Itaglia paese di xxxxx

f4f ha scritto:
e la mucca pazza in GB

Lo so, sto solo dicendo che spesso interessa di più fare allarmismi e dirottare gli acquisti. Brutta razza i giornalisti...
E comunque il pollo alla diossina era in Belgio e intanto i consumi di pollo erano calati anche in Italia, idem per la aviaria e per la mucca pazza.
Tra un po' ci sarà il problema del maiale sclerotico... intanto negli ultimi due anni la cosa in assoluto più indigesta, cancerogena, ulcerante e stomachevole è stata la mortadella :lol: :lol: :lol:
 
pb ha scritto:
L'ultimo quote non esiste!

Ascorbato di potassio cancerogeno? mi giunge nuova

L'acido ascorbico è la vitamina C l'ascorbato di potassio è un suo sale.

Forse ti confondi con l'aspartame che è un dolcificante usato al posto dello zucchero in molte bibite gassate a basso costo.
L'aspartame è risultato cancerogeno e lo si sapeva da sempre ma la Monsanto a queste cose non ci bada.


D'Accordissimo con quanto scritto,grandi problemi dall'Aspartame e da tutta la famiglia dei Glutammato nei cibi.Il rischio è altissimo,si chiama Neurotossicità+aumenti infarti.
I giovani non se ne rendono conto,con certe bibite di oggi,anche perchè il danno è graduale e l'organismo si adegua,ma poi puo'accadere il dramma,se oltre a tali insulti di tipo alimentari ci si trova anche in un periodo qualunque di stress di vita.Il settore è molto vasto,ma alla base di tutte le patologie degenerative c'è l'iper funzionamento dei recettori del glutammato o NMDA,cio'ad opera del forte uso di certi neurotrasmettitori,a cui si sommano i glutammati addizionati nel cibo.

Per l'Ascorbato di Potassio,questo è usato fuori dalla medicina ufficiale come profilassi e cura dei tumori,e per migliorare la salute in toto.Il principio di cio'ci viene dal famoso medico Dott. Valsè Pantellini ora defunto.I suoi successori hanno continuato negli studi ed hanno aggiunto all'ascorbato di potassio anche il Ribosio,migliorando cosi'il prodotto.

In breve,tale prodotto incide sulla cellula a livello della pompa Sodio/potassio tramite l'ascorbato di potassio,il potassio è veicolato dall'acido ascorbico,cosi' si riesce a far entrare potassio all'interno della cellula e portarne fuori il sodio. Per puro caso Pantellini si trovo'a fare una tale scoperta....................Cio'lo spinse a riguardarsi i risultati di una vecchia ricerca fatta da Moraweck e Kishi nel 1932, i quali avevano messo in evidenza l'alta percentuale di potassio all'interno delle cellule sane, e la bassa percentuale di potassio nel tessuto neoplastico e nei tessuti non neoplastici dei portatori di tumori maligni.

Il settore è vastissimo ed interessantissimo,ho dato qualche elemento per ricercare.
 
Caos ha scritto:
L'ultimo quote non esiste!

Letto su Lancet?

Sul glutammato (serio)

