Harper Lee e Umberto Eco

magari ci fosse una formula magica per farli ritornare: che ne so ... qualcosa tipo pronunciare il nome della rosa al buio, oltre la siepe, sull'isola del giorno prima.
 
(esistono persone che parlano e che non si capiscono anche quando dicono cose semplicissime come «passami il sale»), e bisogna essere comici, tra amici («Gli amici sono Gianni e Pinotto»), guardare le disgrazie del mondo e trovare insieme un motivo per stare bene, per andare avanti. L'amicizia, del resto, è propria della filosofia, il filosofo è l'amico della saggezza, tant'è che si potrebbe sostenere che la grande scoperta greca non sia la filosofia ma l'amicizia e, a ruota, l'agone, la competizione tra uomini liberi. L'amico della saggezza non è l'erudito (l'uomo colto, Umberto Eco) e men che meno lo psicanalista o sociologo, bensì il mentecatto.
 
l'unica cosa buona de "Il nome della rosa " è l'ambientazione del film omonimo :
l'antica Sagra di San Michele in Val di Susa è un posto veramente eccezziunale !!!!!!!
 
Poi per vari motivi ho perso la sana abitudine di leggere ma Il Nome della Rosa l'ho fatto fuori in un paio di giorni a 11 anni, libro affascinantissimo :lovin:
 
Poi per vari motivi ho perso la sana abitudine di leggere ma Il Nome della Rosa l'ho fatto fuori in un paio di giorni a 11 anni, libro affascinantissimo :lovin:

tratto da Wikipedia :

Nonostante gli apprezzamenti e il suo successo editoriale, Eco lo considera un libro sopravvalutato e si dispiace che i lettori vi siano così affezionati, quando gli altri suoi romanzi sono, a suo dire, migliori:
« Io odio questo libro e spero che anche voi lo odiate. Di romanzi ne ho scritti sei, gli ultimi cinque sono naturalmente i migliori, ma per la legge di Gresham, quello che rimane più famoso è sempre il primo[4]. »

:eek:
 

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