Inshar
Forumer attivo
Ciao a tutti, vorrei porre un quesito al quale neanche il mio direttore di banca ha saputo dare congrua risposta.
Da sempre residente in Italia e quindi con conto corrente italiano, sono da poco piu di un anno residente all'estero per lavoro. Oltre ad aprire un conto corrente qui all'estero (obbligatorio per l'accredito dello stipendio) ho mantenuto il conto corrente in Italia, sopratutto perchè vi è appoggiato il mutuo della casa di abitazione, le carte di credito, le rate di un prestito personale e le bollette.
Ora, leggo che chi trasferisce la residenza all'estero deve comunicarlo alla banca, che cambia l'anagrafe (e forse anche il tipo di conto), sopratutto perchè cambia il regime fiscale sui gain (ma non ho fondi o investimenti, quindi nessun gain).
Tuttavia, ci ho pensato solo adesso sopo un anno (meglio tardi che mai) e il direttore mi ha detto che meglio non cambiare nulla, tanto prima o poi tornerò in italia (un anno, due?...).
Un dubbio è dato dal fatto che potrei sì cambiare semplicemente l'anagrafica, ma cosa succede al mio mutuo prima casa? stipulato peraltro quando ero residente lì, e quindi a condizioni "da prima casa" di residenza.
Mica uno che ha un mutuo a 20 anni è "prigioniero" in italia, cioè vincolato a non poter accettare un lavoro all'estero o comunque a trasferirsi all'estero? Secondo me il direttore preferisce attendere perchè non sa cosa fare con riferimento al mutuo.
Ma quando l'ho contratto, qualche anno fa, ero residente e qiundi il contratto rispondeva perfettamente alle condizioni di allora. Peraltro si tratta di una situazione pregressa, quindi mi sembra assurdo che uno che lavora all'estero due anni (ed è pertanto solo per 2 anni residente estero) debba vendere la casa, estinguere il mutuo, solo perchè non è possibile mantenerlo (a parte che è a 20 anni, quindi non potrei mai estiguerlo, a meno di non vincere al lotto).
Qualcuno sa cosa succede in questi casi?
Se comunico la variazione di residenza possono chiudermi il mutuo? Ma mi risulta che anche stranieri possono acquistare in Italia e contrarre un mutuo: sarei trattato peggio degli stranieri che non sono mai stati residenti?
Se non la comunico, e il fisco fa controlli incrociati, può sanzionarmi perchè risulto residente estero ma ho una casa italiana? Ma io la inserirò regolarmente nella dichiarazione dei redditi e non chiederò ovviamente alcun beneficio come prima casa l'anno prossimo, perchè non essendo più residente non mi spetta (adesso sarà considerata seconda abitazione, da non residente appunto)
Grazie a chi mi sa dare un parere
Da sempre residente in Italia e quindi con conto corrente italiano, sono da poco piu di un anno residente all'estero per lavoro. Oltre ad aprire un conto corrente qui all'estero (obbligatorio per l'accredito dello stipendio) ho mantenuto il conto corrente in Italia, sopratutto perchè vi è appoggiato il mutuo della casa di abitazione, le carte di credito, le rate di un prestito personale e le bollette.
Ora, leggo che chi trasferisce la residenza all'estero deve comunicarlo alla banca, che cambia l'anagrafe (e forse anche il tipo di conto), sopratutto perchè cambia il regime fiscale sui gain (ma non ho fondi o investimenti, quindi nessun gain).
Tuttavia, ci ho pensato solo adesso sopo un anno (meglio tardi che mai) e il direttore mi ha detto che meglio non cambiare nulla, tanto prima o poi tornerò in italia (un anno, due?...).
Un dubbio è dato dal fatto che potrei sì cambiare semplicemente l'anagrafica, ma cosa succede al mio mutuo prima casa? stipulato peraltro quando ero residente lì, e quindi a condizioni "da prima casa" di residenza.
Mica uno che ha un mutuo a 20 anni è "prigioniero" in italia, cioè vincolato a non poter accettare un lavoro all'estero o comunque a trasferirsi all'estero? Secondo me il direttore preferisce attendere perchè non sa cosa fare con riferimento al mutuo.
Ma quando l'ho contratto, qualche anno fa, ero residente e qiundi il contratto rispondeva perfettamente alle condizioni di allora. Peraltro si tratta di una situazione pregressa, quindi mi sembra assurdo che uno che lavora all'estero due anni (ed è pertanto solo per 2 anni residente estero) debba vendere la casa, estinguere il mutuo, solo perchè non è possibile mantenerlo (a parte che è a 20 anni, quindi non potrei mai estiguerlo, a meno di non vincere al lotto).
Qualcuno sa cosa succede in questi casi?
Se comunico la variazione di residenza possono chiudermi il mutuo? Ma mi risulta che anche stranieri possono acquistare in Italia e contrarre un mutuo: sarei trattato peggio degli stranieri che non sono mai stati residenti?
Se non la comunico, e il fisco fa controlli incrociati, può sanzionarmi perchè risulto residente estero ma ho una casa italiana? Ma io la inserirò regolarmente nella dichiarazione dei redditi e non chiederò ovviamente alcun beneficio come prima casa l'anno prossimo, perchè non essendo più residente non mi spetta (adesso sarà considerata seconda abitazione, da non residente appunto)
Grazie a chi mi sa dare un parere