La scelta

gipa69

collegio dei patafisici
Dopo circa un anno di crisi sui mercati finanziari (con prodromi comunque a partire da inizio 2007) è ora di fare un pò il punto dei trend di lungo e sulle possibili alternative che i mercati hanno in questa difficile fase macro.

In quesi ultimi 5/6 anni si sono sviluppati alcuni macrotrend da tenere in considerazione per il futuro:

1)Forte domanda delle commodities
Aldilà del fenomeno speculativo che ha spinto molte commodities al rialzo ed in particolare l'oil che ha tra parentesi iniziato a correggere dopo che l'ente dichiarato ad effettuare le segnalazioni del COT ha inserito tra gli operatori speculativi un operatore che deteneva circa un quinto del mercato complessivo del futures WTIC (un po come successo con gli Hunt Brothers con l'argento a inizio 80), il modo commodities sta subendo una forte pressione sul lato domanda derivante dalle esigenze dei paesi cosidetti emergenti di far crescere le condizioni medie di vita su standard occidentali.

2)Eccesso di offerta di servizi finanziari
in questi anni la competizione sempre più forte per quanto riguarda i principi della cosidetta banca tradizionale hanno spinto molti operatori in posizioni sempre più rischiose e speculative con una forte presenza di leva finanziaria.

Questi due fenomeni hanno portato nei primi anni del fenomeno da una parte ad una crescita del prezzo delle materie prime correlato alla crescita economica e dall'altro ad una espansione della moneta in circolazione attraverso il ricorso alla leva ed al debito grazie a livelli di rischio considerati molto bassi (anche barando...) che consentiva strategie di momentum sugli asset interessati ai trend di crescita economica stimolati dalla forza dei paesi emergenti.

In quest'ultimo anno l'esplosione dell'affaire subprime con tutte le sue ramificazioni ha portato ad un deleveraging complessivo ed una riduzione della propensione al rischio che ha ridotto in parte la liquidità finanziaria a disposizione del sistema soprattutto nei paesi occidentali come contrasto alla ricchezza di liquidità presente nei paesi emergenti cosidetti produttori di materie prime ed in parte anche ai paesi produttori di manufatti ma soprattutto per quelli con una certa indipendenza energetica e sulle materie prime (per fare un esempio è ben diversa la situazione della Cina e della Corea).

In queste ultime settimane il deleveraging complessivo e la paura che questo possa avere degli impatti sulla crescita economica globale ha portato ad una correzione significativa del mondo commodities ed il riemergere di paure deflazionistiche.

Ora in realtà il mondo pur essendo ancora Usacentrico, e la fase di difficoltà dei mercati finanziari globali ne è un chiaro segnale, sta sviluppando la sua natura multipolare consegnando una situazione macro estremamente variegata in cui le varie realtà economiche potrebbero essere interessate da fenomeni deflazionistici/inflazionistici a seconda delle scelte monetarie delle varie nazioni.

In particolare si potrà avere:

1)Paesi occidentali fortemente concentrati sull'offerta di servizi finanziari e con politiche monetarie non accomodanti potrebbero rischiare fenomeni deflazionistici molto simili a quelli Giapponesi degli anni 90 con discesa complessiva dei prezzi ma anche dei valori degli asset e con il rischio di avere una economia interna stagnante seppure con una valuta abbastanza forte.
La BCE flirta con questo scenario
Il rischio di questa scelta è che il trend demografico europeo e la correzione degli asset porti ad una spirale deflazionistica non piu recuperabile

2)Paesi occidentali fortemente concentrati sull'offerta di servizi finanziari e con politiche monetarie accomodanti sono paesi che preferiscono avere a che fare con rischi inflazionisti ma cercano di mantenere una crescita dell'economia significativa. In questo caso gli asset crescono in valore nominale ma c'è un grosso rischio di svalutazione valutaria.
questo sembra lo scenario preferito dalla FED
Il rischio di questo scenario è che la FED ecceda nell'interventismo e nella monetizzazione perdendo ogni credibilità sui mercati. Al momento checchè gli operatori dicano la FED ha iniettato liquidità solo parzialmente quanto invece ha invece mantenuto liquidi asset già esistenti ma divenuti illiquidi, ma quando il totale degli interventi avranno superato il totale delle emissioni dei treasury allora il rischio aumenterà in mniera significativa.

In entrambi i casi il lento processo di deleveraging dovrebbe portare ad una crescita economica sotto la media storica per un certo periodo.


3)Paesi emergenti con grossi surplus valutari e politiche accomodanti
Questi paesi rischiano l'iperinflazione con conseguenze nefaste per la crescita se non interrotta la spirale in fretta. In questo caso la perdita della valuta diventa micidiale anche in caso di forte crescita del valore degli asset

4)Paesi emergenti con grossi surplus valutari e politiche monetarie non accomodanti
Nello scenario di crescita economica legata all'emergere di oltre tre miliardi di persone con stili di vita occidentali questi paesi saranno quelli che riusciranno meglio di tutti a mantenere ritmi di crescita sopra la media e saranno paesi che vivranno lunghi periodi di disinflazione o inflazione moderata stimolata dalla crescita.

In poche parole questi saranno i prossimi vincenti del prossimo ciclo positivo, il problema è quanti paesi saranno in grado di sostenere una simile politica con la forte concorrenza degli altri paesi stimolati a recuperare quote di mercato nei settori cosidetti tradizionali.
 
PILU ha scritto:
Buon giorno a tutti, gipa quando hai voglia leggi un po qs articolo e dimmi cosa ne pensi .... naturalmente se qualcun altro vuole commentare ... è ben accetto ....

http://seekingalpha.com/article/908...-2009?source=front_page_most_popular_articles

Come detto sopra la fine del finanziamento a basso costo, l'innalzamento degli standard creditizi e la riduzione della leva finanziaria non consentono piu una situazione debitoria come quella creatasi negli ultimi anni negli USA. per questo motivo i consumi devono calare e il risparmio deve aumentare, risparmio che comunque si è gia alzato di una certa percentuale anche se molti analisti aspettano una crescita ulteriore prima di far ritornare la situazione a valori accettabili.

Questo articolo dice in maniera molto più aggressiva e direi anche ecessivamente negativa ciò che ho scritto io sopra, e cioè che gli USA e il mondo occidentale sottoperformerà in termini di crescita il resto del mondo in quanto la bolla del credito avrà molto tempo per riassorbirsi. Certamente gli USA potranno in parte recuperare crescita attraverso le esportazioni delle loro industrie avanzate ma ci vorrà tempo prima che gli squilibri della loro economia si saneranno.

Il problema grosso per gli USA nascerà però quando qualcuno deciderà di mettere in discussione il loro status di superpotenza.
 

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