La Spagna si sveglia: "Lockdown illegale"

il FASCISMO si sta diffondendo rapidamente
REQUISIZIONE DELLE PROPRIETÀ E OBBEDIENZA AL GOVERNO: IL PROGETTO DI LEGGE DEL GOVERNO SPAGNOLO
Nel caso in cui venisse dichiarato lo stato di crisi, le autorità spagnole potrebbero procedere alla requisizione temporanea o all'occupazione provvisoria di tutti i tipi di proprietà dei cittadini, nonché alla sospensione di ogni tipo di attività e all'imposizione ai cittadini di prestazioni personali. Ecco il nuovo progetto di legge a cui sta lavorando il governo spagnolo, guidato dal socialista e "democratico" Pedro Sanchez.
https://go.byoblu.com/progettodeforma
 
Madrid obbedisce per prima – a Schwab
Maurizio Blondet 5 Luglio 2021

Non vorrei vi fosse sfuggito questo:
Spagna vara legge che espropria i cittadini delle loro abitazioni in caso di crisi sanitaria
(Nel 2030 non possiederai nulla e sarai felice”)
Tanti, troppi cittadini non si stanno rendendo conto che la Pandemia altro non è che una proiezione di una emergenza che esiste solo nelle menti perverse dell’élite.
A fronte di ciò il Sistema si sta preparando per la prossima “crisi” costruita ad arte.
L’Agenda 2030, casualmente, prevede un minimo reddito universale e l’abolizione della proprietà privata.
L’élite vuole togliere tutto ai cittadini: lavoro, famiglia, diritti, abitazione, beni materiali.

Una volta che non hanno più nulla li vuole poi controllare H24 con l’AI, come si potrebbe fare con dei topolini.
Tante persone non riescono a capire come possano agire in questo modo.
In realtà è molto semplice da spiegare: queste entità non hanno empatia, non hanno sentimenti, non hanno valori: proprio come la tecnologia con cui riempiono il mondo.

Spain's Proposed 'National Security Law' Would Allow Seizure Of Citizens' Property During Health "Crisis" | ZeroHedge

L’importante quotidiano spagnolo El País riporta uno scenario estremamente allarmante in cui il governo centrale spagnolo sta rimuginando una mobilitazione nazionale e una “legge sulla sicurezza” che obbligherebbe i cittadini a rinunciare “temporaneamente” ai propri diritti in caso di future crisi di salute pubblica o emergenze come successo con la pandemia di coronavirus. […]
“Qualsiasi persona maggiorenne deve essere obbligato ad adempiere agli “obblighi personali” richiesti dalle autorità competenti, seguendo le linee guida del Consiglio di Sicurezza Nazionale, quando in Spagna viene dichiarato lo stato di crisi. In questo caso, tutti i cittadini senza eccezione devono rispettare gli ordini e le istruzioni impartite dalle autorità».

Nel caso in cui in Spagna venga dichiarato lo stato di crisi (“situazione di interesse per la Sicurezza Nazionale” è il nome dato dalla legge), le autorità possono anche procedere alla requisizione temporanea di tutti i tipi di proprietà , all’intervento o all’occupazione provvisoria di quelle necessarie o la sospensione di ogni tipo di attività.
È lo stesso articolo che regola il servizio militare obbligatorio (sospeso in Spagna dal 2001), sebbene non faccia riferimento alla sua 2a sezione, che stabilisce gli “obblighi militari degli spagnoli” , ma alla 4a, secondo la quale, “da legge, i doveri dei cittadini possono essere regolati in caso di grave rischio, catastrofe o pubblica calamità” , disposizione costituzionale il cui sviluppo è rimasto finora inedito.

i privati cittadini siano visti come “militarizzati” secondo la legislazione proposta ….
L’integrale qui:
In_Telegram_Veritas (In Telegram Veritas)

 
TgSole24 - 15 luglio 2021 - Variante delta protesta sociale

Green Pass: iniziano le proteste
- Israele e le premesse errate del Green Pass di Fabio Belli
- USA: è scontro sulla campagna vaccinale di Jeff Hoffman
- Spagna, il lockdown era illegale di Gionata Chatillard
- Focolai nella Royal Navy di Jeff Hoffman
- La crisi fa risorgere le vecchie miniere di Gionata Chatillard
- A Seveso è di nuovo allarme ambientale di Fabio Belli
- L’impotenza militare di Kabul di Gionata Chatillard
- Afghanistan, entrano in gioco i mercenari di Gionata Chatillard
- Morte sospetta di 9 ingegneri cinesi in Pakistan di Fabio Belli
- La Baia dei Porci 2, il ritorno di Jeff Hoffman
- Assange: l’ultimo miglio della democrazia di Jeff Hoffman
- La Galassia Whirpool

A cura di Margherita Furlan
Con la collaborazione di Jeff Hoffman, Fabio Belli, Gionata Chatillard
Editing di Mattia Di Nunzio, Gennaro Gargiulo



 
Sempre più regime, la Chiesa lancia l’allarme (in Spagna)
Maurizio Blondet 5 Agosto 2021

di Mauro Faverzani. Corrispondenza Romana.

