SINIBALDO
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CHI POSSIEDE IL POTERE MEDIATICO ?
Una delle definizioni in merito ai massmedia è senz’altro quella che li paragonano a «grandi aziende possedute da società ancora più grandi».
Essendo i mass-media delle imprese, è quindi vero che oltre ai
“semplici” dipendenti hanno anche dirigenti incaricati della gestione
e della produzione di....... UTILI.
Non esiste una sola azienda che lavori per non produrre.
Per raggiungere questi utili sono necessari fondi d’investimento,
in una parola: AZIONISTI.....!!!!!!!!!!
Data la consistenza enorme di questi fondi utilizzati, si tratta spesso di "istituti di credito, banche e/o gruppi assicurativi " che,mettendo a disposizione il capitale, entrano a pieno titolo in queste società
e partecipano alla loro gestione.
Vi rendete conto qual è il punto........?????
Un’azienda, proprio in quanto azienda, è quindi sempre...... CONTROLLATA !!!!!!!
I mass media appartengono solo ad uno degli elementi di un più vasto sistema dottrinale in cui rientrano i giornali d’opinione,le scuole, le università, gli studi accademici ecc. ecc......
In questo sistema, andrebbero aggiunte pure la politica e soprattutto le religioni!
La stragrande maggioranza, per non dire la totalità, delle aziende che
"producono e vendono informazione, cultura e spettacolo", essendo
AZIENDE, sono in mano a una ristrettissima cerchia di corporazioni e/o
banche, i famosi azionisti a cui si accennava sopra.
In sostanza, pochissimi personaggi della finanza, che si possono
contare sulle dita di una mano – controllano e gestiscono questo
sistema dottrinale.
Questo sistema è diviso in due gruppi:
1) La classe politica
2) I semplici spettatori.
La classe politica rappresenta circa il 10 per cento della popolazione relativamente istruita che svolge un ruolo nella macchina decisionale.
Mentre i semplici spettatori, chiamati anche il "gregge ", rappresentano il
restante 90 per cento.
Da questi ultimi ci si aspetta solo che "obbediscano" alle leggi e agli ordini, e sono il vero ed unico bersaglio dei mass-media.
Non è molto importante che si preoccupino di quel che
accade nel mondo, anzi, se dovessero vedere troppo della realtà, potrebbero................ farsi venire in mente strane idee di volerla cambiare......!!!!!!!!!!
E' una realtà confusa, volutamente confusa, questo processo di trasformazione (correzione e modificazione delle informazioni) viene applicato non solo ai giornali, ma ai libri, ai periodici, agli opuscoli, ai manifesti, alle circolari, ai film, alle vignette, alle fotografie… a qualsiasi genere di materiale stampato o comunque documentato che potesse avere un significato politico e ideologico.
Ma come nascono, oggi, le notizie.......?????
Cominciamo descrivendo come giornali e telegiornali , acquistano, le notizie dalle agenzie di stampa.
Ogni agenzia di stampa fornisce, mediante canoni di abbonamento,
un numero di articoli per un numero variabile di giornali, riviste, siti
Internet, televisioni ecc. ecc........
In Italia ne esistono diverse, ma le più importanti sono: la AdnKronos, l’Agi, l’Asca e l’Ansa.
Quest’ultima, per esempio, “offre” ogni giorno circa 2000 notizie di attualità, politica economica, società e cultura.
Non solo, ma essendo presenti sui principali portali Internet, le notizie Ansa raggiungono un target vicino al 100 per cento dei navigatori del web.
Avete capito bene........??????
Una singola agenzia “informa” la totalità delle persone che usano la rete delle reti !!!!!!!
Una bella responsabilità.
Responsabilità che aumentano esponenzialmente se si considera la situazione su scala mondiale:
l’Associated Press, per esempio, una delle più potenti agenzie statunitensi, fornisce notizie a circa 3500 radio, 800 televisioni e oltre 1500 giornali in più di 121 paesi.
La Reuters, con i suoi 2157 giornalisti prepara le notizie in 23 lingue diverse per 151 paesi.
