News, Dati, Eventi finanziari le NEWS del 1 ottobre 2004

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Per un panorama completo delle news di oggi, e per discuterle insieme, vi invito a navigare il consueto topic sul Forum di Piazza Affari.

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Borsa Tokyo chiude in rialzo spinta da Tankan sopra attese

Borsa Tokyo chiude in rialzo spinta da Tankan sopra attese

TOKYO, 1 ottobre (Reuters) - La borsa di Tokyo termina in rialzo spinta dai guadagni dei titoli bancari e assicurativi che hanno beneficiato del dato superiore alle attese della fiducia delle imprese elaborato della Banca del Giappone.
Si sono comportati bene anche i titoli tecnologici come Kyocera sulla scorta dei guadagni registrati a Wall Street sul Nasdaq.
Il rapporto trimestrale della banca centrale giapponese "Tankan", diffuso appena prima dell'apertura del mercato, ha mostrato un progresso a settembre dell'indice relativo alle grandi imprese a quota +26 dopo il +22 di giugno, a fronte di attese di +23.
Per i successivi tre mesi, tuttavia, l'indice si attesta a +21, mostrando che la ripresa è in rallentamento.
Il Nikkei ha chiuso con un un rialzo dell'1,49% a 10.985,17 punti, mentre il pià ampio paniere Topix è salito dell'1,38% a 1.117,29.
 
Enel, Tesoro pubblica dettagli offerta terza tranche

Enel, Tesoro pubblica dettagli offerta terza tranche

ROMA, 30 settembre (Reuters) - Il ministero dell'Economia
ha reso noti oggi i primi dettagli del collocamento sul mercato
della terza tranche di azioni [LINK:704de85806]Enel[/LINK:704de85806] , dopo il nulla osta
Consob di ieri.

OFFERTA GLOBALE:
* Un'Offerta Pubblica di Vendita al pubblico in Italia
(OPV), che include una tranche riservata agli azionisti di Enel
e una tranche riservata ai dipendenti di Enel;
* un'offerta rivolta ad investitori istituzionali italiani
ed esteri;
L'Offerta Globale è coordinata e diretta da Mediobanca -
Banca di Credito Finanziario e da Merrill Lynch
International, Lazard & Co. svolge il ruolo di advisor
del MEF e di valutatore.
Mediobanca, Merrill Lynch, Goldman Sachs International
e Morgan Stanley & Co. International Limited rivestono il
ruolo di joint lead manager (bookrunner) del consorzio
incaricato di curare l'offerta rivolta agli investitori
istituzionali.
Mediobanca riveste il ruolo di responsabile del
collocamento, che avverrà attraverso un consorzio di
collocamento e garanzia, coordinato e diretto dalla stessa
Mediobanca e del quale fanno parte, in qualità di capofila,
Banca Caboto, Banca IMI (Gruppo San Paolo
IMI), Banca Nazionale del Lavoro, MCC (Capitalia
Gruppo Bancario), MPS Finance Banca Mobiliare (Gruppo
MontePaschi Siena), Poste Italiane e Unicredit
Banca Mobiliare (Gruppo Unicredito Italiano).
Il Tesoro renderà noto non oltre il 13 ottobre prossimo,
almeno 5 giorni prima dell'avvio dell'Opv, il numero delle
azioni della tranche offerta.
Il Tesoro concederà ai joint lead manager dell'Offerta
Istituzionale la cosiddetta greenshoe, cioè un'opzione per
l'acquisto entro i 30 giorni successivi alla assegnazione delle
azioni fino a un massimo del 15% del numero delle azioni oggetto
dell'Offerta Globale, da allocare nell'ambito dell'Offerta
Istituzionale.