... La colpa dell’attuale cattiva fama del glutammato è anche degli scienziati, che pubblicarono vari studi mal fatti in cui si pretendeva di dimostrare, ad esempio, che una buona fetta della popolazione soffriva di questa sindrome. Studi successivi mostrarono l’inadeguatezza di quei lavori, ma questo lento procedere della scienza, anche un po’ a testoni, alla cieca, e apparentemente contraddittorio, spesso non riesce ad essere apprezzato dall’informazione non-scientifica e dal grande pubblico, che vuole certezze assolute e immediate. Ogni articolo viene spiattellato sulla stampa come la verità rivelata, senza mezze misure o dubbi. Presentato in questa maniera, quando eventualmente viene smentito da uno studio successivo (cosa che assolutamente non deve stupire, nel normale progredire della scienza) si genera confusione e sospetto nel pubblico che non può fare a meno di chiedersi “Ma come? Prima mi dicono una cosa e ora il suo contrario? A chi devo credere?”.
Inutile dire che quei siti di disinformazione che ho citato prima richiamano solamente gli studi “accusatori” e mai quelli successivi che mostrano i problemi nei precedenti lavori.
Per coloro interessati a questa lunga storia di studi e controstudi, rimando ad una recente rassegna intitolata “Reconsidering the effects of monosodium glutamate: A literature review”. Una “rassegna” (o Review) e’ un articolo che passa, come dice il nome, in rassegna tutti gli articoli scientifici pubblicati fino ad allora, per riassumere lo stato della ricerca in un determinato campo. Leggendo l’articolo si scopre ad esempio che il primo studio che pretendeva di collegare il glutammato alla sindrome da ristorante cinese è stato fatto su solo 6 (sei) soggetti, e non era neppure uno studio alla cieca. Di nessun significato scientifico dunque. Eseguire studi alla cieca (cioè studi in cui il soggetto non sa cosa gli viene somministrato) è fondamentale in questo campo. Eseguendo uno studio di questo tipo su soggetti che dichiaravano dell’asma e altri sintomi derivanti dal consumo di glutammato, somministrando alla cieca a metà gruppo del glutammato e all’altra metà del placebo (cioè una sostanza senza nessun effetto) non si sono riscontrate differenze nelle reazioni dei soggetti.
Altri studi, in buona fede intendiamoci, non avevano tenuto conto di alcuni aspetti risultati poi, a posteriori, fondamentali. Fare ricerca in questo campo è sicuramente molto difficile, e quindi non deve stupire la lunga serie di studi apparentemente in contraddizione. Non basta certo nutrire per qualche tempo dei topi con un “pastone” a concentrazioni molto elevate della sostanza sotto osservazione per poter trarre delle conclusioni affidabili trasferibili agli esseri umani. Vi ricordate la questione del “pesto cancerogeno” ?
L’articolo, del 2006, riassume così 40 anni di studi:
L’MSG possiede la vasta reputazione di scatenare una serie di sintomi, dal mal di testa alla secchezza delle fauci al rossore in viso. Dalla prima segnalazione della cosiddetta “Sindrome da Ristorante Cinese”, 40 anni fa, studi clinici non hanno dimostrato una relazione tra il consumo di MSG e la varietà di sintomi della sindrome. In più, il glutammato è stato descritto come agente scatenante asma e forte emicrania, ma non ci sono dati consistenti a supporto di questa relazione. Sebbene vi siano stati dei rapporti che indicavano come una parte della popolazione potesse essere sensibile all’MSG, questo fatto non è stato dimostrato utilizzando degli studi con del placebo.
Insomma, chi sta male dopo aver mangiato al ristorante cinese deve forse dar la colpa al troppo sale, o alla cattiva qualità degli ingredienti, o ai troppi fritti, o ai grassi o ad altro, ma non al glutammato.

Tra parentesi, sappiate che in Cina il cibo cinese è abbastanza diverso da quello che noi siamo abituati a considerare come tale. Un esempio su tutti: i famosi e popolarissimi “involtini primavera” che troviamo ovunque nei ristoranti e nei locali d’asporto qui in Italia, non esistono in Cina e sono una bastardizzazione occidentale, un po’ come gli “spaghetti bolognese” in Gran Bretagna e le “fettuccine Alfredo” negli USA sono delle ricette “simil-italiane”.
Tornando a noi, considerate anche che il glutammato di sodio, una volta raggiunto l’ambiente fortemente acido dello stomaco, si ritrasforma in acido glutammico, e viene metabolizzato nella stessa maniera in cui le proteine della nostra dieta vengono metabolizzate. Dall’ingestione di 80 grammi di proteine, il nostro corpo ricava mediamente 15 grammi di acido glutammico, per cui è difficile immaginare che un grammo in più aggiunto possa causare più problemi, ad esempio, di una succulenta fiorentina da mezzo kilo o di una doppia porzione di melanzane alla parmigiana .
Chiudiamo questa sezione con le parole del sito dell’Unione Europea che si occupa di sicurezza alimentare e qualità degli alimenti
Il glutammato monosodico (MSG) è un additivo alimentare che gode di una cattiva, benché infondata, reputazione. Esso può essere utilizzato per intensificare il sapore degli alimenti senza rischi per la salute e può perfino abbassare il livello di sodio contenuto negli stessi
Nonostante vi sia un ristretto numero di persone che dichiarino di essere sensibili al glutammato monosodico, studi scientifici hanno messo in evidenza che non vi sarebbe alcun legame diretto tra tale sostanza e reazioni allergiche o intolleranze. In passato, il glutammato monosodico era ritenuto il responsabile della “sindrome da ristorante cinese”, un disturbo così definito poiché il primo caso venne riscontato a seguito del consumo di un pasto cinese e perché il glutammato monosodico viene usato con frequenza nella cucina asiatica. I sintomi di tale sindrome sono: senso di bruciore alla nuca, difficoltà respiratorie, nausea e sudorazione. Tuttavia, un test clinico in doppio cieco (esperimento nel quale né lo sperimentatore né il soggetto sanno quale prodotto è stato somministrato al soggetto) effettuato su persone che dichiaravano di soffrire della “sindrome” non confermò che il glutammato monosodico fosse l’agente responsabile. Altri studi hanno dimostrato che le reazioni di tipo allergico che insorgono dopo aver consumato pasti di provenienza asiatica sono solitamente attribuibili ad ingredienti come i gamberetti, le arachidi, le spezie e le erbe aromatiche.

