IL CUORE HA LE SUE RAGIONi E IL FEGATO LE CONOSCE TUTTE

DANY1969

Forumer storico
:-o:-o
Buona settimana ragazzi :)
:mumble: Curioso che il Premier più chiacchierone della Via Lattea... sia stato promotore di un Presidente della Repubblica taciturno :-o Avrà pensato: "Maremma maiala... di grullo ne basta uno" :-o:rolleyes:
Questa settimana Renzi incontrerà il neo Premier greco... gli vorrà insegnare i segreti per mezzo dei quali lui ha salvato l'Itaglia :-o:specchio::titanic::help:
Mi vesto e arrivo :-o:daisy:
 

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Buongiorno ragazzi,

Dany, se hai bisogno una mano per i capelli ......chiama pure :D
 

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OK e adesso......nessuno che paga mai ?

Un flop giudiziario. E un altro colpo al made in Italy. Claudio Scajola non incassò tangenti milionarie sulle fregate lanciamissili destinate al Brasile.
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Il pm di Napoli Henry John Woodcock




In compenso un'operazione da 5 miliardi di euro in totale è sfumata e il nostro Paese ha perso una ghiotta opportunità.

Finmeccanica e Fincantieri hanno dovuto fare un passo indietro, altri colossi hanno preso il loro posto, ormai libero.

Tutto per via di quell'inchiesta nata nel 2012 fra squilli di tromba.

Si ipotizzava che la grande commessa navale sull'asse fra Roma e Brasilia si fosse portata dietro un fiume di denaro. I pm di Napoli Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock erano andati giù con mano pesante, presentando il presunto scandalo con parole definitive: «Questa è la madre di tutte le inchieste per corruzione internazionale».

L'accordo saltò, l'indagine è andata avanti ma si è arenata.

E alla fine i pm hanno alzato bandiera bianca, chiedendo il proscioglimento di tutti gli imputati, tra cui manager e dirigenti del gruppo.

Il gip, come ha raccontato ieri il Garantista , ha messo il suo sigillo sul fallimento.
 
E Scajola ha rispolverato una sua nota del 2012, scritta subito dopo aver scoperto di essere finito nel mirino della procura: «Quell'intervento» a favore di Fincantieri «l'ho fatto. L'ho fatto con tutte le nostre imprese: grandi, medie, piccole». Ma nessuna mazzetta, sia chiaro. «È stato il mio lavoro per due mandati, ne sono orgoglioso. L'export è quello che tiene in piedi la nostra industria. Dobbiamo tutelare e promuovere le nostre eccellenze, soprattutto all'estero. Il Brasile è un Paese in crescita, la concorrenza di Usa e Germania era fortissima».
 
E i pm nella richiesta di archiviazione scrivono: «La transazione per la quale vi fu promessa di tangenti non fu mai conclusa».

Insomma, qualcuno dovrà pur porsi, prima o poi, un problema fin qui ignorato: come conciliare i tempi della giustizia e quelli del business.

Non si tratta di mortificare il valore della legalità, ma si dovrà salvaguardare il nostro apparato industriale, spesso bloccato da indagini rigidissime che mettono a repentaglio il nostro export.

Sempre Finmeccanica è stata bloccata in India da lavoro di scavo dei pm che avevano immaginato il pagamento di un gigantesco obolo per conquistare un maxi contratto da 560 milioni di euro per 12 elicotteri.


Queste indagini, raccontate dai giornali con titoloni in prima pagina, hanno un grande impatto a livello internazionale e sporcano la già non limpida immagine del nostro paese nel mondo.

L'Italia ha un alto tasso di corruzione, ma noi ci mettiamo del nostro lasciando intendere che siamo anche peggio.

E invece qualche volta l'obolo non c'è o almeno non salta fuori.
 
Immaginate un domani, forse non troppo lontano. Banche cinesi che erogano finanziamenti e fidi ad aziende italiane.......con la massa monetaria di cui dispongono.....

Il boom internazionale della finanza cinese - anche e soprattutto in Italia - è ormai un dato di fatto.
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Tanto che il ceo di JpMorgan, Jamie Dimon, recentemente si è detto preoccupato per le «straorganizzate» banche occidentali che potrebbero essere superate dalle loro concorrenti dell'ex Celeste Impero. Una previsione che trova sostegno nell'ultima ricerca di Brand Finance, la società di consulenza leader nella valutazione dei marchi, secondo cui le banche cinesi stanno sorpassando i colossi europei e statunitensi.
L'esempio più eclatante è rappresentato da China Construction Bank, che ha già superato la britannica Hsbc in termini di capitalizzazione, e in un solo anno ha visto il valore del proprio marchio crescere del 39%: un record che ha permesso alla banca cinese di sorpassare prestigiose concorrenti degli Stati Uniti come Citi, Bank of America e Chase. Ma sono significative anche le performance di un altro colosso targato Pechino, la Icbc (Industrial and commercial bank of China), balzata dal sesto al secondo posto della classifica mondiale, mentre Bank of China e Agricultural Bank of China hanno spinto la spagnola Santander in fondo alla top ten.
 

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