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Forumer storico
Indonesia.
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«L’Indonesia è uno Stato del sud-est asiatico. Composto da 17 507 isole, è il più grande Stato-arcipelago del mondo. Con una popolazione di 238 milioni di abitanti nel 2010[4] è il quarto Paese più popoloso al mondo e il più grande Paese musulmano nonostante nella costituzione indonesiana non sia presente alcun riferimento all’Islam.[senza fonte]
L’Indonesia è una repubblica democratica presidenziale. La capitale nazionale è la città di Giacarta. Le frontiere terrestri del paese sono con Malesia nell’isola del Borneo, con Papua Nuova Guinea nell’isola di Nuova Guinea, e con Timor Est nell’isola di Timor. Altri paesi vicini includono Singapore, Filippine, Australia, e il territorio in ambito dell’Oceano Indiano delle Isole Andamane e Nicobare.
L’interesse commerciale verso la regione dell’arcipelago indonesiano risale almeno al VII secolo, quando il Regno Srivijaya già commerciava con la Cina e l’India. I sovrani locali adottarono gradualmente dall’India il modello culturale, religioso e politico fin dai primi secoli dopo Cristo, con la fioritura di regni indù e buddhisti. La storia indonesiana è stata influenzata dalle potenze straniere, interessate alle grandi risorse naturali che poteva offrire questa terra.
L’Islam fu introdotto dai mercanti stranieri. Le potenze europee combatterono l’un l’altra al fine di monopolizzare il commercio delle isole della Sonda e delle Molucche durante l’Età delle Scoperte. Dopo tre secoli e mezzo di colonialismo olandese, l’Indonesia si assicurò la propria indipendenza dopo la Seconda guerra mondiale. La storia recente dell’arcipelago si è subito dimostrata turbolenta, con sfide poste da calamità naturali, dal problema del separatismo, dal processo di democratizzazione, e dai periodi di rapido mutamento economico.
Attraverso le sue numerose isole, l’Indonesia si compone di svariati gruppi etnici, linguistici, religiosi. Quello giavanese è il gruppo etnico più numeroso e dominante.
Come stato unitario e nazione, l’Indonesia ha sviluppato un’identità condivisa basata su una lingua nazionale, una diversità etnica, un pluralismo religioso all’interno di una popolazione a maggioranza musulmana, e una storia di colonialismo e di ribellione ad esso.» [Fonte].
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Giuseppe Sandro Mela.
2015-06-14.
http://www.senzanubi.it/home/indonesia-esportazioni-8-61-aa/?utm_campaign=shareaholic&utm_medium=facebook&utm_source=socialnetwork
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«L’Indonesia è uno Stato del sud-est asiatico. Composto da 17 507 isole, è il più grande Stato-arcipelago del mondo. Con una popolazione di 238 milioni di abitanti nel 2010[4] è il quarto Paese più popoloso al mondo e il più grande Paese musulmano nonostante nella costituzione indonesiana non sia presente alcun riferimento all’Islam.[senza fonte]
L’Indonesia è una repubblica democratica presidenziale. La capitale nazionale è la città di Giacarta. Le frontiere terrestri del paese sono con Malesia nell’isola del Borneo, con Papua Nuova Guinea nell’isola di Nuova Guinea, e con Timor Est nell’isola di Timor. Altri paesi vicini includono Singapore, Filippine, Australia, e il territorio in ambito dell’Oceano Indiano delle Isole Andamane e Nicobare.
L’interesse commerciale verso la regione dell’arcipelago indonesiano risale almeno al VII secolo, quando il Regno Srivijaya già commerciava con la Cina e l’India. I sovrani locali adottarono gradualmente dall’India il modello culturale, religioso e politico fin dai primi secoli dopo Cristo, con la fioritura di regni indù e buddhisti. La storia indonesiana è stata influenzata dalle potenze straniere, interessate alle grandi risorse naturali che poteva offrire questa terra.
L’Islam fu introdotto dai mercanti stranieri. Le potenze europee combatterono l’un l’altra al fine di monopolizzare il commercio delle isole della Sonda e delle Molucche durante l’Età delle Scoperte. Dopo tre secoli e mezzo di colonialismo olandese, l’Indonesia si assicurò la propria indipendenza dopo la Seconda guerra mondiale. La storia recente dell’arcipelago si è subito dimostrata turbolenta, con sfide poste da calamità naturali, dal problema del separatismo, dal processo di democratizzazione, e dai periodi di rapido mutamento economico.
Attraverso le sue numerose isole, l’Indonesia si compone di svariati gruppi etnici, linguistici, religiosi. Quello giavanese è il gruppo etnico più numeroso e dominante.
Come stato unitario e nazione, l’Indonesia ha sviluppato un’identità condivisa basata su una lingua nazionale, una diversità etnica, un pluralismo religioso all’interno di una popolazione a maggioranza musulmana, e una storia di colonialismo e di ribellione ad esso.» [Fonte].
«Il prodotto interno lordo indonesiano nel 2012 è stato di 879 miliardi di dollari statunitense (1 204 miliardi di $ a parità di potere d’acquisto). Nel 2012 secondo le stime nominali il PIL pro capite è stato di 3 594 $, e il PIL pro capite a PPP è stato di 4 923 $. Il settore dei servizi garantisce la percentuale più elevata della ricchezza del paese, contribuendo al 45,3% del PIL (2005). Segue l’industria (40,7%) e l’agricoltura (14,0%). Tuttavia l’agricoltura occupa la parte preponderante della forza lavoro rispetto agli altri settori, rappresentando il 44,3% dei 95 milioni di lavoratori di cui dispone l’Indonesia. Il settore dei servizi occupa il 36,9% delle persone impiegate e l’industria il 18,8%. Le principali industrie includono quella petrolifera e del gas naturale, dei prodotti tessili, dell’abbigliamento, e il settore minerario. I principali prodotti agricoli sono olio di palma, riso, tè, caffè, spezie, e gomma, tradizionalmente trasportati lungo le vie d’acqua per mezzo di caratteristiche imbarcazioni soprannominate Klotok.
Giacarta, capitale nazionale e primo centro produttivo e del terziario del paese.
I principali mercati di sbocco delle esportazioni indonesiane (2005) sono il Giappone (22,3%), gli Stati Uniti (13,9%), la Cina (9,1%) e Singapore (8,9%). I principali paesi da cui provengono le importazioni indonesiane sono nell’ordine Giappone (18,0%), Cina (16,1%), e Singapore (12,8%).» [Fonte]
*Giacarta, capitale nazionale e primo centro produttivo e del terziario del paese.
I principali mercati di sbocco delle esportazioni indonesiane (2005) sono il Giappone (22,3%), gli Stati Uniti (13,9%), la Cina (9,1%) e Singapore (8,9%). I principali paesi da cui provengono le importazioni indonesiane sono nell’ordine Giappone (18,0%), Cina (16,1%), e Singapore (12,8%).» [Fonte]