Beh, sappiate che dei 20 amminoacidi liberi presenti nel latte materno (e spero proprio che nessuno voglia contestare che l’allattamento al seno è quello più “naturale” e adatto al neonato) l’acido glutammico è il più abbondante. Rappresenta più del 50% degli amminoacidi liberi presenti, e 100 grammi di latte materno contengono 19 milligrammi di acido glutammico libero, a fronte dei soli 4 del latte di capra e di un solo milligrammo del latte di vacca.
Ma allora, esistono studi seri che mostrano dei danni da attribuire al glutammato? Certo, come per tante altre sostanze che assumiamo giornalmente. Sui topi ad esempio, ma a dosi “da cavallo” . Mettendo 20 grammi di glutammato ogni 100 grammi di cibo per varie settimane, si sono prodotti dei danni agli occhi dei ratti. Oppure somministrandolo puro a stomaco vuoto. Insomma, la faccenda è simile alla questione del “pesto cancerogeno”, ricordate?. Così vengono eseguiti molti studi sulla tossicità delle sostanze, ma finché non c’è anche uno studio epidemiologico, i risultati non sono trasferibili automaticamente agli uomini, che grazie al cielo mangiano in modo diverso. Paracelso diceva che “è la dose che fa il veleno” e questo si deve sempre ricordarlo quando si vogliono estrapolare delle ricerche di laboratorio sui ratti all’alimentazione umana.
Nel 1988 esperti della FAO e dell’OMS hanno esaminato tutta la letteratura scientifica sul glutammato, e hanno prodotto un “consensus document”, seguito dalla valutazione della commissione Europea nel 1991. La conclusione era che il glutammato non rappresentava un rischio per la salute.
Nel 2006 e’ stato pubblicato un aggiornamento di quei documenti. Le conclusioni sono che:
L’assunzione di glutammato dal cibo nelle nazioni Europee è generalmente stabile e varia da 5 a 12 g/giorno (GLU libero circa 1 gr., legato alle proteine 10 g, aggiunto come additivo 0.4 g)…Un’assunzione massima di 6 grammi per Kg di peso corporeo è considerata sicura. L’uso generale di glutammato come additivo può quindi essere considerato innocuo per l’intera popolazione. Anche in casi di alte dosi, non fisiologiche, di GLU, questo non entra nella circolazione fetale. Ulteriori ricerche dovranno tuttavia essere condotte concernenti gli effetti di alte dosi di assunzione di bolo in presenza di una funzione ridotta della barriera sangue/cervello. In situazioni di appetito ridotto (ad esempio gli anziani), l’appetibilità può essere migliorata utilizzando piccole dosi di glutammato di sodio.
E se non avete ancora avuto una crisi di rigetto dal MSG potete anche leggervi il rapporto dell’autorità australiana sulla sicurezza alimentare o, per una lettura più leggera, questo articolo apparto sul Guardian, intitolato “ma se il glutammato fa tanto male, perché in Asia non hanno tutti il mal di testa?“

http://bressanini-lescienze.blogaut...-culinari-3-la-sindrome-da-ristorante-cinese/
 
