le elezioni americane 2020 determineranno il destino del mondo intero

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Chomsky: «Nelle elezioni Usa in gioco il destino del pianeta e dell'umanità»
di Redazione
02 novembre 2020Alla vigilia delle più importanti elezioni della storia umana, Luca Mastrantonio ha dialogato per la rivista “Relazioni” con uno dei più prestigiosi intellettuali al mondo, che è anche un radicale e influente militante politico. A 91 anni Chomsky disegna uno scenario drammatico, ma sceglie di non arrendersi al pessimismo



Non sono elezioni come tutte le altre, non riguardano soltanto gli Stati Uniti.
In gioco ci sono il destino del pianeta e dell’umanità. Quelle di novembre saranno le più importanti elezioni nella storia umana.”


Alla vigilia delle più importanti elezioni della storia umana Luca Mastrantonio ha dialogato per Relazioni: con uno dei più prestigiosi intellettuali al mondo, che è anche un radicale e influente militante politico. A 91 anni Chomsky disegna uno scenario drammatico, ma sceglie di non arrendersi al pessimismo: è impegnato nella costituzione di una Internazionale progressista, guarda con speranza ai milioni di persone che nelle strade di tutto il mondo protestano contro razzismo e disuguaglianze, appoggia i movimenti ambientalisti.

"Se Trump dovesse essere sconfitto sarebbe necessario per prima cosa cercare di fermare la folle corsa alla distruzione del pianeta."

"È una situazione strana e per molti aspetti inquietante. Il presidente Trump ha già dichiarato pubblicamente che potrebbe non accettare il risultato del voto. Una cosa del genere non ha precedenti nella storia della democrazia parlamentare, non solo negli Stati Uniti. I repubblicani sanno di aver perso consensi e cercano in tutti modi di recuperarli per mantenere il potere. Proveranno ad escludere migliaia di persone dal voto."

"La costituzione americana nel XVIII secolo era molto progressista. Ma il sistema politico degli Stati Uniti in questo momento è ultraconservatore: se facessero domanda per entrare nell’Unione Europea verrebbero probabilmente respinti. Non sarebbero compatibili con gli standard democratici e giuridici europei."

"Il programma di Biden sulle questioni ambientali – scritto insieme a Sunrise, un gruppo ecologista molto radicale – prevede investimenti di milioni di dollari per lo sviluppo delle energie rinnovabili, e l’adozione di un Green New Deal tra le priorità dell’agenda legislativa. È uno dei programmi più progressisti che io abbia mai visto, e anche questo è motivo di grande speranza. I democratici sanno che non possono deludere i giovani attivisti spinti verso la politica dall’allarme per l’emergenza climatica, perché sono loro il futuro della nostra società."
 
Indicatore sulla speranze di vita di Soros e' prossimo allo ZERO
Cosa gli frega a lui se il mondo finisce fra 1 mese?
 
CRONACA, DEMOCRAZIA, ESTERI“COME TRUCCAVO I VOTI POSTALI”, LE CONFESSIONI DI UN INSIDER
1 giorno fa
Francesco Capo
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L’inchiesta del New York Post
Confessioni di un truffatore elettorale: ero un maestro nel falsare i voti postali”, così titolava un articolo del 29 agosto scorso, pubblicato dal New York Post, che metteva in guardia sulla facilità con cui i voti postali negli Stai Uniti possono essere truccati.
Secondo il testimone, un esponente democratico a cui il giornale ha garantito l’anonimato, la frode con i voti postali costituisce più la regola che l’eccezione. Avrebbe truccato per decenni elezioni comunali e federali nello stato del New Jersey, attuando un sistema molto semplice.

Il sistema per truccare i voti postali
Il comune di appartenenza consegna all’elettore che intende votare per posta il kit necessario in una grande busta. Quest’ultima contiene la scheda elettorale, il “certificato di iscrizione al voto” che l’elettore deve firmare e la busta postale di ritorno, cioè la busta che l’elettore dovrà imbucare sigillando al suo interno la scheda elettorale con il voto espresso e il certificato elettorale. È in questo momento che i frodatori entrano in azione.
La scheda elettorale non ha caratteristiche di sicurezza specifiche, come un francobollo o una filigrana. L’insider ha rivelato e dimostrato di essere in grado di fare schede elettorali perfettamente identiche a quelle originali.
Paradossalmente sono più sicure e difficili da ricopiare le buste di ritorno. Per questo motivo le buste di ritorno devono essere prese dagli elettori reali.

