Lavoro Precario nel mondo

tontolina

Forumer storico
Messaggio cancellato perchè
non mi pare di essere stata offensiva

o solo riposto a tono e postato filmati




ieri avevo livero accesso
http://www.investireoggi.it/forum/caro-gisi-vt63608-6.html#post2208389

oggi NO!

ma dico

è entrato in funzione il KGB in questo forum

almeno gradirei la motivazione!

altrimenti ditemelo
ME NE VADO

una cosa è non essere apprezzata
altro è sentirsi disprezzata e punita


se è così
gradirei essere cancellata dal database con tutti
i miei commenti
TUTTI

e questo è un dovere da parte vostra

lo fa anche il FOL
quando toglie un nick cancella anche tutti i commenti

quindi ve lo chiedo gentilment

o si ripristina una certo grado di legalità e rispetto reciproco
o chiedo la cancellazione di tutti i miei commenti assieme al nick
 
Ultima modifica:
a) il PIL è, per usare un linguaggio scientifico, una cagàta pazzesca (sul tema facemmo un serissimo thread)
b) le aziende delocalizzano per risparmiare sul costo del lavoro, e ... una possibilità di risparmiare sul costo del lavoro senza delocalizzare (ovvero: riducendo non del 100%, ma del 20% gli stipendi) viene vista come il male assoluto (suona un po' come "salario = variabile indipendente").
c) i thread macroenonomici seri, se interviene giovakkino, si rivalutano
 
eccerto ke si rivalutano, ma ciè troppo da leggere e non so di cosa si parla

Igno, questo è labor economics non EC 102
 
Ultima modifica di un moderatore:
Il pil sara' pure una cagata pazzesca , ma è quella cosa che se aumenta , abbiamo la possibilita' di aumentare investimenti e aiuti a chi ha bisogno nei casi di emergenza , se diminuisce non abbiamo mai soldi per fare nulla e per rispettare i parametri imposti dall'europa dobbiamo fare contunui tagli e per i cittadini è sempre peggio.
 
[ame=http://www.youtube.com/watch?v=ceY4L3194bE]YouTube - ‪Deolinda." Che stupida che sono"‬‏[/ame]
 
Poi c'è l'altro lato della medaglia.. in tutto il sud est asiatico le retribuzioni crescono più velocemente delle masse monetarie....
 
da "Riforma o il governo vada via" Calderoli d ragione a Cisl e Uil - Repubblica.it




FISCO

"Riforma o il governo vada via"
Calderoli dà ragione a Cisl e Uil


Angeletti e Bonanni minacciano lo sciopero generale. Il ministro leghista: "Scendo in piazza anch'io, e non più come rappresentante dell'esecutivo". Nel Pdl scalpita Giovanardi: "Aiuti alle famiglie o lasciamo il partito". La Camusso (Cgil): "Risorse senza penalizzare i deboli"

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I segretari di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni (a sinistra) e Luigi Angeletti



ROMA - Il governo deve fare la riforma fiscale altrimenti "se ne può pure andare". È il messaggio lanciato dal leader della Uil, Luigi Angeletti, dal palco della manifestazione nazionale organizzata con la Cisl sul fisco. E se l'esecutivo non risponderà a questa urgenza, sarà sciopero: "È l'ultima volta che la Uil fa una manifestazione di sabato - ha annunciato Angeletti -. La prossima si farà di venerdì", ha detto, spiegando che questa iniziativa è stata fatta di sabato per evitare di far perdere i soldi ai lavoratori. La prossima manifestazione sarà di venerdì, e ciò significa che sarà a supporto di uno sciopero.

Ad Angeletti fa eco il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che chiede al governo una manovra correttiva in cui ci sia un "forte ridimensionamento della spesa inefficiente e improduttiva" a partire da quella politica. A proposito dell'avvertimento di Moody's 1 sul possibile declassamento dell'Italia, Bonanni ha affermato che va rafforzata la lotta contro l'evasone fiscale. "C'è un'Italia parassita che deve sparire per fare emergere l'Italia che lavora".

Alle voci dei leader sindacali si unisce quella del ministro della Semplificazione, il leghista Roberto Calderoli: "Sottoscrivo completamente quanto affermato da Bonanni ovvero che non è più tempo di litigi, ma che bisogna mettersi tutti insieme per realizzare la riforma sul fisco. Così come sottoscrivo le parole di Angeletti quando dice che o il Governo fa le riforme oppure è meglio che se ne va a casa. Sono d'accordo con loro, perché la riforma fiscale va fatta e va fatta subito, diversamente dovrò partecipare anch'io al loro minacciato sciopero generale e dovrò essere in piazza con loro e non più come rappresentante di un Governo ", aggiunge il ministro leghista. [peccato però che quando hanno dovuto sprecare risorse per un referendum non ci hanno pensato due volte; e quei soldi sarebbero stato la cifra esatta che serviva per la ricerca universitaria... Leghisti spreconi e ladroni... facile parlare... Calderoli fu quello che propose il rimborso elettorale, votato all'unanimità da questi politicastri]

