Il Premio Nobel per la Pace al Banchiere dei Poveri (1 Viewer)

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Il Premio Nobel per la Pace è stato assegnato al "banchiere dei poveri", Muhammad Yunus.

"Abbiamo osservato come lavorano le altre banche e abbiamo fatto l'esatto contrario."
Ecco, dalle parole del nuovo Nobel, il significato della Grameen Bank, che ha fatto uscire dalla povertà milioni di persone tramite il micro-credito concesso loro.

Permetteremi un commento: gli hanno assegnato il Nobel per la Pace e non il Premio per l'Economia perché ciò che fa lui non c'entra con l'economia moderna, che va nella direzione opposta.

Nasce nel 1940 a Chittagong (Bengala Orientale).
Laurea in Economia presso l’Università di Chittagong (Pakistan Orientale).
Ph. D. in Economia presso la Vanderbilt University di Nashville (Tennessee, U.S.A.) nel 1970.
Professore di Economia presso la Middle Tennessee State University, U.S.A., dal 1969 al 1972.
Direttore del Dipartimento di Economia presso l’Università di Chittagong (Bangladesh) dal 1972 al 1989.


Direttore generale della Grameen Bank dal 1983.

Muhammad Yunus vive in uno dei paesi più poveri del mondo: il Bangladesh. Il paese è periodicamente devastato da calamità naturali (cicloni, inondazioni e carestie), è vittima di povertà strutturale (il 40% della popolazione non arriva a soddisfare i bisogni alimentari minimi giornalieri, e sono molti quelli che vivono per strada scalzi, privi di acqua pulita e di un riparo per la notte) e la malnutrizione è diffusa. Verso la metà del 1974 il paese fu colpito da una violenta inondazione, a cui seguì una forte carestia che comportò la morte di centinaia di migliaia di persone.
Fu in quest'occasione che Yunus si rese conto di quanto le teorie economiche che egli insegnava fossero lontane dalla realtà. Decise, dunque, di spogliarsi di tutto il suo alto sapere accademico e teorico per uscire nelle strade per analizzare l’economia di un villaggio rurale nel suo svolgersi quotidiano. Le conseguenze di questa analisi furono la consapevolezza che la povertà non era dovuta alla stupidità o pigrizia delle persone, bensì al carente aiuto da parte delle strutture finanziare del paese. Fu così che Yunus decide di mettere la scienza economica al servizio della lottà alla povertà ed inventare il Microcredito, fondando la Grameen Bank, prima Banca al mondo che effettua crediti ai più poveri tra i poveri e che non si basa sulla solvibilità, bensì sulla fiducia.


Da Wikipedia


Come funziona Grameen Bank.


"Abbiamo osservato come lavorano le altre banche e abbiamo fatto l'esatto contrario."
Muhammad Yunus

* Le altre banche danno credito solamente a chi ritengono solvibile
La particolarità del sistema Grameen invece è di dare credito a chi per le altre banche non risulta sufficientemente solvibile: ai più poveri, agli analfabeti e alle donne, persone che non sono abituate ad aver a che fare con il denaro.

* Le altre banche chiedono garanzie
Dal momento che queste persone non sono in grado di fornire le abituali garanzie, vengono concessi esclusivamente crediti personali, garantiti dal rispetto per se stessi.
Ora i potenziali clienti devono imparare 16 regole a memoria e devono saper scrivere il proprio nome. Inoltre la banca deve poter contare sul rimborso del credito e per questo motivo gruppi di cinque richiedenti si devono associare in un "gruppo di risparmio". Otto gruppi formano un "centro" e una filiale della banca può gestire fino a 50 centri. La gestione dei centri richiede molto impegno. Giornalmente gli impiegati della banca si recano in paese in bicicletta e una volta la settimana si effettua un incontro al centro.

* Le altre banche preferiscono concedere crediti di importi elevati
Dopo un esame e la partecipazione per sei settimane agli incontri nel centro, i due più poveri del gruppo beneficieranno del loro primo microcredito. Dopo ulteriori sei settimane e il pagamento regolare della rata settimanale, toccherà ai prossimi due. Infine, dopo altre sei settimane, a beneficiare del credito sarà l'ultimo socio, in precedenza designato alla guida del gruppo.
Il successo dà ragione alla banca, la solvibilità si aggira intorno al 98%.

Da Oew.org


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giuseppe.d'orta

Forumer storico
Erano anche altri tempi, quando si lavorava per lavorare e non per fregare gli altri in qualsiasi maniera. Non credo che oggi funzionerebbe, dalle nostre parti (mondo ricco).

