In Italia si lavora troppo poco

King La mò

Nuovo forumer
Montezemolo: confronto con i sindacati

"In Italia si lavora troppo poco e in troppo pochi: ogni cinque anni di lavoro se ne perde uno rispetto agli Usa". Questa la tesi del presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, esposta all'Assemblea degli Industriali a Varese. Proprio per questo motivo, Montezemolo ha chiesto ai sindacati di aprire un confronto "sull'orario effettivo di lavoro".



eccenesiamo accorti olè mai troppo tardi :V :V :V

direi anke una drastika dimunuzione degli stipendi attraverso nuovi CCNL con nuovi standard minimi di retribuzione

altresì nuova riforma previdenziale stile anglossassone che garantisca un livello minimo di pensione diciamo 200 euro al mese il resto ognuno si gestiska come vuole il futuro , abrogazione della riforma maroni
abbattimento del numero dei dipendenti pubblici
riforma della Cassa integraione Guadagni, sia ordinaria che speciale


ho l' impressione che il Monty legga i miei 3d :cool: quindi sarei l' anima ideologica della confindustria
1149511133pollo.gif


che fiko che sò :-o
 
King La mò ha scritto:
Montezemolo: confronto con i sindacati

"In Italia si lavora troppo poco e in troppo pochi: ogni cinque anni di lavoro se ne perde uno rispetto agli Usa". Questa la tesi del presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, esposta all'Assemblea degli Industriali a Varese. Proprio per questo motivo, Montezemolo ha chiesto ai sindacati di aprire un confronto "sull'orario effettivo di lavoro".



eccenesiamo accorti olè mai troppo tardi :V :V :V

direi anke una drastika dimunuzione degli stipendi attraverso nuovi CCNL con nuovi standard minimi di retribuzione

altresì nuova riforma previdenziale stile anglossassone che garantisca un livello minimo di pensione diciamo 200 euro al mese il resto ognuno si gestiska come vuole il futuro , abrogazione della riforma maroni
abbattimento del numero dei dipendenti pubblici
riforma della Cassa integraione Guadagni, sia ordinaria che speciale


ho l' impressione che il Monty legga i miei 3d :cool: quindi sarei l' anima ideologica della confindustria Immagine sostituita con URL per un solo Quote: http://www.investireoggi.it/phpBB2/immagini/1149511133pollo.gif

che fiko che sò :-o

lodevole ma assolutamente fantascientifico
ti compro una call sulla ipotesi, vale 0,00000000000000000000000000000000001
quaaaaasi la costante di Planck :P


hai colto il prblema, ma sogni la soluzione :lol:

questo é il problema:se sia più nobile d' animo sopportare gli oltraggi,i sassi e i dardi dell' iniqua fortuna,o prender l' armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli.
.Morire,dormire,sognare forse:ma qui é l' ostacolo,quali sogni possano assalirci in quel sonno di morte quando siamo già sdipanati dal groviglio mortale,ci trattiene:é la remora questa che di tanto prolunga la vita ai nostri tormenti.
Chi vorrebbe,se no,sopportar le frustate e gli insulti del tempo,le angherie del tiranno,il disprezzo dell' uomo borioso,le angosce del respinto amore,gli indugi della legge,la tracotanza dei grandi,i calci in faccia che il merito paziente riceve dai mediocri,quando di mano propria potrebbe saldare il suo conto con due dita di pugnale?Chi vorrebbe caricarsi di grossi fardelli imprecando e sudando sotto il peso di tutta una vita stracca,se non fosse il timore di qualche cosa,dopo la morte,la terra inesplorata donde mai non tornò alcun viaggiatore,a sgomentare la nostra volontà e a persuaderci di sopportare i nostri mali piuttosto che correre in cerca d' altri che non conosciamo?Così ci fa vigliacchi la coscienza;così l' incarnato naturale della determinazione si scolora al cospetto del pallido pensiero.E così imprese di grande importanza e rilievo sono distratte dal loro naturale corso:e dell' azione perdono anche il nome .
Basta ora. .

:lol: :lol: :lol: :lol:
 
King La mò ha scritto:
Montezemolo: confronto con i sindacati

"In Italia si lavora troppo poco e in troppo pochi: ogni cinque anni di lavoro se ne perde uno rispetto agli Usa". Questa la tesi del presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, esposta all'Assemblea degli Industriali a Varese. Proprio per questo motivo, Montezemolo ha chiesto ai sindacati di aprire un confronto "sull'orario effettivo di lavoro".



eccenesiamo accorti olè mai troppo tardi :V :V :V

Ma siam proprio sicuri caro La Mò/Montezemolo?
In questo articolo di gennaio 2006 del sito "la voce.info" dicono che non è proprio così, almeno sui dati di una rilevazione europea sull'anno 2000
http://www.lavoce.info/news/view.php?id=15&cms_pk=1932&from=index

"I dati della rilevazione europea quadriennale sulla struttura del costo del lavoro riferiti all’anno 2000, metodologicamente omogenei e pienamente comparabili tra i paesi, ci dicono che l’orario di fatto dei dipendenti del settore privato (ad esclusione dell’agricoltura) è, in Italia, pari in media a 1.694 ore l’anno: 153 ore più di quello dei francesi, 225 ore più di quello dei tedeschi, 73 più di quello degli inglesi, 60 ore più di quello degli spagnoli. Inoltre, l’orario italiano è maggiore di 143 ore l’anno rispetto alla media dei 15 paesi di più antica appartenenza all’Unione e, se confrontato con i maggiori tra i paesi di nuova accessione, risulta significativamente inferiore soltanto a quello di Polonia e Romania."