Ho letto ma non sono d'accordo,il glutammato,sotto forma di acido glutammico,raggiunge i propri recettori nel cervello e non solo,come si riteneva una volta, e si comporta in due maniere diverse,dipende a che livello avviene la sinapsi,e questa dipende dalla quantità del neurotrasmettitore ligante.Per cui si puo'avere il miglioramento di funzioni,tipo memoria e apprendimento ed altre,o neurotossicità,con morte dei neuroni,anticamera a tutte le patologie degenerative.Sono sicuro di quanto affermo,ci ho studiato troppi anni sù per potermi sbagliare, sono confortato in cio'anche dalle relazioni,tradotte ed in mio possesso del dott.Cheney, USA,uno dei più grandi scienziati viventi,studioso della CFS/ME,che tratta l'argomento facendo Scuola nel mondo attraverso la sue ricerche,tra cui c'è quella sui Potenziali di soglia e difesa dei Neuroni.Il discorso è semplice il troppo storpia,quindi stimolare certi recettori nel giusto è buono per la salute,eccedere,fà il contrario,e certe sostanze che mangiamo,perchè addizionate ai cibi per motivi industriali,si comportano da eccitotossine nel cervello.Gli Americani si stanno ammalando a milioni,poi capita che non capendo di che si tratta,vengono curati con i psicofarmaci,ottenendo il risultato peggiorativo.Anche in Italia ed in tutto il mondo si stanno sviluppando queste patologie,la classe medica al 99%non è preparata a trattarle da noi,solo pochissimi centri sanno di che si tratta e riescono a fare diagnosi differenziata.Ma nel mondo c'è grande ricerca a riguardo,ma di terapia ancora zero,una cosa è stata assodata di sicuro,molte patologie considerate mentali o nervose,non lo sono,ma trattasi di CFS/ME,FM,CMS,MBS,e forse altre ne spunteranno ancora.Questo è un settore nuovo della medicina,che tratta l'asse P.N.E.I.,per cui i nostri medici ne sono a digiuno,ma si stanno attivando,anche se a rilento,corsi di specializzazione per medici anche in Italia.
 
Caos ha scritto:
Ho letto ma non sono d'accordo,il glutammato,sotto forma di acido glutammico,raggiunge i propri recettori nel cervello e non solo,come si riteneva una volta, e si comporta in due maniere diverse,dipende a che livello avviene la sinapsi,e questa dipende dalla quantità del neurotrasmettitore ligante.Per cui si puo'avere il miglioramento di funzioni,tipo memoria e apprendimento ed altre,o neurotossicità,con morte dei neuroni,anticamera a tutte le patologie degenerative.Sono sicuro di quanto affermo,ci ho studiato troppi anni sù per potermi sbagliare, sono confortato in cio'anche dalle relazioni,tradotte ed in mio possesso del dott.Cheney, USA,uno dei più grandi scienziati viventi,studioso della CFS/ME,che tratta l'argomento facendo Scuola nel mondo attraverso la sue ricerche,tra cui c'è quella sui Potenziali di soglia e difesa dei Neuroni.Il discorso è semplice il troppo storpia,quindi stimolare certi recettori nel giusto è buono per la salute,eccedere,fà il contrario,e certe sostanze che mangiamo,perchè addizionate ai cibi per motivi industriali,si comportano da eccitotossine nel cervello.Gli Americani si stanno ammalando a milioni,poi capita che non capendo di che si tratta,vengono curati con i psicofarmaci,ottenendo il risultato peggiorativo.Anche in Italia ed in tutto il mondo si stanno sviluppando queste patologie,la classe medica al 99%non è preparata a trattarle da noi,solo pochissimi centri sanno di che si tratta e riescono a fare diagnosi differenziata.Ma nel mondo c'è grande ricerca a riguardo,ma di terapia ancora zero,una cosa è stata assodata di sicuro,molte patologie considerate mentali o nervose,non lo sono,ma trattasi di CFS/ME,FM,CMS,MBS,e forse altre ne spunteranno ancora.Questo è un settore nuovo della medicina,che tratta l'asse P.N.E.I.,per cui i nostri medici ne sono a digiuno,ma si stanno attivando,anche se a rilento,corsi di specializzazione per medici anche in Italia.

Bibliografia scientifica ATTENDIBILE?
 
Di documenti ne ho moltissimi,ma sono cose facilmente reperibili,basta mettere in google NMDA.

Ti metto questo che è interessante e rende bene la cosa.

LA VITA E LA MORTE DIPENDONO DALLA SEDE DEGLI NMDA ATTIVATI





L’attivazione dei recettori per il glutammato NMDA (da N-metil-D-aspartato) può determinare sia la sopravvivenza sia la morte dei neuroni: due destini tanto opposti ed estremi da rendere cruciale la comprensione dei fattori alla base dell’attivazione delle due diverse catene di eventi.

Secondo la prima delle due ipotesi più accreditate, il diverso esito della stimolazione recettoriale sarebbe dipeso dal diverso grado di attivazione; la seconda ipotesi attribuiva invece importanza alla sede dei recettori.

Un elegante lavoro condotto da Bading e colleghi ha dimostrato che l’attivazione di NMDA sinaptici od extra-sinaptici determina l’avvio di due diversi programmi di espressione genica, il primo in grado di promuovere la sopravvivenza ed il secondo la morte cellulare, chiarendo pertanto definitivamente che il diverso esito fisiologico dipende dalla localizzazione dei recettori (Zhang S.-J. et al. Decoding NMDA receptor signaling: identification of genomic programs specifying neuronal survival and death. Neuron 53, 549-562, 2007).

