alingtonsky
Forumer storico
23 dicembre 2014
di Francesco Simoncelli
Nel libro A Tiger by the Tail, che rappresenta una raccolta dei migliori scritti di F. A. Hayek, viene utilizzata questa metafora per rappresentare quello che sono le banche centrali nella loro essenza. Attraverso le loro politiche tentano di direzionare a piacimento le sorti del libero mercato, pensando scioccamente che se un domatore riesce a prendere una tigre per la coda allora avrà il pieno controllo dell'animale. L'animale, invece, va dove vuole e per un po' questo coincide con la volontà del domatore. Quest'ultimo si illude di aver sottomesso l'animale, e non considera come un bivio sulla strada che sta percorrendo insieme al felino rappresenti la fine della sua illusione. Infatti, qualora l'animale dovesse prendere una strada alternativa e in contrasto con quella del domatore, il nostro sfortunato protagonista finirebbe per essere divorato dalla tigre a seguito dei continui strattonamenti della coda.
Allo stesso modo, i banchieri centrali credono di poter condurre i loro affari perturbando insistentemente l'ambiente di mercato, pensando che in questo modo tutto andrà secondo i piani. Per un po' le cose vanno così, ma infine gli aggiustamenti in accordo con i desideri degli individui emergono prorompenti, e non possono essere che esauditi pena un dolore maggiore.
NUOVE BOLLE, VECCHIA STRATEGIA
Sin dallo scoppio della bolla delle dot-com abbiamo potuto osservare come la FED, ad esempio, abbia perseguito una strategia di boom/bust ciclica per permettere ad un'economia pianificata di poter sopravvivere. Suddetta bolla, infatti, è stata sostituita dalla bolla immobiliare che ha permesso ai banchieri centrali di comprare tempo e far credere all'opinione pubblica di aver calmato la tigre. Nel 2008 si è verificato un nuovo bust, stavolta più travolgente del precedente, poiché la banca centrale americana è stata costretta a ricorrere a misure di politica monetaria senza precedenti nella sua storia economica. In questo modo non solo si è provato spasmodicamente a tenere a galla quelle realtà che più hanno sofferto durante la crisi, ma nel frattempo si è anche provato a gonfiare nuove bolle in modo da incanalare le cosiddette "risorse inattive" verso tali settori. Un palliativo.
Ci sono riusciti. Dopo il tonfo del settore immobiliare, il denaro quasi gratis elargito dai banchieri centrali ha permesso a determinate entità, come gli hedge fund, di imbastire un enorme carry trade tra questo flusso di denaro, le abitazioni pignorate comprate a quattro soldi e gli affitti. Sono stati concepiti tutta una serie di nuovi prodotti finanziari in grado di resuscitare un settore necessitante una pulizia. Invece sono intervenuti i banchieri centrali con le loro cosiddette politiche anticicliche e hanno smorzato questa pulizia poiché avrebbe intaccatto quelle entità protette dal suo cartello. ... Johnny Cloaca's Freedonia: GSIB: calciare il barattolo diventa sempre più insidioso
http://2.bp.blogspot.com/-D5ztso0f1TA/VI1_42d35SI/AAAAAAAAJt8/6OwNc9CXHis/s1600/fredgraph.png
http://3.bp.blogspot.com/-dHBBlZNRdko/VI2APdZybJI/AAAAAAAAJuE/4gdVWFyfRmU/s1600/fredgraph.png
http://4.bp.blogspot.com/-iVKZrkqjH7M/VI2GzFtXy4I/AAAAAAAAJuY/zmEmc5xRHsw/s1600/B1DzY7xCAAECLpng
L'interruzione di suddetta pulizia ha permesso l'emersione di nuovi errori i quali hanno alimentato nuove bolle. E' stata reflazionata la bolla immobiliare, è stata alimentata una nuova bolla azionaria per permettere alle attività improduttive di staccare nuovi profitti da titoli sempre più tossici ed è stata gonfiata una nuova bolla nel settore petrolifero. C'è una tale euforia in quest'ultimo settore che si sente parlare di come gli Stati Uniti siano diventati la nuova Arabia Saudita, in grado di esportare quantità crescenti di oro nero e permettere una discesa dei deficit. Guardiamo il quadro generale. Se davvero il prezzo del petrolio scenderà a $40/bbl. (cosa molto probabile, anche perché il prezzo nel 2000 era di $20/bbl. e nel 2008 era a $30/bbl.) questo significa che tutti gli investimenti di capitale fatti dalle varie industrie di questo settore andranno sotto pressione, questo significa che tutti i posti di lavoro creati negli ultimi anni nel settore petrolifero saranno a rischio, questo significa che questa gigantesca bolla era basata sul presupposto falso che il prezzo del petrolio sarebbe rimasto perennemente a $80-100/bbl.
