Joachim von Lamòttingen
Forumer attivo
Schumpeter nella sua teoria dello sviluppo economico sosteneva che il progresso ha un evoluzione discontinua, inizialmente frenata dalla diffidenza dell' innovazione e poi susseguentemente accellera gradualmente
Veniamo a cosa possiamo trarre dalla manifestazione di sabato, dal punto di vista sociologiko c'è un resistenza di fondo da parte di varie categorie tese soprattutto alla difesa del proprio status quo, la Cdl diventa così strumento e non vettore contro una politica economica che erode rendite di posizione e potere d' acquisto di vari ceti, pensiamo ad esempio: il dipendente pubbliko già tartassato sotto questo aspettto dall' introduzione dell' euro, o addirittura un imprenditore PMI che non comprendendo a priori questa manovra ( forse x difetto di comunicazione del governo ) difende ank' esse i propri interessi xsonali anke se questi non portano a nessun beneficio dal punto di vista della crescita aziendale.
In questo momento secondo me l' italia è ad un bivio, aveva ragione Schumpeter quando sosteneva che le discontinuità provocate dal progresso economico si devono confrontare attraverso un lento processo caratterizzato da una distribuzione gaussiana imperfetta della capacità di innovazione, e da qui si può dedurre che quel processo ormai inarrestabile di redistribuzione dei fattori competitivi/produttivi all' interno della società porta ad uno smarrimento di una buona fetta di popolazione cioè la meno inkline a cambiamenti, caratterizzata soprattutto da redditi costanti nel tempo e bassa capacità di innovazione.
E' difficile sostenere se il nuovo equilibrio provacato dal ciclo economiko appena iniziato porterà a miglioramenti, maggior distribuzione equa della rikezza o molto + modestamente un miglioramento della situazione attuale, un dato xò lo possiamo trarre i principi neoliberali che professano meno stato e + mercato spaventano ...poike la dismissione della PA è fattore intrinsecamente connesso ed è contrario a quell' economia sociale di keynesiana memoria su cui si basa il nostro modus vivendi che ben si concilia con la mentalità di un paese come il nostro
Alcuni sostengono che una volta il ciclo economiko appena iniziato tokkerà il proprio lapice le tendenze "stataliste" si rimanifesteranno creando altresì una nuova borghesia forse ostile al merkato a ciclo concluso, tutto può essere ma l' imperativo attuale è far comprendere che il governo sta attuando una certa politika economika in un ottica di innovazione....Schumpeter infatti sosteneva che l' impianto capitalista si basa su una iniziale apertura di merkato, con l' erosione dei monopoli e riorganizzazione dell' industria che neccessita di fattori infrastrutturali capaci di far mantenere competitivo un paese nel merkato......la deficenza che noi abbiamo nella quasi totalità del paese di questi " fattori connessi" porta inevitabilmente a scelte di politika economika come sono state attuate
Veniamo a cosa possiamo trarre dalla manifestazione di sabato, dal punto di vista sociologiko c'è un resistenza di fondo da parte di varie categorie tese soprattutto alla difesa del proprio status quo, la Cdl diventa così strumento e non vettore contro una politica economica che erode rendite di posizione e potere d' acquisto di vari ceti, pensiamo ad esempio: il dipendente pubbliko già tartassato sotto questo aspettto dall' introduzione dell' euro, o addirittura un imprenditore PMI che non comprendendo a priori questa manovra ( forse x difetto di comunicazione del governo ) difende ank' esse i propri interessi xsonali anke se questi non portano a nessun beneficio dal punto di vista della crescita aziendale.
In questo momento secondo me l' italia è ad un bivio, aveva ragione Schumpeter quando sosteneva che le discontinuità provocate dal progresso economico si devono confrontare attraverso un lento processo caratterizzato da una distribuzione gaussiana imperfetta della capacità di innovazione, e da qui si può dedurre che quel processo ormai inarrestabile di redistribuzione dei fattori competitivi/produttivi all' interno della società porta ad uno smarrimento di una buona fetta di popolazione cioè la meno inkline a cambiamenti, caratterizzata soprattutto da redditi costanti nel tempo e bassa capacità di innovazione.
E' difficile sostenere se il nuovo equilibrio provacato dal ciclo economiko appena iniziato porterà a miglioramenti, maggior distribuzione equa della rikezza o molto + modestamente un miglioramento della situazione attuale, un dato xò lo possiamo trarre i principi neoliberali che professano meno stato e + mercato spaventano ...poike la dismissione della PA è fattore intrinsecamente connesso ed è contrario a quell' economia sociale di keynesiana memoria su cui si basa il nostro modus vivendi che ben si concilia con la mentalità di un paese come il nostro
Alcuni sostengono che una volta il ciclo economiko appena iniziato tokkerà il proprio lapice le tendenze "stataliste" si rimanifesteranno creando altresì una nuova borghesia forse ostile al merkato a ciclo concluso, tutto può essere ma l' imperativo attuale è far comprendere che il governo sta attuando una certa politika economika in un ottica di innovazione....Schumpeter infatti sosteneva che l' impianto capitalista si basa su una iniziale apertura di merkato, con l' erosione dei monopoli e riorganizzazione dell' industria che neccessita di fattori infrastrutturali capaci di far mantenere competitivo un paese nel merkato......la deficenza che noi abbiamo nella quasi totalità del paese di questi " fattori connessi" porta inevitabilmente a scelte di politika economika come sono state attuate