La Reuters, fondata da Paul Josaphat, figlio di ebrei tedeschi di Kassel, che assunse successivamente il titolo di barone Reuter, nonostante che la sede più conosciuta sia quella tedesca, è nata in un ufficio della City di Londra.
La City, per coloro che non ne avessero mai sentito parlare, non appartiene all’Inghilterra, è come il Vaticano per l’Italia.
La City è il più ricco miglio quadrato del mondo perché in soli 2,7 chilometri quadrati nel cuore di Londra, si dice che abbia 4600 abitanti e circa mezzo milione di posti di lavoro.
Il governo è la Corona, che comprende “13” membri ed è guidato dal Re della City.
Qui hanno sede le istituzioni economiche più ricche e potenti del
mondo, come la Banca d’Inghilterra, i Lloyds e la Borsa di Londra,
la Barclays e moltissime altre.
La Barclays, come abbiamo già avuto modo di vedere, è una delle banche più potenti.
Guarda caso è anche uno dei maggiori azionisti della Reuters, ma questo, forse pensate che non sia così importante..........??? Che ne dite ???
In definitiva, la situazione odierna è questa: pochissime agenzie di
stampa forniscono “notizie” in ogni angolo del pianeta.........!!!!!!!!!!
Questo è monopolio "MEDIATICO"
Occupiamoci ora dell’altra parte di questa informazione, e cioè della televisione e degli spettacoli in genere, è obbligatorio conoscere i reali
proprietari di questi mezzi di massa.
Non ci vorrà molto, perché il loro numero è esiguo per via di una certa
tendenza a raggrupparsi e/o fondersi in gruppi sempre più grandi e potenti con a capo sempre meno persone.
Un esempio è l’azienda francese Vivendi Universal, un gruppo nato come compagnia per la fornitura d’acqua a Lione.
Nel giro di 150 anni si è trasformata in un’azienda che controlla centinaia di televisioni, radio, giornali, riviste, mezzi di telecomunicazione, case discografiche e cinematografiche, portali Internet (Universal Studios, PolyGram, MCA, Sci-Fi Channel, Express, Vodafone [Omnitel], Monaco Telecom e moltissimi altri).
Anche se ultimamente non stanno passando un periodo florido, vediamo
chi sono i principali investitori di questa corporazione.
Dietro le quinte troviamo una certa Liberty Media Corporation che
gestisce: Discovery Channel, USA Network, Telemundo, oltre cento
riviste, case di produzione come la USA Films, otto canali digitali, 70
radio e ben 19 milioni di persone cablate in Europa.
E dietro la Liberty chi si nasconde.....???
Spuntano nomi familiari come la londinese Barclays, la francese AXA
(assicurazioni), la newyorkese Citigroup Inc. (assicurazioni), la FMR
Corporation di Boston (fondiaria) ecc.
Quindi, dietro alle corporazioni multimediali spuntano sempre e solo
quelle finanziarie........!!!!!!!!!!!!!
Lo scenario, finalmente, inizia a delinearsi.
Oltre alla Vivendi è bene ricordare la News Corporation,
della famiglia Murdoch, che partecipa nel gruppo Fox Entertainment, National Geographics Channel, 20th Century Fox, e giornali come:
Weekly Standard, TV Guide, New York Post, The Sun
(UK), The Times (UK), Daily Telegraph, The Herald Sun, The Sunday
Telegraph, Independent Newspapers, e nelle televisioni via cavo e/o
via satellite come: Bskyb (UK) con circa sei milioni di abbonati, Star
TV (Asia) e molti altri.
Aggiungiamoci anche Tele+, acquisita per un miliardo di euro.
Con quest’ultima mega-acquisizione Murdoch diventa il signore incontrastato della televisione a pagamento in Italia (controllando l’80% di Sky Italia).
Questa nuova piattaforma unica, chiamata appunto
Sky Italia, è nata dalla fusione di Tele+ e Stream, l’altra pay tv
è controllata per il 50% a testa da News Corp. e Telecom Italia.
Quindi, la televisione a pagamento in Italia è controllata dall’australiano per l’80% e in minima parte da Telecom Italia per il restante 20%.
