News, Dati, Eventi finanziari Le news del 10 ottobre 2008

fo64

Forumer storico
Per un panorama completo delle news di oggi, e per discuterle insieme, vi invito a navigare il consueto topic sul Forum di Piazza Affari.

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Tokyo crolla: -9,6%. È il peggior tonfo da 21 anni

Tokyo crolla: -9,6%. È il peggior tonfo da 21 anni

Yamato è l'antico nome del Giappone, utilizzato ancora oggi come sinonimo del Paese del Sol Levante, ed è anche il nome della più grande nave da battaglia della storia, affondata nel 1945 dagli americani. Ma oggi Yamato è soprattutto il nome della compagnia di assicurazione Vita diventata la prima vittima nipponica della crisi subprime: Yamato Life è stata affondata dal peso dell'equivalente di circa 2,7 miliardi di dollari di indebitamento, provocato soprattutto dagli investimenti in titoli mortgage-backed.

La società, costretta a dichiarare il fallimento, non è di prima grandezza, ma ha una storia quasi centenaria e un nome tanto impegnativo: la sorprendente notizia della bancarotta indica che nemmeno le istituzioni finanziarie nipponiche sono immuni dal rischio-crack e ha quindi contribuito a un'altra giornata drammatica alla Borsa di Tokyo, che - dopo il precedente crollo di Wall Street - è precipitata di quasi il 12% per poi chiudere a quota 8.276,43, con un ribasso del 9,62%, il più ampio tra quelli pesanti delle altre piazze asiatiche e il più grave da 21 anni. È un tonfo ancora superiore a quello di due giorni fa (-9,38%), che fu il peggiore dal crack globale del 1987: in una settimana, la Borsa di Tokyo ha perso oltre un quarto della sua capitalizzazione, in contemporanea con un forte rafforzamento dello yen. Intanto la Banca del Giappone ha gettato la disponibilità di altri 4.500 miliardi di yen sul mercato monetario (nuovo record giornaliero di offerta di liquidità, che dura da 18 sessioni consecutive).

Vari esponenti del governo hanno cercato di minimizzare lo scenario per i gruppi finanziari, sostenendo che l'affondamento della nuova Yamato - 63 anni dopo quello della enorme corazzata, che segnò con una missione suicida la fine della gloriosa Marina imperiale - non avrà conseguenze a largo raggio, in quanto, secondo il ministro delle politiche economiche Kaoru Yosano, si tratta di una compagnia non di primissimo piano, vittima di un modello arrischiato di business. Ma le profonde scuse in conferenza stampa del suo presidente, Takeo Nakazono, hanno finito per richiamare alla memoria la stagione di dieci anni fa dei grandi fallimenti di istituzioni creditizie. Del resto, le bancarotte - di società immobiliari e di Pmi - stanno per conto loro aumentando.

L'esecutivo sta cercando di correre ai ripari, con il predisporre un piano per una rete di salvataggio dei piccole e medi istituti bancari: l'idea è quella di riesumare una legge apposita degli anni '90 che è scaduta solo nel marzo scorso, per costituire un fondo dall'equivalente di 100 miliardi di dollari a protezione delle banche regionali. Intanto il ministro delle Finanze Shoichi Nakagawa ha anticipato che intende proporre in sede G-7 la creazione di un nuovo "maxifondo" - sotto l'ombrello del Fondo Monetario Internazionale - che dovrebbe attingere a riserve valutarie di vari Paesi - in primis il Giappone stesso - per aiutare i Paesi emergenti con maggiori difficoltà finanziarie. Il premier Taro Aso ha inoltre detto chiaro e tondo: se a Washington i titolari delle finanze non riusciranno a raggiungere un accordo per contrastare efficacemente la crisi globale, sarà lui - come presidente del G-8 - a convocare un vertice dei capi di stato e di governo del gruppo dei Grandi.

Intanto le due Borse azionarie di Mosca, i listini Rts e Micex, non inizieranno le attività questa mattina. Lo ha deciso le autorità di regolazione dei mercati.

da www.ilsole24ore.com
 
Intesa e UniCredit, vendite anomale a fine seduta

Intesa e UniCredit, vendite anomale a fine seduta

C'è chi parla dell'effetto dei «collar», chi di vendite sui mercati over the counter (Otc). In pochi sanno dare spiegazioni certe alle anomalie che da alcune sedute si stanno verificando sui titoli di UniCredit e Intesa Sanpaolo. Il «giallo» riguarda l'ultima mezzora di contrattazioni di Borsa, quando le oscillazioni diventano anomale. E c'è qualcuno che «spara» maxi-pacchetti di titoli in vendita, provocando improvvisi buchi nel «book» denaro-lettera. Con effetti pesanti, che accentuano nel finale di seduta il già pesante clima negativo della giornata.
I fatti: mercoledì 8 ottobre, ore 17,08. Il titolo UniCredit sta perdendo circa il 7-8%, quando viene sparato un ordine «al meglio » da circa 80 milioni di pezzi che fa sbandare le quotazioni. Esito finale: il titolo perde il 12,5%. Passano ventiquattrore e arriviamo alle 17,10 di ieri, giovedì 9 ottobre. Per tutto il giorno, i titoli UniCredit si sono mossi in ripresa e si avviano a chiudere in gran rialzo. A mezzora dalla fine, le quotazioni fanno segnare un rialzo del 7% circa.
Ma così come il giorno prima, anche ieri arriva un maxi-ordine che fa letteralmente sbalzare all'indietro le quotazioni. In pochi minuti (si veda il grafico a fianco), le quotazioni di UniCredit scendono da +7% a -2%. Come il giorno prima, non si tratta dell'errore di un operatore. Anche perchè gli scambi di quei minuti sono vorticosi. A differenza del giorno precedente, però, c'è subito qualcuno che si butta a comprare. E in poco più di un quarto d'ora iltitolo torna a salire,chiudendo in rialzo del 9,2%.

L'anomalia si verifica, seppure con effetti minori, anche sui titoli di Intesa Sanpaolo. In questo caso, le quotazioni erano state deboli per tutta la giornata. Ma poco dopo le 17, quandoi titoli si avviano alla chiusura delle 17,30, è arrivato un grosso pacchetto di azioni in vendita. Il titolo viene brevemente «congelato» per lo scostamento di prezzo (5%), poi torna in contrattazione e chiude sui minimi di seduta ( a 3,0375 À ) in calo del 7,58%.

Il generale clima di panico dei mercati, e in particolare quello che da settimane si respira sul settore bancario, non sembra sufficiente a spiegare gli improvvisi crolli che condizionano il prezzo di chiusura. C'è davvero qualcuno che sfrutta la «marea» ribassista per spingere ancora più giù i prezzi?
Il quesito non è materia che appassiona solo i broker, visto che anche in UniCredit starebbero attentamente monitorando l'andamento borsistico del titolo. Il tema – sembra di intuire non è tanto la tentazione di gridare al «complotto», quanto capire la reale portata di un'anomalia borsistica che potrebbe aprire il terreno a future sorprese. Più chiaramente: c'è qualcuno che sta accentuando la caduta delle quotazioni, per poi rastrellare i titoli a buon mercato? «Difenderemo le banche italiane», ha dichiarato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, riferendosi alla tutela della solidità nei confronti dei depositanti. Ma probabilmente il messaggio va interpretato in senso più ampio ed è diretto anche a quei gruppi esteri che, approfittando dei crolli delle valutazioni, stesse pensando di puntare su UniCredit e Intesa Sanpaolo.

Da Berlusconi sono arrivate ancora parole rassicuranti sullo stato di salute del sistema. «L'unico problema che c'era era UniCredit ed è già stato risolto ». Il riferimento è al maxi-piano da 6,6 miliardi deliberato domenica scorsa, che ha portato l'istituto guidato dall'amministratore delegato Alessandro Profumo a essere il più capitalizzato d'Europa. L'operazione sarà realizzata a cavallo tra dicembre e gennaio, ma è già stata interamente garantita da un consorzio organizzato da Mediobanca.