Ieri sera, ripensandoci, mi sono detto che forse il Nobel per la Pace è ancora più grande rispetto al Premio per l'economia.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Nobel Pace: Yunus, felice ma ora responsabilità aumentano

Orgoglio per se' e per il proprio Paese, ma anche consapevolezza che il premio Nobel per la Pace implica un'ulteriore accentuazione degli sforzi per combattere la poverta': cosi' Muhammad Yunus, 66enne economista del Bangladesh pioniere del microcredito, ha commentato il prestigioso riconoscimento attribuitogli insieme alla sua creatura, la Grameen Bank. "E' una notizia davvero lietissima per me e pure per la Nazione, che pero' ci ha caricato di nuove responsabilita'", ha dichiarato Yunus, ricevendo una gruppo di giornalisti nella residenza di Dacca, circondata da migliaia di persone in festa. "Ora la guerra contro la poverta' sara' ancor piu' intensificata in tutto il mondo. Il Nobel consolidera' la lotta all'indigenza attraverso il microcredito nella maggior parte degli Stati. La poverta' non dovrebbe esistere, da nessuna parte", ha sottolineato.

Repubblica.it
 

astro blu

Forumer attivo
Da www.comedonchisciotte.org

PREMIO NOBEL ALLA BANCA ETICA. PERCHE’ NON CANCELLARE IL DEBITO?
Postato il 14 ottobre 2006 [ 05:00 ] di davide

Economia DI MICHELE ALTAMURA
Etleboro

Festeggiare il Nobel per la pace di Muhammad Yunus rappresenta la grande vittoria dell' "economia dal basso", del "microcredito" e della "banca etica", di quella teoria economica che fa della cooperazione e della solidarietà tra i soggetti il motore dell'economia, dello sviluppo e della sopravvivenza delle etnie.

Un premio Nobel va ad un economista che grazie alla sua intuizione ha dato vita ad un'istituzione, la Banca Grameen, il cui funzionamento si basa sulla creazione di un gruppo di persone e imprese che partecipano all'istituto di credito come azionisti perché depositanti o soggetti finanziati e diventano responsabili solidali per la garanzia del credito concesso, mantenendo sempre un sufficiente livello di capitale per far girare i prestiti. Era la "banca del villaggio e dei poveri" ed è diventata negli anni una holding, con sedi in tutto il mondo, ed è ora la banca del Microcredito, una "Microfinance Institution" (MFI) che nient'altro è che un progetto del Fondo Monetario Internazionale per combattere l'impoverimento dei popoli.

Allora ci chiediamo, perché il FMI finanzia e sostiene il progetto della Banca Etica ma non decide per la cancellazione del debito dei Paesi sottosviluppati? Perché reclude questo tipo di banca tra i progetti per l'impoverimento e non adotta i suoi principi base nel sistema economico e finanziario?

La teoria di Yunus non solo era efficace, ma pericolosa, e per tale motivo è stata inserita nei programmi di sviluppo del FMI, che ha potuto così controllarne la diffusione, l'evoluzione e anche la sua teorizzazione. La portata di questi sistemi creditizi solidali è tutt'altro che trascurabile, ha un forte impatto sull'economia dei paesi composta da piccole e medie imprese o da società non incluse nel circuito delle multinazionali. Innestarle su un territorio vuol dire conferire ad una comunità una fonte di autofinanziamento basato sulla reciproca compensazione degli scambi e sull'eticità della politica del credito, che vive solo nell'interesse dei soci. La diffusione capillare di questo sistema anche nei paesi industrializzati avrebbe evitato molte concentrazioni e fusioni aziendali, che spesso sono infatti dettate da esigenze di credito, nonché una spietata concorrenza verso gli istituti di credito che usurano sul tempo e sull'attività economica delle imprese. È facile dunque capire la forza distruttiva di una tale scoperta, di questa come di molte altre, per cui se non è possibile distruggere un nemico con mezzi convenzionali, lo si imita e lo si fa entrare nel proprio sistema, constringendolo a giocare secondo le proprie regole.

Gli istituti di Microfinanza, sono così entrati a far parte delle politiche del Fondo Monetario Internazionale, come infrastruttura finanziaria e bancaria per individui di reddito bassi e gruppi di collaborazione informali aprendo così un vero e proprio mercato, fatto di 400 a 500 milioni di persone, intrecciandosi poi con le politiche macroeconomiche e le riforme strutturali della Banca Mondiale. Il FMI si sta interessando a questo settore, promuovendo le condizioni finanziarie adatte e la sorveglianza cautelativa, onde evitare che il fallimento di questi progetti possano poi destabilizzare il circuito bancario, con la creazione del Programma di Accertamento del Settore Finanziario (FSAP).