Il lavoro di Murdoch, nella gestione è alleggerito dalla Liberty Media Corporation, sua partner. Sì, ancora quella......!!!!!!!!!!!
Strano questo sodalizio? Assolutamente no, e lo vedremo più avanti !!!!!
Un altro impero è rappresentato da AOL/Time Warner, una megafusione
che ha permesso di generare un colosso che “controlla le azioni”
di circa 64 tra riviste e giornali, incluso Time, Life and People,
oppure case cinematografiche come la Columbia, Warner Bros. e
Castle Rock, Netscape, American Online e perfino la CNN.
A questo punto non sapere chi c’è dietro è un delitto, anche se la risposta
la conosciamo già: AXA, Barclays, Citigroup, FMR Co., JP Morgan
& Co., e poche altre sorelle.
Gli stessi cartelli, più o meno, che stanno dietro le quinte di quasi tutti
i megaimperi transnazionali come Vivendi, Viacom, Liberty Media
Corporation, AOL/Time Warner, AT&T, Walt Disney Company, General
Electric ecc.
Per concludere, l’intero sistema delle telecomunicazioni, dell’informazione,
dello svago e dello spettacolo, in due parole i mass media,
sono in mano a pochissime lobby della finanza........... strettamente ed economicamente interconnesse tra loro.
Ricordiamo, allora, che sfogliando un giornale, leggendo un libro o
guardando un bel film, dietro vi è sempre lo zampino di qualcuno che
decide cosa scrivere, cosa dire, registrare e proiettare.
Dietro costoro vi è sempre qualcun altro che decide se tutto quanto fatto
è in linea con la politica dell’azienda: in editoria gli editor, nella televisione
e nel cinema i produttori ecc.
Questi, a loro volta, devono rispondere a chi mette i soldi: gli azionisti.
E in Italia?
Se consideriamo, infatti, che la totalità dell’informazione nostrana
è in mano a una singola famiglia, più correttamente a una singola
persona, che tra le altre cose è capo di governo, come possiamo essere
tranquilli?
In una situazione tale ha ancora senso parlare di democratica
libertà d’informazione?
Aziende collegate direttamente o indirettamente con quote azionarie parziali o totali a svariate centinaia di sottoaziende e/o istituti che spaziano da quelli bancari e assicurativi a case editoriali e portali Internet, canali radiotelevisivi e telegiornali, produzioni musicali, cinematografiche e d’intrattenimento.............
Insomma l’intero universo della multimedialità!
Un conflitto d’interessi la cui soluzione arriverà forse proprio dal continente
australiano. Sembra, infatti, che Rupert Murdoch, oltre alla pay
tv, sia molto interessato anche al «monopolio televisivo di stato».
Tanto interessato da cenare almeno un paio di volte in privato con il nostro Premier per proporgli uno scambio di quote.
In definitiva, se queste megafusioni associative non dovessero rallentare
o invertire l’attuale tendenza, tra pochissimi anni avremo due, massimo
tre mostri mediatici intercontinentali che controlleranno l’intera
informazione planetaria.
E noi saremmo i loro "robot" viventi.
Una piccolissima manciata di personaggi avranno in mano un potere
condizionante......... inaudito!!!!!!!!!!!!
Visto che stiamo parlando di potere mediatico, non è sbagliato ricordare
pure la “Prelatura della Santa Croce e Opus Dei”, meglio conosciuto
semplicemente come Opus Dei, questa organizzazione "segreta" che non
risponde alla gerarchia religiosa ma solo al papa in persona.
L’organizzazione ufficialmente è nata il 2 ottobre 1928 a Madrid, ed
è stata trasferita successivamente nella sede pontificia intorno agli
anni Quaranta.
L’Opus Dei oggi è indubbiamente una delle più potenti associazioni
a livello mondiale che gestisce e quindi influenza 179 università,
630 quotidiani e riviste, 52 catene televisive.
Un potere condizionante enorme che interessa quasi sessanta paesi
nel mondo.
Da questo quadro emerge chiaramente chi sono i veri.............
PADRONI del MONDO !!!!!!!!!!!
SINIBALDO
Una delle definizioni in merito ai massmedia è senz’altro quella che li paragonano a «grandi aziende possedute da società ancora più grandi».
Essendo i mass-media delle imprese, è quindi vero che oltre ai
“semplici” dipendenti hanno anche dirigenti incaricati della gestione
e della produzione di....... UTILI.
Non esiste una sola azienda che lavori per non produrre.
Per raggiungere questi utili sono necessari fondi d’investimento,
in una parola: AZIONISTI.....!!!!!!!!!!
Data la consistenza enorme di questi fondi utilizzati, si tratta spesso di "istituti di credito, banche e/o gruppi assicurativi " che,mettendo a disposizione il capitale, entrano a pieno titolo in queste società
e partecipano alla loro gestione.
Vi rendete conto qual è il punto........?????
Un’azienda, proprio in quanto azienda, è quindi sempre...... CONTROLLATA !!!!!!!
I mass media appartengono solo ad uno degli elementi di un più vasto sistema dottrinale in cui rientrano i giornali d’opinione,le scuole, le università, gli studi accademici ecc. ecc......
In questo sistema, andrebbero aggiunte pure la politica e soprattutto le religioni!
La stragrande maggioranza, per non dire la totalità, delle aziende che
"producono e vendono informazione, cultura e spettacolo", essendo
AZIENDE, sono in mano a una ristrettissima cerchia di corporazioni e/o
banche, i famosi azionisti a cui si accennava sopra.
In sostanza, pochissimi personaggi della finanza, che si possono
contare sulle dita di una mano – controllano e gestiscono questo
sistema dottrinale.
Questo sistema è diviso in due gruppi:
1) La classe politica
2) I semplici spettatori.
La classe politica rappresenta circa il 10 per cento della popolazione relativamente istruita che svolge un ruolo nella macchina decisionale.
Mentre i semplici spettatori, chiamati anche il "gregge ", rappresentano il
restante 90 per cento.
Da questi ultimi ci si aspetta solo che "obbediscano" alle leggi e agli ordini, e sono il vero ed unico bersaglio dei mass-media.
Non è molto importante che si preoccupino di quel che
accade nel mondo, anzi, se dovessero vedere troppo della realtà, potrebbero................ farsi venire in mente strane idee di volerla cambiare......!!!!!!!!!!
E' una realtà confusa, volutamente confusa, questo processo di trasformazione (correzione e modificazione delle informazioni) viene applicato non solo ai giornali, ma ai libri, ai periodici, agli opuscoli, ai manifesti, alle circolari, ai film, alle vignette, alle fotografie… a qualsiasi genere di materiale stampato o comunque documentato che potesse avere un significato politico e ideologico.
Ma come nascono, oggi, le notizie.......?????
Cominciamo descrivendo come giornali e telegiornali , acquistano, le notizie dalle agenzie di stampa.
Ogni agenzia di stampa fornisce, mediante canoni di abbonamento,
un numero di articoli per un numero variabile di giornali, riviste, siti
Internet, televisioni ecc. ecc........
In Italia ne esistono diverse, ma le più importanti sono: la AdnKronos, l’Agi, l’Asca e l’Ansa.
Quest’ultima, per esempio, “offre” ogni giorno circa 2000 notizie di attualità, politica economica, società e cultura.
Non solo, ma essendo presenti sui principali portali Internet, le notizie Ansa raggiungono un target vicino al 100 per cento dei navigatori del web.
Avete capito bene........??????
Una singola agenzia “informa” la totalità delle persone che usano la rete delle reti !!!!!!!
Una bella responsabilità.
Responsabilità che aumentano esponenzialmente se si considera la situazione su scala mondiale:
l’Associated Press, per esempio, una delle più potenti agenzie statunitensi, fornisce notizie a circa 3500 radio, 800 televisioni e oltre 1500 giornali in più di 121 paesi.
La Reuters, con i suoi 2157 giornalisti prepara le notizie in 23 lingue diverse per 151 paesi.
