La faziosa narrazione del Giornalista Unico ( Covid-19, UK, Boris Johnson )

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di Massimiliano Bolondi, in Esteri, Media, Quotidiano, del 3 Apr 2020, 04:12

Smontiamo una volta per tutte la faziosa narrazione del Giornalista Unico sul piano di Johnson contro il Covid-19

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Premessa: sono ignorante in materia di epidemiologia e non mi occuperei mai di stabilire quale sia il metodo giusto per sconfiggere un virus, pertanto se vi interessa il lato scientifico dell’argomento cercate altrove. Sono invece esperto di marketing e comunicazione digitale (che è il mio lavoro da 17 anni) e nella mia carriera ho lavorato con quattro politici italiani (Parlamento europeo e italiano, amministrazioni locali) e attualmente curo la comunicazione di un politico inglese. Nel mio tempo libero, inoltre, mi diverto a sbertucciare il Giornalista Unico quando noto che il suo lavoro sconfina nella fiction più spinta. In modo particolare trovo molto interessante come lo
spin applicato a questo discorso di Johnson (che è stato completamente distorto da tutti i media) si sia affermato sulla stampa mainstream senza che una versione più aderente alla realtà abbia potuto farsi largo (complice la scarsa conoscenza dell’inglese del giornalista medio italiano, che ha quindi dovuto aderire a una versione raccontata dei fatti). Vediamo se riusciamo a demistificare questa vergognosa narrazione.

In calce a questo articolo troverete il testo integrale in italiano del discorso di Boris Johnson (dove scoprirete che la storia è molto diversa da come ve l’hanno raccontata) e potrete verificare quanto sia fantasiosa la narrazione che è sorta intorno alle politiche del governo britannico. La mia disamina, poi, è basata su un’analisi dei fatti concreti che parte dalla documentazione delle dichiarazioni dei rappresentanti del governo riguardo l’emergenza Covid-19 sempre corredata dai link alle fonti originali.

Spoiler: nel governo UK nessuno ha mai parlato di perseguire l’immunità di gregge (o un’ancora più fantasiosa forma di darwinismo) e i giornalisti che in queste ultime ore parlano di “inversione a U” o di “retromarcia” del governo in realtà vogliono coprire la loro faziosa narrazione delle dichiarazioni delle prime ore.

Il discorso alla nazione di Boris Johnson: ecco i fatti. Il 12 marzo Boris Johnson si presenta in conferenza stampa insieme ai due consulenti tecnici del governo Chris Whitty e Sir Patrick Vallance per quello che è a tutti gli effetti un discorso alla nazione nell’ora più buia della nostra generazione (trovate il discorso integrale in calce e a questo articolo). Qui Boris Johnson si trova, con tono funesto, a dover spiegare ai suoi cittadini che ci saranno molti morti (il famoso “molti perderanno i loro cari”) e che il governo inglese farà tutto ciò che è in suo potere per minimizzare le perdite e curare tutti i bisognosi di cure. Sembrerebbe un discorso ineccepibile, esposto con grande realismo e tatto in un’ora tra le più drammatiche.

E invece, succede che, per gran parte della stampa mondiale, il senso del discorso diventi: Boris Johnson se ne frega dei morti e, se dovranno morire tanti inglesi, tanto vale lasciar correre libero il virus (immunità di gregge) e lasciare che la selezione naturale faccia il suo corso (darwinismo).

In Italia il tenore degli interventi è del tutto allineato a quanto sopra, ma condito con incredibili speculazioni sulle ontologiche differenze tra il calvinismo anglosassone e la pietas cristiana. Nelle stesse ore, purtroppo, in Italia il personale medico ci informava di trovarsi a dover scegliere chi curare (leggi l’articolo del Corriere qui) e poco dopo anche la Spagna dichiarava di dover scegliere chi curare.

Veniamo dunque all’analisi della narrazione.

La fantasiosa narrazione sulla presunta “inversione a U” e “retromarcia” di Downing Street

Uno dei passaggi fondamentali a questo proposito è quello in cui Boris Johnson afferma:

“Stiamo prendendo in considerazione di vietare i principali eventi pubblici come quelli sportivi. Il parere del comitato scientifico, però, è che, attualmente, vietarli avrebbe un impatto limitato sulla diffusione del virus ma c’è anche il problema che tali eventi potrebbero avere delle criticità per i servizi. Quindi stiamo discutendo con tutti i membri del Regno Unito e seguiranno ulteriori aggiornamenti a riguardo.
Ogni fase sarà guidata dalla scienza e cercheremo di fare la cosa giusta al momento giusto.
Non stiamo – in questo momento – chiudendo le scuole perché il parere scientifico è che sarebbe controproducente e potrebbe avere effetti negativi in questa fase, ma ovviamente stiamo monitorando la situazione e potremmo dover cambiare le nostre posizioni man mano che la malattia si diffonde.
Le scuole dovrebbero chiudere solo se espressamente consigliato di farlo dal parere del comitato scientifico e questo rimane il nostro consiglio.”

Sì, avete letto bene: il lock-down è stato preso in considerazione fin dall’inizio. Semplicemente (e questo lo trovate nel video integrale) si aspettava il momento giusto per farlo. Come tutti sappiamo, infatti, mentre l’Italia ha dovuto fare il lock-down per via del sistema sanitario al collasso, nel Regno Unito il 12 marzo gli ospedali erano ancora ben lontani dal punto critico e la chiusura non era ritenuta necessaria in quel preciso momento, pur restando una prospettiva concreta per un secondo momento (dopo due giorni o due mesi) sulla base dei dati che arrivano di giorno in giorno al governo.

Questa può essere una decisione discutibile a livello scientifico ed epidemiologico (come detto non mi occupo di questo e aspetterei i dati prima di emettere sentenze), però è chiaro come le polemiche su Boris Johnson che cambia idea servano alla stampa per rimediare agli strafalcioni iniziali dove si era riferito di un leader strafottente e spietato, che non avrebbe fatto nulla per bloccare il virus.

Cosa ha detto il governo sull’immunità di gregge?

Ad oggi non risulta che in alcun discorso ufficiale membri del governo abbiano propugnato l’immunità di gregge come strategia programmatica per affrontare l’emergenza Covid-19.

Nello stesso discorso alla nazione (che trovate sempre in calce), si trova Vallance affermare che, sul Coronavirus, l’obiettivo principale è evitare il collasso del sistema sanitario contenendo il picco per tenerlo a un livello gestibile e poi aggiungere: “It’s not possible to stop everybody getting it” (non è possibile impedire a tutti di prenderlo) e poi: “It’s also not desirable, because you want some immunity in the population to protect ourselves in the future” (non è nemmeno desiderabile, perché serve un po’ di immunità nella popolazione, per proteggerla nel futuro). E infine (dopo aver parlato del primo obiettivo che consiste nell’appiattimento della curva del contagio per non portare al collasso il sistema sanitario) “the second big aim is to protect the elderly and the vulnerable” (il secondo grande obiettivo è proteggere le persone deboli e gli anziani).

Nel video qui sotto trovate il discorso di Boris e, dal minuto 11:22, le dichiarazioni di Vallance (basta cliccare sul video per trovarsi nel punto esatto delle dichiarazioni di Vallance):


Notate che Vallance non parla mai di immunità di gregge né, tanto meno, la propone come strategia del governo, d’altronde sarebbe follia programmare una strategia che si basi sul contagio di più di metà della popolazione e ha più a che fare con le teorie eugenetiche che con la realtà.

Il concetto di immunità di gregge emerge solo in questa intervista alla Bbc dove Vallance parla di “some sort of herd immunity”peraltro senza alcun riferimento programmatico e in via del tutto teorica, per di più su un arco di tempo molto lungo in quanto il governo britannico ha capito sin dall’inizio che non si trattava di una faccenda che si poteva sbrigare in poche settimane.

In altre parole, se spostiamo la prospettiva su un arco di più anni, è normale ragionare su un numero più alto di contagiati (e quindi immunizzati), soprattutto se si parte dal presupposto (che mi sembra sia stato dimostrato dai fatti) che è impossibile sperare che il virus sparisca dalla circolazione per via dei lock-down di queste poche settimane. E quindi in un’ottica di lungo periodo ci si aspetta che interverrà una condizione di immunità di gregge, magari facilitata anche dalla scoperta di un vaccino.

Il giorno dopo poi, su Sky, un giornalista fa a Vallance una domanda sull’immunità di gregge che sembra innocente (gli chiede come funziona): la risposta è tecnica ed espone ciò che ci dice la scienza (d’altronde, Vallance di questo si occupa): “Per ottenere l’immunità di gregge, si dovrebbero ammalare il 60 per cento degli inglesi”. Il giornalista capirà che Vallance vuole ottenere l’immunità di gregge (e quindi il contagio di 36 milioni di persone!), mentre lui ha solo risposto a una domanda in cui gli si chiedeva come funziona. E poi aggiunge ancora che “questo può accadere solo nel corso di vari anni”. Trovate tutto nel video qui sotto, al minuto 4:53:


A questo punto il giornalista fa finta di non sentire che si parla di un ragionamento basato su uno scenario pluriennale (e quindi non sul programma del governo per contrastare Covid-19) e fa il calcolo di cosa significhi 60 per cento di 60 milioni (popolazione inglese), ed ecco fatto il titolo sensazionalistico. Basta vedere il titolo del video qui sopra, che Sky diffonderà su YouTube:

Breaking: Uk needs to get Covid-19 for “herd immunity”

Nota: Sky (cioè Murdoch, che ne è il proprietario) è stato un fervente sostenitore della Brexit perché gli ha consentito di risparmiare 2,5 miliardi grazie alla caduta della sterlina (lo spiega bene il Guardian qui). Sarebbe interessante capire a cosa sia dovuto questo riposizionamento anti Johnson (ma forse vogliono solo “rifarsi una verginità” editoriale dopo anni di bombardamento a tambur battente pro-Brexit).

Per avere una conferma sul fatto che l’immunità di gregge non sia mai stata nei piani del governo è sufficiente una banalissima prova del nove:



    • andate su questo link (è il documento che il governo ha rilasciato il 3 marzo in cui si anticipava tutto il programma di contrasto al Covid-19):
    • digitate CTRL+T (CMD+F sul Mac) e cercate le parole “herd immunity” (immunità di gregge).
    • notate come il risultato sia zero.
Ebbene sì: in un documento di 6.883 parole l’immunità di gregge non compare mai.

Oltre a quanto scritto sopra, infine, dopo che l’attacco coordinato del Giornalista Unico aveva per giorni speculato sulla inesistente immunità di gregge, anche il ministro della salute Matt Hancock ha precisato chiaramente che l’immunità di gregge non è la strategia del governo (“It is not government policy”).

Nonostante ciò ancora oggi, settimane dopo il discorso di BoJo, c’è ancora qualcuno che continua a parlare di immunità di gregge…

Con quali tattiche si può stravolgere così profondamente un discorso?

Un modo sempre efficace, ad esempio, è estrapolare un virgolettato di tre-quattro parole da un discorso fatto di 866 (ottocentosessantasei) parole e, se questo non basta, aggiungerne altre inventate di sana pianta.

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Contrariamene a quanto riportato qui sopra da Dagospia (qui) Johnson non dice mai “abituatevi”, cosa che cambia di un bel po’ la sostanza della frase (se mai lo spirito del suo discorso è “lotteremo fino alla fine”, altro che abituarsi!). Già trovo pessimo l’esercizio di estrapolare quattro parole (4) da un discorso di mezz’ora e quindi dal suo contesto (per di più su un tema così delicato). Se poi ce ne devi aggiungere una quinta inventata di sana pianta perché se no il tuo discorso finto-sofista non regge, allora siamo a cavallo.

La cosa divertente del post è anche che apre dicendo “speravo di aver capito male”… e poi ha capito male veramente!

Nota: questo post di Berruto è diventato virale venendo in molti casi erroneamente attribuito a Philippe Daverio (un’ulteriore grossa imprecisione inizialmente riportata anche dallo stesso Dagospia, che poi ha corretto).

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E adesso, a completamento della nostra disamina, eccovi finalmente il testo integrale in italiano del discorso di Boris Johnson, se ci trovate strafottenza, mancanza di tatto, proposte di immunità di gregge o darwinismo fatemi un fischio.

“Buonasera a tutti e grazie per essere venuti.

Ho appena presieduto una riunione con i comitati per l’emergenza con Scozia, Galles ed Irlanda del Nord ed è chiaro che il Covid-19, Coronavirus, continuerà a diffondersi in tutto il mondo e nel nostro paese nei prossimi mesi.

Abbiamo fatto ciò che si può fare per contenere la malattia e ci ha consentito di prendere tempo prezioso, ma è ora diventata una pandemia globale ed il numero di casi aumenterà sensibilmente, il numero reale dei casi è, probabilmente, molto più alto di quelli confermati con il tampone.

Bisogna essere chiari.

Questa è la peggiore emergenza sanitaria di questa generazione.

Alcune persone la confrontano con la normale influenza stagionale, ma non è corretto, anche a causa della mancanza di immunità di gregge è molto più pericolosa e si diffonderà ulteriormente e dobbiamo prendere atto che molti perderanno i loro cari prima del tempo. Il comitato scientifico fornirà in seguito maggiori informazioni.

Come abbiamo detto nelle ultime settimane abbiamo un piano chiaro su cui stiamo lavorando.

