In breve, dice che la parola sconveniente dell'anno è Sozialtourismus. Ma non in sé e per sé, in quanto riferita all'immigrazione massiccia di persone dell'Est Europa. La chiama "immigrazione della povertà" ma poi dice che anche quella parola è politicamente scorretta.
Ma il colmo della pippa mentale, lo raggiunge uno scrittore che si chiama Ingo



e che si infervora tutto sulle parole Arbeitnehmer/Arbeitgeber (lavoratore e datore di lavoro), perché la prima, letteralmente "colui che prende, ottiene, il lavoro" svilisce il lavoratore che non prende un lavoro, ma, anzi, lo offre, perché è LUI che lavora, mentre il datore di lavoro, letteralmente "colui che dà il lavoro", in verità prende il lavoro del lavoratore
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