in italia è DITTATURA fascista: il governo non ascolta il popolo e fa ARRESTARE anche le NONNE che manifestano pacificamente

se il sostituto del Papa Benedetto XVI, al mondo papa Bergoglio si è piegato ed ha aderito al NWO
non così il Vescovo tedesco Scharf

Gunther Anders pose la domanda vietata
Maurizio Blondet 8 Settembre 2020
Dopo una vita di pacifista militante, anzi capo, a fianco di Heinrich Böll, il vescovo Scharf, il teologo Gollwitzer alla guida del grande movimento per la pace che ha combattuto contro l’installazione di missili nucleari nordamericani nel territorio tedesco, Guenther Anders, nel 1987, all’età di 85 anni, scrive un trattato a favore della difesa (del diritto naturale) contro lo Stato che lo stupra.

Violenza sì o no Notstand und Notwehr , stato d’eccezione e legittima difesa.
A 85 anni, Günther Anders non crede più nei mezzi pacifici, non crede più nella democrazia dei partiti, e lo spiega con una analisi lucidissima:
“Che dopo la vittoria dei mass media ci possa essere ancora la democrazia, è l’idea che contesto. La sostanza della democrazia sta potersi fare una opinione propria e, allo stesso tempo, poterla esprimere e non silenziare. Ad esempio, non sono mai stato in grado di esprimere la mia opinione negli Stati Uniti, dove ho vissuto per quattordici anni. Da quando esistono i mass media e le persone nel mondo siedono incantate davanti alla televisione, vengono nutrite di opinione cucchiaio dietro cucchiaio . La frase “avere la propria opinione” non ha più senso. Coloro che sono ingozzati così non hanno più la possibilità di avere un’opinione propria. E’ tanto se consumano altre opinioni. Li si riempie. Delle oche non si può dire siano “nutrite”; la televisione è una forma di alimentazione forzata.

“Se la democrazia è il regime in cui si avrebbe il diritto di esprimere la propria opinione, ora è impossibile a causa dei mass media, nella misura in cui non abbiamo più la nostra opinione e, così facendo, niente di più da esprimere”. [aggiungo io: quei pochi che vi riescono sono di solito silenziati oppure etichettati in malo modo come negazionisti ... populisti... ]

L’uomo, continua Anders, non è più un essere superiore dotato di parola [mündig]. Non è più un essere in grado di esprimere la propria opinione attraverso la bocca [mit seinem Munde]. Non è più altro un servo [hörig] capace solo di ascoltare [hören]. Ascolta ciò che la radio o la televisione gli fanno ingurgitare, ma non è in grado di risponder loro. La relazione rimane unilaterale.
Tale servitù è caratteristica della mancanza di libertà che l’uomo ha creato con la sua tecnica e che gli si rivolta contro […].
Con i mass media è comparsa la figura dell ‘eremita di massa. È seduto, isolato davanti alla sua televisione, e riceve lo stesso nutrimento audio-visivo degli altri. Non si rende conto che quello che ingurgita da solo è il cibo di milioni di altre persone allo stesso tempo ” In un saggio pubblicato sulla rivista austriaca Forvm, Anders pone la questione cruciale: “La protesta non violenta è sufficiente?” Ecco cosa ha scritto: “Se vogliamo garantire la sopravvivenza della nostra generazione e quella delle generazioni future … non ci sono alternative …Ecco perché dichiaro, con dolore ma determinazione, che non esiteremo a uccidere gli uomini che, per mancanza di immaginazione o di cuore, non esitano a mettere in pericolo l’umanità e quindi ad essere colpevoli di crimini contro di essa”.

Montesano ha letto un passo cruciale di Gunther Anders, risalente alla sua presa tragica di coscienza:
Enrico Montesano - Lettura Gunther Anders: "L'uomo è antiquato"





La dittatura sanitaria che plutocrati sovrannazionali hanno instaurato, è creata e saldata ossessivamente dai mass media, che 24 ore su 24 saturano le oche di “casi in aumento” di “asintomatici” ma infettanti, di tamponi e di mascherine obbligatorie, di confinamenti e quarantene imposte a scolari e famiglie, di vaccinazioni obbligatorie e abolizione del contante – mentre si attua il progetto della riduzione in miseria della parte di umanità superflua e inquinante, esponendola alla “durezza del vivere” mentre la si addestra all’obbedienza totale a ordini umilianti e arbitrari – conferma oltre ogni limite la precoce, profetica denuncia di Anders: i mass media hanno distrutto la democrazia e abolito il pluralismo.
Raggiunta questa certezza, che si fa?
Qual è l’azione politica da attuare per la riconquista della libertà?
La risposta è urgente, perché da vari segni appare che l’ONU, attraverso l’OMS, stia – con l’aiuto dell’influenza stagionale – per imporre un nuovo lockdown: misure più oppressive, blocco delle attività produttive, insomma un collasso ulteriore dell’economia, fallimenti a catena, chiusure di attività, altri milioni di disoccupati, migliaia di suicidi, la fine non solo degli individui, ma delle comunità storiche e nazioni .
Si pone la necessità della legittima difesa contro questo progetto mostruoso e nemico del genere umano. Prima ancora di chiedersi come e con quali mezzi, se sia possibile o no usare la forza, se si vince o si perde – perché può essere dovere civile. Il tema, come vedremo, è posto anche da altre voci – non in Italia dove il dovere civile non esiste (basta guardare Palamara o Berlusconi…) , ma in Francia – che pongono domande : siamo in guerra? E chi è il nemico principale?
In italia arrestano addirittura le NONNE che protestano contro questa dittatura!
 
