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Germany is on track to meet its climate change initiatives at the expense of its economy. To look at the overall health of the European Union, we may look
www.armstrongeconomics.com
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I globalisti che gestiscono l'UE sono a loro agio nel decimare l'economia europea per raggiungere i loro veri obiettivi. La produzione di energia eolica e solare in Germania ha rappresentato il 55% del consumo nel 2024. Bruxelles e Agora sembrano credere che questo dimostri che la politica sul clima sta funzionando come previsto.
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la Germania si è aggrappata al vecchio modello economico mercantile, mantenendo alte le tasse per prevenire l'inflazione e producendo prodotti da vendere a tutti gli altri per portare a casa i profitti. Ora, l'establishment sta rovinando l'industria automobilistica, che ha contribuito al 17% del PIL nel 2023, tutto in nome del cambiamento climatico. Hanno permesso che i costi energetici salissero alle stelle del 300% demonizzando l'energia russa. Questa combinazione letale significa che l'intero modello economico della Germania è sotto attacco da ogni direzione.
Con il gas russo a basso costo non più praticabile e le esportazioni verso la Cina in calo, le politiche di guerra dell'UE unite alla crisi economica creata dal cambiamento climatico e al costo del finanziamento dei migranti improduttivi, le prospettive per l'economia europea puntano verso tempi piuttosto duri fino al 2026. Ciò contribuirà molto probabilmente alle tensioni e a puntare il dito contro la Russia per giustificare la guerra spinta dalla NATO.
Più che un modello da seguire la Germania è diventata un modello da non seguire. Potremmo definirlo il prototipo di agenda impostato per il...
www.francescosimoncelli.com
Più che un modello da seguire la Germania è diventata un modello da non seguire. Potremmo definirlo il prototipo di agenda impostato per il resto d'Europa. Inutile dire che l'UE e l'euro, senza i suoi propellenti Germania e Francia è spacciata, e non è un caso che io abbia intitolato uno dei capitoli del mio ultimo libro, Il Grande Default, “L'euro e l'UE saranno l'epicentro del Grande Default”. Ieri abbiamo studiato le condizioni reali della Francia, oggi vedremo quelle della Germania, facendo, in questo cappello, una breve anamnesi del suo tessuto industriale e saggiare la gravità della situazione.
Sebbene la Germania rappresenti solo l'1,5% delle emissioni mondiali, ha deciso di fare a pezzi la propria posizione di leadership industriale; la sua crescita, infatti, è la più bassa rispetto a tutti gli altri Paesi OCSE. BASF, un tempo la più grande azienda chimica al mondo, sta tagliando migliaia di posti di lavoro e reindirizzando diversi miliardi di euro di investimenti in Cina.
Il più grande produttore di acciaio tedesco, ThyssenKrupp, ha annunciato piani per tagliare 11.000 posti di lavoro.
C'è stato un aumento significativo nel numero di aziende che hanno presentato istanza di insolvenza: il tasso attuale è superiore del 66% rispetto alla media del mese di ottobre negli anni dal 2016 al 2019.
Secondo uno studio condotto da Ernest Young, sempre meno aziende straniere vogliono investire in Germania: esso ha identificato la politica energetica della Germania come un importante deterrente per gli investitori.
La combinazione di un ambiente recessivo, alti prezzi dell'energia e incertezze sull'approvvigionamento energetico sono tutti evidenziati come fattori chiave, insieme agli alti costi del lavoro e alle complessità burocratiche, elementi questi ultimi che scoraggiano ulteriormente gli investitori stranieri. Le stime dei costi totali della transizione climatica tedesca variano tra i €1.800 miliardi e €6.000 miliardi. Ma i costi indiretti sono ancora più alti.
Di conseguenza l'industria automobilistica tedesca è precipitata in una grave crisi: la Volkswagen ha annunciato piani per licenziare decine di migliaia di dipendenti e chiudere diversi stabilimenti in Germania; anche i principali fornitori automobilistici come ZF, Continental e Bosch hanno annunciato decine di migliaia di licenziamenti.
Anche l'edilizia abitativa in Germania è crollata drasticamente: da un lato il numero di immigrati che arrivano in Germania continua ad aumentare (e così anche i costi dello stato sociale), mentre dall'altro vengono costruite sempre meno nuove abitazioni. Ci sono 20.000 regolamenti edilizi e innumerevoli regole che hanno reso l'edilizia più “rispettosa nei confronti del clima” e, al tempo stesso, troppo costosa. La politica energetica della Germania è la più stupida del mondo.
Almeno la Germania è campione mondiale nella protezione del clima? No, detiene un rispettabile terzo posto nell'Environmental Performance Index, ma nella categoria della protezione del clima, guarda caso, arriva solo al settimo posto. Per l'ennesima volta il modello di un'economia pianificata ha fallito: in un'economia di mercato sono le aziende, e in ultima analisi i consumatori, a decidere cosa viene prodotto. Al contrario, in un'economia pianificata le decisioni vengono prese da politici che credono di saperne più di milioni di imprenditori e consumatori. A questo proposito il resto del mondo può imparare qualcosa dalla Germania: una lezione su cosa non fare.
Ieri è stato pubblicato il dato sugli ordinativi industriali tedeschi relativi al mese di novembre. A fronte di una variazione su base mensile che a ottobre aveva segnato -1,5% e una previsione di -0,3%, il dato attuale è stato del -5,4%.
E non basta. Perché questo sprofondo va inserito in un contesto macro che contemporaneamente ha visto l’inflazione tedesca nel mese di dicembre salire al 2,6% dal 2,2% precedente. Nonostante questo, si continua con la retorica autolesionistica del taglio dei tassi. Il grafico parla chiarissimo. L’attuale trend degli ordinativi industriali di Berlino non ha più come riferimento negativo quello registrato durante la pandemia, bensì quello del 2008. La Grande Crisi Finanziaria.
Il 1929 reloaded. Usa e Cina lo sanno. E attendono lungo la sponda del fiume.
La Bce tace. La Commissione europea è in malattia.
ciò che sta accadendo in Europa è un rifiuto della libertà di parola. In Gran Bretagna, hanno condannato un uomo a 20 mesi di prigione per aver detto di essere stanco di pagare le tasse per sostenere i migranti che poi hanno violentato i loro figli. Stanno definendo molto di ciò che è semplicemente in disaccordo con la politica del governo come "discorso d'odio", che esprime un'opinione politica.
faranno di TUTTO per non farli vincere ... anche annullando le elezioni come in Romania... questo è il destino contro chi è in disaccorso con l'EU della Vonderleyene
Germany’s Alternative für Deutschland (AfD) Party is prepared to break with the European Union’s policy of open borders and implement a mass deportation
Il Bundestag ha respinto la proposta di legge dei conservatori per una stretta alla politica migratoria. Aveva creato polemiche e proteste la convergenza politica sul tema tra Cdu e AfD #EuropeNews