gov Monti-Letta-Renzi:Avete solo colpito i piccoli risparmiatori

tontolina

Forumer storico
Avete solo colpito i piccoli risparmiatori facendo gli interessi dei grandi speculatori, questa è l'amara verità

copio incollo la costatazione di
Saverio BerlinzaniCARI AMICI, VI RIPORTO IL MIO INTERVENTO DURANTE L'INCONTRO TENUTO IERI A RIMINI CON L'ASSOCIAZIONE DI CUI SONO ORGOGLIOSAMENTE IL PRESIDENTE , APRIMEF
ITF RIMINI 22 MAGGIO 2014
SALA DEL TEMPIO
TRA TASSAZIONE DEI RISPARMI E TOBIN TAX, LE RISPOSTE DEI TRADERS E DEI CONSULENTI ALLA POLITICA.
1. Cinque anni di attacchi ai risparmi
Chi ancora, in questo variegato mondo che si divide tra piccoli investitori, risparmiatori, traders occasionali e traders di professione, pensa ancora di poter continuare a vivere le proprie passioni e a investire sui mercati in piena libertà e con mercati liquidi ed efficienti, commette a nostro avviso, un errore madornale. E debbo dire che mi dispiace che ci sia ancora qualcuno in questo mondo, tra di noi, che non abbia ancora percepito il trend in atto. Chi se non noi operatori deve essere in grado di anticipare una tendenza ? Ebbene, la sensazione è che ci sia ancora troppa confidenza e fiducia verso la possibilità che peggio di così le cose non possano andare ed invece purtroppo, non si dovrebbe assolutamente escludere un ulteriore peggioramento dell'imposizione generale sui risparmi, anzi !
Basti, a tal proposito, comprendere quello che è avvenuto negli ultimi 5 anni, per capire che il mondo finanziario, già significativamente sottodimensionato in Italia rispetto al mercato reale, è sotto attacco, e rappresenta un bersaglio facile da parte della politica. Il fatto che sia sottodimensionato è ampiamente dimostrato dai volumi e dalla capitalizzazione del nostro mercato rispetto a quelli dei paesi concorrenti come Germania, Gran Bretagna e Francia),
E’ infatti fin troppo semplice, per chiunque cominci a fare politica, ricevere una base di consenso (che è la chiave per avere successo) attaccare la finanza, affermando, senza conoscere il mercato, che la speculazione vada abbattuta, come se il piccolo risparmiatore che investe in Borsa nel mercato Italiano fosse un manipolatore degno della “Goldman Sachs “ di turno.
Tornando ai numeri, siamo passati dal forex completamente esente da ogni forma di tassazione nel 2009, all’aumento del capital gain prima dal 12.50% al 20% ed ora dal 20% al 26%. Siamo passati dal non avere la tobin tax all’inserimento di una imposta allo 0.10% o allo 0.20% a seconda degli strumenti trattati.
Abbiamo una patrimoniale (per ora ridotta) dello 0.20%, l’imposta di bollo di 24.20 euro sul conto titoli e sui conti correnti. E tutto su una base imponibile che è estremamente aleatoria, variabile, incerta, che è soggetta ad elementi di sostituzione che possono causare impatti significativi sui sottostanti che ne vengono toccati. Ma nessuno di coloro che si riempie la bocca con questi attacchi indiscriminati al risparmio, (che creano consenso nell’ignoranza generale ma specifica verso questa materia) che abbia l’onestà intellettuale di ammettere quanto pericoloso possa essere per un paese disintegrare i risparmi, che sono e rappresentano la vera ricchezza di un paese.
Di fronte a ciò c’e’ un altro elemento che fa discutere e soprattutto dovrebbe far riflettere. Se almeno tutto questo fosse servito a risanare il bilancio dello Stato, a ridurre un debito pubblico che continua ad aumentare indiscriminatamente, a causa di ragioni strutturali che non si vogliono affrontare per eliminare sprechi, burocrazia, inefficienze evidenti. E invece no ! Non è servito a nulla ! Politiche fallimentari e gettito fallimentare sotto tutti i punti di vista, come quello della Tobin Tax a 285 milioni di Euro contro più di 1 miliardo atteso, dimenticando gli effetti negativi, peraltro segnalati anche dalla Corte dei Conti, sui mancati gettiti Irpef ,Ires causati dall’introduzione dell’imposta e che in questo computo non sono stati calcolati.
