I° e II° conflitto mondiale. Le foto più belle.

titano

Forumer storico
Sono un grande appassionato dei 2 conflitti dell'era moderna. Ho visitato luoghi di stragi nazifasciste, cimiteri di tutti gli schieramenti,
fortezze o ruderi di esse, l'intero percorso Overlord in Normandia, musei e quanto altro.

Doverosa precisazione al fine di evitare polemiche inutili e sterili che si possono annidare ovunque.

Amo il b/n , rende più l'effetto d'antan.

Se qualcuno non gradisse...il forum di taglio e cucito è in fondo a dx.

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Il 30 gennaio 1933 il presidente del Reich Paul von Hindenburg nomina Adolf Hitler Cancelliere della Germania (nella foto, i due insieme). L’anno successivo von Hindenburg muore e Hitler unisce i titoli di Presidente e Cancelliere in un’unica carica: quella di "Führer". Inizia la dittatura.
 
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In Vaticano il 20 luglio 1933, fu il giorno della firma del Concordato fra la Santa Sede e la Germania nazista. A far le veci di papa Pio XI c’era il suo futuro successore, il segretario di Stato Vaticano Eugenio Pacelli, al posto del cancelliere Adolf Hitler il suo vice, Franz von Papen. Grazie alle loro firme, il Reich si garantiva l’assenza di interferenze politiche da parte del clero cattolico che, in compenso, otteneva la libertà di culto per i suoi fedeli tedeschi.
Tutte le volte in cui nel Novecento la Chiesa si è tappata il naso di fronte al male, dai regimi di Hitler e Mussolini alle dittature del Sud America.
 
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22 gennaio 1944
Lo sbarco di Anzio: durante la campagna d'Italia nella Seconda Guerra mondiale, inizia l'operazione militare di sbarco anfibio con nome in codice operazione Shingle, condotta dagli Alleati. Lo sbarco sulla costa tirrenica tra Anzio e Nettuno, ha come obiettivo quello di creare una testa di ponte oltre lo schieramento tedesco della linea difensiva Gustav costringendo, teoreticamente, a distogliere forze militari nemiche dal fronte di Cassino. L'abbazia, infatti, era una perfetta roccaforte e unico punto di accesso terrestre tra Napoli e Roma.
 
Sono un grande appassionato dei 2 conflitti dell'era moderna. Ho visitato luoghi di stragi nazifasciste, cimiteri di tutti gli schieramenti,
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Doverosa precisazione al fine di evitare polemiche inutili e sterili che si possono annidare ovunque.

Amo il b/n , rende più l'effetto d'antan.

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Vedi l'allegato 590185

Il 30 gennaio 1933 il presidente del Reich Paul von Hindenburg nomina Adolf Hitler Cancelliere della Germania (nella foto, i due insieme). L’anno successivo von Hindenburg muore e Hitler unisce i titoli di Presidente e Cancelliere in un’unica carica: quella di "Führer". Inizia la dittatura.
quello in ginocchio a sinistra mi ricorda qualcuno...
 
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Dopo le prime due battaglie di Ypres, nel 1914 e nel 1915, il comandante inglese Haig avrebbe voluto scatenarne una terza, a carattere risolutivo, nel 1916, ma la concomitanza della colossale offensiva nella Somme rese questo proposito irrealizzabile.

D’altro canto, la situazione britannica nel saliente di Ypres era talmente difficile da sostenere da rendere inevitabile una battaglia che ne interrompesse lo spaventoso stillicidio, così, la grande offensiva venne programmata per la fine di luglio del 1917 e preparata con eccezionale meticolosità. Nei piani del comandante britannico, infatti, la terza battaglia di Ypres avrebbe dovuto sfondare il fronte e ribaltare completamente la situazione, fino all’iperottimistico obbiettivo di distruggere le basi dei sottomarini germanici in Belgio, che causavano gravi perdite alle navi di Jellicoe nel Mare del Nord e nel Baltico: nei fatti, essa portò, indubbiamente, ad un miglioramento tattico delle posizioni britanniche nel settore del saliente, ma, quando essa si concluse, il 6 novembre successivo, con la conquista di Passchendaele, i progressi non erano stati risolutivi ed il costo in termini di perdite era stato spaventoso.

Quanto a raggiungere le basi degli U-Boot, non vale neppure la pena di parlarne. La terza battaglia di Ypres fu, in pratica, l’ultimo grande scontro d’attrito della prima guerra mondiale, tanto che, con il termine ‘Passchaendaele’ oggi, da parte degli storici militari, si usa indicare quel genere di tattica di combattimento e di ordine di battaglia: l’ultima volta in cui lo scontro mirasse a consumare le risorse avversarie, sia pure a costo di perdite elevate.

