tontolina
Forumer storico
LA MMT A LAVORO NEGLI USA
In pratica, dei 3.4 trilioni di dollari di deficit, 2.5 trilioni sono stati forniti dalla Federal Reserve
Spaventati dalla guerra? Date un’occhiata al bond di Zhenro. E vedrete la vera paura
Mauro Bottarelli
14 Febbraio 2022 - 20:16
Il mondo al contrario: mentre a Kiev si va al cinema, il Canada ipotizza la legge marziale. Ma l’interessato strabismo dell’emergenza ha epicentro in Cina, dove la Pboc comincia a perdere l’aplomb
Dalla Terza Guerra Mondiale alla nuova Yalta in 24 ore. Un record. E’ bastata una frase del ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov e lo stentoreo via libera di Vladimir Putin al rinnovato sforzo negoziale per tramutare il panico in afflato diplomatico globale. Un giorno, forse, si saprà cosa realmente sia accaduto. E da quanto lontano sia partito tutto.
In compenso, lo strabismo interessato dei media verso l’Ucraina sta garantendo un effetto da cortina fumogena straordinario: mentre a Kiev la gente rintuzza il panico e va a cena o al cinema per San Valentino, la Canadian Broadcasting Corporation ha appena reso noto che in una riunione con i membri del suo gabinetto, Justin Trudeau ha annunciato l’intenzione di ricorrere per la prima volta in assoluto nella storia canadese alle prerogative dell’Emergencies Act, di fatto uno stato di emergenza limitato nel tempo ma che conferisce al primo ministro poteri pressoché illimitati. Fra questi figurano divieti di spostamento in determinate aree, confisca di beni privati, imposizione di multe e persino carcerazione per chi viola le disposizioni. Di fatto, una sorta di legge marziale selettiva per stroncare definitivamente le proteste dei camionisti, dopo la riapertura dell’Ambassador Bridge e l’arresto di decine di manifestanti.
Il tutto in pressoché contemporanea con la decisione del governo dell’Ontario di ritirare il pass vaccinale, ufficialmente per raggiungimento di un tasso sufficiente di immunizzati. Come dire, la legge sono io. E le Province dovranno prendere atto. Poiché l’Emergencies Act sospende qualsiasi legislazione locale e qualsiasi decisione presa in ossequio alla stessa. Insomma, Justin Trudeau vuole la guerra. Quella che a Kiev non c’è. E molto probabilmente non ci sarà mai. Ma la questione ucraina e l’effetto shock che ha innescato sui mercati hanno coperto ben altro, paradossalmente ancora peggiore.
Perché questo grafico
Andamento del bond perpetuo di Zhenro Properties Fonte: Bloomberg
mostra plasticamente cosa sia accaduto fra giovedì e stamattina al bond perpetuo di Zhenro Properties Group, crollato del 70% sui timori crescenti di una mancata redemption del titolo il prossimo mese di marzo. Spenta l’eco mediatica su Evergrande, paradossalmente ora il silenzio sul destino del 30mo gruppo di costruzione per numero di contratti rischia di nascondere ciò che sta muovendosi alle spalle dei tremori di assestamento della bolla immobiliare. Questi grafici
Controvalori e andamento prospettico dell’impulso creditizio cinese via Pboc Fonte: Bloomberg/Zerohedge
Controvalori della liquidità immessa nel sistema dalla Banca centrale cinese Fonte: Bloomberg
parlano chiaro: dopo aver visto intervenire il National Team due volte in due settimane per sostenere il CSI-300 da cali superiori ai due punti percentuali, la Banca centrale cinese ha iniettato qualcosa come un trilione di dollari nel sistema nel solo mese di gennaio.
Di fatto, controbilanciando su ammontare senza precedenti e con liquidità pronta cassa, quelle che ad oggi sono solo promesse e proiezioni di contrazione monetaria della Fed. Un Qe alluvionale e in piena regola. Nel silenzio più assoluto. Il problema è che a fronte di un diluvio di credito simile, il tracollo del bond di Zhenro assume contorni paradossalmente ben più preoccupanti della saga di Evegrande, pur facendo riferimento a un bond da soli 200 milioni di dollari di controvalore. Il motivo? Semplice. E duplice. Se infatti tutti erano pressoché concordi nel riferire certe over-reactions dei titoli del comparto edilizio proprio al tentativo di spingere la Pboc a intervenire per dare un po’ di ossigeno liquido al sistema, dopo il taglio dei tassi sui prestiti, oggi quel messaggio in codice sembra dire che un ammontare record come quello stanziato a gennaio non sia sufficiente a tamponare le falle reali di bilancio di un comparto troppo legato allo shadow banking per poter mostrare di colpo tutte le sue liabilities.
Secondo, Pechino operando in questo modo mette in allarme il mercato, poiché al netto di una sconfessione nei fatti della linea rigorista di Xi Jinping, occorre prendere atto di una manovra di ingaggio verso un ciclo di reflazione enorme in piena crisi inflattiva mondiale. E con il PPI cinese che resta a livelli sideralmente alti. Oltretutto in formale divergenza rispetto alle traiettorie di contrazione delle Banche centrali occidentali, Fed in testa, per cercare di contenere proprio l’inflazione. Cosa giace nascosto dalla segretezza di Stato e di Partito per dare vita a un azzardo simile? Spaventati dall’ipotesi di guerra? Riguardate il grafico del bond di Zhenro. E fate la conoscenza con la vera paura.
