Le inchieste che sconvolgeranno l'Italia

Spike V

Forumer storico
Luglio
Cinemopoli - John Henry Woodcock intercetta il telefonino di Mel Gibson che è ai Sassi di Matera per girare La Passione di Cristo II– The Revenge – violando le più elementari norme sindacali per il lavoro delle comparse. Si scopre incidentalmente che tutti i film di giovani registi italiani prodotti con finanziamenti statali non vengono girati, contando sul fatto che poi non vengono distribuiti e che comunque nessuno entra mai nei cinema per vedere se stanno veramente proiettando i film. I soldi delle produzioni-pomata vengono deviati su fondi Off-Shore che finanziano la guerriglia Cecena allo scopo di tenere aperto un corridoio commerciale con il Pakistan, dal quale transitano droghe pesanti, schiavi, e pellicole di arti marziali cinesi. Nell’inchiesta sono coinvolti i figli di Berlusconi, Moggi e Galliani, Paolo Bonolis e i fratelli Muccino. Suscita scalpore un’intercettazione di Vittorio Emanuele che parla con Muccino offrendogli uno sconto sulle prestazioni di alcune prostitute (“certe troione veramente porche” nelle eleganti parole del Savoia). Vittorio Emanuele si proclama innocente precisando che comunque Muccino non lo ha mai pagato e dunque il reato non è stato commesso. Berlusconi afferma che i comunisti sono contrari al sesso e forse impotenti. L’inchiesta viene subito affossata dalla Cirielli. Il governo osserva un placido silenzio sugli eventi in corso.
 
Agosto
Concorsopoli - La procura di Brescello scopre che tutti i concorsi degli ordini professionali dal XVI secolo a oggi sono truccati. L’inchiesta porta alla scoperta di un apposito software con il quale i consiglieri degli ordini potevano coordinare le numerosissime raccomandazioni ricevute, usando poi i nomi registrati come archivio per chiedere voti di scambio a favore di micropartiti neo-democristiani. Un ulteriore approfondimento di indagini rivela che i nomi venivano anche ceduti a compagnie di telemarketing della Telecom perché ne facessero carne di porco. Risultano coinvolti nell’inchiesta i Cavalieri di Vittorio Veneto, i Cavalieri del Santo Sepolcro, i Cavalieri dello Zodiaco, Lapo Elkann, Moggi, Galliani, il figlio di Calderoli e il cognato di Fitto. Si scopre successivamente che il software era stato piratato alla Microsoft da un’azienda italiana in violazione delle norme del copyright da due tecnici della regione Lazio raccomandati da Storace. L’intestatario dell’azienda pirata è Vittorio Emanuele di Savoia che viene intercettato mentre afferma che «gliela metterà nel culo a quel coglione di Bill Gates». Il principe dichiara ai giornali che non avendo mai veramente sodomizzato Bill Gates non ha commesso alcun reato. Berlusconi afferma che i giudici comunisti odiano la monarchia e i monarchi. L’inchiesta viene paralizzata da alcune ricusazioni richieste dall’avvocato Taormina e successivamente dichiarata nulla per incompetenza giurisdizionale. Il governo osserva un preoccupato silenzio a proposito delle circostanze.
 
Settembre
Policlinopoli - La procura di Bitonto rivela che alla facoltà di medicina della Sapienza di Roma tutti i professori hanno lo stesso cognome, fatto accortamente celato usando carte di identità false fornite dal clan camorrista degli Scannacuozzo. Ulteriori indagini rivelano che anche le lauree dei medici erano per lo più fornite dallo stesso clan in cambio di prestazioni sessuali di vario genere elargite da studenti e studentesse che si prostituivano al soldo dei professori in cambio di voti sul libretto. Nell’inchiesta sono coinvolti anche Moggi, Galliani, Paolo Bonolis e Mario Merola. Vittorio Emanuele viene intercettato mentre telefona al Policlinico per prenotare una TAC affermando che ha bisogno di farsi fare un pompino da un’infermiera. Non è un reato, ma la solita figura di merda del Savoia. L’inchiesta viene paralizzata per mesi da alcune eccezioni di incompetenza sollevate dall’avvocata Bongiorno, mentre il faldone degli atti si perde in un misterioso incendio che rade al suolo l’intero Palazzo di Giustizia di Bitonto. Il governo osserva un costernato silenzio sulla vicenda.
 
Ottobre
Papopoli - John Henry Woodcock mette sotto controllo i telefonini di diversi cardinali coinvolti in un giro di usura volto a finanziare una compravendita di armi nucleari in favore dell’Iran. L’inchiesta incidentalmente dimostra che il conclave è stato biscottato a favore di Ratzinger da una cordata comprendente Moggi, Galliani, Nico Fidenco, Salvo Sottile, il vescovo Ruppi e il cardinal Ruini. Gruppi di cardinali africani avrebbero venduto il voto in cambio di lussuose automobili tedesche fatte arrivare clandestinamente in Italia tramite l’autoconcessionario di Lapo Elkann. Moratti, sdegnato, chiede l’assegnazione del Papato all’Inter e la retrocessione di Ratzi in serie C. Galliani viene intercettato mentre afferma: “Sto conclave l’è tutto tarocco”. Successivamente si giustifica affermando che non è un reato credere nei tarocchi e nell’oroscopo. L’inchiesta viene silurata per incompetenza territoriale. Il governo osserva un prudente silenzio sugli accadimenti.
 
Novembre
Enalottopoli - Da intercettazioni effettuate dai Carabinieri per ordine del pretore di Bollate si scopre che tutti i concorsi del Superenalotto degli ultimi dieci anni erano truccati e che venivano fatti vincere solo figli, amanti e cinedi di funzionari dei Monopoli di Stato. Le vincite erano composte di denaro ricavato da giri di usura che veniva così riciclato e poi investito da Ricucci per comprare case e immobili inesistenti intestati al cognato di Daniela Fini, alla sorella di Fitto, al marito della Franzoni, a Moggi e a Galliani. Moratti, sdegnato, chiede l’assegnazione delle vincite all’Inter. Il vescovo Ruppi viene intercettato mentre si lamenta di non aver avuto la sua fetta della torta. Successivamente dichiara ai giornali che, pur essendo a dieta, lamentarsi di non aver ricevuto un dolce non è un reato. L’inchiesta finisce con un non luogo a procedere perché manca un timbro e le pagine dei faldoni risultano sgualcite. Il governo osserva uno sbalordito silenzio in merito ai fatti occorsi.
 
Dicembre
Mortopoli - Da un giro di intercettazioni della Guardia di Finanza ordinato da un giudice di pace di Zagarolo che indaga su un gruppo di satanisti, si scopre che frange di ex-democristiani avevano fatto un patto col Diavolo per corrompere la Morte, definita da uno degli intercettati «Quella vecchia puttanazza coll’osteoporosi». Il mediatore dell’operazione, fotografato mentre passa una valigetta piena di denaro insanguinato e ostie consacrate a un satiro dal piede caprino con la maglietta degli Iron Maiden, è un enigmatico uomo politico con la gobba, curiosamente anche molto anziano. Viene chiesta l’autorizzazione a procedere nei confronti di Satana, eletto frattanto alla Camera nelle fila di una lista civetta legata a FI. L’elezione risulta poi frutto di brogli commessi nella circoscrizione Licata-Canicattì con la copertura del boss Matteo Moneta-Denaro, ma l’autorizzazione a procedere non viene comunque concessa. Berlusconi dichiara che il Diavolo viene perseguitato dai comunisti perché tifa Milan. I reati ascritti cadono in prescrizione. Il governo osserva un attonito silenzio nei riguardi dell’accaduto.



Tratto da: http://sogniebisogni.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1065072
 

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