Atman
Forumer storico
....non hanno i soldi per vivere e mangiare, e pensano a queste stron**zate !!
Piuttosto che provvedere a sfamare i poveri e a riprendere un andamento economico "forte" tramite altri investimenti!
I soliti "comunisti"....
SPAZIO:MARTE;RUSSIA PRONTA A PARTECIPARE A MISSIONE USA/ANSA
(di Giulio Gelibter)
(ANSA) - MOSCA, 13 GEN - La Russia si e' detta oggi pronta a
partecipare alla preannunciata missione americana verso Marte se
Washington decidera' di avvalersi della sua esperienza e dei
suoi piani elaborati da lungo tempo. Lo ha detto il portavoce
dell'Agenzia spaziale russa (Rosaviakosmos), Viecheslav
Mikhailincenko, spiegando che quando la Nasa comincera' a
delineare concretamente un progetto che sinora non esiste, Mosca
e' disponibile a discutere un accordo di collaborazione.
Il desiderio di trovar posto nel viaggio americano e'
l'ultima carta che la Russia gioca nel grande sogno smarrito -
ma mai davvero abbandonato - di conquista del Pianeta Rosso,
iniziato negli anni Sessanta e arenatosi alle soglie del XXI
secolo.
Ancora oggi il capo progettista della compagnia di
costruzioni spaziali 'Energhia', Leonid Gorshkov, ha detto che
con 'soli' 15 miliardi di dollari sarebbe possibile lanciare una
missione su Marte nel 2014. Una cifra assai inferiore ai 150
miliardi previsti dagli americani. Il piano russo e' basato sul
concetto di una stazione orbitante intorno al pianeta da cui
partire per l'esplorazione umana.
Appena poco piu' di un anno fa l'Agenzia spaziale russa -
consapevole dell'impossibilita' di portare avanti da sola il
costoso progetto pur elaborato sin nei minimi particolari -
aveva proposto un ambizioso piano internazionale, basato sullo
stesso concetto enunciato oggi da Gorshkov, per giungere su
Marte insieme a Stati Uniti e Europa.
Il viaggio, che durerebbe 444 giorni con un equipaggio fino a
6 astronauti, ''deve assolutamente essere un progetto
internazionale perche' nessun Paese potrebbe affrontare tale
obiettivo da solo'', aveva detto Vitali Semionov, capo dei
progettisti del centro scientifico russo 'Keldish' incaricato di
elaborare i modelli del volo.
Il progetto internazionale, caduto nel nulla, tentava di
mantenere, grazie ai piani e all'esperienza russa, una
leadership nel cosmo, ma allo stesso tempo di resuscitare il
grande sogno che, anche quando l'impresa spaziale sovietica era
al massimo, si era rivelato tanto inafferrabile da far parlare
di una ''maledizione marziana''.
Tutto era cominciato nel 1960 con il lancio di tre sonde
automatiche, nessuna delle quali riusci' neppure a raggiungere
l'orbita e una delle quali esplose. Un'altra sonda, 'Marte 1',
venne lanciata nel 1962 ma sfuggi' al controllo. Nel 1963
un'altro veicolo passo' a 197.000 km dal pianeta, un parziale
successo.
Poi altre delusioni nel 1964 e nel 1969. Nel 1971 vengono
lanciate 'Marte 2' e 'Marte 3', una fracassatasi sul pianeta e
l'altra con cui si perdono presto i collegamenti. Nel 1973
partono altre quattro sonde che non raggiungono l'obiettivo o
non trasmettono.
Finalmente, dopo una lunga sosta, il programma marziano
riprende nel 1996 con il lancio di una piccola stazione spaziale
in grado di rilasciare sul pianeta sonde e apparecchiature
russe, europee e americane. Ma un guasto all'ultimo stadio del
vettore 'Proton' provoca il fallimento e 'Marte 96' precipita
nel Pacifico insieme a 300 milioni di dollari di investimenti e
alle speranze di rinverdire l'immagine spaziale della Russia.
Ma malgrado la caduta dell'Urss, le crisi finanziarie, le
pesanti delusioni, le autorita' spaziali russe ''non hanno mai
smesso di pianificare e cercare modi per raggiugnere la futura
meta: Marte'', disse alla fine del 2002 Semyonov.