1-La tecnica per farlo è semplicissima. Basta mandare in giro per le case diversi agenti che convincano gli elettori a lasciar loro spedire per posta le buste, offrendosi come servizio pubblico.
Gli agenti o meglio gli scagnozzi portano le buste sigillate a casa e le aprono con il vapore per allentare la colla. A quel punto basta togliere la scheda vera, inserire quella falsa e risigillare la busta. Un gioco da ragazzi, “cinque minuti per ogni voto al massimo”, garantisce il testimone.
L’unica accortezza da seguire “è non infilare le schede false in poche cassette postali pubbliche, ma spargerle in giro per la città”. “Una vera e propria miniera di voti postali facilmente falsificabili”, racconta l’insider, “sono poi le case di cura per anziani”. Lì non c’è nemmeno bisogno di tutto questo sistema, basta un’infermiera compiacente che compila direttamente la scheda per loro.

2-Un altro sistema è poi coinvolgere un postino.
Ne basta uno per eliminare centinaia e migliaia di voti. “Un postino rabbioso anti-Trump che lavora in una roccaforte repubblicana, può prendere le buste e sapendo che il 95% andrà al candidato repubblicano, può semplicemente buttarle nella spazzatura o bruciarle”. In alcuni casi, i dipendenti delle poste erano membri della sua “squadra di lavoro”, vagliavano le schede della posta e le consegnavano all’agente. “Bastano 500 o mille voti truccati per capovolgere l’esito elettorale in alcuni Stati“, assicura l’insider del New York Post.


Le anomalie in Michigan, Wisconsin e Pennsylvania
Questo sistema facilmente falsificabile è stato molto sponsorizzato in campagna elettorale dai democratici per evitare la diffusione del coronavirus. I voti postali rischiano però di decidersi l’elezione più importante al mondo, quella del presidente degli Stati Uniti d’America.

In Michigan e Wisconsin, stati assegnati a Joe Biden, Donald Trump e il suo entourage hanno già annunciato il ricorso. I voti postali hanno completamente ribaltato il risultato in maniera sorprendente soprattutto in Michigan. Con l’82% dei voti scrutinati Trump era in testa con il 51,3% contro il 47% di Biden. La partita si è chiusa con il 50,4% per Biden e il 48% per Trump.

Anche in Pennsylvania sta accadendo qualcosa di simile. Ieri, con il 75% di voti scrutinati, Trump era saldamente in testa con il 55,7%, mentre Biden era fermo al 43,6%. Quando lo scrutinio è proseguito e arrivato all’89%, Trump ha perso 5 punti percentuali e Biden ne ha guadagnati altrettanti. Al momento la situazione è in bilico, con Trump al 50,7% e Biden al 48,1.

Il caso dell’Arizona
In Arizona ha fatto molto discutere l’assegnazione da parte dell’emittente televisiva Fox News dello Stato a Biden, quando lo scrutinio è ancora fermo all’86% di schede elettorali. Nella contea di Maricopa molti supporter del presidente in carica hanno protestato di fronte l’edificio del dipartimento elettorale di Phoenix. La folla ha gridato “Contate i voti” e le forze dell’ordine hanno dovuto scortare gli scrutinatori all’uscita del seggio. La competizione per la Casa Bianca è tesissima.

Le dichiarazioni di Rudolph Giuliani
Rudolph Giuliani, l’ex sindaco di New York e attuale capo del pool di avvocati di Donald Trump, ha rilasciato delle dichiarazioni: “Vinceremo noi le elezioni. Lo abbiamo già fatto, si tratta solo di contare i voti in modo equo. Quello in atto è uno sforzo concentrato dei criminali che gestiscono il Partito democratico. Quando governi un luogo per 20, 30 o 100 anni, la corruzione di tutti i tipi dilaga. La frode elettorale è uno dei principali metodi con cui mantengono il potere. Non lasceremo che la facciano franca, queste elezioni verranno decise dal popolo. Non sappiamo neanche se quelle schede sono vere, potrebbero provenire da Marte per quanto ci riguarda”.

La nuova lettera di monsignor Viganò
È certo dei dubbi anche monsignor Carlo Maria Viganò che ha scritto una nuova lettera in cui invita i Cristiani e i fedeli cittadini a pregare contro la truffa elettorale che sarebbe stata attuata a danno del presidente in carica. “Vi sono Stati in cui il numero dei voti è superiore a quello dei votanti; altri in cui il voto per corrispondenza pare esclusivamente a favore di Joe Biden; altri in cui lo spoglio delle schede viene sospeso senza motivo o dove sono scoperte clamorose manomissioni: sempre e solo contro il Presidente Donald J. Trump, e sempre e solo a vantaggio di Biden”, ha scritto monsignor Viganò.

“Stoppate i conteggi” dice Trump
A ormai quasi quarant’otto ore dalla chiusura dei seggi tutto è bloccato. Dati aggiornati non arrivano più. Donald Trump ha pubblicato un tweet in cui dice di interrompere i conteggi. Evidentemente il presidente vuole vederci chiaro. Restano ancora da assegnare i grandi elettori di Nevada, Arizona, Pennsylvania, Georgia e Nord Carolina. Se Biden ne vincesse uno solo, sarebbe eletto. La sensazione è che il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America sarà deciso in un’aula di Tribunale, dai giudici della Corte Suprema.
 