OFFERTA PUBBLICA DI VENDITA
L'OPV avrà inizio lunedì 18 ottobre e terminerà alle ore
16,30 di venerdì 22 ottobre. Il pagamento e la consegna delle
azioni è previsto per mercoledì 27 ottobre.
Nell'ambito dell'OPV sono previsti meccanismi di
incentivazione all'acquisto per i risparmiatori che
acquisteranno le azioni Enel. Più in particolare:
* 5 azioni gratis ogni 100 assegnate e conservate per 12
mesi ininterrottamente dalla data di pagamento (27 ottobre),
fino a un massimo di 3 lotti minimi assegnati (o 2 lotti minimi
maggiorati), per il "pubblico indistinto";
* 8 azioni gratis ogni 100 assegnate e conservate per 12
mesi ininterrottamente dalla data di pagamento, fino a un
massimo di 3 lotti minimi assegnati (o 2 lotti minimi
maggiorati), per gli azionisti Enel che rispondono a tutti i tre
seguenti requisiti:
1. siano già risultati assegnatari di azioni gratuite
derivanti dall'OPV "ENEL 1" del 1999;
2. alla data di presentazione del prospetto in Consob (9
settembre 2004) avevano in deposito presso il proprio conto
titoli, un quantitativo minimo di 250 azioni della società;
3. dalla data del 9 settembre 2004 fino al giorno di
adesione all'OPV non abbiano ridotto tale quantitativo minimo.
* 8 azioni gratis ogni 100 assegnate ai dipendenti del
Gruppo Enel - nell'ambito della quota agli stessi destinata - e
conservate per 12 mesi ininterrottamente dalla data di
pagamento.

PREZZO DI OFFERTA:
Il prezzo definitivo di collocamento al pubblico delle
azioni Enel sarà annunciato al termine dell'OPV (non oltre
domenica 24 ottobre) e sarà pari al minore fra:
* il prezzo massimo di collocamento al pubblico fissato dal
Ministero prima dell'avvio dell'OPV (e, quindi, entro il
prossimo 17 ottobre);
* il prezzo applicato nell'ambito dell'offerta
istituzionale, come determinato dal Ministero al termine del
periodo di offerta.

ROADSHOW:
Il roadshow di presentazione dell'Offerta Globale di azioni
Enel prenderà avvio lunedì 4 ottobre alle ore 10,30 a Milano,
Palazzo Clerici, dove il ministero dell'Economia e i vertici
Enel incontreranno la comunità finanziaria.
Dopo la presentazione si terrà una conferenza stampa.
Il roadshow proseguirà per 3 settimane. I primi giorni
saranno dedicati agli incontri in Italia, mentre da giovedì 7
ottobre partiranno gli appuntamenti internazionali che
inizieranno a Londra e riguarderanno tutte le principali piazze
finanziarie europee, gli Stati Uniti ed il Giappone.
 
Gim, Fossa e Riva interessati 51% solo dopo esclusiva Intek

Gim, Fossa e Riva interessati a 51% solo dopo esclusiva Intek

MILANO, 30 settembre (Reuters) - Emilio Riva e Giorgio Fossa sono interessati all'operazione su [LINK:982c07f1a0]Gim[/LINK:982c07f1a0] - Smi a condizione di acquisire il 51% della società, e comunque solo al termine della trattativa in esclusiva in corso tra Gim e Intek.
Lo riferisce un comunicato congiunto dei due imprenditori confermando quanto detto in precedenza da fonti, e dallo stesso Riva.
"L'interesse per l'operazione ha come condizione necessaria l'acquisizione del 51% della società in sede di aumento di capitale, al fine di avocarne la gestione industriale", spiega la nota.
Inoltre, essendo in corso una trattativa in esclusiva tra il gruppo della famiglia Orlando e Intek, "si riprenderà, eventualmente, a prendere in considerazione l'operazione solo a termine di detta trattativa", aggiunge la nota.
Ieri Intek, società finanziaria di Vincenzo Manes, ha sottoscritto con i partecipanti al patto di sindacato di Gim un memorandum of understanding relativo all'ingresso nella società metallurgica attarverso un aumento di capitale per complessivi 152 milioni di euro con emissione di circa 105 milioni di warrant.
All'aumento è previsto che Intek contribuisca per circa 65 milioni e i partecipanti all'attuale patto di Gim (formato dalla Famiglia Orlando, Pirelli & C. , Sinpar Holding, Italmobiliare, Ras-Allianz A.G., Mediobanca, Fenera Holding e Alberto Pecci), per circa 34 milioni.
Lo scorso 24 settembre Intek ha siglato un accordo di esclusiva per l'intervento sul capitale della società metallurgica, valida fino al prossimo 25 ottobre.
 
