tontolina
Forumer storico
Debito P.A.: quando il “miglior pagatore” manda in crisi l’imprenditoria di qualitàla recessione (innescata dalle manovre dell'estate 2011del governo Berlusconi e seguenti) ha inciso in modo strutturale sull'offerta nazionale: la caduta simultanea e drammatica di investimenti e consumi, porterà alla incapacità di produrre quanto una "eventuale"domanda, non dico in crescita, ma anche solo "stabilizzata", potrà comportare.
VINCITORI E VINTI: DEFICIT, PAREGGIO DI BILANCIO E PSEUDO-RIPRESA
Scritto il 7 agosto 2013 alle 14:49 da Dream Theater
All’apparenza, questo momento “difficile” è catalogabile come crisi economica. Ma come ben sapete , questa crisi non è “normale” ed uscirne sarà quantomai complesso.
Anche perché, in un momento dove sarebbe necessario il sostegno delle istituzioni, non solo le imprese sono abbandonate ma sono addirittura danneggiate dallo Stato, il che rende ancora più drammatica la situazione.
La logica porterebbe a dire che nei momenti peggiori, l’unico pagatore affidabile DOVREBBE essere quantomeno lo Stato. Ed invece no. Lo Stato è il PEGGIOR pagatore.
E’ quasi clamorosa la situazione di un’azienda di gestione dei rifiuti ben nota in Italia.
Aimeri Spa.
A denunciarci il fatto è un amico lettore, Luciano, che lavora proprio in quest’azienda, in una località che ovviamente non andremo a nominare.
Nella sua email (che è molto lunga ma di cui riporto i punti salienti) c’è tutta la drammaticità di un padre di famiglia e di un sistema pubblico che mette in crisi anche aziende e settori che NON dovrebbero proprio sentirla, la crisi…
…certo, finalmente qualche soldino degli stipendi non pagati nei mesi scorsi ci è arrivato, ma ora non sappiamo veramente cosa aspettarci. Io tutte le mattine mi alzo all’alba. Ma cosa dico all’alba, ben prima. E con la mia ape parto a racimolare immondizia per le strade. Un lavoro che…è umile, schifoso e ben poco gratificante. Ma che farci? Ancor grazie avercelo il lavoro! Sono sposato e ho due bimbi di 7 e 3 anni. Mia moglie era commessa ma ovviamente il negozio dove lavorava ha chiuso per pochi clienti. Non resto che io con il mio stipendio…che è relativo visti gli andazzi degli ultimi mesi.
Si, perché anche se le potenzialità del gruppo Aimeri sono notevoli, qui rischia di saltare tutto. Ma non per la crisi, non per il poco lavoro, ma per colpa dello Stato! E di questo on mi do pace!!! Come è possibile che lo STATO sia responsabile del fallimento dell’imprenditoria italiana? E ancor peggio quando si scopre che rischiano di saltare per inadempienza pubblica anche le aziende sane!!! Ora speriamo che il decreto approvato recentemente se non sbaglio e di cui tanto si parla possa mettere un po’ di ordine in un’azienda che vantava crediti verso lo Stato pari a 100 milioni di Euro. 100 milioni! E certo che che si fallisce per certi importi….
Si caro Luciano, credo che la capogruppo, la Biancamano, beneficerà indubbiamente di questo decreto. Anzi, sarà quella che ne beneficerà di più visto che i suoi ricavi sono tutti legati alla pubblica amministrazione italica.
Resta però il fatto che è inconcepibile uno scenario dove il pagatore che dovrebbe essere solvibile più di chiunque altro, ovvero lo Stato, sia il responsabile del fallimento ( o della crisi profonda) dell’imprenditoria che, ovviamente, progressivamente muove, comrpesa quella di qualità.
Ma….come mai se io pago in ritardo le tasse mi massacrano con maggiorazioni e lo Stato può permettersi di fare quello che vuole?
Solo perché è palese lo stato di insolvenza cronica e di potenziale inesigibilità dei crediti?
Forse è giunta l’ora di prendere il toro per le corna e fare delle serie valutazioni, anche drastiche, sul nostro futuro.
Le possibilità sono tante, tutte più o meno traumatiche. Ma fintanto che non si fa nulla, la situazione non tenderà di certo a migliorare, anzi, sarà un’agonia sempre più cupa.
Tanto vale trovare soluzioni. Ora. Subito.
STAY TUNED!