Chi gestiste un MFI è di solito una organizzazione senza scopo di lucro, non governativa, al cui interno vengono concentrate tutte le attività amministrative e lo sviluppo dei prodotti di microfinanza e microassicurazione, dato che utilizza un meccanismo che si autofinanzia.

L'obiettivo è quello di ridurre sensibilmente i costi per l'accesso al credito e il rischio della insolvenza a carico poi della Banca stessa.

Ne stanno dunque sostenendo l'attuazione, stravolgendo però l'ideale e il significato profondo che l'ha ispirata, essendo un meccanismo che l'economia di un paese povero ha prodotto per non morire, per poter sopravvivere all'usura delle multinazionali e del debito verso il Fondo Monetario Internazionale. Sostenere dunque il microcredito rappresenta non solo una grande contraddizione nei termini, ma anche un vero e proprio tentativo di occultare e di impadronirsi di parole e concetti che appartengono a contesti totalmente differenti. Sono i movimenti del credito sociale, quelli del signoraggio, e delle monete complementari che hanno creato le Banche Etiche e altri sistemi di scambio che non producono usura sulle imprese e le persone.

In realtà non ha vinto la Banca etica, ha perso una grande opportunità, ossia quella di essere indipendente e al servizio delle economie dal basso, delle piccole e medie imprese, per disegnare un nuovo e grande mercato in cui inserirsi. I circuiti finanziari delle Banche d'Affari presto includeranno anche le cooperative e le banche etiche, per impossessarsi delle piccole e medie imprese e controllare, allo stesso tempo, i movimenti di controinformazione e di lotta all'usura bancaria. In realtà li hanno già uccisi rubando le loro parole, i loro pensieri e le loro teorie per manipolarle e utilizzarle nelle strategie di differenziazione del credito, o nelle politiche di sostegno alle zone meno ricche.

Questo fa anche capire il perché la Commissione europea ha approvato un regime olandese di garanzie pubbliche in favore del finanziamento delle piccole e medie imprese, per un budget totale di non oltre i 900 milioni di euro, che presentino dei progetti e delle opportunità di crescita con buone probabilità di successo. Secondo la Commissione, questa misura "mira a lottare contro la stagnazione economica" e non costituisce un "aiuto di stato" nella misura in cui i premi di rischio versato dai partecipanti permettono al regime di autofinanziarsi.

Tuttavia il finanziamento assistito da garanzia non ha mai significato sostenibilità, in quanto drogare il mercato con il credito spesso ha originato dipendenza creditizia.

Così il controllo delle linee di accesso al credito consentirà una maggiore monitoraggio delle piccole imprese, che perderanno non la possibilità di vedersi finanziato un progetto, ma di scegliere come finanziarlo, perché la globalizzazione è già entrata nelle politiche del credito.

Perché sostenere la Banca Etica, o concedere prestiti d'onore senza fare una riforma del sistema bancario che porti alla vera liberalizzazione del credito, alla possibilità di creare sistemi di scambio con moneta elettronica senza incorrere nella violazione di norme bancarie.

L'intero sistema economico vive di continue contraddizioni, volute e gestite dalle istituzioni che tollerano delle anomalie, o delle voci parallele per poterle al momento opportuno utilizzare, per poterle farle proprie, più di quanto non lo siano già.

Michele Altamura
Fonte: http://etleboro.blogspot.com/
Link: http://etleboro.blogspot.com/2006/10/premio-nobel-alla-banca-etica-perch.html
14.10.09
 

Argema

Administrator
Membro dello Staff
Conoscevo da tempo il microcredito.
La cosa che, quando venni a conoscerlo, mi fece rimanere a bocca aperta era la solvibilità: 98%.
Pensavo di aver capito male, mi dicevo che non era possibile.. figuriamoci, qui la solvibilità è decisamente più bassa, ed invece .. 98%.
Ovvero 98 persone su 100 fanno fede al loro impegno ridando indietro nel tempo il prestito avuto.
E' pazzesco. Ho subito riflettuto sulla dignità e l'onestà che può esserci in quei posti dove la povertà non ha intaccato quei valori morali.

Noi qui come stiamo messi?
 

Run the Park

Forumer storico
Dai vostri post, non ho capito come funziona il business model di questa banca, ma se la solvibilità è così elevata, significa che la stragrande maggioranza riesce ad avviare delle attività economiche remunerative, cosa che in un'economia come la nostra non è detto sia altrettanto facile fare.
 

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