Gli NMDA sono canali ionici permeabili al calcio, poiché i segnali del calcio possono influenzare i patterns di espressione genica dei neuroni, i ricercatori hanno usato DNA-microarrays per studiare il trascrittoma di colture cellulari di ippocampo dopo due diversi protocolli di stimolazione: la stimolazione limitata ai soli NMDA sinaptici e la stimolazione di tutti i recettori in un bagno di glutammato. Lo stimolo dei soli recettori presenti nelle sinapsi promuoveva la sopravvivenza dei neuroni, al contrario, la stimolazione che includeva gli NMDA extra-sinaptici avviava il processo di morte cellulare. Usando specifici bloccanti dei recettori in combinazione con i due protocolli è stato possibile identificare i geni che sono specificamente controllati dall’attività.

Zhang e gli altri collaboratori di Bading hanno identificato circa 170 geni indotti o repressi dall’attività degli NMDA, ed hanno accertato, non senza sorpresa, che i recettori sinaptici ed extra-sinaptici agiscono su gruppi di geni distinti e notevolmente diversi per numero e sede. Gli NMDA sinaptici attivano l’espressione di 104 geni e reprimono quella di 34 geni, mentre gli extrasinaptici attivano 11 geni e ne reprimono uno solo.

I pools di geni identificati in questa ricerca potrebbero essere impiegati come base per dettagliare i meccanismi molecolari e le vie di segnalazione che costituiscono i programmi di sopravvivenza e di morte cellulare.
 
Caos ha scritto:
Di documenti ne ho moltissimi,ma sono cose facilmente reperibili,basta mettere in google NMDA.

Ti metto questo che è interessante e rende bene la cosa.

LA VITA E LA MORTE DIPENDONO DALLA SEDE DEGLI NMDA ATTIVATI





L’attivazione dei recettori per il glutammato NMDA (da N-metil-D-aspartato) può determinare sia la sopravvivenza sia la morte dei neuroni: due destini tanto opposti ed estremi da rendere cruciale la comprensione dei fattori alla base dell’attivazione delle due diverse catene di eventi.

Secondo la prima delle due ipotesi più accreditate, il diverso esito della stimolazione recettoriale sarebbe dipeso dal diverso grado di attivazione; la seconda ipotesi attribuiva invece importanza alla sede dei recettori.

Un elegante lavoro condotto da Bading e colleghi ha dimostrato che l’attivazione di NMDA sinaptici od extra-sinaptici determina l’avvio di due diversi programmi di espressione genica, il primo in grado di promuovere la sopravvivenza ed il secondo la morte cellulare, chiarendo pertanto definitivamente che il diverso esito fisiologico dipende dalla localizzazione dei recettori (Zhang S.-J. et al. Decoding NMDA receptor signaling: identification of genomic programs specifying neuronal survival and death. Neuron 53, 549-562, 2007).

Gli NMDA sono canali ionici permeabili al calcio, poiché i segnali del calcio possono influenzare i patterns di espressione genica dei neuroni, i ricercatori hanno usato DNA-microarrays per studiare il trascrittoma di colture cellulari di ippocampo dopo due diversi protocolli di stimolazione: la stimolazione limitata ai soli NMDA sinaptici e la stimolazione di tutti i recettori in un bagno di glutammato. Lo stimolo dei soli recettori presenti nelle sinapsi promuoveva la sopravvivenza dei neuroni, al contrario, la stimolazione che includeva gli NMDA extra-sinaptici avviava il processo di morte cellulare. Usando specifici bloccanti dei recettori in combinazione con i due protocolli è stato possibile identificare i geni che sono specificamente controllati dall’attività.

Zhang e gli altri collaboratori di Bading hanno identificato circa 170 geni indotti o repressi dall’attività degli NMDA, ed hanno accertato, non senza sorpresa, che i recettori sinaptici ed extra-sinaptici agiscono su gruppi di geni distinti e notevolmente diversi per numero e sede. Gli NMDA sinaptici attivano l’espressione di 104 geni e reprimono quella di 34 geni, mentre gli extrasinaptici attivano 11 geni e ne reprimono uno solo.

I pools di geni identificati in questa ricerca potrebbero essere impiegati come base per dettagliare i meccanismi molecolari e le vie di segnalazione che costituiscono i programmi di sopravvivenza e di morte cellulare.
Ho detto bibliografia ATTENDIBILE: Lancet, New England Journal of Medicine, Journal of the American Medical Association, etc
 

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