Ora che la FED sta mettendo il freno alle sue politiche espansionistiche e ha annunciato di voler aumentare i tassi di interesse il prossimo anno, i potenziali investimenti improduttivi nel settore dell'olio di scisto dovranno essere liquidati a causa di una mancanza di fondi a buon mercato con cui mantenerli a galla. La mania dietro il sostegno del prezzo del petrolio ad un'altezza diversa da quella del mercato verrà smascherata dalla volontà della FED di far scoppiare questa bolla.
Cosa accadrà all'economia americana? La stessa cosa che è accaduta tutte le altre volte: una recessione. Tutti quei posti di lavoro che fino ad ora sono stati creati nel settore energetico verranno liquiditati, perché sono state assunzioni basate su una falsa espansione dell'attività produttiva. L'illusione di sostenibilità ha tenuto vivi questi posti di lavoro, ma la realtà necessita di una loro liquidazione perché economicamente inutili; ma quasi sicuramente molte di queste famiglie avranno fatto progetti per il futuro, cosa che implica una casa, un mutuo, beni durevoli, ecc. Tutto ciò verrebbe spazzato via, perché basato su basi economiche insostenibili, e la bolla nel settore petrolifero non farebbe altro che mettere pressione ad altre bolle, come quella delle cartolarizzazioni del flusso degli affitti nel mercato azionario, la bolla dei prestiti studenteschi, la bolla dei mutui per le automobili, la bolla dei titoli di stato USA, ecc. Verrebbe a cadere un castello di carte che si regge solamente sulla capacità della banca centrale di calciare il barattolo ancora una volta.
...
continua
Read more: Johnny Cloaca's Freedonia: Il ruggito della tigre
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di Francesco Simoncelli
Nel libro A Tiger by the Tail, che rappresenta una raccolta dei migliori scritti di F. A. Hayek, viene utilizzata questa metafora per rappresentare quello che sono le banche centrali nella loro essenza. Attraverso le loro politiche tentano di direzionare a piacimento le sorti del libero mercato, pensando scioccamente che se un domatore riesce a prendere una tigre per la coda allora avrà il pieno controllo dell'animale. L'animale, invece, va dove vuole e per un po' questo coincide con la volontà del domatore. Quest'ultimo si illude di aver sottomesso l'animale, e non considera come un bivio sulla strada che sta percorrendo insieme al felino rappresenti la fine della sua illusione. Infatti, qualora l'animale dovesse prendere una strada alternativa e in contrasto con quella del domatore, il nostro sfortunato protagonista finirebbe per essere divorato dalla tigre a seguito dei continui strattonamenti della coda.
Allo stesso modo, i banchieri centrali credono di poter condurre i loro affari perturbando insistentemente l'ambiente di mercato, pensando che in questo modo tutto andrà secondo i piani. Per un po' le cose vanno così, ma infine gli aggiustamenti in accordo con i desideri degli individui emergono prorompenti, e non possono essere che esauditi pena un dolore maggiore.
