Il Cavaliere e gli UVA

alias333

Forumer attivo
Io che giudicavo e giudico impresentabile Berlusconi per le sue promesse di leggi tipo lodo alfano, sbarramento ed uninominalità alle europee e moltissime altre idee, purtroppo spesso in comune con la sinistra, tipo Dal Molin, invio di truppe all'estero ed altro,

Trovo che stavolta la sinistra stia muovendo tanta polvere per un nonnulla e naturalmente per la deferenza a tutto ciò che è USA.

Ma perchè non si sono mobilitati così per " LA PIU' GRAVE VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI SUCCESSA IN EUROPA DAL DOPOGUERRA AD OGGI" accaduta nel 2001 alla scuola DIAZ durante il G8?

Ma che razza di sinistra è mai questa?

Credo proprio che berlusca debba ringraziare questa opposizione (se così si può chiamare) la quale sta cementando solide fondamenta per perdere le elezioni per altri vent'anni !
 
ma perchè certa gente crea disordini e impegna le forze dell' ordine quando ci sono i G8 in cui discutono leaders democraticamente eletti? Non diano fastidio
 
ma perchè certa gente crea disordini e impegna le forze dell' ordine quando ci sono i G8 in cui discutono leaders democraticamente eletti? Non diano fastidio

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democrazia è anche manifestare idee diverse, cosa che la maggioranza dei manifestanti ha fatto in modo corretto

le minoranze blackblokers han fatto tutto ciò che pareva loro sotto gli occhi della polizia
alla scuola Diaz non c'erano blackblokers,
e tutto sopra può rientrare nella 'dottrina Cossiga'

noto che alias333 ha voluto parlare solo della scuola Diaz
e tu hai esteso dialetticamente il discorso a tutta la manifestazione (autorizzata btw) contro il G8

buon lavoro !
 
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democrazia è anche manifestare idee diverse, cosa che la maggioranza dei manifestanti ha fatto in modo corretto

le minoranze blackblokers han fatto tutto ciò che pareva loro sotto gli occhi della polizia
alla scuola Diaz non c'erano blackblokers,
e tutto sopra può rientrare nella 'dottrina Cossiga'

noto che alias333 ha voluto parlare solo della scuola Diaz
e tu hai esteso dialetticamente il discorso a tutta la manifestazione (autorizzata btw) contro il G8

buon lavoro !
autorizzando certe manifestazioni con assembramenti di gente che sbraita inutilmente si creano comunque le condizioni per dei disordini. In varie parti del mondo è successo che ci fossero devastazioni in occasione delle manifestazioni contro i leaders democraticamente eletti che si riunivano nei G8, anche se molti dei manifestanti erano pacifici.
Certe manifestazioni che creano solo problemi e impegnano allo stremo le forze dell' ordine sarebbe meglio non autorizzarle più.

Ma è noto che i divieti di manifestazioni in Europa sono a senso unico e di altro genere

20 settembre 2008


EURABIA.INCIVILE E ANTIDEMOCRATICA GERMANIA: POLIZIA VIETA MANIFESTAZIONE ANTI-ISLAM A COLONIA


EURABIA.INCIVILE E ANTIDEMOCRATICA GERMANIA .POLIZIA VIETA MANIFESTAZIONE ANTI-ISLAM A COLONIA

Colonia, 20 set - La polizia tedesca ha vietato la pacifica manifestazione anti-islam, organizzata dal movimento ''Pro Koeln'' (Pro Colonia), che si sarebbe dovuta tenere oggi a Colonia.
''Motivi di ordine pubblico'' hanno spiegato le autorita' della citta' tedesca. La situazione e' infatti degenerata quando alcuni militanti di estrema sinistra hanno bloccato, nelle prime ore della mattina, l'accesso alla Heumarkt, la piazza in cui doveva tenersi la manifestazione, per poi aggredire e lanciare pietre contro le forze dell'ordine. La manifestazione era stata organizzata per protesta contro la costruzione della nuova moschea a Colonia.

