I fabbricanti di armi lo amano spassionatamente

tontolina

Forumer storico
parlo di un paciFINTO
il ministro della difesa del governo Lecca
da La Corda, Mauro, Nassirya e i sepolcri imbiancati


La Corda, Mauro, Nassirya e i sepolcri imbiancati In evidenza


13 Novembre 2013 Scritto da Fausto Carotenuto


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«Ci sono i carnefici e ci sono le vittime. La Storia, grazie a Dio, ci rende possibile distinguere bene gli uni dagli altri»
Chi lo dice? Mario Mauro, l’ineffabile Ministro della Difesa, criticando le ispirate dichiarazioni della deputata grillina Corda. ( vedi il bel commento del nostro Piero Cammerinesi: C'è qualcosa di nuovo, oggi nell'aria,-oggi-nell-aria)

Ma quanto è bravo il Mauro… Dove ha imparato certe cose?
Wikipedia riporta che si è laureato in filosofia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, dove ha studiato nel Collegio Augustinianum. Membro del gruppo cattolico Comunione e Liberazione….
E quale è stato il risultato delle intense frequentazioni cattolicissime del signor Mauro Mauro? Una grande ed intensa e compassionevole spiritualità?




Non sembra dalle sue parole e dalla sua attività guerresca. Quello che appare come risultato certo ed evidente di questo cursus honorum è la carriera fulminante... fino a diventare, appunto, ministro della difesa del governo dell’inciucio. Molto gradito agli americani e a tutti i poteri mondialisti. I fabbricanti di armi lo amano spassionatamente, soprattutto la Lokheed degli inutili e costosissimi F-35. Nella sua corsa pare abbia “inavvertitamente” travolto perfino Monti, che aveva appena fatto un partito per ritrovarselo improvvisamente fuori controllo e nelle mani di Mauro.
Ma una cosa non ha certamente colto dell’insegnamento cristiano (forse non serviva a fare carriera…). Si tratta di una frasetta sfuggita al Cristo sulla croce. “Perdona loro perché non sanno quello che fanno”… Che è invece quello che ha ben colto la deputata 5stelle Corda. Ma lei, avendo detto cosa sgradita all’Impero, è stata subito linciata…

Soprattutto da certi cattoliconi di facciata.
Che evidentemente preferiscono i “sepolcri imbiancati” , il Sinedrio e tutta quella bella cerchia di amiconi e “fratelloni” di Ponzio Pilato…

Con loro e con Mammona si fa carriera subito.

Col Cristo vero è più dura: bisogna amare il prossimo sul serio, anche e soprattutto quando sbaglia e si smarrisce… ed in cambio non si ricevono poltrone sulla terra...

Secondo Mauro ed altri, non si può indebolire il marchio infamante di terrorista cattivo, non si può dire che sono poveri ragazzi condizionati che sbagliano. Ma non perché questa “diminutio” offenda le famiglie dei nostri soldati caduti… No, per loro non è quello il problema. Il problema è che poi, se i terroristi non sono considerati veramente cattivi, è più difficile fare le guerre.
E le reazioni grilline?

Molti ragazzi in Parlamento hanno respirato… Ma poi qualcuno deve aver pensato che si perdono voti…

Come dice Grillo, bisogna ascoltare la pancia della gente, (non la coscienza o il cuore), e allora si perdono certamente voti a destra con le dichiarazioni della Corda.

Quindi una certa freddezza, e persino critiche alla Corda da parte di Di Battista, più vicino alla coppia che dietro le quinte guida ogni passo dei parlamentari 5stelle.
Sepolcri imbiancati, calcoli politici… In un Parlamento fatto di persone coscienti un gande applauso avrebbe dovuto accompagnare il bel discorso della Corda… Invece insulti, freddezze, imbarazzi…
Noi speriamo che l’esempio di questa coraggiosa deputata venga seguito da altri, e che il Sinedrio si trasformi in un luogo di compassione e di comprensione.

leggi anche: Oggi anniversario dei dieci anni dalla strage di Nassiriya
 
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C'è qualcosa di nuovo, oggi nell'aria In evidenza

C'è qualcosa di nuovo, oggi nell'aria

13 Novembre 2013 Scritto da Piero Cammerinesi dimensione font
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C'è qualcosa di nuovo, oggi nell'aria, anzi d'antico, per parafrasare una vecchia poesia del Pascoli.
Nuovo perché mai sentito prima – ma mi posso sbagliare – in questi termini e in questa sede; d'antico, perché evocante una saggezza naturale, un equilibrio interiore esistenti in fasi meno convulse della storia umana e che, nel corso del tempo, si sono diluiti fino a venir dimenticati.
di Piero Cammerinesi
(corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete Magazine)






Mi riferisco allo straordinario – nel significato letterale del termine dal latino extra-ordinarius, cioè fuori dall'ordine – intervento di oggi alla Camera dell'Onorevole Emanuela Corda, del M5S.
video: Nassiriya, deputata M5s ricorda il kamikaz... - YouTube







