i CATALANI sono picchiati come i gilet gialli: NON c'è democrazia in Europa

tontolina

Forumer storico
Le squadre antisommossa della polizia catalana non sono diverse da quelle francesi e da quelle italiane.
Sono addestrate ad annientare qualunque ostacolo gli si pari dinanzi, animato o inanimato, giovane, vecchio o bambino.
Educati con pane e violenza al culto della forza fisica e delle armi, sono costruiti come una bomba pronta ad esplodere nelle strade dove vengono scaricati.
Dopo le immagini delle violenze contro i gilet gialli, cominciano ad arrivare quelle girate nelle strade di Barcellona.
Dove a pagare, ancora una volta, sono cittadini inermi.
Attenti squadristi, molti altri prima di voi si sono macchiati di reati indicibili.
E non hanno fatto una bella fine.

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GUERRA CIVILE NELLA UE: Spagna contro Belgio per Puigdemont
la questione Catalana



La vita nella UE non è tutta rose, fiori e messaggi amorosi come vorrebbero farci credere in Italia, ed il prossimo scontro sarà fra Belgio e Spagna, il tutto sulla pelle dell’ex presidente della Catalogna Carles Puigdemont.
La Spagna ha presentato una terza richiesta di arresto europea contro il leader catalano rifugiato a Bruxelles, ma le autorità giudiziarie belghe, invece che impacchettarlo e spedirlo a Madrid, hanno deciso di rinviare la decisione al 16 dicembre.

I giudici di Madrid hanno già emesso tre mandati di arresto europei contro Puigdemont, ma due sono stati seccamente respinti e gli avvocati del leader catalano ritengono che anche il terzo tentativo finirà allo stesso modo. Di fronte a questa prospettiva il vice primo ministro Carmen Calvo ha detto alla radio “Il fatto che l’arresto sia negato ad uno stato democratico, dopo la sentenza della Corte Suprema, è una mancanza di rispetto”, lasciando intendere che ci saranno conseguenze se non ci sarà l’arresto.

L’arresto avverrebbe dopo le durissime condanne agli altri leader catalani, pesantissime, con il vice di Pidgemont , Oriol Junqueras, condannato a 13 anni per sedizione ed uso distorto dei fondi pubblici (finanziamento del referendum indipendentista). Ci sarebbe da attendersi una condanna ben peggiore per il suo superiore dato che la corte ha affermato che “La tutela dell’unità della Spagna è una cosa seria”.

Questa durezza renderà ancora più difficile un arresto in Belgio, considerando che la causa catalana ha ricevuto anche dei buoni appoggi al Parlamento Europeo dove siedono deputati separatisti catalani. L’Unione ha mostrato una certa dualità verso gli indipendentisti, da un lato mostrando simpatia alla loro causa, ma dall’altro agendo in uniformità con la Spagna.
Una situazione complessa che mostra le contraddizioni del costrutto europeo.
Del resto possiamo solo immaginare quali problemi di ordine pubblico potrebbe causare l’arresto dell’ex presidente a Barcellona ed in Catalogna.
 
ANNIVERSARIO GILET GIALLI UN ANNO DI DURA REPRESSIONE IN FRANCIA (di Marco Santero)



Secondo un calcolo fatto nei giorni scorsi ‘Le Monde’, sono state pronunciate oltre 3.100 condanne di cui 400 al carcere, ma gli arrestati sono stati moltissimi in più dei condannati e non esistono cifre certe su morti, mutilati e feriti.

Nelle prime sei settimane di blocchi delle strade e manifestazioni: dieci morti, 2900 feriti, centinaia di arresti. Con decine di manifestanti che hanno perso un occhio fra pallettoni di gomma, flash-ball e lacrimogeni, si parla di casi di mani mozzate, pestaggi a sangue.

E in parallelo di tantissimi casi di suicidi nelle forze di polizia e dell’ordine francesi.

Poi i dati non si trovano più, perché l’informazione francese ha fatto calare una cappa di cersura.

Questo è il concetto di Democrazia di Macron = durissima repressione del dissenso.

Ma i Francesi non demordono e da 53 settimane continuano a protestare e la protesta non è affatto “sedata” anche se i media cercano vergognosamente di oscurarla.[la solita censura mainstreem- giornalisti sono solo propagatori di fake news - in italia basta leggere La Repubblica]

Quindi, sempre condannando le violenze, che però sono il frutto della repressione, non posso che onorare il popolo francese [e il popolo catalano], che se per un verso è egocentrico con la loro patetica Grandeur postuma, dall’alto verso, come stato più antico d’Europa hanno un fortissimo patriottismo che li fa sollevare come un sol uomo quando chi li governa esagera, se ne accorsero Luigi XVI e Maria Antonietta [oggi emulati da Macron e consorte] e una buona fetta della nobiltà francese che opprimeva le masse.