http://controcorrente.ilcannocchiale.it/post/2031233.html
 
In effetti il nocciolo del discorso voleva essere l'assoluta mancaza di senso della misura in maniera generalizzata e contemporaneamente la vacuità di questa opposizione la quale a mio avviso non fa altro che portare acqua al cavaliere il quale vince le elezioni non per meriti suoi, ma per demeriti altrui, ma parlando della "dottrina cossiga" hai centrato esattamente (complimenti :) ) un tarlo che ogni tanto mi frulla per il cervello e che credo sia stato troppo trascurato il rapporto all'enorme gravità che riveste.
Credo che all'epoca si sarebbero dovute chiedere le dimissioni non solo del ministro dell'interno, ma dell'intero governo, ma questo lo si fa per una maglietta che nomina il profeta dalla famosa barba.
Ancora una volta senso della misura!
 
anche le partite di calcio ??
sai, a me del calcio non importa e tutti quei soldi spesi impegando allo stremo le forze di polizia ...
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Il calcio è un' attività economica con vari posti di lavoro collegati e la presenza del pubblico come nel caso di qualsiasi spettacolo fa parte del business, apporta una parte delle entrate delle società. Episodi di violenza dovuti a monoranze esigue sono relativamente rari, non ci sono scontri con la polizia in ogni giornata di campionato e tantomeno nel caso di ogni partita professionistica.

Invece per anni in occasione di ogni G8 ci sono stati scontri con la polizia e devastazioni causate da minoranze anti-governative o anti-sistema.
La presenza di manifestanti con frange violente, la presenza di manifestanti che cercano di passare dove è vietato, che cercano di forzare blocchi, in occasione dei G8 è invece totalmente inutile e superflua. In democrazia i capi di governo liberamente eletti hanno tutto il diritto di riunirsi, senza che minoranze rumorose si assembrino per creare tensione. E' una mentalità anti-democratica quella che cerca di imporre la volontà di minoranze con delle marce.
Che sia stata applicata una teoria Cossiga resta da dimostrare.
A Genova quando le forze dell' ordine avevano il compito improbo di controllare un numero enorme di manifestanti provenienti da varie parti del mondo e che si erano concentrati a Genova, il fatto più grave è stata la devastazione subita dalla città di Genova da parte di estremisti.
Nelle ultime elezioni politiche gli italiani hanno lasciato fuori dal parlamento esponenti no-global e le formazioni neo-comuniste che avevano un qualche collegamento con tale movimento che ha evidentemente un modestissimo consenso democratico.

http://www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=29051
 
Episodi di violenza dovuti a monoranze esigue sono relativamente rari, non ci sono scontri con la polizia in ogni giornata di campionato e tantomeno nel caso di ogni partita professionistica.


davvero sono più rari gli episodi di violenza nel calcio italiano che gli incontri del G8 ???
sicuro sicuro ??

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Pestaggi, violenze. In settimana la sentenza per i 29 poliziotti
accusati delle violenze nella scuola di Genova nel 2001


Quelli della Diaz: le verità negate
La notte nera della democrazia


di GIUSEPPE D'AVANZO


UNO STATO che vessa e maltratta le persone private della libertà non è uno Stato democratico. Una polizia che usa la forza non per impedire reati, ma per commetterne, non può essere considerata "forza dell'ordine". Fatti di questo genere distruggono la credibilità delle istituzioni più di tanti insuccessi dei poteri pubblici". Valerio Onida, giudice emerito della Corte Costituzionale. Sono parole che bisogna tenere a mente ora che il processo per le violenze della polizia nella scuola "Diaz", durante i giorni del G8 di Genova, è prossimo alla sentenza.

* * *

Il 21 luglio del 2001 è il giorno più tragico del G8 di Genova. È morto Carlo Giuliani in piazza Alimonda in una città distrutta dai black bloc ? che riescono inspiegabilmente a colpire indisturbati e a dileguarsi senza patemi. Per tutto il giorno, Genova è insanguinata dai pestaggi della polizia, dei carabinieri, dei "gruppi scelti" della guardia di finanza contro cittadini inermi, donne, ragazzi, anche anziani, spesso con le braccia alzate verso il cielo e sulla bocca un sorriso.