Eni, Tesoro non ha mai pensato di scendere sotto 30%

[LINK:203a98f44d]Eni[/LINK:203a98f44d], Tesoro non ha mai pensato di scendere sotto 30% -Siniscalco

WASHINGTON, 1 ottobre (Reuters) - Il Tesoro, azionista di controllo di Eni, non ha mai ipotizzato di scendere sotto il 30% del gruppo petrolifero.
Lo ha detto il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco nel corso di un incontro con i giornalisti italiani a margine dei lavori di G7 e Fmi.
"L'Eni è un'impresa veramente strategica, nessuno ha mai pensato di scendere sotto il 30%" ha detto Siniscalco a commento della recente dichiarazione dell'ad di Eni Vittorio Mincato per il quale la discesa del Tesoro sotto il 30% renderebbe Eni scalabile da parte di compagnie straniere.
"Conosco Mincato, con cui ho lavorato nel 1983. La sua risposta (sulla contendibilità) è scontata" ha aggiunto.
Attualmente il Tesoro controlla direttamente il 20,3% a cui si aggiunge il 9,99% controllato tramite la Cassa depositi e Prestiti (a sua volta controllata al 70% dal Tesoro).
 
Stati Uniti: Kerry vince il dibattito tv con Bush

Stati Uniti: Kerry vince il dibattito tv con Bush

A suo favore tutti i sondaggi effettuati dopo la sfida televisiva. Il candidato democratico: «Guerra in Iraq, errore colossale»

MIAMI (USA) - A sorpresa è lo sfidante democratico, il senatore John Kerry ad aggiudicarsi lo scontro in diretta tv con il presidente Usa George W. Bush, il primo dei tre previsti prima delle elezioni presidenziali del 2 novembre.

VITTORIA PER KERRY NEI SONDAGGI - La vittoria di Kerry nei confronti di Bush assume sempre di più i contorni di un trionfo man mano che iniziano a fioccare i sondaggi condotti subito dopo la fine del dibattito di Miami.
Secondo un sondaggio condotto online dal Wall Street Journal su circa ottomila persone, il 71% degli americani ritiene che il candidato democratico abbia nettamente vinto il confronto mentre solo il 23% dà la vittoria a Bush. La percentuale di quanti credono che sia finita in parità è invece limitata al 5 per cento. Il sondaggio è tanto più indicativo in quanto il Wall Street Journal è su posizioni nettamente conservatrici.

LE ACCUSE DI KERRY - I due candidati si sono scontrati soprattutto sul tema più controverso. la questione irachena. E' stato Kerry a passare subito all'attacco accusando l'avversario repubblicano di avere commesso «un errore colossale di valutazione» sull'Iraq. Il capo della capo della Casa Bianca ha invece messo in dubbio la capacità di Kerry di guidare l'America nella lotta globale contro il terrorismo. In questo confronto mediatico di novanta minuti, ospitato nell'Auditorium dell'Università di Miami a Global Gables, scandito da regole precise e seguito da milioni di spettatori, lo scontro in definitiva è stato su chi due due potrà proteggere meglio il Paese, sull'opportunità di invadere l'Iraq e su come guidare l'America nell'era del terrorismo globale. «Questo presidente, mi dispiace dirlo, ha commesso un errore colossale di valutazione, e la valutazione da fare è: che cosa ci aspettiamo da un presidente degli Stati Uniti?», ha affermato Kerry nell'accusare Bush di essersi precipitato in una guerra senza assicurarsi l'appoggio degli alleati nè avere un piano per la pace.

