Intesa e UniCredit, vendite anomale a fine seduta
Intesa e UniCredit, vendite anomale a fine seduta
C'è chi parla dell'effetto dei «collar», chi di vendite sui mercati over the counter (Otc). In pochi sanno dare spiegazioni certe alle anomalie che da alcune sedute si stanno verificando sui titoli di UniCredit e Intesa Sanpaolo. Il «giallo» riguarda l'ultima mezzora di contrattazioni di Borsa, quando le oscillazioni diventano anomale. E c'è qualcuno che «spara» maxi-pacchetti di titoli in vendita, provocando improvvisi buchi nel «book» denaro-lettera. Con effetti pesanti, che accentuano nel finale di seduta il già pesante clima negativo della giornata.
I fatti: mercoledì 8 ottobre, ore 17,08. Il titolo UniCredit sta perdendo circa il 7-8%, quando viene sparato un ordine «al meglio » da circa 80 milioni di pezzi che fa sbandare le quotazioni. Esito finale: il titolo perde il 12,5%. Passano ventiquattrore e arriviamo alle 17,10 di ieri, giovedì 9 ottobre. Per tutto il giorno, i titoli UniCredit si sono mossi in ripresa e si avviano a chiudere in gran rialzo. A mezzora dalla fine, le quotazioni fanno segnare un rialzo del 7% circa.
Ma così come il giorno prima, anche ieri arriva un maxi-ordine che fa letteralmente sbalzare all'indietro le quotazioni. In pochi minuti (si veda il grafico a fianco), le quotazioni di UniCredit scendono da +7% a -2%. Come il giorno prima, non si tratta dell'errore di un operatore. Anche perchè gli scambi di quei minuti sono vorticosi. A differenza del giorno precedente, però, c'è subito qualcuno che si butta a comprare. E in poco più di un quarto d'ora iltitolo torna a salire,chiudendo in rialzo del 9,2%.
L'anomalia si verifica, seppure con effetti minori, anche sui titoli di Intesa Sanpaolo. In questo caso, le quotazioni erano state deboli per tutta la giornata. Ma poco dopo le 17, quandoi titoli si avviano alla chiusura delle 17,30, è arrivato un grosso pacchetto di azioni in vendita. Il titolo viene brevemente «congelato» per lo scostamento di prezzo (5%), poi torna in contrattazione e chiude sui minimi di seduta ( a 3,0375 À ) in calo del 7,58%.
Il generale clima di panico dei mercati, e in particolare quello che da settimane si respira sul settore bancario, non sembra sufficiente a spiegare gli improvvisi crolli che condizionano il prezzo di chiusura. C'è davvero qualcuno che sfrutta la «marea» ribassista per spingere ancora più giù i prezzi?
Il quesito non è materia che appassiona solo i broker, visto che anche in UniCredit starebbero attentamente monitorando l'andamento borsistico del titolo. Il tema – sembra di intuire non è tanto la tentazione di gridare al «complotto», quanto capire la reale portata di un'anomalia borsistica che potrebbe aprire il terreno a future sorprese. Più chiaramente: c'è qualcuno che sta accentuando la caduta delle quotazioni, per poi rastrellare i titoli a buon mercato? «Difenderemo le banche italiane», ha dichiarato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, riferendosi alla tutela della solidità nei confronti dei depositanti. Ma probabilmente il messaggio va interpretato in senso più ampio ed è diretto anche a quei gruppi esteri che, approfittando dei crolli delle valutazioni, stesse pensando di puntare su UniCredit e Intesa Sanpaolo.
Da Berlusconi sono arrivate ancora parole rassicuranti sullo stato di salute del sistema. «L'unico problema che c'era era UniCredit ed è già stato risolto ». Il riferimento è al maxi-piano da 6,6 miliardi deliberato domenica scorsa, che ha portato l'istituto guidato dall'amministratore delegato Alessandro Profumo a essere il più capitalizzato d'Europa. L'operazione sarà realizzata a cavallo tra dicembre e gennaio, ma è già stata interamente garantita da un consorzio organizzato da Mediobanca.
Il sostegno degli azionisti privati di UniCredit esclude, dunque, ogni possibile coinvolgimento dello Stato. Lo stanziamento pubblico deciso dal Governo a sostegno delle ricapitalizzazioni bancarie resta quindi interamente disponibile per altri istituti che, nei prossimi mesi, dovessero averne necessità.
da
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