Ora, più o meno, è mezzanotte. Mark Covell, 33 anni, inglese, giornalista di Indymedia.uk, ozia davanti al cancello della scuola Diaz, diventato un dormitorio dopo che i campeggi sono stati abbandonati per la pioggia. Covell si accorge che la polizia sta "chiudendo" la strada. Avverte subito il pericolo. Estrae l'accredito stampa, lo mostra, lo agita. I poliziotti, che lo raggiungono per primi (sono della Celere, del VII nucleo antisommossa del Reparto Mobile di Roma), lo colpiscono con i "tonfa" o "telescopic baton", più che un manganello un'arma tradizionale delle arti marziali: rigido e non di caucciù, a forma di croce: "può uccidere", se ne vanta chi lo usa. Colpiscono Mark senza motivo. Come, senza ragione, un altro poliziotto con lo scudo lo schiaccia ? subito dopo ? contro il cancello mentre un altro, come un indemoniato, lo picchia alle costole. Gli gridano in inglese: "You are black bloc, we kill black bloc" ("Tu sei un black, noi ti uccidiamo").

Covell cade finalmente a terra. E' semisvenuto, in posizione fetale. Potrebbe bastare anche se fosse un incubo, ma per Mark il calvario non è ancora finito. Tutti i "celerini" che corrono verso la scuola lo colpiscono a terra con calci (il pestaggio di Covell è ripreso da una videocamera). Covell rimarrà, esanime, circondato dall'indifferenza, in quell'angolo di via Cesare Battisti, al quartiere di Albaro, per oltre venti minuti. Ha una grave emorragia interna, un polmone perforato, il polso spezzato, otto fratture alle costole, dieci denti in meno. Quando si sveglia in ospedale, viene arrestato per resistenza aggravata a pubblico ufficiale, concorso in detenzione di arma da guerra e associazione a delinquere. (E' ancora aperta l'indagine per individuare i poliziotti che lo hanno quasi ucciso. L'accusa: tentato omicidio).

* * *

Distruggere. Annientare. E' con questo obiettivo che, dopo aver abbattuto con un blindato Magnum il cancello, le prime tre squadre del Reparto Mobile di Roma (trenta uomini) invadono, a testuggine, il pianoterra della scuola. Arnaldo Cestaro, "un vecchietto", è sulla destra dell'ingresso. Viene travolto. Lo gettano contro il muro. Lo picchiano con i "tonfa". Gli spezzano un braccio e una gamba. Ora ci sono urla e baccano. Nella palestra, ai piani superiori ragazzi e ragazze - anche chi si è già infilato nel sacco al pelo per dormire - comprendono che cosa sta accadendo.

Tutti raccolgono le loro cose, il bagaglio leggero che si portano dietro da giorni. Si sistemano con le spalle al muro; chi in ginocchio; chi in piedi; tutti con le braccia alzate in segno di resa; chi ha voglia di un'ultima "provocazione" mostra al più indice e medio a V. Daniel Mc Quillan, quando vede le divise, si alza in piedi e dice: "Noi siamo pacifici, niente violenza". "Come se fossero un branco di cani impazziti, sono su di lui in un istante e lo colpiscono, lo colpiscono, lo colpiscono?", dicono i testimoni. La furia dei celerini si scatena contro chiunque e dovunque, irragionevolmente, con furore (si vede uno che mena colpi con una specie di mazza da baseball).

Melanie Jonach racconterà di essere svenuta subito al primo colpo che la raggiunge alla testa. Gli altri, che vedono la bastonatura inflittale, ricordano i suoi occhi aperti ma incrociati, le contrazioni spastiche del corpo. Anche in queste condizioni, continuano a picchiarla e a prenderla a calci. Un ultimo calcio sbatte la sua testa contro un armadio: ora è "aperta" come un melone. Il comandante del VII nucleo, a quel punto, grida "Basta!". Raggiunge la ragazza. "La tocca con la punta dello stivale. Melanie non dà segni di vita e quello ordina che venga chiamata un'autoambulanza". (Melanie Jonach ci arriverà in codice rosso con una frattura cranica nella regione temporale sinistra).