TRUMP: LE ELEZIONI NON SONO FINITE. Però dovrà dimostrare gli errori davanti alla Corte Suprema


I media mainstream hanno lanciato uno sforzo coordinato per proclamare Joe Biden Presidente eletto.

Il presidente Trump e il suo team di campagna elettorale hanno ricordato agli americani che “Sono i voti legali a decidere chi è presidente, non i media“.

Come avvocato costituzionale, spiega Jenna Ellis: “Joe Biden non è il presidente eletto solo perché i media lo dichiarano tale“.

Gli sforzi coordinati dei media stanno cercando di dichiarare semplicemente Joe Biden presidente e di ignorare lo stato di diritto.

Non c’è un vincitore ufficiale finché ogni voto legale non viene contato accuratamente, gli stati non certificano i risultati e tutte le contestazioni legali non vengono risolte.

Come promemoria, ecco le date ufficiali che contano (al contrario di quanto pensano la CNN e gli altri).

8 dicembre: gli Stati sono tenuti a risolvere le controversie almeno sei giorni prima della riunione degli elettori.

14 dicembre: gli elettori si riuniscono nei rispettivi Stati per certificare i loro voti per il Presidente e il Vice Presidente.


Come ha detto Trump prima, “questa elezione è tutt’altro che finita”.

Normalmente la proclamazione, ufficiosa, avveniva prima semplicemente perchè il perdente “Concedeva” la vittoria, riconoscendo la sconfitta. questa volta non sembra proprio il caso, come dicono le ultime dichiarazioni di Trump.

“Sappiamo tutti perché Joe Biden si affretta a fingere di essere il vincitore, e perché i suoi alleati mediatici stanno cercando di aiutarlo: non vogliono che la verità sia rivelata. Il semplice fatto è che queste elezioni sono tutt’altro che finite. Joe Biden non è stato certificato come vincitore di alcuno stato, per non parlare di nessuno degli stati altamente contesi che si sono diretti verso i riconteggi obbligatori, o stati in cui la nostra campagna elettorale ha valide e legittime contestazioni legali che potrebbero determinare il vincitore finale. In Pennsylvania, ad esempio, ai nostri osservatori legali non è stato permesso di assistere al processo di conteggio. I voti legali decidono chi è presidente, non i media.

“A partire da lunedì, la nostra campagna elettorale inizierà a perseguire il nostro caso in tribunale per garantire che le leggi elettorali siano pienamente rispettate e che il legittimo vincitore sia seduto. Il popolo americano ha diritto a un’elezione onesta: ciò significa contare tutte le schede legali e non contare quelle illegali. Questo è l’unico modo per garantire che il pubblico abbia piena fiducia nella nostra elezione. Rimane sconvolgente il fatto che la campagna di Biden si rifiuti di accettare questo principio di base e voglia che le schede vengano contate anche se fraudolente, fabbricate, o lanciate da elettori non eleggibili o deceduti. Solo un partito impegnato in un illecito terrebbe illegalmente gli osservatori fuori dalla sala di conteggio – e poi combatterebbe in tribunale per bloccare il loro accesso.

“Allora, cosa nasconde Biden? Non mi darò pace finché il popolo americano non avrà il conteggio dei voti onesto che merita e che la Democrazia esige”.

– Il presidente Donald J. Trump


Ora come può finire ?

a) i riconteggi confermano Biden e Trump accetta la sconfitta, anche per pressione del Partito. Alla fine ai Repubblicani può anche andare bene lasciare tutto come sta: Trump era scomodo, la Pelosi è stata oggettivamente sconfitta e sta cercando di sopravvivere, la spinta massimalista-socialista si è rivelata un boomerang. Fare come se si fosse stati sconfitti da un complotto può anche portare a qualche seggio in più nelle elezioni di mid-term;

b) i riconteggi portano ad una vittoria di Trump. In questo caso vedremo probabilmente scontri di piazza e crisi di nervi dei Mass Media.

c) il risultato è controverso ed abbiamo due sottocasi:
  • partono le cause legali. Il giudice supremo è la Corte Suprema, ma sta al ricorrente dimostrare i brogli e la loro dimensione. In questo momento non sarebbe una cosa semplice, ma non sappiamo cosa può succedere;
  • la questione viene risolta da un gentlemen agreement come con il Comitato Elettorale del 1878. Questo imporrebbe uno scambio fra le parti, un mediazione politica. Su cosa ? Non si sa ancora.
Comunque ne vedremo delle belle nei prossimi giorni. Altrimenti potete fare come Gentiloni ed iniziare ad “Abbracciarvi da soli”…..