E già, da nostri calcoli, vi preannunciamo che sull’aumento dell’imposta sui risparmi introdotta dal Governo Renzi, che molti politici ancora chiamano inspiegabilmente rendite, il risultato sarà analogo. Il gettito atteso non sarà quello poi realizzato. Le previsioni di entrata (circa 2.6 milliardi) sono state fatte tutte sul 2013 , anno positivo per la Borsa Italiana, guadagni a due cifre, così come per i bonds. Ma nel prossimo futuro con i tassi ulteriormente in discesa (qualcuno scommette sui tassi negativi) i rendimenti sui conti deposito, sui conti correnti, scenderanno ulteriormente e non è detto che i mercati azionari, che dovranno prima o poi cominciare a scontare il tapering, ovvero il drenaggio di liquidità da parte della Fed, non ne risentano in modo anche importante e significativo.
Quindi sorge spontanea una domanda alla nostra classe politica: Dove volete arrivare ? Quale è l’obiettivo ultimo di questi continui e persistenti inasprimenti della tassazione sui risparmi ? Avete per caso messo gli occhi sui 3 600 miliardi di risparmi degli italiani ? Ormai si evoca da più parti un ulteriore vostro intervento, forse pilotato da qualcun altro, per mettere le mani nelle tasche degli Italiani. La famosa patrimoniale.
Ormai è rimasto solo questo. Il paese sembra avviato verso un declino ineluttabile, segnato ! Sulla tassazione sui redditi siete arrivati a fine corsa.
L’imposta sul valore aggiunto è al 22%, mentre le imposte sulla casa rasentano il ridicolo, ed appare incomprensibile solamente leggerle e nominarle, tra Imu, Tasi Tari, iuc. Un vero e proprio delirio, tipicamente italiano.
Fermatevi finchè siete in tempo e finchè siete in campo !
Anche sui mercati finanziari si è arrivati al limite, anzi si è già oltrepassato. E Aprimef non è qui per difendere qualche migliaia di operatori dei mercati finanziari, ma è qui per cercare di farvi capire che si tratta del destino di un intero paese. Volete abbattere il cuneo fiscale sul lavoro, ma ne state creando uno sui redditi finanziari, e vi sarà una differenza enorme tra quanto un soggetto finanziato riuscirà ad incassare rispetto a quanto un risparmiatore riuscirà a prestare e questa differenza o cuneo sarà costituita quasi interamente dall’imposta. Un qualcosa che appare come un atto scellerato ! Il contrario di ogni buon senso e ogni tentativo di rendere efficiente il mercato finanziario. Non esiste alcun paese al mondo tra quelli sviluppati economicamente che sia arrivato ad un tale livello di sottosviluppo finanziario.
Oggi la Borsa Italiana, si, proprio quella, davanti la cui facciata avete permesso che fosse messo in bella mostra un dito medio, segno evidente del degrado a cui è giunto il nostro paese, scambia un terzo di quanto si scambiava nel 2000.
Non abbiamo ancora capito, nonostante ve lo abbiamo chiesto più volte, se l’obiettivo dei vari Governi che si sono succeduti fosse quello di combattere la speculazione o incassare gettito. Probabilmente entrambi, ma nessuno di questi obiettivi è stato in definitiva raggiunto.
Anzi sul fronte speculazione, l’inserimento della Tobin è un invito a nozze per gli stessi speculatori e manipolatori, che nel sottobosco della illiquidità trovano terreno fertile. Avete solo colpito i piccoli risparmiatori facendo gli interessi dei grandi speculatori, questa l’amara verità. Però avete urlato al mondo la vostra soddisfazione per aver colpito i malfattori, coloro che avevano contribuito a causare il disastro nel 2007, come se il piccolo operatore alla borsa di Milano, colui che realmente paga l'imposta, fosse un incallito criminale.
E gli speculatori che fine hanno fatto ? Di quelli non vi siete posti il problema, non vi siete chiesti se pagheranno qualcosa, se continueranno a fare il bello e cattivo tempo, magari in misura ancora maggiore visto che non troveranno liquidità e quindi faranno ancora meno fatica influenzare i prezzi di questo o di quel titolo. Insomma la tobin porta in modo chiaro ed evidente a risultati opposti di quelli che vi eravate prefissati.
