Metatarso
Forumer storico
Incredibile eh ? 
Arrivano i droni americani nei nostri cieli | Fabio Ghioni
Nei cieli italiani voleranno gli aerei senza pilota Global Hawk dell’areonautica militare americana. Grazie a un accordo con il Governo italiano, i famigerati droni, responsabili in Afghanistan di numerosi attacchi pilotati in remoto e di qualche ‘danno collaterale’, effettueranno già da ora dei voli di esercitazione e da gennaio diventeranno pienamente operativi.
Il primo Global Hawk era già arrivato nella base di Sigonella lo scorso 15 aprile e sarà raggiunto da altri tre esemplari entro il 2012. L’operazione fa parte di un progetto più ampio di delocalizzazione dei droni, che comprende operazioni simili nella base di Guam nel Pacifico, con lo scopo di ridurre le ore di volo verso le destinazioni delle missioni. Tutti gli aerei saranno controllati dalla base aeronautica di Beale negli Stati Uniti.
Ma la notizia forse per noi più interessante (e inquietante) è che i Global Hawk voleranno anche negli spazi aerei civili. Le rotte infatti sono state concesse di comune accordo dall’aviazione militare italiana e dall’ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. In realtà, queste rotte erano già dedicate dal novembre 2008 per i droni dell’esercito italiano, il Predator A e il Reaper, che secondo una legge allora appena approvata possono essere utilizzati “in casi di emergenza”.
Il corridoio aereo centrale che verrà utilizzato dai Global Hawk si estende dalla base di Amendola in Puglia (sede dei nostri droni), percorre la linea costiera toccando le basi di Sigonella e di Trapani in Sicilia e si dirige poi verso Decimomannu in Sardegna. A questo si aggiunge un secondo corridoio di tre miglia nautiche al largo di Sigonella, che permetterà al primo Global Hawk di esercitarsi in un’area di orbita del raggio di 15 miglia, a un’altitudine compresa tra i 35.000 e i 56.000 piedi.
Secondo gli accordi con il governo italiano, la US Air Force non raccoglierà dati sul territorio nazionale e le aviazioni militare e civile italiane dovranno ricevere un avviso entro 48 ore prima di ogni volo.
Gli accordi tra Italia e Stati Uniti hanno anticipato la normativa europea che regolerà l’utilizzo dei veicoli a pilotaggio remoto su tutto il territorio dell’Unione.

Arrivano i droni americani nei nostri cieli | Fabio Ghioni
Nei cieli italiani voleranno gli aerei senza pilota Global Hawk dell’areonautica militare americana. Grazie a un accordo con il Governo italiano, i famigerati droni, responsabili in Afghanistan di numerosi attacchi pilotati in remoto e di qualche ‘danno collaterale’, effettueranno già da ora dei voli di esercitazione e da gennaio diventeranno pienamente operativi.
Il primo Global Hawk era già arrivato nella base di Sigonella lo scorso 15 aprile e sarà raggiunto da altri tre esemplari entro il 2012. L’operazione fa parte di un progetto più ampio di delocalizzazione dei droni, che comprende operazioni simili nella base di Guam nel Pacifico, con lo scopo di ridurre le ore di volo verso le destinazioni delle missioni. Tutti gli aerei saranno controllati dalla base aeronautica di Beale negli Stati Uniti.
Ma la notizia forse per noi più interessante (e inquietante) è che i Global Hawk voleranno anche negli spazi aerei civili. Le rotte infatti sono state concesse di comune accordo dall’aviazione militare italiana e dall’ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. In realtà, queste rotte erano già dedicate dal novembre 2008 per i droni dell’esercito italiano, il Predator A e il Reaper, che secondo una legge allora appena approvata possono essere utilizzati “in casi di emergenza”.
Il corridoio aereo centrale che verrà utilizzato dai Global Hawk si estende dalla base di Amendola in Puglia (sede dei nostri droni), percorre la linea costiera toccando le basi di Sigonella e di Trapani in Sicilia e si dirige poi verso Decimomannu in Sardegna. A questo si aggiunge un secondo corridoio di tre miglia nautiche al largo di Sigonella, che permetterà al primo Global Hawk di esercitarsi in un’area di orbita del raggio di 15 miglia, a un’altitudine compresa tra i 35.000 e i 56.000 piedi.
Secondo gli accordi con il governo italiano, la US Air Force non raccoglierà dati sul territorio nazionale e le aviazioni militare e civile italiane dovranno ricevere un avviso entro 48 ore prima di ogni volo.
Gli accordi tra Italia e Stati Uniti hanno anticipato la normativa europea che regolerà l’utilizzo dei veicoli a pilotaggio remoto su tutto il territorio dell’Unione.