Inchiesta minori, muro di omertà del PD

tontolina

Forumer storico
Lavaggi del cervello e scosse elettriche ai bambini da dare in affido
Sono 18 gli arrestati nell'inchiesta "Angeli e Demoni", accusati di aver manipolato i ricordi dei bambini, per toglierli ai genitori. La onlus implicata: "Non è vero"

Francesca Bernasconi - Gio, 27/06/2019 - 11:29
Lavaggi del cervello e scosse ai bambini da dare in affido

Politici, medici, assistenti sociali e psicologi. Sono tutti coinvolti, insieme al sindaco Pd di Bibbiano, che si trova agli arresti domicilari, nell'inchiesta "Angeli e Demoni", accusati di aver redatto false attestazioni, per fare in modo che i bambini venissero allontanati dalle proprie famiglie, per collocarli da amici e conoscenti, dietro compenso.
  • 1561543914-1547120848-kindergarten-504672-960-720.jpg
    Accertati anche due casi di violenza sessuale
Gli inquirenti hanno ricostruito un giro d'affari da centinaia di migliaia di euro, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Coinvolta anche una onlus di Moncalieri, nel torinese, perquisita questa mattina dai carabinieri.

Per riuscire a dimostrare l'inadeguatezza delle famiglie dei piccoli, venivano usati metodi barbari. Dall'inchiesta della pm Valentina Salvi, infatti, emergono ore e ore di "lavaggi del cervello" durante i colloqui tra i bambini e gli psicologi e persino l'uso di piccole scosse elettriche, che erano in grado di alterare "lo stato della memoria in prossimità dei colloqui giudiziari". Tutti metodi con i quali la memoria dei piccoli e i loro racconti sulla situazione familiare venivano manipolati: falsi abusi, disegni non autentici nei quali venivano riprodotte scene di violenza. Non solo. Sembra che spesso i terapeuti si vestissero da mostri o personaggi inquietanti, per incutere paura ai bambini, così da minare le loro convinzioni.

Così, una volta davanti al giudice, la versione dei minori non corrispondeva alla realtà e i magistrati decidevano spesso a favore del loro affido ad altre famiglie, inserite nel losco giro di affari. Sembra che alcuni bambini siano stati stuprati, una volta entrati a far parte dei nuovi nuclei famigliari o delle comunità.

Dal canto suo, la onlus implicata nell'inchiesta sostiene che la vicenda non sia vera: "Credo sia tutta da dimostrare. Sono persone assolutamente oneste, è un centro che lavora da trent'anni, non dico che ci metto la faccia o ci metto la mano sul fuoco su queste persone ma sono assolutamente convinta che siano più che pulite", ha affermato ai microfoni del Tg3 Piemonte la segretaria della onlus.

Le indagini avevano preso il via nell'estate del 2018, dopo un anomalo aumento delle denunce da parte dei servizi sociali, per ipotesi di reati di abusi sessuali e violenze sui minori, da parte dei genitori. L'analisi dei fascicoli aveva iniziato a far emergere le falsificazioni delle relazioni. Tra i reati contestati agli indagati ci sono frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione e peculato d’uso.


Inchiesta minori, muro di omertà: 5 indagati non rispondono ai magistrati

Maurizio Blondet 4 Luglio 2019 8 commenti

Non rispondono ai magistrati alzando un muro di omertà, cinque dei sette indagati nell’inchiesta sul giro di affidi illeciti di minori nei Servizi sociali dei Comuni della Val d’Enza, in Emilia Romagna, inchiesta che ha investito in pieno il Partito Democratico con l’arresto eclatante di Andrea Carletti, sindaco pd di Bibbiano, accusato di falso e abuso d’ufficio svelando un sistema ideologico per togliere i bimbi ai genitori naturali e consegnarli ai propri amici.

Oggi, oltre a Carletti, interrogato per due ore, dovevano essere ascoltati dai magistrati – il gip Luca Ramponi e il pm Valentina Salvi – altri sei indagati. E cinque si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

L’interrogatorio di Carletti, attualmente agli arresti domiciliari, è durato oltre due ore. E il suo legale, l’avvocato Giovanni Tarquini, ha chiesto la revoca della misura cautelare sostenendo che il suo cliente ha fornito chiarimenti sulla sua posizione. Ma il gip – il cui parere è condizionato a quello della pm che si è presa un paio di giorni per decidere – si è riservato.

Fadia Bassmaji e Daniela Bedogni, la coppia di lesbiche affidataria di una minore, si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Così come ha fatto Marietta Veltri, responsabile dei Servizi sociali della Val d’Enza, la cui difesa ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari.
I magistrati hanno anche ascoltato il terapeuta Claudio Foti – anche la moglie, Nadia Bolognini, è coinvolta nella gravissima vicenda – direttore del Centro Hansel and Gretel.

In queste ore gli ispettori del ministero della Giustizia, spediti dal ministro Alfonso Bonafede e guidati dal capo dell’ufficio, Andrea Nocera, hanno setacciato il Tribunale dei Minori di Bologna e la Procura di Reggio Emilia investite dalla vicenda dell’affido pilotato di minori.
«Dall’indagine – ha detto Bonafede rispondendo alla Camera a un’interrogazione della deputata Benedetta Fiorini – emergerebbe un’inquietante rete criminosa ordita a danno di minorenni. Gli ispettori del Ministero si sono già recati al Tribunale dei Minori di Bologna e alla Procura di Reggio Emilia per verificare la correttezza dell’operato giudiziario in sede di affidamento dei minorenni. Posso garantire che non ci sarà nessun sconto da parte della giustizia, che sarà inflessibile».

«Questo governo ha ristabilito in Italia il principio della certezza della pena come cardine inderogabile, a maggior ragione, se sono coinvolti dei minori», ha sottolineato Bonafede ricordando che dall’inchiesta emerge «un’inquietante rete criminosa» che conta 16 indagati sottoposti a misura cautelare.

«Dobbiamo fare in modo di incrociare tutti i dati che arrivano dai diversi uffici giudiziari – avverte il ministro anticipando come svilupperanno gli accertamenti – al fine di poter verificare in maniera più stringente quello che è l’andamento delle situazioni dell’affido dei minori nei vari territori così da poter individuare prima e meglio criticità».

(Secolo d’Italia)
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto