la falsa rivoluzione liberale di Berlusconi

tontolina

Forumer storico
siamo al culmine
la maschera è stata tolta

l'unica cosa che sa fare è tagliare le pensioni [non tutte... quelle dei politicanti sono intoccabili.... mentre quelle della gente sono calpestate]

innalzare l'età pensionabile [però con 5 anni di parlamento quelii vanno in pensione con 3000 euro al mese....mentre al popolo non bastano 40 anni per ottenere mille miseri euro]
 
Pensioni: vertice alla Camera delegazione leghista con Bossi Dowjones
ROMA (MF-DJ)--Con l'arrivo da Palazzo Grazioli della delegazione leghista alla Camera e' iniziato un vertice sul nodo pensioni alla presenza del leader del Carroccio Umberto Bossi. Nessuno all'ingresso di Montecitorio ha voluto rilasciare dichiarazioni. adm/cat
(END) Dow Jones Newswires
October 25, 2011 07:31 ET (11:31 GMT)
 
anche MontePrezzemolo sembre allineato .... insomma berlusconi fa squola

chissà se anche lui prima le tromba...

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Interni
Così Montezemolo raccomanda le amiche in tv


Così Montezemolo raccomanda le amiche in tv
 
Ditemi che non è vero

Ditemi che non è vero | IntermarketAndMore

Scritto il 24 ottobre 2011 alle 19:08 da Dream Theater
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Decreto sviluppo: la bozza

Se questo è il decreto sviluppo che ci propina il Governo, possiamo veramente metterci le mani nei capelli. Un piano che nemmeno Topo Gigio sotto l’effetto di alcool e droghe pesanti potrebbe inventarsi.
Scusate lo sfogo, ma questo momento è fondamentale e non si può più sbagliare. Tocca dare ragione a Merkozy… Ora chi la sente la c****a in*********e?
Anche perché Berlusconi dice, sempre fonti Ansa, che sono loro a dover temere, visto che il nostro sistema bancario è sano mentre il loro fa acqua da tutte le parti…
ANSA : BERLUSCONI, SISTEMA BANCARIO FRANCO-TEDESCO IN CRISI” siamo in salute, é il mercato che sbaglia a valutare
La bozza in possesso dell’Ansa

Torniamo alla bozza. Se questa è la bozza che verrà approvata, domani aspettiamoci uno spread Bund BTP a 450bp. E, sia ben chiaro, non ci meritiamo altro…
IN ARRIVO DODICI CONDONI – Dodici diversi tipi di condono. E’ quanto contenuto nella nuova bozza del dl Sviluppo che l’ANSA è in grado di anticipare. Si va dalla riapertura per gli anni pregressi alla regolarizzazione delle scritture contabili, fino a quello per i tributi locali.
VENDITA IMMOBILI, RICAVI A ENTI LOCALI – ”Ottimizzazione degli spazi per gli immobili utilizzati dalla pubblica amministrazione”, ”vendita del patrimonio residenziale pubblico agli inquilini” e ”ricavi della vendita agli enti locali per spese di investimento in deroga al patto di stabilita”’. E’ quanto prevede il dl Sviluppo che che l’ANSA puo’ visionare.
CON 50 EURO ANNO SANATORIA CANONE RAI – Regolarizzazione per il canone Rai non versato (50 euro l’anno) e per i manifesti politici. E’ quanto prevede la nuova bozza del decreto Sviluppo. Per il canone si tratta dei versamenti non effettuati fino al 31 gennaio 2011. Per ‘manifesto selvaggio’ si potrà regolarizzare con 750 euro l’anno per affissioni fino al 2010.
Le violazioni relative al canone – si legge nel testo – nonché alla tassa di concessione governativa commesse fino al 31 gennaio 2011, possono essere definite, entro il 2 aprile 2012, anche nelle ipotesi in cui vi sia un procedimento amministrativo o giurisdizionale in corso, con il versamento di una somma pari a 50 euro per ogni annualità dovuta. Per ‘manifesto selvaggio’ invece le violazioni ripetute e continuate delle norme in materia di affissioni e pubblicità commesse fino al 31 dicembre 2010 mediante affissioni di manifesti politici possono essere sanate in qualunque ordine e grado di giudizio nonché in sede di riscossione delle somme eventualmente iscritte a titolo sanzionatorio, mediante il versamento, a carico del committente responsabile, di un’imposta pari, per il complesso delle violazioni commesse e ripetute, a 750 euro per anno e per provincia.
ASILO NIDO IN CAMBIO TAGLIO STIPENDIO – Gli accordi aziendali “possono prevedere che il datore di lavoro e il lavoratore si accordino su una retribuzione inferiore a quella dovuta, in cambio di servizi messi a disposizione dal datore di lavoro, quali asili nido, servizi alla persona ovvero misure per la mobilità”. E’ quanto si legge nel dl Sviluppo in possesso dell’ANSA. (Source)

UPDATE:
 
siamo al culmine
la maschera è stata tolta

l'unica cosa che sa fare è tagliare le pensioni [non tutte... quelle dei politicanti sono intoccabili.... mentre quelle della gente sono calpestate]

innalzare l'età pensionabile [però con 5 anni di parlamento quelii vanno in pensione con 3000 euro al mese....mentre al popolo non bastano 40 anni per ottenere mille miseri euro]
tu sempre a far pollitica eeehhhhh:D:D communista
 
tu sempre a far pollitica eeehhhhh:D:D communista
hai dimenticato
"mangiabambini"

detto questo prova a leggerti con quali idee vogliono rilanciare l'economia italiana

e come minimo diventi stalinista... leniniista... marxista... poi vedi te


certo è chenon mi si dica che la sua politica è liberale!


magari lo fosse

ci sarebbero meno "komunisti" in giro per l'italia
 
Il Presidente del consiglio Silvio Berlusconi, non riesce a rispondere alle richieste dell'Unione europea che lo aveva sollecitato ad adottare misure efficaci per combattere la crisi del debito. Le banche italiane, spagnole e portoghesi dovranno sopportare il peso di un piano da 100 miliardi di euro per la ricapitalizzazione delle banche europee. Aumentare la potenza del Fondo europeo per la stabilità finanziaria richiederà ulteriori trattative con gli investitori mentre i legislatori tedeschi si preparano a votare la sua fattibilità.

Roberto Malnati - Responsabile gestione di Global Opportunity Investments a Lugano: "L'Europa è disposta a darci fiducia perché l'Italia nel suo complesso può superare questa crisi, deve prima fare un cambiamento politico radicale

http://www.youtube.com/watch?v=MYYYDVBT6fw&feature=channel_video_title
 
LETTERA UE/ L'esperto: c'è un grande rischio nascosto nel piano per le imprese



INT.
Giovanni Marseguerra
giovedì 27 ottobre 2011


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Foto Imagoeconomica Approfondisci
FINANZA/ Sapelli: così l'Italia innervosisce i poteri forti della finanza mondiale



Una boccata d’ossigeno per le imprese. Almeno, nelle intenzioni della lettera che il governo italiano ha inviato a Bruxelles, in seguito al pressing delle istituzioni dell’Unione che ci hanno chiesto un’azione costante e continuativa per dimostrare la nostra capacità di solvenza. In tal senso, e nell’ottica di rilanciare lo sviluppo, l’esecutivo ha preso in considerazione una serie di provvedimenti a beneficio delle aziende italiane.
«Già noti da tempo, per la verità. Ma che nessun governo è mai riuscito a realizzare. Speriamo sia la volta buona. Per fortuna c’è l’Europa che ci impone una coerenza e una serietà che facciamo fatica a trovare da soli», è il commento di Giovanni Marseguerra, professore di Economia politica all'Università Cattolica di Milano raggiunto da ilSussidiario.net. In particolare, entro la fine dell’anno, l’esecutivo promette che per favorire la crescita delle aziende italiane si avvarrà della leva fiscale con l’obiettivo di agevolarne la capitalizzazione. Saranno utilizzati, a tal fine, i meccanismi di deducibilità del rendimento del captale di rischio. Alle Pmi, inoltre, saranno destinate il 50 per cento delle risorse non utilizzate del Fondo Rotativo per il Sostegno alle imprese e per gli investimenti in ricerca.
Infine, si legge nella lettera, «per garantire la liquidità delle imprese si prevede un sistema di certificazione di debiti delle Pubbliche Amministrazioni locali nei confronti delle imprese stesse al fine di consentire lo sconto e successivo pagamento da parte delle banche», senza che questo provochi un incremento dell’indebitamento della Pa. «Il documento è molto articolato. E ben pensato», premette Marseguerra. «Tuttavia, mentre viene proposto un sistema di riforme scadenzato, il governo deve ancora varare il decreto sviluppo. Di buoni propositi ce ne sono tanti. Come quello sulla capitalizzazione delle imprese, ad esempio, importantissimo, dato che sono sottocapitalizzate e fanno fatica ad accedere al credito. Mi chiedo se, effettivamente, si riuscirà a concretizzarne qualcuno». I precedenti non lasciano ben sperare. «Si prefigura il piano Euro-Sud che prevede il recupero dei fondi strutturali 2007-2013; perché, tuttavia, finora non sono stati utilizzati? Si parla da anni, inoltre anche della riduzione del numero di Parlamentari e dei costi della politica. Ma siamo ancora al palo. La mia impressione è che manchi la capacità di dare operatività ai provvedimenti disposti. E che il piano si scontri con la realtà, fatta di veti incrociati e di poteri che si annulleranno a vicenda».
Insomma, è sempre la solita storia: «L’Italia è il secondo Paese europeo per imprese manifatturiere, dietro solo la Germania. Ed è il settimo nel mondo. Un elemento determinante per il sistema produttivo. Prima, infatti, la finanza gonfiava i valori dei Paesi sviluppati. Oggi, gli stessi Paesi possono sperare di risvegliare l’economia solo attraverso il traino della domanda dei Paesi emergenti. In questo scenario la manifattura è essenziale. Abbiamo un sistema solido, con imprese che riescono a investire ed esportare».

