.... e se le agenzie di rating continuano a rompere anche l'talia troverebbe la convenienza al default.
Ci liberiamo di mille miliardi di debito sovrano su estero. Conveniente...
Pacta sunt servanda.
Lo sviluppo dell'economia capitalistica (e quindi del nostro benessere attuale) dipende dall'osservanza di queste tre parole, almeno quanto dalle "vele e dai cannoni" (primaria accumulazione di capitale) di cui parla Carlo Maria Cipolla.
Non possiamo dimenticarcene oggi, altrimenti degradiamo al livello dei selvaggi.
In ogni caso, come ho cercato di ricordare in un thread di macroeconomia di FOL - non sono così stupidi da permetterci di fallire, dato che abbiamo circa 8500 mld di Euro in ricchezza netta delle famiglie, secondo i dati di quei sovversivi di Banca di Italia (*).
Il gioco in corso si chiama "spremi il più possibile le cicale italiane (leggi. "spread"), prima che siano costrette a diventare semi-virtuose... e molto si giocherà nei prossimi tre mesi ---> vedi jpeg allegato, tratto da
http://www.bancaditalia.it/pubblica...fin_2_2011_2/1-Financial-Stability-Report.pdf
e li si giocherà la vera battaglia, dato che molti fondi, trust, endowments etc... non possono per statuto investire in titoli senza almeno una A nel rating.
Per il resto ha ragione... questa settimana neanche più il nostro ridicolo mercato azionario ha preso sul serio il downgrade di S&P.
(*) ... col risultato che è spuntato un bizzarro personaggio a sostenere che la nostra ricchezza era di soli 900 mld circa perchè la case prima abitazione non sono patrimonio disponibile ma bene di consumo durevole (falso, almeno finchè esiste l'alternativa di vivere in affitto) e che i titoli di stato posseduti da italiani sono una partita di giro (vero, ma allora i confronti vanno fatti elidendoli sia dalla ricchezza sia dal debito), etc etc.....
Risultato finale: siamo finiti da "macroeconomia" in "arena".... e per una volta non è stata colpa di Cren