La data d’avvio dell’operazione, prevista per il 31 di luglio, venne scelta anche perché l’esito catastrofico dell’attacco compiuto a Maggio da Nivelle sull’Aisne aveva dato la stura ad un numero impressionante di cedimenti e di diserzioni nell’esercito francese, che imponevano una pronta ripresa delle operazioni del BEF; senza contare che le precarie condizioni dell’esercito russo, il cui cedimento sembrava imminente, avrebbero consentito alla Germania, prima o poi, di distogliere ingenti forze dal fronte orientale e spostarle ad occidente, quindi bisognava sbrigarsi a vincere.

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Dal canto suo, Haig aveva maturato la convinzione che le truppe germaniche che fronteggiavano le sue divisioni a Ypres fossero severamente logorate e molto vicine al crollo e che, quindi, un’azione portata con energia le avrebbe piegate definitivamente: è singolare questo clamoroso equivoco, perché anche alla vigilia della battaglia della Somme i comandanti britannici cullavano la medesima illusione, che si rivelò del tutto fallace in entrambe le circostanze. Va detto che il primo ministro britannico Lloyd George, era manifestamente ostile alla tattica e alla strategia sanguinaria di Haig, oltre che osteggiare il progetto di un’offensiva estiva a Ypres, ma, in assenza di validi sostituti per il comandante in capo, alla fine dovette abbozzare: d’altro canto, il buon successo dell’offensiva preliminare, terminata con la brillante conquista del fondamentale crinale di Messines induceva anche gli scettici a nutrire una certa fiducia nel buon esito dell’operazione.

La terza battaglia di Ypres, come tutte le più lunghe e sanguinose offensive sul fronte occidentale, non cominciò con l’impiego di tutte le forze disponibili: le grandi battaglie funzionano come una specie di crescendo sinfonico, fino a raggiungere il loro culmine e, poi, decadere lentamente. Le prime operazioni videro impegnate la 5a armata del generale Gough, un corpo d’armata della 2a armata del generale Plumer ed uno della 1a francese del generale Antoine, rispettivamente schierati alla destra e alla sinistra della massa d’urto principale, per un totale di 12 divisioni. Secondo la consolidata tradizione britannica, circa 3.000 cannoni di ogni calibro fecero precedere l’attacco da dieci giorni di bombardamento di saturazione, in cui vennero sparati 4.250.000 proiettili, che, secondo i calcoli inglesi, avrebbero dovuto spezzare la volontà di resistenza delle truppe germaniche, che si immaginavano già in netta crisi: in realtà, i tedeschi, che conoscevano perfettamente le abitudini nemiche, furono semplicemente allertati dal bombardamento, così che ogni effetto sorpresa svanì.

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Alle 3,50 del mattino, i “tommies” iniziarono ad avanzare su di un fronte di 18 chilometri verso le linee avversarie, ma, ben presto, i loro progressi vennero arrestati dalla resistenza della 4a armata germanica lungo la strada per Menin, mentre la 5a arginava gli sforzi francesi sotto Gallwitz. I britannici videro frustrati i loro sforzi di riprendere l’offensiva nei giorni immediatamente successivi a causa di un elemento del tutto imponderabile: sulle Fiandre si scatenò il più forte nubifragio degli ultimi trent’anni, che, anche a causa del bombardamento, che aveva spianato i canali di drenaggio, trasformò il campo di battaglia in una landa fangosa, in cui uomini e carri armati rimanevano impantanati senza rimedio.

Così, l’offensiva venne sospesa fino al 16 agosto: e, allora, sarebbe stata la terribile battaglia di Langemarck a rappresentare il secondo round di questo gigantesco scontro noto come terza battaglia di Ypres.

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Soldati belgi marciano attraverso la porta di Menen diretti al fronte per contrastare
l'avanzata tedesca durante le prime fasi della guerra, agosto 1914.

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La battaglia d’Inghilterra, combattuta nei cieli del Regno Unito dal 10 luglio al 31 ottobre 1940 tra la le forze aeree tedesche e quelle inglesi.
Più di 2.500 velivoli nazisti, tra caccia e bombardieri, attaccarono le principali città del Regno Unito (compresa Londra), sganciando oltre 42mila tonnellate di bombe. La Royal Air Force (Raf) rispose inizialmente con soli 700 caccia, ma in autunno si rafforzò, riuscendo a mettere in campo circa 1.900 unità aeree.

Nonostante l’inferiorità numerica, gli stormi del Regno Unito riuscirono ad abbattere più di 2mila aerei della Luftwaffe, vanificando i piani di conquista hitleriani. Le perdite di velivoli per gli inglesi ammontarono a circa 1.700 unità. Quanto alle vittime, oltre ai piloti caduti si contarono quasi 30mila decessi tra i civili.

Una piccola curiosità: alla campagna nazista parteciparono 180 velivoli del Corpo Aereo Italiano, nato nel settembre di quello stesso anno e reso operativo in pochi giorni.

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