Ma torniamo all'imposta sui risparmi .Questo balzello deprime i consumi, perché evoca insicurezza, causa un aumento dei costi per le imprese e famiglie che detengono mutui e finanziamenti, frena la crescita delle imprese e di conseguenza provoca ricadute importanti sull’occupazione.
2. Le proposte e il ruolo dell’Aprimef
Come Associazione abbiamo ben compreso che lo Stato ha bisogno di reperire risorse per far quadrare i conti ed è per questa ragione per la quale, sia come Ifmadvisor lo scorso anno, sia come Aprimef quest’anno, ci siamo sempre sentiti in dovere di “fare” proposte alternative. Lo abbiamo fatto per il bene del paese, con un atteggiamento costruttivo e responsabile. Avremmo potuto limitarci alla critica come tanti, perché sappiamo bene che la radice dei problemi è comunque a monte, ovvero un paese che non cresce a causa di inefficienze che arrivano da lontano. Ma abbiamo voluto dare il nostro contributo e abbiamo accettato la sfida.
Per esempio sull’aumento della tassazione dei risparmi, siamo intervenuti proponendo la privatizzazione di una delle reti rai per recuperare risorse, che è si una misura una tantum che andrebbe a finanziare una misura strutturale come quella della riduzione irap, ma non è altro che quello che voi avete fatto. Abbiamo seguito lo stesso modello con un’unica differenza. La nostra proposta creerebbe gettito e non aumenterebbe la pressione fiscale, la vostra non otterrà il gettito previsto e aumenterà la pressione stessa.
Anche con la Tobin tax introducemmo come Ifmadvisor una proposta che andasse verso un’unica tariffa flat al posto di quella assurdità, permettetecelo, dello 0.05%. In parte fummo ascoltati e così, anche grazie al nostro intervento, la Tobin tax venne ridimensionata e venne approvata in modo che fosse più sostenibile. Altrimenti questo paese sarebbe a nostro avviso, finanziariamente distrutto.
Vi abbiamo avvisato che avremmo vigilato sul gettito e così è stato. Denunciammo con largo anticipo l’impossibilità di arrivare al gettito previsto e i risultati ci hanno dato ragione.
Sempre guardando a quel che è stato fatto fin qui dall’Associazione vogliamo ricordare la vittoria ottenuta alla Camera dei Deputati in occasione del dibattito presentato dall’Onorevole Boccia sui risultati della Tobin tax.
Non senza difficoltà abbiamo deciso di partecipare a un convegno che aveva delle conclusioni già scritte, ovvero arrivare ad una pseudo riduzione delle aliquote ma allargamento della base imponibile dell’imposta. Il tutto con una maggioranza trasversale che teneva dentro tutti i partiti e il benestare anche di una parte del nostro settore che si sentiva penalizzata rispetto ad altri. Questa mancanza di unità di intenti del settore è una delle cause principali della sua vulnerabilità. Gli interessi di parte non fanno altro che accentuare l’aggressione che una parte della politica riversa sui mercati finanziari.
A quel convegno avevano invitato tutti, tranne chi, quella tassa effettivamente la paga, ovvero i risparmiatori e le aziende. Alla fine siamo riusciti a partecipare e crediamo, anche a fornire un altro valido contributo alla causa, evitando a nostro avviso, ulteriori ripercussioni negative sull’intero settore.
Certo, non è tutto negativo. All’interno dei Ministeri ci sono molti tecnici che la pensano come noi ma devono assecondare la politica e la sua avida ricerca del consenso.
Ora ci stiamo battendo contro l’aumento dell’imposta sui risparmi.
In che modo: Non vogliamo entrare nel dibattito elettorale, non è nostro compito, ma subito dopo le elezioni avremo tutta una serie di incontri con parlamentari per proporre il nostro emendamento, ovvero non aumentare le aliquote proponendo la privatizzazione di una rete Rai e tutta un’altra serie di proposte che andranno nella direzione di migliorare l’efficienza dei mercati, senza alcun tipo di distorsione creata a monte.
Se l’emendamento non dovesse passare, vigileremo comunque, così come è stato fatto per la Tobin tax, controllando le cifre incassate. Crediamo fermamente nel principio di responsabilità come uno dei pilastri su cui cambiare il paese. Chi legifera deve poi ritenersi anche responsabile dei risultati, nel bene e nel male.