Ma la politica ci mette i bastoni tra le ruote.

«Tuttavia, questi punti di forza spariscono completamente nella confusione della scarsa rappresentanza politica, che non ha saputo comunicare un’immagine di competitività e concretezza corrispondente alla realtà».

(Paolo Nessi)
LETTERA UE/ L'esperto: c'è un grande rischio nascosto nel piano per le imprese | pagina 2







 
ARTICOLO ILLUMINANTEeeeeeeeeee


La gnocca come il lavoro: non ce n’è

Pubblicato il 27. ott, 2011 in Altri mercati

Berluska pensava di fare il furbo e l’ha sparata grossa: rinominare il Pdl “Forza Gnocca”. Benissimo, proposta accolta. Stavolta però lo inchiodiamo alle sue promesse. Del lavoro non ce ne frega più niente, come elettori giustamente vogliamo la “gnocca” e poi andiamo pure a picco, almeno ci andremo contenti! Più facile dunque creare gnocca che occupazione? Diamo un occhio ai numeri.
In Italia vivono circa 60 milioni di persone. Intorno a 9,1 milioni sono sotto i quattordici anni. Non so cosa ne pensi il Presidente, ma noi siamo per escluderli dal bacino di potenziale gnocca. Restano 51 milioni circa. Togliamo gli over 65. Sì, magari fanno sesso, ma da “Forza Gnocca” ci aspettiamo qualcosa di più che una sveltina con la nonna. Quindi restano 39 milioni di Italiani. Ed è qui che dobbiamo andare a caccia.
Se stiamo ai dati Istat, il 34,6% dei nuclei sono famiglie con figli e circa il 23% senza figli. Siccome non vogliamo sfasciare famiglie, pena l’impopolarità, e calcoliamo quelle con figli al minimo sindacale di 3 unità, già questo darebbe una sforbiciata ad almeno 30 milioni di individui, lasciandoci a quota 9. Forse tra le prime c’è qualche figlia gnocca certo, ma i dati ci dicono che è poca roba e comunque potrebbe a sua volta avere un fidanzato che appartiene ad un’altra famiglia del 34,6%, con cui non convivono di fatto. Se togliamo le convivenze accertate, voilà altri 2,5 milioni di persone in meno e siamo a 6,5. Coi nostri conti siamo a meno di quello che dice l’Istat, cioè 4 milioni circa di single non vedovi e 3 milioni di genitori vedovi.
Va bene, facciamo pure che possiamo lavorare su 6,5 milioni di individui e che gay e lesbiche non esistano (quelli tanto comunque sono di sinistra). Abbiamo 3,3 milioni di donne approssimativamente, ma dobbiamo seguire la distribuzione demografica, sbilanciata verso i “baby boomers”. Seguendo a spanne la piramide di età, avremmo meno di 1,2 milioni di donne comprese tra i 15 e i 34, da cui sottrarre magari un po’ di minorenni, 825.000 tra i 34 e i 44 e oltre 2 milioni tra i 44 e i 64. Ora, volendo essere gentlemen, non discriminare per età e non sottilizzare troppo sulla bellezza, spariamola lì: 800.000 gnocche ad essere di bocca buona, via.
In Italia ci sono più di 8.000 comuni, quindi anche spartendocele equamente avremmo meno di 100 gnocche a comune, una miseria. Se poi consideriamo che due terzi di quelle di alta qualità se le sono già portate a Milano o Roma in giri televisivi, politici, sportivi o nightclub e via dicendo e un buon numero bazzica ad Arcore a cifre per noi inaccessibili, cosa ci resta? Da espatriare. Ecco perché il mercato della gnocca in Italia è peggio di quello del lavoro: si libera un posto e c’è l’assalto di domande. Non è un mercato dinamico. E neppure meritocratico.
Perciò a Silvio consigliamo di concentrarsi sul creare comunque occupazione e rilanciare un mercato del lavoro troppo garantito e poco dinamico. Almeno non moriremo di fame.
Però a ben pensarci una soluzione forse c’è.
Magari chiedere all’amico Putin dalla Russia… se insieme al gas ci mandasse un po’ di gnocca…
 

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