Una riforma che, però, sostiene la presidente del Pd, Rosy Bindi, non si può fare in deficit: "La Lega pone una questione seria intorno alla riforma fiscale e ha avuto anche risposte abbastanza serie. Tutte le riforme non si possono fare in deficit. Mi chiedo come sarà possibile accogliere le richieste della riforma fiscale di fronte all'avvertimento al quale abbiamo assistito in questi giorni. Questo - ha aggiunto - è un motivo in più per dire che non ci sono le condizioni più perché questo governo possa stare in piedi. I governi servono al Paese non alle forze politiche che ne fanno parte: o dimostrano di essere utili all'Italia o se ne devono andare".

E sui contenuti della riforma interviene anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, nel corso dell'assemblea nazionale di tutti i Democratici Cristiani nel Pdl: "O nella riforma fiscale del governo c'è il fattore famiglia o non la votiamo", ha minacciato. "Non ci interessa - ha sottolineato il sottosegretario - una riforma fiscale che non tenga conto in qualche modo del fattore famiglia e cioè dell'assoluta necessità per il nostro paese di aiutare coloro che accumulano quel capitale sociale fondamentale per tutti che sono i figli".

Nessuna alternativa alla riforma. "Non ci sono alternative - ha detto Angeletti - questo governo deve fare sul serio la riforma fiscale oppure non c'è bisogno che sopravviva". "Dobbiamo ridurre le tasse - ha sottolineato poi Angeletti - sul lavoro e sulle pensioni. La riforma fiscale è l'atto di giustizia più grande che possiamo compiere". "La riforma fiscale - ha aggiunto ancora il leader della Uil - deve essere la vera rivoluzione di giustizia sociale nel paese. È ora di finirla col prendere i soldi dalle tasse di lavoratori e pensionati". L'attuale sistema, ha sottolineato il leader della Uil, "garantisce sprechi e privilegi per la casta e per chi dichiara 10 mila euro di reddito e poi è proprietario di barche e case".

Taglio del 40% a emolumenti dei politici
. "Non si azzardino a fare una manovra senza il taglio del 40% agli emolumenti dei politici", ha dichiarato il segretario generale della Cisl, Bonanni che si è rivolto al Governo chiedendo il taglio delle spese elettorali, del finanziamento ai partiti e la riduzione drastica del costo di "regioni che sembrano stati, comuni che non si reggono in piedi, province che non si sa a cosa servano". "Sulla manovra c'è chi annuncia innalzamento dell'eta pensionabile delle donne - ha proseguito il leader della Cisl - chi parla di contratti pubblici, ma nessuno ha in testa di tagliare la politica".

Ottantamila in piazza. Alla manifestazione a sostegno della riforma fiscale hanno partecipato circa 80 mila persone. Il dato è stato fornito dagli organizzatori. Le due sigle sindacali hanno organizzato oltre mille pullman da tutte le regioni italiane oltre a treni speciali, aerei e auto per raggiungere la Capitale.

Camusso: Risorse senza penalizzare i deboli. "Ci parleranno di sacrifici: sì, bisogna fare sacrifici, ma non tocca ai lavoratori dipendenti e ai pensionati che hanno fatto già abbastanza. Li faccia qualcun altro. E vorrei dirlo a Cisl e Uil: troviamo una parola d'ordine sui contenuti da cui partire per trovare risorse senza penalizzare i più deboli. Cominciamo dalle rendite finanziarie e dai grandi patrimoni". È quanto ha detto Susanna Camusso, leader della Cgil, aggiungendo poi: "non è nemmeno una proposta di sinistra, ma è una proposta della Merkel, di Sarkozy, della destra europea. Tassare le rendite finanziarie si può e quel 10% di famiglie più ricche del Paese può pagare di più".