La Corda esordisce con un concetto davvero insolito per l'agone politico in cui tutto è partigiano, intendo di parte, giusto-sbagliato, buono-cattivo, noi-gli altri: "La strage di Nassirya non fu uno scontro tra buoni e cattivi".
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Già questo significa sottrarsi alla prospettiva squisitamente terrestre in cui vi è chi attua il male e chi lo subisce - il cattivo e il buono - per entrare in una prospettiva spirituale, in cui l'assassino e la sua vittima, colui che offende e l'offeso, sono uniti da un intimo vincolo di destino.
Nel rievocare la strage dei 19 italiani – 17 militari e 2 civili – e dei 9 iracheni caduti, ma di cui si parla ben poco – afferma la Corda – "nessuno però ricorda il giovane marocchino che si suicidò per portare a compimento la strage e quando si parla di lui lo si dipinge solo come un assassino e non come una vittima, perché anche egli fu vittima oltre che carnefice".
Chi conosce la realtà spirituale che sottende la storia esteriore sa benissimo che queste sono parole di assoluta verità, per quanto possano risultare incomprensibili – o anche offensive, come in effetti è risultato dai successivi interventi – a chi si limita a vedere le cose solo da una prospettiva esteriore materialistica.
La tradizione spirituale – sia orientale che occidentale – indica con estrema chiarezza che colui che fa il male, che uccide, che si macchia di crimini anche orrendi, in qualche modo, caricandosi di questo male, si accolla un destino molto pesante. Ma dato che come esseri umani, come umanità nel suo insieme, noi tutti condividiamo un unico destino, allora quell'essere – per quanto questa verità possa essere di difficile 'digestione' – in qualche modo si è sacrificato per noi, caricandosi degli effetti di tutto il male che ciascuno di noi nei suoi pensieri, nelle sue azioni, quotidianamente immette nella Terra.
Questa 'innocenza' del malvagio – ricordate il "Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno" del Cristo sulla Croce? – deriva dal suo non-sapere, dalla sua mancanza di coscienza. Che, da un punto di vista umano, esteriore, si riflette nelle parole del deputato grillino secondo cui l'attentatore è stato accecato da "una ideologia criminale che lo aveva convinto che quella strage fosse un gesto eroico e lo aveva mandato a morire".
Dunque incoscienza, come mancanza di coscienza, l'avidya dei buddhisti, il sonno della ragione che genera mostri.
E ancora: "Non è escluso che come tanti kamikaze, quel giovane fosse spinto dalla fame, dalla speranza che quel suo sacrificio avrebbe fatto vivere meglio i suoi familiari che spesso vengono risarciti per il sacrificio del loro caro".
Se il kamikaze ha così agito è dunque perché nel male egli vedeva un bene anche se distorto, anche se ribaltato; questo richiama alla assoluta necessità per gli uomini del nostro tempo di comprendere l'altro, l'amico come il nemico, attuando l'unico fondamentale comandamento cristiano.
Ma il guardare alla realtà da una prospettiva spirituale – lo sappiamo bene - deve accompagnarsi anche a una puntuale analisi della realtà politica e sociale, che va compresa e modificata proprio a partire da una visione più ampia del mondo.
Ed ecco che, dunque, nelle parole di questo eccezionale intervento, carnefici e vittime "furono vittime non solo dell'ideologia terroristica, ma anche della politica occidentale, vittime dei nostri governi che spedirono e continuano a spedire i nostri ragazzi sui fronti di guerra, raccontandogli che è eroico occupare il territorio di altri popoli col pretesto che si sta portando la pace quando invece si fomentano talvolta ideologie terroristiche".
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Lo smascheramento necessario dell'ossimoro della "guerra umanitaria" e delle "missioni di pace" per "esportare democrazia" o fare la "guerra al terrorismo".
Scandalose operazioni di appiattimento e di manipolazione delle menti che ha raggiunto negli ultimi anni livelli impensabili e che stanno producendo effetti nefasti, dove a pagare sono sempre i deboli e gli indifesi. Gli ultimi.
Il mito dello "scontro di civiltà", artatamente concepito ed imposto all'opinione pubblica occidentale, utile solo a permettere alle corporation delle armi di dedicare all'acquisto di armamenti cifre che potrebbero eliminare diverse volte povertà, fame e disuguaglianze sociali.
Questi effetti disastrosi che tutti stiamo vivendo sulla nostra pelle, anche nelle conseguenze di crisi economiche pianificate e alimentate dalle élite, nascono da quello spirito della menzogna che più volte Rudolf Steiner evocò negli anni della prima guerra mondiale; uno spirito che, se non contrastato dalla crescente consapevolezza degli uomini, avrebbe prodotto un secondo conflitto mondiale, una opposizione Est-Ovest e, infine, la guerra di tutti contro tutti.
Esempi clamorosi di tale spirito di menzogna sono facilmente rintracciabili negli inganni impuniti che governanti corrotti e criminali hanno imposto ai popoli, a partire dalla pagliacciata delle famose armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, che è costata la vita a migliaia di giovani americani e a oltre un milione e mezzo di iracheni
"Vorremmo ricordare – prosegue la deputata - la provetta agitata da Colin Powell al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che dovevano dimostrare al mondo l'esistenza di armi di distruzioni di massa, armi che in verità non vennero mai trovate. Lo stesso Powell ha detto di essere stato raggirato da quella colossale truffa che portò all'occupazione dell'Iraq. L'esistenza di quella truffa non è servita di lezione ai governi europei, che hanno continuato a credere alle balle organizzate a tavolini per scatenare nuovi e atroci conflitti".
"Per questo gridiamo con tutta la nostra forza mai più Nassiriya – conclude la Corda – mai più guerre di occupazione".
Un grido cui ci associamo con entusiasmo, sperando che diventi virale, che contagi un numero sempre maggiore di persone.
 
Il ministro piazzista, compra gli f35 e gli fa pubblicità nello spot della Lockheed.

08 Novembre 2013 Scritto da Redazione Pubblicato in Economia

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La notizia ha dell'inverosimile. Il ministro della difesa Mario Mauro partecipa a uno spot della Lockheed per propagandare l'acquisto dei cacciabombardieri F35. Nello spot compare la foto del ministro e la didascalia di una sua tragicomica frase che dice: «To love peace you must arm peace. F35 does that». Cioè: «Per amare la pace, devi armare la pace. L'F35 lo fa».

(Questa è una forma pensiero tremenda, e sbagliata, se vuoi sapere perchè, clicca qui, NDR)



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