LA REPLICA DI BUSH - Bush ha ribattuto: «Il mondo è più sicuro senza Saddam Hussein». E ha fatto presente che lo sfidante sta mandando un segnale sbagliato alle truppe impegnate in Iraq e ai nemici della nazione. «Non capisco come lei possa riuscire a portare questo Paese a vincere in Iraq se continua a dire che la guerra è sbagliata, che il momento è sbagliato, che il posto è sbagliato. Che messaggio si manda così alle nostre truppe, che messaggio si manda ai nostri alleati, che messaggio si manda agli iracheni?», ha affermato il presidente, «Per vincere bisogna essere fermi e risoluti».
Bush non ha mancato di ricordare che il senatore del Massachusetts ha cambiato idea più volte sulla guerra. «L'unica coerenza del mio avversario è la sua incoerenza», ha detto, «ha cambiato posizione. Non si può cambiare idea in questa guerra contro il terrorismo, se la si vuole vincere. La gente sa da che parte sto io. Chi ci sta ascoltando sa come la penso».

MULTILATERALISMO - Kerry ha ammesso di non essere stato sempre abile nell'affrontare il tema iracheno. Votò a favore dell'intervento armato, ma ha poi criticato il come e fino allo scorso agosto aveva detto che avrebbe votato di nuovo a favore. «Ho commesso un errore nel parlare della guerra, ma il presidente ha commesso un errore nel farla. Quale dei due errori è il più grave?», ha ribattuto, «Abbiamo bisogno di un presidente che abbia la credibilità per portare gli alleati intorno a un tavolo e che faccia ciò che è necessario affinchè l'America non resti isolata. È un lavoro che il presidente non ha fatto». Bush è stato costretto dall'avversario a dedicare gran parte del dibattito, condotto da un giornalista, a difendere le proprie scelte sull'Iraq dall'accusa di avere tentato di distogliere l'attenzione del Paese dall'intervento in Afghanistan e dall'infruttuosa caccia a Osama bin Laden. «L'Iraq non era neanche lontamente vicina al centro della guerra contro il terrorismo prima che il presidente lo invadesse», ha stigmatizzato Kerry che, incalzando l'avversario, ha aggiunto: è importante essere forti e risoluti, «ma dobbiamo anche essere svegli». E ancora: «Non c'era bisogno di quel taglio alle tasse. L'America aveva bisogno di maggiore sicurezza». La rispostsa di Bush: «Certo che stiamo facendo tutto il possibile per proteggere l'America. Mi sveglio ogni mattina pensando a come proteggere al meglio l'America. Questo è il mio lavoro».

1 ottobre 2004 - Corriere.it
 
Merloni torna in negoziazione dopo stop al ribasso, cede 11%

Merloni torna in negoziazione dopo stop al ribasso, cede 11%

MILANO, 1 ottobre (Reuters) - [LINK:ae18c8ad64]Merloni[/LINK:ae18c8ad64] riprende gli scambi dopo la sospensione per eccesso di ribasso, continuando comunqua a trattare in forte calo dopo il profit warning lanciato ieri sera.
Alle 10,20 il titolo cede il 10,96% a 11,8 euro, dopo aver segnato un nuovo minimo dell'anno a 11,63. Intensi gli scambi, già pari a oltre 11 volte la media di un'intera seduta e all'1,4% del capitale della società.
Il gruppo di elettrodomestici di Fabriano ha tagliato le stime di utile operativo 2004 a causa degli alti prezzi delle materie prime, in particolare acciaio e petrolio.
 