NUOVE BOLLE, VECCHIA STRATEGIA
Sin dallo scoppio della bolla delle dot-com abbiamo potuto osservare come la FED, ad esempio, abbia perseguito una strategia di boom/bust ciclica per permettere ad un'economia pianificata di poter sopravvivere. Suddetta bolla, infatti, è stata sostituita dalla bolla immobiliare che ha permesso ai banchieri centrali di comprare tempo e far credere all'opinione pubblica di aver calmato la tigre. Nel 2008 si è verificato un nuovo bust, stavolta più travolgente del precedente, poiché la banca centrale americana è stata costretta a ricorrere a misure di politica monetaria senza precedenti nella sua storia economica. In questo modo non solo si è provato spasmodicamente a tenere a galla quelle realtà che più hanno sofferto durante la crisi, ma nel frattempo si è anche provato a gonfiare nuove bolle in modo da incanalare le cosiddette "risorse inattive" verso tali settori. Un palliativo.
Ci sono riusciti. Dopo il tonfo del settore immobiliare, il denaro quasi gratis elargito dai banchieri centrali ha permesso a determinate entità, come gli hedge fund, di imbastire un enorme carry trade tra questo flusso di denaro, le abitazioni pignorate comprate a quattro soldi e gli affitti. Sono stati concepiti tutta una serie di nuovi prodotti finanziari in grado di resuscitare un settore necessitante una pulizia. Invece sono intervenuti i banchieri centrali con le loro cosiddette politiche anticicliche e hanno smorzato questa pulizia poiché avrebbe intaccatto quelle entità protette dal suo cartello. ... Johnny Cloaca's Freedonia: GSIB: calciare il barattolo diventa sempre più insidioso
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L'interruzione di suddetta pulizia ha permesso l'emersione di nuovi errori i quali hanno alimentato nuove bolle. E' stata reflazionata la bolla immobiliare, è stata alimentata una nuova bolla azionaria per permettere alle attività improduttive di staccare nuovi profitti da titoli sempre più tossici ed è stata gonfiata una nuova bolla nel settore petrolifero. C'è una tale euforia in quest'ultimo settore che si sente parlare di come gli Stati Uniti siano diventati la nuova Arabia Saudita, in grado di esportare quantità crescenti di oro nero e permettere una discesa dei deficit. Guardiamo il quadro generale. Se davvero il prezzo del petrolio scenderà a $40/bbl. (cosa molto probabile, anche perché il prezzo nel 2000 era di $20/bbl. e nel 2008 era a $30/bbl.) questo significa che tutti gli investimenti di capitale fatti dalle varie industrie di questo settore andranno sotto pressione, questo significa che tutti i posti di lavoro creati negli ultimi anni nel settore petrolifero saranno a rischio, questo significa che questa gigantesca bolla era basata sul presupposto falso che il prezzo del petrolio sarebbe rimasto perennemente a $80-100/bbl.
Ora che la FED sta mettendo il freno alle sue politiche espansionistiche e ha annunciato di voler aumentare i tassi di interesse il prossimo anno, i potenziali investimenti improduttivi nel settore dell'olio di scisto dovranno essere liquidati a causa di una mancanza di fondi a buon mercato con cui mantenerli a galla. La mania dietro il sostegno del prezzo del petrolio ad un'altezza diversa da quella del mercato verrà smascherata dalla volontà della FED di far scoppiare questa bolla.
Cosa accadrà all'economia americana? La stessa cosa che è accaduta tutte le altre volte: una recessione. Tutti quei posti di lavoro che fino ad ora sono stati creati nel settore energetico verranno liquiditati, perché sono state assunzioni basate su una falsa espansione dell'attività produttiva. L'illusione di sostenibilità ha tenuto vivi questi posti di lavoro, ma la realtà necessita di una loro liquidazione perché economicamente inutili; ma quasi sicuramente molte di queste famiglie avranno fatto progetti per il futuro, cosa che implica una casa, un mutuo, beni durevoli, ecc. Tutto ciò verrebbe spazzato via, perché basato su basi economiche insostenibili, e la bolla nel settore petrolifero non farebbe altro che mettere pressione ad altre bolle, come quella delle cartolarizzazioni del flusso degli affitti nel mercato azionario, la bolla dei prestiti studenteschi, la bolla dei mutui per le automobili, la bolla dei titoli di stato USA, ecc. Verrebbe a cadere un castello di carte che si regge solamente sulla capacità della banca centrale di calciare il barattolo ancora una volta.
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