Stiamo per attuare la seconda fase di quel che prevede il piano perché ora non dobbiamo più limitare la diffusione ma ritardarla cercando di minimizzare le sofferenze. Se ritardiamo il picco, anche solo di poche settimane, il nostro sistema sanitario si troverà in una posizione migliore perché meno persone soffriranno di malattie polmonari, più letti ci saranno a disposizione e più tempo avremo per proseguire nella ricerca.

Possiamo agire affinché la malattia abbia un picco più diluito nel tempo in modo che la nostra società possa far fronte al meglio.

Il nostro ministro della sanità indicherà le linee di difesa che implementeremo al momento opportuno con l’obbiettivo di massimizzarne l’effetto.

Il compito principale sarà quello di difendere le persone anziane e quelle più vulnerabili durante le prime settimane di punta quando c’è il massimo rischio di contrarre la malattia e durante il quale il nostro sistema sanitario sarà esposto ad uno stress maggiore.

Quindi il periodo peggiore, al momento, non è ora ma dovrebbero mancare alcune settimane a seconda della velocità con cui il virus si diffonderà.

Oggi, quindi, procederemo con il nostro piano.

Da domani, se hai sintomi anche lievi (una tosse persistente, la febbre un po’ più alta del solito) dovresti rimanere a casa almeno 7 giorni per evitare di contagiare le altre persone e rallentare la diffusione.

Consigliamo a chi ha più di 70 anni ed a quelli in gravi condizioni patologiche di evitare crociere, vacanze all’estero ed alle scuole gite internazionali.

Nelle prossime settimane chiederemo, qualora un membro della famiglia dovesse presentare sintomi, che restassero in casa tutti i membri della famiglia.

Non lo stiamo introducendo per i motivi che Sir Patrick spiegherà tra poco.

Stiamo, inoltre, prendendo in considerazione di vietare i principali eventi pubblici come quelli sportivi. Il parere del comitato scientifico, però, è che, attualmente, vietarli avrebbe un impatto limitato alla diffusione del virus ma c’è anche il problema che tali eventi potrebbero avere delle criticità per i servizi. Quindi stiamo discutendo con tutti i membri del Regno Unito e seguiranno ulteriori aggiornamenti a riguardo.

Ogni fase sarà guidata dalla scienza e cercheremo di fare la cosa giusta al momento giusto.

Non stiamo – in questo momento – chiudendo le scuole perché il parere scientifico è che sarebbe controproducente e potrebbe avere effetti negativi in questa fase, ma ovviamente stiamo monitorando la situazione e potremmo dover cambiare le nostre posizioni man mano che la malattia si diffonde.

Le scuole dovrebbero chiudere solo se espressamente consigliato di farlo dal parere del comitato scientifico e questo rimane il nostro consiglio.

Non è possibile negare che queste misure causeranno gravi perturbazioni nel nostro paese nei mesi a seguire.

Le nostre azioni, secondo i migliori scienziati del paese, è che queste ci aiuteranno a contenere la diffusione del virus e a salvare le vite umane, ci saranno informazioni più dettagliate sul sito dell NHS e chiamando il 111, ma voglio sottolineare l’importanza […] di rimanere a casa se presentate i sintomi e consultare i siti e non intasare il 111..

A questo punto mi preme parlare alle persone anziane.

Poiché questa malattia è particolarmente pericolosa per te, anche se per la maggioranza sarà solo lieve e moderata, e molti sono preoccupati, penso che dovremo pensare sopratutto a loro, ai membri più anziani della famiglia, alle persone vulnerabili ed a tutto quello che possiamo fare per proteggerli nei prossimi mesi. Dovremo mobilitare milioni di persone per aiutarci e sostenerci a vicenda.

Voglio che tu sappia che il governo farà di tutto per esserti vicino a te ed alla tua famiglia.

Non solo, cercheremo di sostenere l’economia fornendo denaro ed altre forme di aiuto per te e la tua famiglia ed aiuteremo le comunità perché si sostengano a vicenda e, come abbiamo fatto nelle ultime settimane, forniremo il maggior numero di informazioni scientifiche e mediche in modo chiaro.

Quindi vorrei concludere il discorso sottolineando i passaggi importanti con cui dovreste avere già dimestichezza:

Ricordiamoci di lavare bene le mani e naturalmente ricordare, anche se adesso sembra dura, che riusciremo questo periodo come ne abbiamo passati ed affrontati altri più difficili solo se ci aiutiamo l’un l’altro impegnandoci con il cuore a compiere uno sforzo tutti insieme.”
 
Eheh Gli arcobaleno blu stellati non hanno gradito Brexit :eplus: :transf:

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