(18 giugno 2011)
 
CONFINDUSTRIA: "IN 582MILA
HANNO PERSO IL LAVORO"


Giovedì 23 Giugno 2011 - 11:22
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ROMA - Cassa integrazione e strumenti di flessibilità dell'orario di lavoro hanno «molto attenuato la perdita di posti di lavoro, che tra l'avvio della recessione (inizio 2008) e l'inizio del 2011 ha riguardato 582mila persone, mentre la diminuzione della domanda di lavoro ne avrebbe di per se coinvolte 1,1 milioni». Lo stima il Centro studi di Confindustria, che avverte: a fine 2012 la domanda di lavoro «sarà ancora inferiore di 840mila unità rispetto all'avvio della caduta e i posti mancanti risulteranno pari a 453mila».
«La stella dell'economia italiana non sta brillando», avvertono gli economisti di Confindustria nel rapporto di metà anno sulle previsioni economiche. Così, spiegano, hanno dovuto «rivedere un'altra volta all'ingiù la crescita», tagliando le stime sul Pil al +0,9% nel 2011 ed al +1,1% nel 2012, in entrambi i casi due decimi in meno rispetto alle previsioni diffuse lo scorso dicembre. Per Confindustria è stato «un errore di previsione fidarsi, con ottimismo superiore alla media, dei primi segnali di rilancio».
«Per centrare gli obiettivi ambiziosi ma obbligati di azzeramento del deficit e di evitare la stagnazione» è necessario «varare subito misure strutturali», avverte il Centro studi di Confindustria, che rilancia l'invito a fare riforme, a partire dal fisco. Confindustria chiede «misure che siano credibili» e, citando «i documenti dello stesso governo» avverte: senza riforme «diverrebbero necessarie manovre aggiuntive» per l'1% del Pil al 2014, «cioè altri 18 miliardi oltre ai 39» previsti. Ed anche «la modesta crescita verrebbe dimezzata allo 0,6% già nel 2012».

GLI AUMENTI L'aumento dei costi dell'energia peserà sui bilanci delle famiglie italiane con un aumento delle spese del 2011 di 681 euro. Mentre l'aumento dei tassi costerà in media 1.022 euro alle famiglie che devono pagare le rate di un mutuo variabile. Lo stima il centro studi di Confindustria, calcolando in 75,5 miliardi, in aumento di 18,7 miliardi, la bolletta energetica italiana del 2011, legata alle importazioni di petrolio, gas e carbone.

LA GRECIA «Ristrutturazione del debito greco? No grazie», dice il Centro studi di Confindustria, che avverte: «Sul piano economico la recisione del nodo gordiano della 'solidarietà con rigorè attraverso una qualunque forma di ristrutturazione delle obbligazioni emesse dalla Repubblica Greca avrebbe effetti sistemici che si trasmetterebbero in ogni angolo della finanza e dell'economia reale con la stessa velocità con cui ciò accadde dopo l'inatteso crack di Lehman Brothers, perchè passerebbe attraverso il crollo della fiducia ed il diffondersi della paura». Ma, sostengono gli economisti di viale dell'Astronomia nel rapporto di metà anno sulle previsioni economiche, «avrebbe una intensità e una potenza molto maggiori, il cui assaggio si è avuto in questi giorni nelle reazioni sui mercati dei titoli di stato, dentro e fuori dall'Eurozona, alle notizie riguardanti i tentennamenti di Atene ed in altre capitali circa il da farsi».

LA GIUSTIZIA Una riduzione del 10% della lunghezza dei processi in Italia «aggiungerebbe lo 0,8% al Pil». Mentre «abbattendo i tempi del processo del 60% il Pil sarebbe cresciuto del 2,4% in più tra il Duemila ed il 2007». Lo calcola il centro studi di Confindustria. «Sul sistema economico ricadono costi enormi» per il cattivo funzionamento della Giustizia: è uno «snodo cruciale» da affrontare «per rilanciare lo sviluppo del Paese», avvertono gli economisti di viale dell'Astronomia, che oggi ospitano il ministro della Giustia Angelino Alfano alla presentazione del rapporto di metà anno sulle previsioni economiche.
Per Confindustria sul fronte della Giustizia «carenze dell'offerta ed eccesso di domanda interagiscono in un circolo vizioso che mina la certezza del diritto ed impedisce al mercato di funzionare correttamente». Pesa «la sfiducia nel mutuo rispetto delle regole» che «scoraggia crescita delle imprese e investimenti». Mentre «I Tribunali» appaiono «utilizzati per perpetuare la violazione degli obblighi contrattuali e delle norme anzichè per farli rispettare».
Gli industriali chiedono di «rivedere la geografia degli uffici giudiziari»; di puntare su 'specializzazione dei magistrati« e »informatizzazione dei procedimenti«; di improntare la carriera economica dei magistrati »al merito ed alla competenza« e non più sull'automatismo dell'anzianità. Per Confindustria è poi »indispensabile eliminare i numerosi incentivi alla litigiosita: controversie seriali e di massa, meccanismi di calcolo slegati dall'esito delle cause, opacità della remunerazione degli avvocati, e applicazione del principio chi perde paga sono alcune delle aree su cui agire«. Da rivedere anche il sistema dei tre gradi di giudizio per evitare di »portare fino in Cassazione qualunque tipo di causa« perchè ciò »va contro il buon senso e rischia di compromettere la risorsa più scarsa, quella della Giustizia percepita come giusta«.
 

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