Il pensiero unico avanza e la libertà d’opinione subisce nuovi, preoccupanti attacchi. Ora non son più solo le leggi sulla cosiddetta “omofobia” ad imporre il bavaglio, l’ideologia cerca d’affermarsi anche in altri ambiti, principalmente in quello storico, poiché rileggere il passato consente di orientare il presente e riscrivere il futuro.
È quanto avviene in Spagna, dove il governo Sánchez, socialcomunista, ha da poco approvato un progetto di legge sulla «memoria democratica», che impone a tutti, dicasi tutti come vincolante il proprio punto di vista sugli eventi relativi alla guerra civile ed al regime di Franco, perseguendo penalmente chiunque “osi” pensarla diversamente. Verranno rimossi tutti i simboli del periodo, ritenuti contrari alla “dottrina” di regime, verranno cancellate tutte le benemerenze ed i titoli assegnati ai protagonisti dell’epoca, inoltre verranno dichiarate nulle le sentenze e le punizioni pronunciate in quel periodo, il che implica il diritto ad una dichiarazione di riconoscimento e di riparazione personale.

Verranno liquidate anche le Fondazioni o perché ritenute prive d’interesse generale o a causa della loro attività, quando ritenuta affine all’apologia del franchismo: un provvedimento, questo, che pone evidentemente nel mirino la Fondazione «Francisco Franco», costretta ad andare in tribunale, per difendere il proprio diritto a sopravvivere.

Persino per i luoghi-simbolo della guerra civile e del franchismo, come la Valle dei Caduti, si prepara un programma di ridefinizione o, meglio, di “rieducazione”: avranno pertanto un ruolo didattico e commemorativo. I familiari potranno recuperare i resti dei loro antenati, ma da lì se ne dovranno andare: spostati i resti di Franco, è la volta di quelli di José Antonio Primo de Rivera, il fondatore della Falange Española.
Ovviamente la legge non poteva trascurare la Scuola, chiamata ad indottrinare le future generazioni ed a formare le nuove schiere di insegnanti. Verrà istituito un «Consiglio Democratico della Memoria» con funzione consultiva e verrà istituito un registro delle organizzazioni, per distinguere quelle allineate da quelle non allineate.

Una situazione inquietante, ma non l’unica purtroppo.
Ormai si moltiplicano – sempre più frequenti e sempre più preoccupanti – i segnali provenienti dall’esecutivo spagnolo, al punto da spingere gli stessi Vescovi a mettere in guardia i propri fedeli:
il governo – afferma l’episcopato spagnolo – sta cercando di «decostruire e smantellare la visione cristiana del mondo» in un numero crescente di ambiti, dall’educazione alla statalizzazione, dall’eutanasia all’aborto, dalla giustizia alla «memoria democratica».
Quello in atto è un vero e proprio progetto di destrutturazione globale, tale da porre a rischio le libertà individuali.
Non è solo questione di Covid, specificano i Vescovi:
«Siamo coinvolti in una profonda crisi istituzionale, con alcuni gruppi che cercano di aprire una nuova fase costituzionale e di sostituire un quadro politico, che ha dato grande stabilità alla Spagna».
Il monito, forte e chiaro, è contenuto in una dichiarazione di 95 pagine, pubblicata dall’episcopato lo scorso 28 luglio, per fissare le linee-guida pastorali per la Chiesa iberica sino al 2025:
«Con la sua missione profetica, la Chiesa è obbligata a denunciare questi attacchi alla libertà ed alla giustizia. Gli spagnoli non vivono più in una cultura ispirata alla fede cristiana. Per molti le verità cristiane sono diventate incomprensibili, così come le norme morali, che emanano dal Vangelo».
Durante la pandemia, precisano i Vescovi, «l’evangelizzazione è stata ostacolata dall’erosione dei legami familiari e dalla perdita di fiducia nella Chiesa». Molti, troppi hanno vissuto, insomma, «come se Dio non esistesse».
Durante l’omelia della S. Messa, celebrata lo scorso 25 luglio alla presenza di re Felipe VI e della Famiglia Reale, l’arcivescovo Julián Barroi di Santiago, ha esortato la popolazione ad evitare di «sostituire la realtà con l’ideologia».
Un messaggio chiaro, tale da richiedere al più presto una reazione adeguata, per evitare che la coscienza e la storia della Spagna possano venir cancellate da propositi eversivi.


Ma siamo sicuri che tale rischio riguardi soltanto la Spagna?



(torna su)agosto 2021
 

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