Istat: produzione industriale gennaio +1,3% m/m +0,5% a/a
Istat: produzione industriale gennaio +1,3% m/m +0,5% a/a
Nel mese di gennaio 2008, sulla base degli elementi finora disponibili, l'indice della produzione industriale è risultato pari a 98,6 con un aumento dello 0,5 per cento rispetto a gennaio 2007, allorché risultò uguale a 98,1. Lo comunica l'Istat.
L'indice della produzione corretto per i giorni lavorativi ha registrato in gennaio un aumento tendenziale dello 0,5 per cento (i giorni lavorativi sono stati 22 come nel 2007). L'indice della produzione destagionalizzato è risultato pari a 98,4 con un aumento dell'1,3 per cento rispetto a dicembre 2007.
L'indice della produzione industriale corretto per i giorni lavorativi ha segnato, nel confronto con gennaio 2007, variazioni positive per l'energia (più 2,4 per cento), per i beni strumentali (più 0,9 per cento) e per i beni di consumo (più 0,8 per cento il totale, più 0,7 per cento i beni non durevoli, più 0,3 per cento i beni durevoli). Ha registrato, invece, un'unica variazione negativa per i beni intermedi (meno 0,6 per cento).
Gli indici destagionalizzati dei raggruppamenti principali di industrie, rispetto a dicembre 2007, sono aumentati del 4,1 per cento per i beni di consumo (più 4,3 per cento i beni durevoli, più 4,0 per cento i beni non durevoli), del 3,5 per cento per i beni strumentali e dell'1,3 per cento per i beni intermedi; la variazione congiunturale è risultata negativa solo per l'energia (meno 3,0 per cento).
Nel mese di gennaio 2008 l'indice della produzione industriale corretto per i giorni lavorativi ha segnato gli incrementi più marcati nei settori del tessile e abbigliamento (più 8,4 per cento), dell'energia elettrica, gas e acqua (più 5,3 per cento), della produzione di macchine e apparecchi meccanici (più 3,5 per cento) e degli alimentari, bevande e tabacco (più 2,3 per cento). Le diminuzioni più marcate hanno riguardato, invece, i settori delle pelli e calzature (meno 12,1 per cento), del legno e prodotti in legno (meno 6,1 per cento), della lavorazione dei minerali non metalliferi (meno 5,1 per cento) e delle raffinerie di petrolio (meno 4,5 per cento).
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