 
C’è un nuovo partito negli Stati Uniti
Maurizio Blondet 8 Novembre 2020
(Da un simpatizzante a Washington. MB: personalmente, una guerra civile la ritengo un “second best”: tiene il Deep State occupato all’interno).

La realtà è’ che con Trump si e’ formato un esercito di 71 milioni (e rotti) di americani che hanno di fronte un esercito avversario di cartapesta. Attento partito repubblicano: Non vi sognate neanche di tentare il compromesso col Deep State! I vostri voti sono voti di Trump! La frode elettorale deve essere sconfitta!
C’è un nuovo partito negli Stati Uniti che comprende il 98% del partito repubblicano, un alta componente di democratici, un largo numero di indipendenti, di minoranze ispaniche, nere, asiatiche, una maggioranza delle forze produttive e, soprattutto, della classe operaia.
E sono decisi, mobilitati e coscienti di chi e’ il nemico come non lo sono mai stati nel corso della storia statunitense.
Possono trasformarsi in pochi giorni in una forza senza precedenti – organizzata, capillare, schierata consapevolmente, pronti a lottare
  • contro Wall Street
  • contro il Big Tech di Silicon Valley
  • contro il Complesso Militare Industriale
  • contro le guerre infinite all’esterno
  • contro lo sfruttamento e la miseria all’interno
  • contro le oligarchie mondialiste!
Appello di C.T.H.:
Il presidente Trump ha creato un movimento e raccolto il più grande collegio elettorale effettivo del paese. Questa è la piazzaforte su cui ci troviamo, non ci sono altre posizioni di ripiego.
Al momento della stesura di questo articolo, l’instancabile leader del movimento MAGA ha raccolto 71 milioni di voti per la sua rielezione, e continua a salire. Sottrai le schede fraudolente e manipolate “per posta” dall’operazione Biden e avrai una realtà di 71 milioni di membri dell’esercito MAGA che fronteggiano avversari che non sono altro che battaglioni di cartapesta.
Nessuna azione mediatica cambierà la realtà di quel panorama politico.
Indipendentemente dal fatto che l’arsenale legale di Donald Trump sia in grado di superare le trincerate operazioni dei media battendo i tamburi con un rumore assordante per distrarre dalla frode del 2020, quell’esercito del MAGA è saldamente dietro al nostro leader…. quindi considera questo:
Se il presidente Trump porta quell’esercito in un nuovo partito politico di sua scelta, quel nuovo partito è strutturalmente destinato a devastare qualsiasi candidato all’interno di entrambe le ali dell’assemblea democratica e repubblicana. Un nuovo partito politico ispirato a Trump può spazzare via l’illusione del sistema bipartitico Democratico / Repubblicano; in particolare perché gran parte del movimento Trump è costituito da ex democratici e nuovi elettori.
La coalizione MAGA è la parte più diversificata, più ampia e più profonda dell’intero elettorato americano. L’esercito del presidente Trump è composto da ogni credo, colore, razza, genere, etnia e orientamento. È una coalizione davvero daltonica di patrioti dell’America centrale e di elettori della classe media che taglia i gruppi politici di interesse speciale.
Molto semplicemente l’esercito MAGA di Trump è l’ultimo partito separatore politico.
Nessun repubblicano ricoprirà mai una carica nel prossimo decennio senza la benedizione del presidente Trump; e non c’è assolutamente alcuna fiducia attuale che il presidente Trump non sprecherà il sistema se il GOP acconsentirà alla frode trasparente che esiste dietro la farsa di Biden-Harris.
Al di là della politica … questa assemblea di 71 milioni di voti sono consumatori di prodotti, beni e servizi generati dalle stesse élite che li disprezzano. Se il presidente Trump trasferisce e dirige quell’energia, entità e persino intere industrie possono essere spazzate via.
Non ci sono precedenti qui. Settantun milioni di americani arrabbiati risoluti a un obiettivo comune non è qualcosa con cui scherzare.
Non sappiamo ancora dove finirà l’attuale crisi politica e la battaglia in corso; ma sappiamo che 71 milioni di americani non accetteranno il risultato di un processo politico pieno di frodi e manipolazioni in modo trasparente. Ciò rende il presidente Trump un’entità molto pericolosa per il sistema DC, indipendentemente dal fatto che ammettano ciò che li circonda.
Non esiste un punto di riferimento per 71 milioni di americani privati dei diritti civili da Wall Street, corruzione, corporazioni, media e big tech. Quell’esercito di 71 milioni di persone è il carburante per un cambiamento sorprendente e catastrofico nel panorama americano
GOP Beware: The Republican Party Did Not Carry 71,000,000+ Votes, President Trump Did…
 

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