L'ATTO FISICO Di SORRIDERE CAMBIA LE TUE EMOZIONI (Bronnie Ware)

DANY1969

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Sveglia ragazzi... la colazione è pronta :-o:D:D
 

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Un po' di politica, così, per caso.

Da un lato, lui, Claudio Abbado, il cocco della sinistra, di Prodi, di D'Alema, della Melandri, con il suo festival di Ferrara foraggiato a larghe mani dai governi di centrosinistra come fosse una festa dell'Unità.
Dall'altro lato, l'altro, l'irregolare sospettato di simpatie a destra, Riccardo Muti, il grande sconfitto nella sfida della bacchetta tra direttori d'orchestra italiani famosi nel mondo e da premiare con un posto nella casta.
Il legame tra il Pd e Abbado nasce da lontano.
Per esempio, nel ’99, governo Prodi: al concerto in onore dei leader socialisti europei, alla presenza di Jospin, diretto dal grande “rivale” di Abbado, Riccardo Muti, il “Corriere” faceva notare uno strano gelo della nomenklatura presente: «Il presidente D’Alema, grande amico di Claudio Abbado, da cui è unito anche dall’appartenenza politica, continuava a guardare Muti come se si impegnasse a capire l’uomo più che l’artista. Complimenti in sintonia con lo sguardo investigativo. Giovanna Melandri, in versione ministro del silenzio, ha fatto pressappoco scena muta. Per fortuna è arrivato Veltroni, sorridente, gentile…».
Una foto perfetta della freddezza che la sinistra riserva generalmente al maestro Muti.
A differenza di ciò che accade con Abbado.
Basti pensare alle leggi approvate a ripetizione dai governi di centrosinistra per finanziare le iniziative di “Ferrara Musica” di Abbado, grazie ai vari ministri Berlinguer, Veltroni e Melandri.
Ecco, Giovanna Melandri, ex ministro della Cultura, presidentessa del Maxxi di Roma: proprio lei da mesi è n prima fila per sostenere la candidatura del maestro Abbado come senatore a vita:. Ma perché Abbado sì e Riccardo Muti no?
 
Crisi europea ? Italiani in coda alle mense ?
Valuta anche questo.

Le guerre? Ottimo affare.
Devono essere «dirette in modo tale» che le nazioni «sprofondino sempre di più nel loro debito e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere».
Parola del banchiere Amshel Mayer Rothschild, che visse a cavallo tra ‘700 e ‘800.

Thomas Jefferson, il presidente americano raffigurato sulle banconote da due dollari, sapeva bene con che razza di banditi avesse a che fare: «Io credo che le istituzioni bancarie siano più pericolose per le nostre libertà di quanto non lo siano gli eserciti armati». Quella «aristocrazia facoltosa» può mettere in croce qualsiasi governo.

Quindi: «Il potere di emissione dev’essere tolto alle banche e restituito al popolo». Chiosa il coevo Andrew Jefferson, settimo presidente degli Stati Uniti: «Se solo gli americani capissero la totale ingiustizia del nostro sistema monetario e bancario, ci sarebbe una rivoluzione prima di domani mattina».

Sintetizza Giulietto Chiesa: se l’emissione di moneta non è più sovrana, ma appaltata alle banche, lo Stato ha le ore contate, e così i suoi cittadini.

Ecco spiegata l’apocalisse finanziaria.
 
un po' di politica int.le , cosi' a ramengo :-o:D

Putin galante, ripara Merkel con coperta
Allo show di luci, musica e fuochi d'artificio al Peterhof
06 settembre, 09:21


ngiorno' rekkie disilluse :D

merkati : cercano spunti x salire :-o ma sono finiti da un pezzo :D

nota tennica : okkio a telecom prove di ritraccio :eek:

x tutti : a questo giro, G20, segnera' la fine dell'interventismo armato americano in casa altrui senza decisioni prese in senso collegiale con altri paesi...Obama sempre piu' isolato :specchio:
 

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