Olcese, sospensione prolungata in attesa esito cda 5 ottobre

Olcese, sospensione prolungata in attesa esito cda 5 ottobre

MILANO, 1 ottobre (Reuters) - La sospensione del titolo [LINK:f238a1707e]Olcese[/LINK:f238a1707e] dalle negoziazioni di Piazza Affari viene prolungata in attesa dell'esito del cda della società in agenda per il 5 ottobre.
Lo comunica Borsa Spa.
Ieri il cda di Olcese, riunitosi per acquisire approfondimenti ed informazioni aggiuntive sull'attuale situazione della società, ha deciso di riconvocarsi per il prossimo 5 ottobre.
Lo scorso 23 aprile la holding tessile ha fatto sapere che l'accordo sottoscritto il 29 giugno con Manifattura di Legnano per la partecipazione di ques'ultima all'aumento di capitale della società tessile e l'integrazione di alcune attività è cessato.
 
Italia, sondaggio Pmi manifattura settembre frena a 51,6

Italia, sondaggio Pmi manifattura settembre frena a 51,6 da 52,3

MILANO, 1 ottobre (Reuters) - Il settore manifatturiero italiano resta in espansione in settembre, ma rallenta il ritmo di crescita per il settimo mese consecutivo.
Il Purchasing Managers' Index (PMI ) che emerge dall'indagine Reuters/Adaci scende a settembre a 51,6 da 52,3 di agosto, rimanendo, però, al di sopra della soglia critica di 50 che separa l'espansione dalla contrazione. Colpevoli della frenata della crescita sia un lieve rallentamento dei nuovi ordini, sia un aumento più debole delle esportazioni. Il sottoindice relativo alla domanda dall'estero scivola in settembre a 51,2 (da 53,2), toccando il minimo da settembre 2003.
Il rallentamento della domanda interna ed estera, insieme a un nuovo balzo dei costi dei fattori produttivi, continua a spingere le imprese a ridurre gli occupati come indica il sottoindice relativo alla manodopera, in calo a 47,7 da 48,0.
"Le imprese italiane continuano a ottimizzare la forza lavoro per sfruttare maggiormente la manodopera esistente in modo da ridurre i costi e rimanere competitive" commenta Chris Williamson, capo economista di Ntc, che compila l'indagine per Reuters.
Williamson ripete che anche in settembre l'Italia rimane indietro rispetto a Francia e Germania.
Riguardo ai costi dei fattori di produzione, l'indagine evidenzia un balzo del sottoindice, che sale a settembre a 68,2 da 59,0 di agosto.
"Molte aziende campione hanno attribuito i maggiori costi all'aumento del prezzo delle materie prime, in particolare quello dell'acciaio. All'aumento del prezzo del petrolio si è anche data la responsabilità per gli aumenti dei costi del carburante e dell'energia" si legge nella nota che accompagna i dati.
I prezzi di vendita applicati dalle aziende segnano un ulteriore incremento, ma il tasso di crescita è rimasto inferiore a quello registrato per i costi dei fattori produttivi che risulta ai massimi da maggio di quest'anno.
Per quanto riguarda i comparti della produzione manifatturiera l'indagine segnala una lieve accelerazione della produzione di beni di consumo, mentre rallenta il ritmo di produzione dei beni d'investimento e si consolida la crescita dell'output dei beni intermedi.

NOTA - Il copyright dell'indice Reuters/Adaci Purchasing Managers Index è posseduto da Reuters Ltd.
 
E12: 53,1 indice Pmi manifatturiero settembre da 53,9

E12: 53,1 indice Pmi manifatturiero settembre da 53,9

Radiocor - Londra, 01 ott - L'indice Pmi manifatturiero dell'eurozona e' sceso a 53,1 a settembre da 53,9 di agosto. LO rendono noto fonti di mercato. IL dato e'inferiore alle attese del mercato. L'indice e' rimasto stabile in Francia (54) mentre e' sceso in Italia (a 51,6 da 52,3) in Germania (a 54,1 da 55,1), in Spagna (51,1 da 51,7).
 

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