Ignatius
sfumature di grigio
Le tavole demografiche ci dicono che non ci sono certezze: solo probabilità.
Il Destìno non è scritto.
Nel sèguito ho messo una tabella generale aggiornata a fine 2019, ma ovviamente sul sito ISTAT c'è anche la versione per soli uomini e quella per sole donne.
Con un numero sufficiente di osservazioni si potrebbero ottenere dati più puntuali (ad esempio: uomini fumatori, donne juventine, uomini allevatori di paduli, donne trader di borza, uomini comunisti)... però alcune caratteristiche sono temporanee (es. fumare o tradare in borza), per cui la raccolta di informazioni sulle possibilità di vita è decisamente più complessa. Per non parlare delle pochissime persone che cambiano sesso durante la loro vita.
Pensate un po', amiche ed amici di InvestireOggi.
Uno/a arriva a 40 anni, e la tavola gli dice che ha 44 anni di speranza di vita residua.
Consultando la stessa tavola a 64 anni, però, la vita residua non è 20, bensì 22. Allora si arriva a 88?
Non è detto: quelli/e che arrivano a 85 anni (che sono circa la metà di quelli che erano arrivati a 64) hanno ancòra quasi 7 anni di aspettativa.
E così via.
E' come una gara: ciascuno/a può provare a vedere se, al suo successivo compleanno, può esaminare il ricalcolo della sua speranza di vita residua, o se invece gli càpita di finire nella colonna C, quella dei Decessi... anzi, no: se finisce lì, non può vedere niente.
Non su questa terra, comunque.
Forse nel Valhalla.
Non è brutta questa incertezza? Non sarebbe meglio per tutti se la Legge stabilisse una riga in cui ci si ferma?
Sarebbe meglio per gli attuari, che calcolano le tariffe delle polizze vita (uguali per donne e uomini per un'aberrazione legislativa, vabbè, ma questo è OT).
Sarebbe meglio per i vecchietti, che saprebbero che ad un certo punto le loro pene finiranno, e che potrebbero scegliere di persona la foto della loro lapide.
I loro eredi saprebbero con certezza quando, al più tardi, metteranno le mani sull'eredità (o sui debiti).
La Poesia rimarrebbe: ci sarebbe semplicemente un cap, come dicono i tecnici.
Purtroppo le tavole demografiche non sono in rima.
Il Destìno non è scritto.
Nel sèguito ho messo una tabella generale aggiornata a fine 2019, ma ovviamente sul sito ISTAT c'è anche la versione per soli uomini e quella per sole donne.
Con un numero sufficiente di osservazioni si potrebbero ottenere dati più puntuali (ad esempio: uomini fumatori, donne juventine, uomini allevatori di paduli, donne trader di borza, uomini comunisti)... però alcune caratteristiche sono temporanee (es. fumare o tradare in borza), per cui la raccolta di informazioni sulle possibilità di vita è decisamente più complessa. Per non parlare delle pochissime persone che cambiano sesso durante la loro vita.
Pensate un po', amiche ed amici di InvestireOggi.
Uno/a arriva a 40 anni, e la tavola gli dice che ha 44 anni di speranza di vita residua.
Consultando la stessa tavola a 64 anni, però, la vita residua non è 20, bensì 22. Allora si arriva a 88?
Non è detto: quelli/e che arrivano a 85 anni (che sono circa la metà di quelli che erano arrivati a 64) hanno ancòra quasi 7 anni di aspettativa.
E così via.
E' come una gara: ciascuno/a può provare a vedere se, al suo successivo compleanno, può esaminare il ricalcolo della sua speranza di vita residua, o se invece gli càpita di finire nella colonna C, quella dei Decessi... anzi, no: se finisce lì, non può vedere niente.
Non su questa terra, comunque.
Forse nel Valhalla.
Non è brutta questa incertezza? Non sarebbe meglio per tutti se la Legge stabilisse una riga in cui ci si ferma?
Sarebbe meglio per gli attuari, che calcolano le tariffe delle polizze vita (uguali per donne e uomini per un'aberrazione legislativa, vabbè, ma questo è OT).
Sarebbe meglio per i vecchietti, che saprebbero che ad un certo punto le loro pene finiranno, e che potrebbero scegliere di persona la foto della loro lapide.
I loro eredi saprebbero con certezza quando, al più tardi, metteranno le mani sull'eredità (o sui debiti).
La Poesia rimarrebbe: ci sarebbe semplicemente un cap, come dicono i tecnici.
Purtroppo le tavole demografiche non sono in rima.