoglio, benché vescovo di Roma, oggi non è altro che il residuato di un’epoca archiviata». Dezzani lo considera «un figurante senza più copione, fermo sul palco, ammutolito ed estraniato, in attesa che cali il sipario».

«Ultimo sussulto», da parte di Bergoglio, per «blindare la sua opera», il conferimento a tutti i sacerdoti della facoltà di assolvere dal peccato dell’aborto. A ciò si aggiunge «una terza infornata di cardinali (più di un terzo del collegio cardinalizio è ora formato da prelati a lui fedeli), così da imprimere un connotato “liberal” anche al futuro della Chiesa di Roma». Ma, per Dezzani, «è ormai troppo tardi», perché «la ribellione dentro la Chiesa alla sua “Primavera Cattolica” è iniziata».
Quattro cardinali hanno di recente sollevato gravi contestazioni al documento “Amoris Laetitiae”, con cui Bergoglio ha chiuso i lavori del Sinodo sulla Famiglia, «contestazioni cui il pontefice non ha ancora risposto». E soprattutto: «Alla Casa Bianca non c’è più nessuno a proteggerlo. Anzi, c’è un presidente in pectore che, forte del voto della maggioranza dei cattolici americani, ne gradirebbe forse le dimissioni sulla falsariga di Benedetto XVI». Un’analisi buia, estrema e sconcertante. In premessa, Dezzani la definisce “verosimile”. Poi però la sottoscrive senza più incertezze: per Bergoglio, dice, «la fine si avvicina».

Dezzani: Bergoglio scelto dal superclan Usa oggi perdente | LIBRE
 
MESTRUO, SPERMA, LATTE DI DONNA: TUTTI A CENA CON JOHN PODESTA
Maurizio Blondet 5 novembre 2016 8

MESTRUO, SPERMA, LATTE DI DONNA: TUTTI A CENA CON JOHN PODESTA - Blondet & Friends

Questa ve la do come la dà Paul Joseph Watson, direttore di Infowars, tra i blogger alternativi probabilmente il migliore. Uno dei pochi che davvero spulcia con attenzione le migliaia di email di Wikileaks (e chi ha il tempo di farlo?)

In una mail del 28 giugno 2015, Marina Abramovic, una “artista” molto apprezzata nella elite mondano-culturale di New York, invita John Podesta, il capo della campagna di Hillary (e “cattolico adulto”) ad una serata “a casa mia”: una serata di Spirit Cooking. E’ una “cucina” secondo un rituale di Alesteir Crowley, palesemente satanico. Marina Abramovic, che passa per una “performing artist”, ossia le cui opere d’arte consistono non in quadri o statu, ma in “azioni recitate”, pratica questa forma d’arte nelle gallerie più esclusive. Deve avere una solida fama di strega.

La Abramovic manda una mail a Paul Podesta, fratello di John: “Non vedo l’ora di fare la cena “Spirit Cooking” a casa mia. Mi puoi dire se tuo fratello sarà con noi?”.

Paul gira la mail a John Podesta: “Sarai a New York il 9 luglio? Marina ti vuole a cena”.

Del rituale (pardon, performance) di Marina Abramovic esistono dei video, in quanto l’ha eseguito in alcune gallerie d’arte. In quei casi essa usa sangue di maiale (“che somiglia di più al sangue umano”) e lo mescola con urina con qualche altro “ingrediente”, per farne una “vernice” con cui scrive sul muro scritte come: “Mescola latte fresco di donna con sperma fresco”, “Urina fresca del mattino spruzzata sugli incubi notturni”, o anche “con un coltello affilato taglia in profondità il tuo dito medio e mangia il dolore”, eccetera.


