Anni dell'università o subito dopo. Eravamo un gruppo a un tavolo in un risto disco allora in voga di cui adesso non c'è verso mi ricordi il nome, nei pressi della stazione. Tra noi una cui puntavo da un po', eravamo seduti vicino e l'alcool fluiva come acqua nel deserto.
Una certa agitazione pervade di punto in bianco il locale: "C'è Bruce Willis", si riesce a capire . Cerco di scorgerlo, come gli altri, ma imbacuccato com'era, le luci basse nella zona ristorante, lo individuo a stento, quasi sempre coperto da un gorilla nero a quattro ante, la guardia del corpo. La curiosità svanisce presto, avevo altro cui pensare a contatto di gomito.
No che dopo non molto spunta il suo faccione a un palmo da me: si rivolge a lei parlandole alle mie spalle, ma lo scambio è breve e non capisco cosa si dicono. Questa prende, si alza e scompare con lui, porcaeva.
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Non avevo notato abboccamenti nel frattempo, e sì che la mia attenzione era rivolta quasi costantemente a lei: come minchia era potuto accadere?
Rimase un mistero, lei non non aveva certo frequentazioni di quel genere.
Ovvio che da allora quel pelatone mi sta sul quazzo, e a lungo, ogni volta che lo vedevo in tv, gli ho lanciato maledizioni di ogni genere, anche se non mortali.