Consiglio a Macron (che ha dovuto già fare pesanti concessioni per cercare di placare gli animi portando ben oltre IL “FAMOSO” 3% IL DEBITO PUBBLICO FRANCESE 2019) DI NON SOTTOVALUTARE LO SPIRITO DEL POPOLO FRANCESE.

Ma la Francia non è l’unico paese in cui la battaglia contro il NEOLIBERISMO da ideologica sta diventando fisica per l’Esasperazione dei popoli sempre più impoveriti e trattati come bestiame da sfruttare e macellare a piacimento:

L’intero Sud America è ormai una polveriera e un campo di battaglia con il Cile e la Bolivia ormai saltate e oggetto di una feroce repressione ( in particolare nel Cile che da Pinochet è stato il campione del neoliberismo selvaggio che ha creato il paese più disuguale del sud America e con la privatizzazione spinta di tutti i servizi essenziali acqua potabile in testa ) che ovviamente i media di tutto l’occidente stanno oscurando nella gravità!! 3.000.000 di cileni su 17 totali vuol dire che siamo in pre guerra civile.
Ma anche l’Argentina ribolle col nuovo governo che si è svenduto al fondo monetario internazionale (oltre 50.000.000.000 DI PRESTITO, una cifra inaudita per le dimensioni economiche dell’Argentina) in cambio di una vera e propria macelleria sociale, con l’inflazione al 60% che sta portando alla rivolta il popolo e i capitali a fuggire all’estero.

Anche l’Uruguay sta esplodendo ed è nato anche il partito politico espressione dell’esercito che ha già il 10% per difendere l’Ordine Pubblico, quindi un regime militare si avvicina a grandi passi.

In Ecuador proteste sempre più esplosive, il caos del Venezuela, ecc., ecc. solo per parlare del Sudamerica e per parlare del caos economico, sociale e politico causato nel neoliberismo in quasi tutti i paesi del mondo ci vorrebbe un trattato e non un articolo.

Ormai il Neoliberismo è quasi arrivato al capolinea e la fine purtroppo sarà una nuova mega crisi da cui potrebbero emergere nuove dittature e nuove guerre.[come ben sapevano i costituenti italiani.... che la sinistra ha dimenticato]

La vera emergenza è parlare di Storia Economica, di come sia il Fascismo che il Nazismo sia state causate direttamente dal Liberismo spinto dell’inizio novecento, come lo fu il Comunismo.
Perché la storia non si ripeta va conosciuta e diffusa!
Il vero potere di un popolo è la Conoscenza condivisa, per questo la scuola è stata l’obiettivo primario del liberismo che da decenni la smantella nei suoi fondamenti al fine di creare consumatori inconsapevoli e schiavi del sistema neoliberista al posto di cittadini consapevoli e attivi.

Di come solo una completa inversione economica verso un modello Keynesiano possa salvarci da nuovi disastri girando le gigantesche masse di denaro, create dal nulla per sostenere la bolla finanziaria ormai insostenibile, nell’economia reale anche per una completa ristrutturazione della società e dell’economia verso la sostenibilità.

La strada verso il mattatoio è in discesa, quella per le vette della realizzazione umana è faticosa e pericolosa ma quando si arriva da bestie si diventa umani realizzati, illuminati e in armonia con se stessi, con gli altri umani e con l’intero pianeta.

La scelta è nostra.
ANNIVERSARIO GILET GIALLI UN ANNO DI DURA REPRESSIONE IN FRANCIA (di Marco Santero)
 
Il diritto secondo Macron. Rapporto di Amnesty
Maurizio Blondet 30 Settembre 2020

“Migliaia di arresti arbitrari”

Amnesty France ha (finalmente) pubblicato, il 29 settembre, il suo rapporto sulla repressione delle manifestazioni, non solo di quelle dei Gilet Gialli.
FRANCE: COMMENT DES MILLIERS DE MANIFESTANTS PACIFIQUES ONT ÉTÉ ARBITRAIREMENT ARRÊTÉS ET POURSUIVIS
Che esordisce così:
Dalla fine del 2018, in Francia, la repressione delle manifestazioni è stata su una scala senza precedenti. Dimostrare pacificamente espone al rischio di violenza da parte della polizia, ma anche di finire arrestati. In effetti, le autorità hanno utilizzato leggi contrarie al diritto internazionale per verbalizzare, arrestare arbitrariamente e perseguire persone che non hanno commesso alcuna violenza. Indagine.
Bilancio di Amnesty, in breve : « 11 morti, 4439 feriti, 12 mila arresti, 25 occhi persi, 5 mani amputate, 236 feriti alla testa di cui 144 gravi”.