L'articolo propone anche confronti con Usa e Giappone con dati più recenti del 2000 :rolleyes:
 
si lavora male, non poco

scarsa produttività :rolleyes:
a causa di :
scarsi investimenti
scarsa formazione post-scolastica
e inefficienze sistemiche leggasi pubblica amministrazione
 
Il rilancio dell'economia passa per i grandi investimenti, le grandi opere pubbliche - che producono ricchezza anche innovazione tecnologica - l'aumento dei salari e la stabiltà dei posti di lavoro, e un clima che favorisca lo sviluppo delle IDEE e del'iniziativa.

Il pensiero unico (trasversale) liberista dei vari Draghi e Padoa-Schioppa favorisce solo le m.nazionali e le banche.
 
La relazione Draghi
......
..... Essa mi è parsa di una brutalità liberista senza precedenti. Sentire affermare, da un'alta autorità, che il mercato è l'unica vera via per la giustizia sociale, mi ha fatto venire i brividi. Può darsi che ci sia anche una versione progressista di questo pensiero, però in giro non si vede. Il governatore Draghi ha esordito parlando di allungamento dell'età pensionabile, di estensione della previdenza privata anche in competizione con quella integrativa concordata dai sindacati. Ha esaltato la flessibilità del lavoro, le privatizzazioni e le liberalizzazioni. Sarò il solo a non essermene accorto, ma non ho colto tendenze alla Zapatero nel suo pensiero. D'altra parte molti commentatori hanno sottolineato la perfetta corrispondenza tra l'impianto di questa relazione e quello del discorso di pochi giorni fa del presidente della Confindustria, che, tra l'altro, rivendica la continuità della Legge 30. Né mi è sembrato di cogliere analisi critiche sulle tendenze reali del sistema delle imprese, sulle strategie degli investimenti, sul rapporto tra la finanza, il sistema industriale, lo sviluppo economico. La critica più brutale è stata quella rivolta verso gli studenti che non sanno la matematica. Certo, anche questo è un problema, ma richiederebbe probabilmente, per essere affrontato, ben altri approfondimenti sulle tendenze sociali e culturali del nostro paese. Invece la relazione ha semplicemente riproposto il potere taumaturgico di una parola: mercato, mercato e ancora mercato.
In qualsiasi altro paese, un intervento come questo sarebbe considerato un manifesto del pensiero tecnocratico e liberista. Da noi, e questo è uno dei danni principali prodotti da 5 anni di Berlusconi, c'è un consenso bipartisan e quasi totalitario della stampa. Certo i governatori della Banca d'Italia, nelle loro relazioni, hanno sempre guardato prioritariamente al mercato, al rigore, all'efficienza economica. Alla luce della mia esperienza sindacale, solo Paolo Baffi negli anni Settanta, mi è parso davvero impegnato a salvare contemporaneamente sviluppo economico e conquiste sociali dei lavoratori. Tuttavia io trovo nella relazione Draghi un salto verso un impianto nel quale non c'è davvero nulla di socialdemocratico. Come giustamente sottolinea con entusiasmo il vicedirettore del Corriere delle Sera, la relazione sceglie il modello anglosassone e abbandona quello politico sociale di stampo renano. Ma in Europa la socialdemocrazia è prima di tutto quel modello sociale (che, tra l'altro, a me neppure dispiace tanto). La scelta anglosassone vuol dire, nel linguaggio della politica e dell'economia di oggi, la signora Thatcher rivista dalla filosofia di Blair. Che queste posizioni possano essere «compagne di strada» del movimento operaio, come sostiene Galapagos, io non lo credo proprio. Tra l'altro mi sembra che il nuovo governatore non si ponga questo problema. Parlando di precarietà in un'assemblea di delegate e delegati metalmeccanici, ho detto di passaggio che la relazione di Draghi mi sembrava pessima. C'è stato un applauso spontaneo e improvviso. I metalmeccanici non sono economisti, ma fanno l'economia e hanno sviluppato una forte capacità di capire al volo quando contro di loro tira brutta aria.
(Giorgio Cremaschi)

Io sono d'accordo
 
sharnin ha scritto:
La critica più brutale è stata quella rivolta verso gli studenti che non sanno la matematica.

Dovrebbe essere contento, metti che insegnino la matematica finanziaria nelle scuole, per le banche sarebbe finita ;)
 
E perché si dovrebbe lavorare?

In un paese in cui i capi sono lestofanti, i sudditi si ... adeguano.

Do ut des, no?
 
genesta ha scritto:
E perché si dovrebbe lavorare?

In un paese in cui i capi sono lestofanti, i sudditi si ... adeguano.

Do ut des, no?

bè...non è che lavoro solo se i politici lavorano....

io lavoro per me.
mica per gli altri.

ah....'sti teroni... :D :D :rolleyes: :P :P :eek: :eek: :D :D
 

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