IL PICCOLO CHIMICO (1 Viewer)

FORTEBRACCIO

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Molto tempo fa, quando non esistevano i computer e quindi i videogiochi, i ragazzini avevano a disposizione un gioco assai istruttivo: il piccolo chimico.

Walter Veltroni cerca di interpretare la parte del fanciullo, del volto nuovo, invece ha 53 anni, dei quali quasi quaranta passati in cerca di fare carriera politica e per questo non ha mai avuto tempo per lavorare, infatti è già pensionato (e riceve la pensione senza dover attendere i 65 anni);

per questi motivi anagrafici certamente anche il giovanissimo Walter deve aver giocato con il piccolo chimico.

Quelle esercitazioni con provette ed alambicchi devono essere risultate assai utili in questi giorni, quando ha dovuto stilare le liste del suo Pd, diffuse proprio ieri con grande anticipo sugli altri partiti e sui tempi canonici.

Secondo gli esperti di comunicazione del Pd questa celerità dovrebbe far credere agli elettori che il nuovo partito è unito e che è alieno dai soliti giochetti per accaparrarsi le poltrone migliori.

Nulla di più sbagliato.
Il piccolo chimico ha provato a mischiare zolfo e potassio, nitrati e nitriti, ma il risultato finale è assai instabile, anzi quasi esplosivo.

Già ieri l’altro sono insorti i margheritini del Lazio, Silvia Costa e Cutrufo in testa, accusando la dirigenza nazionale di non aver tenuto conto delle indicazioni territoriali.

Il linguaggio politichese poteva far apparire la cosa come una polemica “locale”, ma era invece già il sintomo di un’insofferenza che prende spesso chi si accompagna ai post comunisti, gente che ha cambiato nome ma che tende sempre ad occupare quante più poltrone possibili.

Ieri la bomba è deflagrata.
La miccia è stata accesa da Emma Bonino, una che di bombe se ne intende visto che un tempo manifestò davanti all’ambasciata Usa di Roma per invocarle sulla Serbia.

Il ministro radicale ha accusato Veltroni di non aver rispettato i patti: non sarebbero garantiti i nove parlamentari radicali.
Forse è vero, forse no, dipende dall’ottimismo con il quale si sono stilate le liste e si sa Veltroni è sempre moooolto ottimista quando si tratta di questioni che riguardano altri.

Certo è che i radicali passano per gente che non guarda alla poltrona e che soprattutto non vuole il finanziamento pubblico dei partiti, ma a guardar bene alla poltrona ci badano e parecchio ed anche al quattrino pubblico, visto che con il Pd hanno patteggiato anche una cospicua dote del rimborso elettorale, che poi altro non è che il finanziamento pubblico dei partiti con nome differente.

Il Pd sarà stato pure veloce a far le liste, del resto trovare generali e imprenditori non è mai stato difficile, ma il piccolo chimico sembra aver sbagliato le dosi.

Una volta chi scrive fece quasi esplodere la cucina, speriamo che Walterino non faccia altrettanto, anche perché la sua cucina… siamo noi, l’Italia.
Già, perché loro giocano al piccolo chimico, ma lo Stato siamo noi.


Decio Siluro

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