Nicola Doherty ancora piange in aula mentre racconta: "Hanno cominciato a picchiarci immediatamente. C'era gente che piangeva e implorava i poliziotti di fermarsi. Anch'io piangevo e chiedevo che la smettessero. Uno mi è venuto vicino e con fare dolce mi ha detto "Poverina!" e mi ha colpito ancora. Sembrava che ci odiassero. Ho visto un poliziotto con un coltello in mano, bloccava le ragazze, i ragazzi e tagliava una ciocca di capelli con il coltello". Voleva il suo personale trofeo di guerra. Altri continuano a gridare, dopo aver picchiato duro: "Dì, che sei una merda". Mentre colpiscono gridano: "Frocio!", "Comunista!", "Volevate scherzare con la polizia?", "Nessuno sa che siamo qui e ora vi ammazziamo tutti!".

Lena Zulkhe, colpita alle spalle e alla testa, cade subito. Le danno calci alla schiena, alle gambe, tra le gambe. "Mentre picchiavano, ho avuto la sensazione che si divertissero". La trascinano per le scale afferrandola per i capelli e tenendola a faccia in giù. Continuano a picchiarla mentre cade. La rovesciano quasi di peso verso il pianoterra. "Non vedevo niente, soltanto macchie nere. Credo di essere per un attimo svenuta. Ricordo soltanto - ma quanto tempo era passato? - che sono stata gettata su altre due persone, non si sono mossi e io gli ho chiesto se erano vivi. Non hanno risposto, sono stata sdraiata sopra di loro e non riuscivo a muovermi e mi sono accorta che avevo sangue sulla faccia, il braccio destro era inclinato e non riuscivo a muoverlo mentre il sinistro si muoveva ma non ero più in grado di controllarlo. Avevo tantissima paura e pensavo che sicuramente mi avrebbero ammazzata".

Dei 93 ospiti della "Diaz" arrestati, 82 sono feriti, 63 ricoverati ospedale (tre, le prognosi riservate), 20 subiscono fratture ossee (alle mani e alle costole soprattutto, e poi alla mandibola, agli zigomi, al setto nasale, al cranio).

* * *

Che cosa ha provocato questa violenza rabbiosa e omicida? Come è stata possibile pensarla, organizzarla, realizzarla. Il 22 luglio, il portavoce del capo della polizia convoca una conferenza stampa e distribuisce un breve comunicato che vale la pena di ricordare per intero: "Anche a seguito di violenze commesse contro pattuglie della Polizia di Stato nella serata di ieri in via Cesare Battisti, si è deciso, previa informazione all'autorità giudiziaria, di procedere a perquisizione della scuola Diaz che ospitava numerosi giovani tra i quali quelli che avevano bersagliato le pattuglie con lancio di bottiglie e pietre. Nella scuola Diaz sono stati trovati 92 giovani, in gran parte di nazionalità straniera, dei quali 61 con evidenti e pregresse contusioni e ferite. In vari locali dello stabile sono stati sequestrati armi, oggetti da offesa ed altro materiale che ricollegano il gruppo dei giovani in questione ai disordini e alle violenze scatenate dai Black Bloc a Genova nei giorni 20 e 21. Tutti i 92 giovani sono stati tratti in arresto per associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e saccheggio e detenzione di bottiglie molotov. All'atto dell'irruzione uno degli occupanti ha colpito con un coltello un agente di Polizia che non ha riportato lesioni perché protetto da un corpetto. Tutti i feriti sono stati condotti per le cure in ospedali cittadini". Il portavoce mostra anche le due molotov che sarebbero state trovate nell'ingresso della scuola, "nella disponibilità degli occupanti".