3. Il ruolo degli operatori di Borsa e degli investitori
Come dicevamo però non si tratta di una battaglia per una tassa in meno. Ma della filosofia che in questo momento imperversa. Si tratta di combattere questo luogo comune ormai imperante ed estremamente pericoloso, che è quello di creare consenso affermando che la finanza nel nostro paese sia la causa di ogni male per scaricare delle precise responsabilità. E a tal proposito diventa cruciale ribadire alcuni concetti fondamentali che troppo spesso vengono ignorati:
I mercati sono tali se sono liquidi e i mercati sono liquidi se ci sono gli operatori, investitori e risparmiatori. Neanche Aprimef ama i cosiddetti manipolatori, ovvero i grandi speculatori, che possono spostare a piacimento i prezzi nei mercati attraverso ordini di dimensioni rilevanti che ne influenzano i corsi. Ma come si combatte la speculazione ? Al contrario di come si è cercato di fare fino ad ora.
La battaglia di Aprimef è quella di creare le basi per un nuovo rinascimento della finanza italiana, e su questo tema non ci dovrebbero essere tentennamenti da parte di alcuno. Si dovrebbero creare le basi infatti, per contribuire a creare maggior gettito per lo Stato, e su questo l’associazione, nei suoi ripetuti interventi, lo ha sempre sostenuto, migliorando l’efficienza dei mercati, per creare maggiore liquidità e quindi maggiori profitti, riducendo al contempo la speculazione con una maggiore frammentazione degli attori unitamente ad un aumento dei volumi. Solo così verrebbe ridotta la manipolazione, che trova invece terreno fertile nei mercati sottocapitalizzati e illiquidi. Ridurre il peso dei manipolatori aumentando il peso dei piccoli risparmiatori, questa è la strada. Se invece si persiste a tassare gli ultimi anelli della catena, i piccoli risparmiatori ed operatori del mercato finanziario, andrete a distruggere un intero settore dell’economia italiana, che produce reddito, ricchezza e non dimentichiamolo mai, occupazione ! Quella intrapresa negli ultimi anni dai governi che si sono succeduti è la rotta del titanic.
Il resto del mondo, e l’economia globale si sono dati delle regole, e noi vorremmo un paese capace di “giocare” con queste regole. L’alternativa è rimanere intrappolati ai margini dei mercati, ridistribuendo anziché ricchezza, povertà.
Non neghiamo e mai lo abbiamo fatto, che questo sistema finanziario abbia vissuto di eccessi e in alcuni casi di eccessi ve ne siano ancora, ma questi eccessi possono essere governati se la politica ne comprende il funzionamento e non fa di tutta un erba un fascio.
Certo, piacerebbe anche a noi un mondo dove il petrolio e l’energia fossero gratuiti ma purtroppo in economia, le risorse sono limitate e la domanda è superiore all’offerta. E’ allora vi chiedo e vi chiediamo davanti a questo scenario , quale alternativa scegliete se alternative sono due:
O il prezzo del petrolio si forma su un mercato vigilato e regolamentato, ma libero di muoversi, oppure il prezzo viene deciso da sette produttori intorno ad un tavolo a Ginevra.
Voi quale preferite ?
APRIMEF sicuramente sceglie la prima ipotesi, di prezzo determinato dal mercato (regolamentato e vigilato) . Ma perché sia così dovete evitare di fare come i manipolatori, attraverso un aumento delle imposte che influenzino i mercati ed eliminino solo gli ultimi anelli della catena andando a fare il gioco dei grandi speculatori.
APRIMEF, in conclusione, ritiene che in Italia, si debba far crescere il mercato finanziario anziché deprimerlo. Pù operatori, investitori e risparmiatori quindi, che siano in grado di far funzionare per esempio il mercato dei minibond per finanziarie le piccole e medie imprese italiane. Abbiamo bisogno di un future sul grano per consentire alle aziende agricole di immunizzare il rischio di prezzo dei prodotti agroalimentari. Abbiamo bisogno di avere un mercato secondario dei titoli efficiente perché altrimenti le imprese non riusciranno a finanziarsi con le ipo.
Si creerebbe tra l’altro maggior gettito per le casse dello Stato e maggiore occupazione con le conseguenze che tutti conosciamo. Se si vuole, come viene sostenuto da più parti, che la finanza paghi di più, bisogna anche metterla in condizione di guadagnare di più .
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto