Garnier
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Questo e' solo il secondo uomo in 1300 anni a riuscire a completare il Sennichi Kaihogyo sul Monte Omine (1.719 metri, più del doppio del Monte Hiei e molto più difficile da scalare), una delle pratiche più estenuanti dell’ascetismo Shugendo.
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E poi
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Il Buddha vivente, il monaco che ha scalato la montagna per nove anni: «Se trascuri le piccole cose, trascurerai la tua vita intera»
Il racconto del Buddha vivente: «Una notte, mentre camminavo debilitato e delirante, sono svenuto. Allora ho ricordato le parole di mia madre: mordi la sabbia»
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Per nove anni, durante la stagione escursionistica, ha percorso 48 chilometri al giorno su sentieri rocciosi, in qualsiasi condizione meteorologica, malato o ferito, dormendo quattro ore e mezza a notte e nutrendosi solo di riso e zuppa di miso. La pratica è così severa che una volta intrapresa non si può tornare indietro, e chi non è in grado di completarla deve suicidarsi con il rituale dell’harakiri.
E poi
L’anno dopo, Shionuma ha completato lo Shimugyo, o prova delle quattro privazioni: nove giorni senza cibo né acqua, senza dormire né distendersi. La probabilità di arrivare vivi alla fine della prova è del 50%, tanto che prima che i praticanti inizino si fa loro un funerale. Si è guadagnato così il titolo di Dai Ajari, conferito solo a monaci che hanno completato pratiche estreme di resistenza.
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