La Reuters, fondata da Paul Josaphat, figlio di ebrei tedeschi di Kassel, che assunse successivamente il titolo di barone Reuter, nonostante che la sede più conosciuta sia quella tedesca, è nata in un ufficio della City di Londra.
La City, per coloro che non ne avessero mai sentito parlare, non appartiene all’Inghilterra, è come il Vaticano per l’Italia.
La City è il più ricco miglio quadrato del mondo perché in soli 2,7 chilometri quadrati nel cuore di Londra, si dice che abbia 4600 abitanti e circa mezzo milione di posti di lavoro.
Il governo è la Corona, che comprende “13” membri ed è guidato dal Re della City.
Qui hanno sede le istituzioni economiche più ricche e potenti del
mondo, come la Banca d’Inghilterra, i Lloyds e la Borsa di Londra,
la Barclays e moltissime altre.
La Barclays, come abbiamo già avuto modo di vedere, è una delle banche più potenti.
Guarda caso è anche uno dei maggiori azionisti della Reuters, ma questo, forse pensate che non sia così importante..........??? Che ne dite ???
In definitiva, la situazione odierna è questa: pochissime agenzie di
stampa forniscono “notizie” in ogni angolo del pianeta.........!!!!!!!!!!
Questo è monopolio "MEDIATICO"
Occupiamoci ora dell’altra parte di questa informazione, e cioè della televisione e degli spettacoli in genere, è obbligatorio conoscere i reali
proprietari di questi mezzi di massa.
Non ci vorrà molto, perché il loro numero è esiguo per via di una certa
tendenza a raggrupparsi e/o fondersi in gruppi sempre più grandi e potenti con a capo sempre meno persone.
Un esempio è l’azienda francese Vivendi Universal, un gruppo nato come compagnia per la fornitura d’acqua a Lione.
Nel giro di 150 anni si è trasformata in un’azienda che controlla centinaia di televisioni, radio, giornali, riviste, mezzi di telecomunicazione, case discografiche e cinematografiche, portali Internet (Universal Studios, PolyGram, MCA, Sci-Fi Channel, Express, Vodafone [Omnitel], Monaco Telecom e moltissimi altri).
Anche se ultimamente non stanno passando un periodo florido, vediamo
chi sono i principali investitori di questa corporazione.
Dietro le quinte troviamo una certa Liberty Media Corporation che
gestisce: Discovery Channel, USA Network, Telemundo, oltre cento
riviste, case di produzione come la USA Films, otto canali digitali, 70
radio e ben 19 milioni di persone cablate in Europa.
E dietro la Liberty chi si nasconde.....???
Spuntano nomi familiari come la londinese Barclays, la francese AXA
(assicurazioni), la newyorkese Citigroup Inc. (assicurazioni), la FMR
Corporation di Boston (fondiaria) ecc.
Quindi, dietro alle corporazioni multimediali spuntano sempre e solo
quelle finanziarie........!!!!!!!!!!!!!
Lo scenario, finalmente, inizia a delinearsi.
Oltre alla Vivendi è bene ricordare la News Corporation,
della famiglia Murdoch, che partecipa nel gruppo Fox Entertainment, National Geographics Channel, 20th Century Fox, e giornali come:
Weekly Standard, TV Guide, New York Post, The Sun
(UK), The Times (UK), Daily Telegraph, The Herald Sun, The Sunday
Telegraph, Independent Newspapers, e nelle televisioni via cavo e/o
via satellite come: Bskyb (UK) con circa sei milioni di abbonati, Star
TV (Asia) e molti altri.
Aggiungiamoci anche Tele+, acquisita per un miliardo di euro.
Con quest’ultima mega-acquisizione Murdoch diventa il signore incontrastato della televisione a pagamento in Italia (controllando l’80% di Sky Italia).
Questa nuova piattaforma unica, chiamata appunto
Sky Italia, è nata dalla fusione di Tele+ e Stream, l’altra pay tv
è controllata per il 50% a testa da News Corp. e Telecom Italia.
Quindi, la televisione a pagamento in Italia è controllata dall’australiano per l’80% e in minima parte da Telecom Italia per il restante 20%.