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Macron dov’è? in Lituania, per incontrare Svetlana Tikhanovskaya leader dell’opposizione bielorussa, perché come sapete Lukashenko deve imparare da Macron – e dalla Merkel – come rispettare il diritto di manifestare ed esprimere opinioni contrarie. Non come in Europa dove dicono ci sia tutta pace e libertà.
Mentre qui a Madrid dove il governo socialista ascolterebbe le istanze del popolo:
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Galera per negazionismo. Bestemmiare invece è un diritto

Le Parisien: “ Hervé Lalin, nom del plume Ryssen, è stato incarcerato venerdì con tre condanne a pene detentive per espressioni antisemite o negazioniste. Hervé Lalin è stato convocato giovedì dalla polizia giudiziaria e poi portato davanti a un magistrato che ha ordinato l’esecuzione di queste condanne pronunciate tra il 2017 e il 2020, per un totale residuo di 17 mesi di reclusione, ha precisato l’accusa”. Nel gennaio scorso aveva subito un’altra condanna sempre per lo stesso motivo.
Nell’ottobre 2017 il tribunale lo ha dichiarato colpevole di post ritenuti antisemiti su Twitter e Facebook.
“Nel giugno 2018 gli era stato inflitto un anno di reclusione, pena massima subita, per messaggi antisemiti in un video sulla piattaforma YouTube, dal titolo “Ebrei, incesto e isteria”.

Cosa diceva questo video? Lo spiega Libé brevemente: “Una voce fuori campo esponeva le ragioni che suggerivano che il popolo ebraico sarebbe stato un popolo incestuoso”.
Libération ci informa che Ryssen anche “nel 2016 era stato condannato a cinque mesi di reclusione per numerosi passaggi del suo libro Comprendre le judaïsme-comprendre l’antisémitisme.”
Condanne che prima non venivano eseguite, adesso sono diventate effettive

Bruno Gollnisch (del direttivo del partito della Le Pen) deplora: “Dunque ci sono dei prigionieri per delitto d’opinione nella Francia d’oggi”.

Fréderic Haziza, giornalista di Forum Radio J, si rallegra: “L’anno 5781 comincia bene: il guru antisemita @HerveRyssen è stato incarcerato in esecuzione di tre condanne per frasi antisemite o negazioniste. Ora la volta dei due amici Alain Soral e Dieudonné ».
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Alain Soral (« Sinistra del lavoro, destra dei valori ») sta organizzando una raccolta di firme e una manifestazione in favore del carcerato.
Non senza ricordare la frase pronunciata appena il 2 settembre scorso dal presidente Macron, in difesa delle vignette di Charlie Hebdo :
« C’è in Francia la libertà di bestemmiare che è connessa alla libertà di coscienza. Io sono qui per proteggere tutte le libertà ».
Qualche mese prima aveva detto: « La legge è chiara : abbiamo il diritto alla bestemmia, a criticare e caricaturare le religioni ».
Con una sola eccezione.

Macron ha fatto la sua lezione sul diritto di bestemmia in Libano, dove ha insegnato ai governanti libanesi: “Sono qui per proteggere tutte queste libertà… In Francia si possono criticare governi, un presidente, bestemmiare” (Je suis là pour protéger toutes ces libertés. (…) En France on peut critiquer des gouvernants, un président, blasphémer).
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Il 26 settembre, lo scrittore e polemista Eric Zemmour, che è ebreo, è stato condannato a 10 mila euro di ammenda per il suo discorso anti-islamico alla Convention de la Droite (organizzata da Marion Maréchal Le Pen). Cosa aveva detto?
Estratto: “Le donne velate e gli uomini in djellabas sulla pubblica via sono propaganda, un’islamizzazione della strada, come le uniformi di un esercito di occupazione che ricordano ai vinti la loro sottomissione”. Troppo sottile, troppo intellettuale. Era meglio per lui se si limitava a bestemmiare Allah. Sarebbe entrato nel pieno diritto macroniano. O forse la sua colpa era di aver parlato a sovranisti? Doveva farlo a Charlie Hebdo, o al Forum J…
Tutto questo Perché l’Europa è la libertà, l’Europa è giustizia, l’Europa è pace.
 

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