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Forumer storico
Tridico scrive che “costa 17 miliardi complessivi”, “compresi i 2,1 miliardi per rafforzare i centri per l’impiego, e potrebbe quindi finanziarsi interamente grazie ai suoi effetti sul tasso di partecipazione della forza lavoro“. La teoria è quella illustrata a dicembre sulle pagine del Fatto quotidiano: l’obbligo di iscrizione ai centri per l’impiego farebbe salire il tasso di partecipazione al lavoro e questo aumenterebbe le stime del pil potenziale dell’Italia. In questo modo, secondo l’economista, la Penisola potrebbe faremaggior deficit – con cui finanziare la misura – senza violare le regole europee a partire da quella che impone di limitare ilrapporto deficit/pil al 3 per cento. “In sintesi il meccanismo è questo”, si lege nel post, “grazie alla nostra misura almeno 1 milione di persone che attualmente non cercano lavoro ma sarebbero disponibili a lavorare (i cosiddetti ‘inattivi‘ e scoraggiati) verranno spinti alla ricerca del lavoro attraverso l’iscrizione ai Centri per l’Impiego e andranno così ad aumentare il tasso di partecipazione della forza lavoro. Questo ci permetterà di rivedere al rialzo l’output gap, cioè la distanza tra il Pil potenziale dell’Italia e quello effettivo, perché 1 milione di potenziali lavoratori saranno di nuovo conteggiati nelle statistiche Istat”. E “se aumenta il Pil potenziale possiamo mantenere lo stesso rapporto deficit/Pil potenziale, cioè il cosiddetto ‘deficit strutturale’, spendendo circa 19 miliardi di euro in più di oggi”.
Lavoro, l'economista Tridico: "Ecco il piano M5s per qualità dei posti, salario minimo orario e reddito di cittadinanza" - Il Fatto Quotidiano
Lavoro, l'economista Tridico: "Ecco il piano M5s per qualità dei posti, salario minimo orario e reddito di cittadinanza" - Il Fatto Quotidiano