* * *

Il processo di Genova ha dimostrato ragionevolmente (e spesso con la qualità della certezza) che nessuna delle circostanze descritte dal portavoce del capo della polizia (capo della polizia era all'epoca Gianni De Gennaro) corrisponde al vero. Quelle accuse sono false, quelle ragioni sono inventate di sana pianta. Si dice che l'assalto (la "perquisizione") fu organizzato dopo che un corteo di auto e blindati della polizia era stato, poco prima della mezzanotte, assalito in via Cesare Battisti con pietre, bottiglie e bastoni. Il processo ha dimostrato che non c'è stata nessuna pattuglia aggredita. Si dice che gli ospiti della Diaz fossero già feriti, quindi coinvolti negli scontri in città.

Nessuno dei 93 arrestati era ferito prima di essere bastonato dai "celerini". Poliziotti, comandanti, dirigenti hanno riferito che, mentre entravano nella scuola, c'è stata contro di loro una sassaiola e addirittura il lancio di un maglio spaccapietre. I filmati hanno dimostrato che non fu lanciata alcun sasso e nessun maglio. Il comandante del Reparto Mobile di Roma ha scritto in un verbale che ci fu una vigorosa resistenza da parte di "alcuni degli occupanti, armati di spranghe, bastoni e quant'altro". Assicura che nella scuola (entra tra i primi) sono stati "abbandonati a terra, numerosi e vari attrezzi atti ad offendere, tipo bastoni, catene e anche un grosso maglio".

Nella scuola non c'è stata alcuna colluttazione, nessuna resistenza, soltanto un pestaggio. Nessuno degli occupanti ha tentato di uccidere con una coltellata il poliziotto Massimo Nucera. Due perizie dei carabinieri del Ris hanno smentito che lo sbrego nel suo corpetto possa essere il frutto di una coltellata. Nella scuola non c'erano molotov. Come ha testimoniato il vicequestore che le ha sequestrate, quelle due molotov furono ritrovate da lui non nella scuola la notte del 22 luglio, ma sul lungomare di Corso Italia nel pomeriggio del giorno precedente. La prova falsa, manipolata, è stata inspiegabilmente distrutta, durante il processo, nella questura di Genova.

* * *

In settimana il tribunale deciderà delle responsabilità personali dei 29 imputati (poliziotti, dirigenti, comandanti, alti funzionari della polizia di Stato) accusati di falso ideologico, abuso di ufficio, arresto illegale e calunnia. Quel che qui conta dire è che la responsabilità non penale, ma tecnico-politica di chi, impotente a fronteggiare i black bloc, si è abbandonato (per vendetta? per frustrazione? con quali ordini e di chi?) a pestaggi ingiustificati e indiscriminati, non può e non deve essere liquidata da questa sentenza. Centinaia di agenti, sottufficiali, ufficiali, dirigenti di polizia, funzionari del Dipartimento di pubblica sicurezza hanno mentito durante le indagini e al processo.

E chi non ha mentito, ha negato, taciuto o dissimulato quel che ha visto e saputo. Dell'assalto alla "Diaz" non inquieta soltanto il massacro di 93 cittadini inermi diventati in una notte "criminali" a cui non si riconosce alcuna garanzia e diritto. Quel che angoscia è anche questo silenzio arrogante, l'omertà indecorosa che manipola prove; costruisce a tavolino colpevoli; nasconde le responsabilità; sfida, senza alcuna lealtà istituzionale, il potere destinato ad accertare i fatti. Le apprensioni di sette anni raddoppiano ora che, decreto dopo decreto, si fa avanti un "diritto di polizia". Il Paese ha bisogno di sapere se il giuramento alla Costituzione delle forze dell'ordine non sia una impudente finzione. Perché quel che è accaduto a Mark Covell e ai suoi 92 occasionali compagni di sventura rende chiaro, più di qualsiasi riflessione, come uno Stato che si presenta nelle vesti di sbirro e carnefice fa assai presto a diventare uno Stato criminale quando il dissidente, il non conforme, l'altro diventa un "nemico" da annientare.
(10 novembre 2008)
 

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