Una delle prime performances di Marina Abramovic fu appunto di tagliarsi pubblicamente un dito. Un’altra, di tagliarsi unghie delle mani e dei piedi e i capelli per gettarli in un falò a forma di stella a cinque punte, al centro della quale si buttava lei stessa, finendo per perdere coscienza. In un’altra, ha posto sul tavolo 72 oggetti, una rosa, una piuma, una frusta, un coltello, una pistola con un colpo in canna invitando i presenti a gettarle in faccia uno qualunque di quegli oggetti.

https://www.everipedia.com/spirit-cooking-marina-abramovic/32811661/



Ora, dopo la rivelazione, Marina Abramovic dice che Watson non ha capito niente, che “Spirit Cooking” era un normale invito a cena. Cosa a cui crediamo immediatamente: siamo adulti e razionali, non è vero?
Non abbiamo visto nulla di strano nell’ultimo film di Stanley Kubrick, Eyes Wide Shut, e abbiamo preso per opera di una fantasia troppo accesa la festa notturna che vi dipinge, con personalità di altissimo potere mascherate da adepti di Lucifero. Certe cose non avvengono davvero.
Oddio, magari nei livelli eccelsi della Comunità di Bruxelles, se è vero che Jacquyes Delors fu sfiorato dallo scandalo del pedofilo Dutroux, fornitore di bambini e bambine da violentare a personaggi importanti.


La notte di Kubrik

Magari qualche malfidente può ricordare l’articolo di un ignoto complottista, una non-persona, Maurizio Blondet, che cominciava così:

“Un giorno del 1995, un ragazzino turco di 12 anni si presenta alla polizia e dice di essere scappato da uno yacht di lusso, ancorato al porto turistico, in cui alcuni europei stanno violentando dei ragazzi. La polizia interviene e sorprende gli europei in piena attività sessuale, insieme a ragazzini; scopre anche migliaia di CD pedo-pornografici evidentemente prodotti dai «turisti». Uno degli arrestati è Joris Demmink: il Segretario Generale del Ministro della Giustizia olandese”.



E’ una simpatica storia, che apre gli occhi, e potete rileggerla qui:
upload_2016-12-18_13-34-2.png


Però si tratta di fantasie.

Se non fosse che le altre azioni della “famiglia” Clinton,
la sua immane ricchezza guadagnata vendendo il potere dello stato americano,
l’assatanamento sessuale divorante di lui,
la risata di lei quando disse che aveva ammazzato Gheddafi,
la scomparsa per morte violenta di cinque personaggi del suo entourage diventati scomodi
, in qualche modo paiono “in risonanza” con una cena di sangue e mestruo e sperma della strega Marina Abramovic;
o della serata ripresa da Kubrick. Magari anche il Lolita Express su cui il New York Police Department sembra abbia raccolto dati sulla partecipazione di Bill e Hillary, può assumere un significato diverso dalla scampagnata alle Bahamas di VIP amanti di bambine e bambini da usare.
Può essere, diciamo, un”viaggio iniziatico” sui generis. Il genere delle corna di caprone con cui si fa’ ritrarre Marina Abramovic.


Marina Abramovic, artista
Naturalmente i media non dicono una parola. Sono seri, sono razionali, e vogliono Hillary al potere: Eyes wide shut – ad occhi spalancati chiusi, si applica perfettamente al loro mondo. Quindi, riservano tutto il biasimo e il disprezzo per Donald Trump. Pensate, “ha offeso le donne”, il maiale: ha detto una calunnia intollerabile, senza un briciolo di verità, ossia che “se sei ricco, le donne te la danno volentieri”. Che menzogna!


I Padroni del Discorso
Ha ragione Israel Shamir, il convertito alla fede ortodossa: americani, votando Trump potere vincere “i padroni del discorso. Coloro che controllano la totalità dei media nel mondo intero, che decidono ciò che la gente ha diritto di pensare dal Canada ad Hong Kong. E’ un’occasione unica, cittadini Usa, non lasciatle passare.

I Envy You

Donald Trump? “Ha una grande qualità, che fa di lui l’uomo della situazione: è impermeabile alle derisioni e alle diffamazioni. S’è fatto trattare di tutto: razzista, odiatore delle donne, antisemita, tutto. Ed è ancora a galla. Uomini di questa tempra sono rarissimi”. Anzi, Trump “sembra quasi un puro di cuore e di azioni, se si pensa a quanto hanno scavato i media nella sua vita per trovare qualcosa di vergognoso su di lui, e nulla hanno trovato per incriminarlo, salvo che si picca di conoscere le donne”. Ho trovato la frase un po’ eccessiva – Trump, col suo evidente pelo sullo stomaco? – ma ecco che arriva il rituale satanico di Marina Abramovic a cui è invitato John Podesta. E sì, al confronto..