Lettera 18

Caro Dago, solo negli ultimi giorni abbiamo appreso di minacce ad un ristoratore che doveva servire il pranzo a Salvini, tentativi di impedire comizi della Meloni, aggressione a Salvini...il tutto con l'approvazione e soddisfazione di registi, influencer, giornalisti e commentatori tutti rigorosamente "democratici" di sinistra. Ma i violenti, odiatori, razzisti, non erano la feccia di destra? Temo che l'unico "sorpasso" riuscito al sinistrume italiano è questo, essere diventati più fascisti dei fascisti! Contenti loro...

 
UN COMICO CI HA ROVINATO, UN COMICO CI SALVERÀ - Enrico Montesano

l'intervista è ascoltabile anche su Spreaker in Podcast
 
Ultima modifica:
Bergamo: contagiati ma non contagiosi, la certificazione dell’Istituto Mario Negri
Lo studio sulla validazione dei sierologici rapidi di Prima Lab. In 23 positivi scoperta carica virale nulla. La coordinatrice Ariela Benigni: «Risultati importanti per liberare

Un punto fermo che andrebbe approfondito, per evitare quarantene a raffica: essere positivi non significa per forza essere contagiosi e quindi in grado di trasmettere il coronavirus.
Era un’ipotesi che circolava già da un pezzo nella comunità scientifica, ma che l’Istituto Mario Negri mette ora nero su bianco nell’ambito dello studio sostenuto da Regione Lombardia, Brembo Spa e Milano Serravalle - Tangenziali Spa, che ha portato alla validazione del test sierologico rapido di Prima Lab, azienda svizzera.

Su 423 volontari sottoposti al sierologico, 23 sono poi risultati positivi anche ai tamponi, che sono stati sottoposti a un ulteriore confronto con cellule vive, rimaste tali: «L’analisi evidenzia una bassissima carica virale che fa pensare a una capacità infettiva probabilmente nulla — dice Susanna Tomasoni, capo del laboratorio di Terapia genica e riprogrammazione cellulare —. I dati suggeriscono che qualificare l’entità della carica virale, piuttosto che riportare solo una positività di per sé, è importante per ottimizzare i criteri di dimissione dei soggetti infetti». «Questo studio ha importanti risvolti per le politiche di contenimento del nostro servizio sanitario nazionale — sottolinea Ariela Benigni, segretario scientifico e coordinatore delle ricerche —. È molto prezioso per liberare dalla quarantena soggetti con carica virale bassa».

Lo studio, iniziato a maggio, verrà pubblicato su EBioMedicine, uno dei giornali del gruppo di Lancet. L’obiettivo dell’Istituto Negri, in una situazione di mercato piuttosto confusa sui test sierologici rapidi, era quello di studiare l’attendibilità dei test, rapidi appunto, di una società nota per la sua serietà, la svizzera Prima Lab, con cui il Negri non ha rapporti commerciali.
Ognuno dei volontari è stato sottoposto al sierologico con prelievo di sangue e poi con il pungidito: è emersa una sovrapponibilità quasi perfetta, oltre il 90%, in termini sia di specificità sia di sensibilità. «Il test di Prima Lab è sostanzialmente sovrapponibile a quello venoso — dice Luca Perico, primo autore dello studio —. Può essere considerato estremamente efficace e prezioso per identificare nel giro di dieci minuti soggetti venuti a contatto con il virus».
Sui 423 volontari (133 ricercatori del Negri e 290 dipendenti della Brembo Spa) il 38,5% è risultato positivo al sierologico, e cioè ha sviluppato gli anticorpi al Covid-19.

«Bergamo, quindi, si profila come una delle aree più colpite al mondo con una sieroprevalenza che supera le stime di New York (19,9%), Londra (17,5%) e Madrid (11,3%). Il campione dell’istituto dà una sieroprevalenza alta rispetto a quella certificata dall’Istat, al 24% per la Bergamasca, comunque la più alta d’Italia e, al momento, del mondo.
Quel 38,5% rapportato alla popolazione bergamasca, calcola il Negri, equivarrebbe a 420 mila persone che hanno contratto il Covid, contro i 16.000 contagiati che risultano alla Regione grazie ai tamponi. «Ciò indicherebbe che il 96% delle infezioni da Covid-19 non è stato rilevato dal sistema sanitario», conclude l’Istituto.
La percentuale Istat del 24%, che corrisponde invece a circa 240 mila bergamaschi che hanno contratto il virus, abbasserebbe la percentuale al 93,6% di contagi non tracciati.
22 ottobre 2020 | 17:36
 

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