In pratica, dei 3.4 trilioni di dollari di deficit, 2.5 trilioni sono stati forniti dalla Federal Reserve
Spaventati dalla guerra? Date un’occhiata al bond di Zhenro. E vedrete la vera paura
Mauro Bottarelli
14 Febbraio 2022 - 20:16
Il mondo al contrario: mentre a Kiev si va al cinema, il Canada ipotizza la legge marziale. Ma l’interessato strabismo dell’emergenza ha epicentro in Cina, dove la Pboc comincia a perdere l’aplomb
Dalla Terza Guerra Mondiale alla nuova Yalta in 24 ore. Un record. E’ bastata una frase del ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov e lo stentoreo via libera di Vladimir Putin al rinnovato sforzo negoziale per tramutare il panico in afflato diplomatico globale. Un giorno, forse, si saprà cosa realmente sia accaduto. E da quanto lontano sia partito tutto.
In compenso, lo strabismo interessato dei media verso l’Ucraina sta garantendo un effetto da cortina fumogena straordinario: mentre a Kiev la gente rintuzza il panico e va a cena o al cinema per San Valentino, la Canadian Broadcasting Corporation ha appena reso noto che in una riunione con i membri del suo gabinetto, Justin Trudeau ha annunciato l’intenzione di ricorrere per la prima volta in assoluto nella storia canadese alle prerogative dell’Emergencies Act, di fatto uno stato di emergenza limitato nel tempo ma che conferisce al primo ministro poteri pressoché illimitati. Fra questi figurano divieti di spostamento in determinate aree, confisca di beni privati, imposizione di multe e persino carcerazione per chi viola le disposizioni. Di fatto, una sorta di legge marziale selettiva per stroncare definitivamente le proteste dei camionisti, dopo la riapertura dell’Ambassador Bridge e l’arresto di decine di manifestanti.
Il tutto in pressoché contemporanea con la decisione del governo dell’Ontario di ritirare il pass vaccinale, ufficialmente per raggiungimento di un tasso sufficiente di immunizzati. Come dire, la legge sono io. E le Province dovranno prendere atto. Poiché l’Emergencies Act sospende qualsiasi legislazione locale e qualsiasi decisione presa in ossequio alla stessa. Insomma, Justin Trudeau vuole la guerra. Quella che a Kiev non c’è. E molto probabilmente non ci sarà mai. Ma la questione ucraina e l’effetto shock che ha innescato sui mercati hanno coperto ben altro, paradossalmente ancora peggiore.
Perché questo grafico
mostra plasticamente cosa sia accaduto fra giovedì e stamattina al bond perpetuo di Zhenro Properties Group, crollato del 70% sui timori crescenti di una mancata redemption del titolo il prossimo mese di marzo. Spenta l’eco mediatica su Evergrande, paradossalmente ora il silenzio sul destino del 30mo gruppo di costruzione per numero di contratti rischia di nascondere ciò che sta muovendosi alle spalle dei tremori di assestamento della bolla immobiliare. Questi grafici
parlano chiaro: dopo aver visto intervenire il National Team due volte in due settimane per sostenere il CSI-300 da cali superiori ai due punti percentuali, la Banca centrale cinese ha iniettato qualcosa come un trilione di dollari nel sistema nel solo mese di gennaio.
Di fatto, controbilanciando su ammontare senza precedenti e con liquidità pronta cassa, quelle che ad oggi sono solo promesse e proiezioni di contrazione monetaria della Fed. Un Qe alluvionale e in piena regola. Nel silenzio più assoluto. Il problema è che a fronte di un diluvio di credito simile, il tracollo del bond di Zhenro assume contorni paradossalmente ben più preoccupanti della saga di Evegrande, pur facendo riferimento a un bond da soli 200 milioni di dollari di controvalore. Il motivo? Semplice. E duplice. Se infatti tutti erano pressoché concordi nel riferire certe over-reactions dei titoli del comparto edilizio proprio al tentativo di spingere la Pboc a intervenire per dare un po’ di ossigeno liquido al sistema, dopo il taglio dei tassi sui prestiti, oggi quel messaggio in codice sembra dire che un ammontare record come quello stanziato a gennaio non sia sufficiente a tamponare le falle reali di bilancio di un comparto troppo legato allo shadow banking per poter mostrare di colpo tutte le sue liabilities.
Secondo, Pechino operando in questo modo mette in allarme il mercato, poiché al netto di una sconfessione nei fatti della linea rigorista di Xi Jinping, occorre prendere atto di una manovra di ingaggio verso un ciclo di reflazione enorme in piena crisi inflattiva mondiale. E con il PPI cinese che resta a livelli sideralmente alti. Oltretutto in formale divergenza rispetto alle traiettorie di contrazione delle Banche centrali occidentali, Fed in testa, per cercare di contenere proprio l’inflazione. Cosa giace nascosto dalla segretezza di Stato e di Partito per dare vita a un azzardo simile? Spaventati dall’ipotesi di guerra? Riguardate il grafico del bond di Zhenro. E fate la conoscenza con la vera paura.
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