E gli aveva fatto eco il direttore della Rosaviakosmos, Iuri
Koptev, secondo cui una missione russa sul lontano pianeta e'
stata pianificata ma costerebbe troppo. Koptev aggiungeva che un
tale progetto sarebbe ragionevole solo dopo la costruzione della
stazione orbitante intorno a Marte, immaginabile dopo il 2010.
E ancora nei giorni scorsi il quotidiano 'Izvestia' rivelava
che nel programma spaziale federale per il 2005-2007 e' presente
una sonda marziana. ''Ma nessuno, persino il migliore ottimista
scommetterebbe sull'esito del progetto'' scriveva il giornale.
L'agenzia 'Novosti' in un'analisi del sogno marziano afferma
che George W. Bush e' stato costretto ad annunciare l'ambizioso
programma per motivi di prestigio dopo la tragedia del Columbia
che ha fermato i voli delle navette e messo in forse persino il
futuro della Stazione spaziale internazionale (Iss). Questa,
lasciata sulle sole spalle russe, e' ormai ridotta alla semplice
sopravvivenza e non si esclude che la Nasa l'abbandoni.
Per gli Usa, secondo l'agenzia, la missione marziana ''serve
solo a dimostrare la supremazia americana al mondo e a loro
stessi, niente altro. Non c'e' obiettivo scientifico nella
esplorazione (umana) del sistema solare che valga abbastanza da
spendere centinaia di miliardi di dollari''.
A tal fine vengono citate le parole del cosmonauta e primo
scenziato russo nello spazio, prof. Konstantin Feoktistov
secondo cui ''forse una presenza umana nel cosmo e' necessaria,
ma nessun valido impiego e' stato ancora trovato per l'uomo
laggiu'''. E quelle di Rashid Syunyayev, direttore dell'Istituto
Max Planck in Germania, per il quale le principali scoperte
sull'universo sono dovute ai ''potenti telescopi sui veicoli
senza equipaggio umano''. E conclude con le parole del fisico
Niels Bohr, secondo cui l'esplorazione umana ''e' senza dubbio
un successo dell'intelletto, ma un triste errore del buon
senso''. (ANSA).
GEL
14-GEN-04 17:12
Piuttosto che provvedere a sfamare i poveri e a riprendere un andamento economico "forte" tramite altri investimenti!
I soliti "comunisti"....
SPAZIO:MARTE;RUSSIA PRONTA A PARTECIPARE A MISSIONE USA/ANSA
(di Giulio Gelibter)
(ANSA) - MOSCA, 13 GEN - La Russia si e' detta oggi pronta a
partecipare alla preannunciata missione americana verso Marte se
Washington decidera' di avvalersi della sua esperienza e dei
suoi piani elaborati da lungo tempo. Lo ha detto il portavoce
dell'Agenzia spaziale russa (Rosaviakosmos), Viecheslav
Mikhailincenko, spiegando che quando la Nasa comincera' a
delineare concretamente un progetto che sinora non esiste, Mosca
e' disponibile a discutere un accordo di collaborazione.
Il desiderio di trovar posto nel viaggio americano e'
l'ultima carta che la Russia gioca nel grande sogno smarrito -
ma mai davvero abbandonato - di conquista del Pianeta Rosso,
iniziato negli anni Sessanta e arenatosi alle soglie del XXI
secolo.
Ancora oggi il capo progettista della compagnia di
costruzioni spaziali 'Energhia', Leonid Gorshkov, ha detto che
con 'soli' 15 miliardi di dollari sarebbe possibile lanciare una
missione su Marte nel 2014. Una cifra assai inferiore ai 150
miliardi previsti dagli americani. Il piano russo e' basato sul
concetto di una stazione orbitante intorno al pianeta da cui
partire per l'esplorazione umana.
Appena poco piu' di un anno fa l'Agenzia spaziale russa -
consapevole dell'impossibilita' di portare avanti da sola il
costoso progetto pur elaborato sin nei minimi particolari -
aveva proposto un ambizioso piano internazionale, basato sullo
stesso concetto enunciato oggi da Gorshkov, per giungere su
Marte insieme a Stati Uniti e Europa.