Il lavoro di Murdoch, nella gestione è alleggerito dalla Liberty Media Corporation, sua partner. Sì, ancora quella......!!!!!!!!!!!
Strano questo sodalizio? Assolutamente no, e lo vedremo più avanti !!!!!
Un altro impero è rappresentato da AOL/Time Warner, una megafusione
che ha permesso di generare un colosso che “controlla le azioni”
di circa 64 tra riviste e giornali, incluso Time, Life and People,
oppure case cinematografiche come la Columbia, Warner Bros. e
Castle Rock, Netscape, American Online e perfino la CNN.
A questo punto non sapere chi c’è dietro è un delitto, anche se la risposta
la conosciamo già: AXA, Barclays, Citigroup, FMR Co., JP Morgan
& Co., e poche altre sorelle.
Gli stessi cartelli, più o meno, che stanno dietro le quinte di quasi tutti
i megaimperi transnazionali come Vivendi, Viacom, Liberty Media
Corporation, AOL/Time Warner, AT&T, Walt Disney Company, General
Electric ecc.
Per concludere, l’intero sistema delle telecomunicazioni, dell’informazione,
dello svago e dello spettacolo, in due parole i mass media,
sono in mano a pochissime lobby della finanza........... strettamente ed economicamente interconnesse tra loro.
Ricordiamo, allora, che sfogliando un giornale, leggendo un libro o
guardando un bel film, dietro vi è sempre lo zampino di qualcuno che
decide cosa scrivere, cosa dire, registrare e proiettare.
Dietro costoro vi è sempre qualcun altro che decide se tutto quanto fatto
è in linea con la politica dell’azienda: in editoria gli editor, nella televisione
e nel cinema i produttori ecc.
Questi, a loro volta, devono rispondere a chi mette i soldi: gli azionisti.
E in Italia?
Se consideriamo, infatti, che la totalità dell’informazione nostrana
è in mano a una singola famiglia, più correttamente a una singola
persona, che tra le altre cose è capo di governo, come possiamo essere
tranquilli?
In una situazione tale ha ancora senso parlare di democratica
libertà d’informazione?
Aziende collegate direttamente o indirettamente con quote azionarie parziali o totali a svariate centinaia di sottoaziende e/o istituti che spaziano da quelli bancari e assicurativi a case editoriali e portali Internet, canali radiotelevisivi e telegiornali, produzioni musicali, cinematografiche e d’intrattenimento.............
Insomma l’intero universo della multimedialità!
Un conflitto d’interessi la cui soluzione arriverà forse proprio dal continente
australiano. Sembra, infatti, che Rupert Murdoch, oltre alla pay
tv, sia molto interessato anche al «monopolio televisivo di stato».
Tanto interessato da cenare almeno un paio di volte in privato con il nostro Premier per proporgli uno scambio di quote.
In definitiva, se queste megafusioni associative non dovessero rallentare
o invertire l’attuale tendenza, tra pochissimi anni avremo due, massimo
tre mostri mediatici intercontinentali che controlleranno l’intera
informazione planetaria.
E noi saremmo i loro "robot" viventi.
Una piccolissima manciata di personaggi avranno in mano un potere
condizionante......... inaudito!!!!!!!!!!!!
Visto che stiamo parlando di potere mediatico, non è sbagliato ricordare
pure la “Prelatura della Santa Croce e Opus Dei”, meglio conosciuto
semplicemente come Opus Dei, questa organizzazione "segreta" che non
risponde alla gerarchia religiosa ma solo al papa in persona.
L’organizzazione ufficialmente è nata il 2 ottobre 1928 a Madrid, ed
è stata trasferita successivamente nella sede pontificia intorno agli
anni Quaranta.
L’Opus Dei oggi è indubbiamente una delle più potenti associazioni
a livello mondiale che gestisce e quindi influenza 179 università,
630 quotidiani e riviste, 52 catene televisive.
Un potere condizionante enorme che interessa quasi sessanta paesi
nel mondo.
Da questo quadro emerge chiaramente chi sono i veri.............
PADRONI del MONDO !!!!!!!!!!!
SINIBALDO