SINIBALDO
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2° PUNTATA
Oggi parliamo della Banca nazionale del Lavoro. Questo istituto è governato da un sindacato (gli spagnoli della Bbva, le Generali e Diego Della Valle) che detengono poco meno del 30 per cento.
Ma si è costituito un gruppo avversario, guidato da Francesco Caltagirone, ( sbaglio o costui è il suocero del Presidente della Camera.......?????) che sostiene di poter contare su un numero uguale di azioni, o anche di più.
La faccenda, come si vede, qui si complica e si intravede, sullo sfondo, una vera e propria guerra azionaria, di quelle che si facevano una volta.
E infatti sembra che, il gruppo oggi al comando abbia in tasca una sorta di bomba nucleare per annientare gli avversari: "un aumento di capitale da un miliardo di euro".
Questo obbligherebbe gli assedianti a tirare fuori un sacco di soldi, se vogliono mantenere le loro posizioni (almeno 300 milioni di euro).
E se questo non è certamente un problema per Francesco Caltagirone, (sempre lui......??????) potrebbe esserlo per i suoi amici di cordata.
Insomma, intorno alla Bnl è guerra pesante, pesantissima.
Per ora, a quanto risulta, i soci al comando in Bnl non hanno ancora deciso di sganciare l'aumento da 1 miliardo di euro.
Ma potrebbero farlo, e non avrebbero nemmeno bisogno di convocare il consiglio di amministrazione.
(continua)
SINIBALDO
Oggi parliamo della Banca nazionale del Lavoro. Questo istituto è governato da un sindacato (gli spagnoli della Bbva, le Generali e Diego Della Valle) che detengono poco meno del 30 per cento.
Ma si è costituito un gruppo avversario, guidato da Francesco Caltagirone, ( sbaglio o costui è il suocero del Presidente della Camera.......?????) che sostiene di poter contare su un numero uguale di azioni, o anche di più.
La faccenda, come si vede, qui si complica e si intravede, sullo sfondo, una vera e propria guerra azionaria, di quelle che si facevano una volta.
E infatti sembra che, il gruppo oggi al comando abbia in tasca una sorta di bomba nucleare per annientare gli avversari: "un aumento di capitale da un miliardo di euro".
Questo obbligherebbe gli assedianti a tirare fuori un sacco di soldi, se vogliono mantenere le loro posizioni (almeno 300 milioni di euro).
E se questo non è certamente un problema per Francesco Caltagirone, (sempre lui......??????) potrebbe esserlo per i suoi amici di cordata.
Insomma, intorno alla Bnl è guerra pesante, pesantissima.
Per ora, a quanto risulta, i soci al comando in Bnl non hanno ancora deciso di sganciare l'aumento da 1 miliardo di euro.
Ma potrebbero farlo, e non avrebbero nemmeno bisogno di convocare il consiglio di amministrazione.
(continua)
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