Avete capito di chi parla, Israel Shamir, ribattezzato Adam? Chi sono quelli che tanto giustamente chiama i Padroni del Discorso? Se l’avete capito siete antisemiti.

Quanto a me, lasciate che un vecchio reazionario cattolico – di fronte all’immondo porcaio preternaturale che emerge sulla “Famiglia Clinton” dica: solo un Cuore Immacolato può salvarci, con la sua purezza assoluta. Mi consola una frase che fu detta ai tre bambini di Fatima: “Infine il mio Cuore Immacolato trionferà”.

Una benedizione mi viene in mente: “Beati i costruttori di pace”. Su costoro, infaticabili seminatori di guerre, discordie e destabilizzazione, e sangue e sperma, quale maledizione pende?
 
Pedofilia: "Un culto satanico diffuso nei centri di potere"
Pedofilia: "Un culto satanico diffuso nei centri di potere"


«Migliaia di bambini vengono rapiti, abusati, uccisi e sacrificati al diavolo per ragioni di potere. Lo dicono le vittime, i testimoni, le prove». A parlare a La Nuova Bussola Quotidiana è Robert David Steele, ex ufficiale dei Marines, ex membro della CIA e candidato al premio Nobel per la pace nel 2017. Steele ha formato oltre 8000 rappresentanti dell’Intelligence e delle forze dell’ordine ed è stato chiamato dal Tribunale Internazionale per la Giustizia Naturale (Associazione con sede a Londra che ha riunito esperti di tutto il mondo) come consigliere e consulente capo della Commissione giudiziaria d’inchiesta sul Traffico di esseri umani e abuso sessuale di minori. Quello che ci racconta è frutto delle numerose testimonianze (in parte simili a quella di Michela nel libro "Fuggita da satana" in cui si parla di violenze e bambini sacrificati) di persone coinvolte negli abusi o di vittime i cui predatori sono stati accusati di pedofilia e finiti in carcere.

Steele, per quanto tempo ha lavorato per la Cia e cosa ha scoperto durante gli anni del suo operato riguardo alla pedofilia?
Ho lavorato per la Cia nell’ufficio delle Operazioni Clandestine dal 1979 al 1988, ma non ho scoperto la piena estensione della pedofilia finché non è esploso lo scandalo del “PizzaGate", con il mio successivo sostegno al libro “Pedophilia & Empire: Satan, Sodomy, & the Deep State” (“Pedofilia e Impero: Satana, la sodomia e lo Stato Profondo”), per cui ho scritto la prefazione e il cui titolo è stato da me suggerito, e fino a quando non sono stato invitato a diventare commissario e consulente capo della Judicial Commission of Inquiry into Human Trafficking and Child Sex Abuse.

Ora in Occidente ci sono continui arresti (centinaia) relativi agli abusi di migliaia di bambini. Ma in molti casi la stampa dedica poche righe a notizie dalla portata enorme. Non solo, come abbiamo riportato (qui), i processi legali vengono spesso interrotti. Le prove scompaiono o vengono insabbiate e di norma sia gli investigatori sia i giudici vengono rimossi. Come mai?

Dopo anni di studio del fenomeno sono ormai persuaso che la pedofilia sia il modo con cui il Deep State (“Lo Stato profondo”) attira a sé personaggi chiave e mantiene il potere. La “trappola della pedofilia” (video che ritraggono personalità note con bambini, ndr) è principalmente usata dal Mossad ma anche da molte altre reti di intelligence - lo scandalo di Epstein è solo la punta dell’iceberg. Ci sono operazioni portate avanti con questo ricatto in ogni provincia e Stato del mondo. Inoltre ci sono molti poliziotti, giudici, pm, capi di polizia, editori e grandi firme corrotti o ricattati sapendo che se violeranno l’omertà al riguardo della pedofilia potranno anche essere uccisi.

Il silenzio mediatico è tale che nessuno si domanda dove siano reclutati migliaia di bambini. Può dirci qualcosa al riguardo?

La stima migliore dice che circa otto milioni di bambini all’anno vengono “reclutati” in tutto il mondo, con un'aspettativa di vita per bambino abusato di circa due anni. Mentre molti bambini scompaiono perché semplicemente scappano da casa, in media la maggioranza di chi scompare finisce nelle reti della pedofilia, per essere poi torturati e infine uccisi, affinché il loro sangue sia bevuto e i suoi organi mangiati, come emerso anche dalle testimonianze rilasciate alla Commissione che possono essere visionate qui.

Cosa raccontano le vittime? Può spiegare che cosa fanno i pedofili ai bambini e se ci sono legami con il satanismo come modo per raggiungere il potere?
Abbiamo raccolto testimonianze (qui un esempio) di alcune vittime che parlano di questo legame fra pedofilia e satanismo (in Italia denunciato appunto in "Fuggita da satana" e da don Fortunato Di Noto), anche se la maggior parte delle informazioni provengono da fonti secondarie. Va detto che c’è una differenza fra i pedofili che abusano da soli dei bambini e quelli per cui la pedofilia è un atteggiamento acquisito, un rito di passaggio ai ranghi alti ed esclusivi del Deep State. La pedofilia è anche strettamente associata alla sodomia che è un aspetto particolare della Frammassoneria e delle società segrete. La perversione sembra essere considerata un privilegio legato al rango e include i cosiddetti Abusi di Rito Satanico (Satanic Ritual Abuse, “Sra”). Il Deep State è assolutamente satanico, luciferino ed è legato alla sinagoga di satana.

Anche la notizia dell’aumento delle sparizioni di minori nel mondo è silenziata. Si può ricondurre il fenomeno alla crescita della pedofilia? I bambini possono essere rapiti da famiglie “normali” o è più facile che provengano da famiglie e situazioni già fragili?
Ci sono tre tipi di provenienze dei bambini.
- La più basilare è la crescita di bambini come coltivazione redditizia, venduti senza che siano stati registrati alla nascita.
- La seconda è dei bambini reclutati dal flusso migratorio. Di recente abbiamo scoperto (da una conversazione con un ufficiale del Dipartimento di sicurezza nazionale) che alcuni agenti del Dipartimento di sicurezza nazionale hanno preso in custodia bambini al confine meridionale per venderli ai pedofili così da arrotondare lo stipendio.
- La terza sono i bambini su richiesta, che si dividono in figli di genitori degeneri che li vendono ad ore ai pedofili e in bambini rapiti dopo essere stati selezionati dai cataloghi: fra i bambini più costosi ci sono quelli che vengono rapiti da famiglie “perfette” di tutto il mondo, che non hanno idea che i loro bambini fossero stati fotografati, messi su catalogo per poi essere venduti.

Dalle notizie relative a Germania, Francia e Gran Bretagna è emerso che spesso la polizia ma anche i servizi sociali sono collusi con i pedofili.
La collusione è un’istituzione diffusa?
La collusione è molto diffusa ma mi permetta una nota a partire dalla nostra esperienza. Spesso le organizzazioni che hanno a che fare con i bambini - dall’Unicef all’Oxfam ai Boy Scouts (tutte implicate im scandali noti, ndr) fino ai servizi di protezione dei minori - nascono come legittime. Nel tempo però attraggono i pedofili che mirano ad avere contatti con i bambini. La pedofilia sfugge al controllo della polizia, inclusa Scotland Yard e la Gendarmeria di tutti i paesi, perché è un privilegio dei nobili, dei partiti al potere, dei miliardari e delle celebrità. È una forma di cocaina, anche perché oltre all'eccitazione che deriva dall'abusare di un bambino impunemente, c'è anche l’adrenocromo, il sangue intriso di adrenalina (per la paura,ndr) che si ricava dalla tortura di un bambino prima che il suo sangue venga raccolto.

Quindi l’adrenocromo dei bambini usato come droga non è una fantasia.
È reale e può essere congelato per il trasporto. Il modo migliore per spiegare i suoi effetti è quello della tortura dei cani da parte di cinesi che li mettono a bollire vivi prima di mangiarli. In questo modo il sangue del cane si riempie di adrenalina cambiando il sapore della carne. Non è una fantasia ma un’atrocità nota in tutto il mondo. Inoltre, c’è anche un effetto anti-età, per cui molte celebrità sembrano essere dipendenti dall’adrenocromo.

Lei ha parlato delle organizzazioni per l’infanzia: in effetti, due anni fa è emerso lo scandalo degli abusi sessuali da parte degli operatori dell’Unicef, ora leggiamo che oltre tremila operatori Onu hanno abusato di 60 mila bambini. Cosa ne pensa?
Non mi sorprende. Lo stesso è accaduto all’interno degli schieramenti della NATO e delle operazioni militari statunitensi. Un mercenario spiegò che l’unico modo per essere sicuri di non contrarre malattie sessuali era di comprare una vergine molto giovane.

In America, con l’esplosione del “Pizzagate" sono emersi fatti inoppugnabili: le foto e i video della pizzeria di Alefanti sul suo profilo Instagram (bambini bendati e con le mani legate, transessuali che elogiano gli abusi sessuali…). Anche le immagini dei quadri che ritraggono bambini legati nella casa dei Podesta sono inquietanti.
Nonostante questo la stampa ha chiuso il caso con la parola “fake news”. Com’è possibile?

Per le ragioni dette, la stampa libera negli Stati Uniti non esiste.


Però ci sono articoli come questo di Sky News che ammettono la diffusione della pedofilia a Hollywood.
La pedofilia è un “segreto di pulcinella” che attraversa tutte le società mondane. Ciò che è meno noto è che la pedofilia è solo la parte iniziale: da qui si passa
alla tortura,
produzione di adrenocromo e
agli abusi di rito satanico che includono la raccolta di feti e
anche il consumo della carne dei bambini subito dopo la nascita (qui una testimonianza). Ancora una volta rimando al libro di cui ho parlato sopra.

Dopo l’arresto di Epstein è emerso chiaramente che molte persone al potere sono coinvolte con la pedofilia, infatti diverse celebrità volavano sulla sua isola privata dove i bambini venivano abusati. Nonostante questo, non è emerso altro (il principe Andrea pare più che altro un capro espiatorio).
Perché le vittime non parlano?
La maggioranza delle vittime viene uccisa e i loro corpi vengono cremati.
Sono d’accordo sul fatto che il principe Andrea sia un capro espiatorio, lo considero come uno che si è coinvolto con una diciassettenne e non propriamente come un pedofilo. È stato usato come un’esca. Invece, vale la pena dire che Epstein, che nel 2008 avevo già definito un falso miliardario - Les Wexner il sionista miliardario americano lo finanziava (si dice che abbia anche finanziato l’11 settembre) - era solo un addetto ai lavori.

Trump parla di un Deep State corrotto e coinvolto.
Ma cosa sta facendo per fermare l’abuso di minori?
Mi lasci dire, Donald Trump è uno dei più grandi presidenti della storia americana al pari di Andrew Jackson, John F. Kennedy e Ronald Reagan.
È unico fra tutti i presidenti per aver preso in considerazione la piaga del traffico di esseri umani - ha emanato a riguardo due ordini esecutivi, uno nel dicembre del 2017 e uno a gennaio 2020. Quando il Deep State sarà finalmente distrutto, sarà proprio il suo uso e abuso di bambini che, grazie a tutta la documentazione della National Security Agency (NSA) e da altre fonti, avrà reso la vittoria possibile.

Perché questo mondo e il potere muovono guerra ai bambini e alla loro innocenza?
I bambini sono sempre stati abusati. I sacrifici umani non sono nuovi e nemmeno la pedofilia lo è. I bambini sono il futuro dell’umanità, inoltre l’1 per cento di essa pensa che il 90 per cento di tutti gli esseri umani debba essere eliminato affinché il pianeta sia stabile. La terra è nel mezzo di una guerra massiccia tra il bene e il male e l’abuso dei bambini è il fulcro dei questa guerra.
 

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