Il viaggio, che durerebbe 444 giorni con un equipaggio fino a
6 astronauti, ''deve assolutamente essere un progetto
internazionale perche' nessun Paese potrebbe affrontare tale
obiettivo da solo'', aveva detto Vitali Semionov, capo dei
progettisti del centro scientifico russo 'Keldish' incaricato di
elaborare i modelli del volo.
Il progetto internazionale, caduto nel nulla, tentava di
mantenere, grazie ai piani e all'esperienza russa, una
leadership nel cosmo, ma allo stesso tempo di resuscitare il
grande sogno che, anche quando l'impresa spaziale sovietica era
al massimo, si era rivelato tanto inafferrabile da far parlare
di una ''maledizione marziana''.
Tutto era cominciato nel 1960 con il lancio di tre sonde
automatiche, nessuna delle quali riusci' neppure a raggiungere
l'orbita e una delle quali esplose. Un'altra sonda, 'Marte 1',
venne lanciata nel 1962 ma sfuggi' al controllo. Nel 1963
un'altro veicolo passo' a 197.000 km dal pianeta, un parziale
successo.
Poi altre delusioni nel 1964 e nel 1969. Nel 1971 vengono
lanciate 'Marte 2' e 'Marte 3', una fracassatasi sul pianeta e
l'altra con cui si perdono presto i collegamenti. Nel 1973
partono altre quattro sonde che non raggiungono l'obiettivo o
non trasmettono.
Finalmente, dopo una lunga sosta, il programma marziano
riprende nel 1996 con il lancio di una piccola stazione spaziale
in grado di rilasciare sul pianeta sonde e apparecchiature
russe, europee e americane. Ma un guasto all'ultimo stadio del
vettore 'Proton' provoca il fallimento e 'Marte 96' precipita
nel Pacifico insieme a 300 milioni di dollari di investimenti e
alle speranze di rinverdire l'immagine spaziale della Russia.
Ma malgrado la caduta dell'Urss, le crisi finanziarie, le
pesanti delusioni, le autorita' spaziali russe ''non hanno mai
smesso di pianificare e cercare modi per raggiugnere la futura
meta: Marte'', disse alla fine del 2002 Semyonov.
E gli aveva fatto eco il direttore della Rosaviakosmos, Iuri
Koptev, secondo cui una missione russa sul lontano pianeta e'
stata pianificata ma costerebbe troppo. Koptev aggiungeva che un
tale progetto sarebbe ragionevole solo dopo la costruzione della
stazione orbitante intorno a Marte, immaginabile dopo il 2010.
E ancora nei giorni scorsi il quotidiano 'Izvestia' rivelava
che nel programma spaziale federale per il 2005-2007 e' presente
una sonda marziana. ''Ma nessuno, persino il migliore ottimista
scommetterebbe sull'esito del progetto'' scriveva il giornale.
L'agenzia 'Novosti' in un'analisi del sogno marziano afferma
che George W. Bush e' stato costretto ad annunciare l'ambizioso
programma per motivi di prestigio dopo la tragedia del Columbia
che ha fermato i voli delle navette e messo in forse persino il
futuro della Stazione spaziale internazionale (Iss). Questa,
lasciata sulle sole spalle russe, e' ormai ridotta alla semplice
sopravvivenza e non si esclude che la Nasa l'abbandoni.
Per gli Usa, secondo l'agenzia, la missione marziana ''serve
solo a dimostrare la supremazia americana al mondo e a loro
stessi, niente altro. Non c'e' obiettivo scientifico nella
esplorazione (umana) del sistema solare che valga abbastanza da
spendere centinaia di miliardi di dollari''.
A tal fine vengono citate le parole del cosmonauta e primo
scenziato russo nello spazio, prof. Konstantin Feoktistov
secondo cui ''forse una presenza umana nel cosmo e' necessaria,
ma nessun valido impiego e' stato ancora trovato per l'uomo
laggiu'''. E quelle di Rashid Syunyayev, direttore dell'Istituto
Max Planck in Germania, per il quale le principali scoperte
sull'universo sono dovute ai ''potenti telescopi sui veicoli
senza equipaggio umano''. E conclude con le parole del fisico
Niels Bohr, secondo cui l'esplorazione umana ''e' senza dubbio
un successo dell'intelletto, ma un triste errore del buon
senso''. (ANSA).
GEL
14-GEN-04 17:12