Il sostegno degli azionisti privati di UniCredit esclude, dunque, ogni possibile coinvolgimento dello Stato. Lo stanziamento pubblico deciso dal Governo a sostegno delle ricapitalizzazioni bancarie resta quindi interamente disponibile per altri istituti che, nei prossimi mesi, dovessero averne necessità.

da www.ilsole24ore.com
 
questo sarebbe il momento in cui il tasso di sconto...

forse questo sarebbe il momento in cui il tasso di sconto,
da parte di tutte le banche centrali, sarebbe
da fissare allo 0,5% e per un periodo di
almeno tre anni.

Secondo i dati che il presidente di Confindustria ha portato mercoledì al vertice con il Tesoro,
le imprese sono indebitate con le banche per 850 miliardi di euro e,
di questi, 420 arrivano a scadenza entro un anno, 300 nei prossimi sei mesi.
I tassi, nonostante la riduzione dei saggi di sconto ufficiali,
tendono a salire: dal 4,97% del luglio 2007 al 5,64 del luglio scorso, prima dell'esplosione della crisi.
Visto l'andamento dell'Euribor, anche dopo il taglio Bce,
Confindustria stima un tasso medio d'interesse sui prestiti alle imprese in salita al 5,8% in ottobre,
addirittura al 6,5% per le più piccole.
http://www.corriere.it/economia/08_o...4f02aabc.shtm
 
Consob, stop short selling su tutti titoli

Consob, stop short selling su tutti titoli
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La Consob ha esteso il divieto di vendita allo scoperto a tutti i titoli quotati, a partire dalle 14h00 di oggi fino alle 24h00 del prossimo 31 ottobre.
Lo rende noto un comunicato nel quale si precisa che la Commissione "ha deciso oggi di estendere a tutte le azioni quotate nei mercati regolamentati italiani e ivi negoziate, l''obbligo che la vendita sia assistita dalla proprieta'' e dalla disponibilita'' dei titoli da parte dell''ordinante al momento dell''ordine e fino alla data di regolamento dell''operazione". "Non si considera utile - precisa la nota - la proprieta'' e la disponibilita'' dei titoli rivenienti da operazioni di prestito.
Gli aderenti ai mercati devono adottare tutte le misure e le cautele necessarie al piu'' rigoroso rispetto delle prescrizioni suddette anche quando trattano ordini provenienti da altri intermediari".


da MF-DJ
 
Prudential: stima oneri straordinari e perdite nel 3* trim.

Prudential: stima oneri straordinari e perdite nel 3* trim.
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Prudential Financial prevede di registrare oneri per 700 milioni di dollari nel terzo trimestre legati alla sua divisione di servizi finanziari e 325-375 milioni di dollari di perdite legate al credito. La societa'' ha anche annunciato di aver sospeso il suo piano di buyback. Su tali notizie le azioni hanno perso il 20% nell''after-hour. L''amministratore delegato del gruppo, John Strangfeld, ha sottolineato come i risultati siano stati zavorrati dall''attuale crisi dei mercati, ma comne comunque ci sia fiducia sul profilo di rischio della societa''.

da MF-DJ
 
Ge: calano utili 3* trim., conferma target 2008

Ge: calano utili 3* trim., conferma target 2008
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Calano gli utili di General Electric nel terzo trimestre dell''anno. Il colosso industriale statunitense ha registrato un utile netto di 4,31 miliardi di dollari, pari a 43 cent ad azione, a fronte dell''utile di 5,56 miliardi, o 54 cent ad azione, dello stesso periodo dello scorso anno. L''Eps operativo si e'' attestato a 45 cent, in linea con le attese. Il fatturato e'' cresciuto da 42,5 a 47,23 miliardi di dollari. Ge ha poi precisato che manterra'' il suo dividendo di 1,24 dollari ad azione per tutto il 2009. La societa'' ha precisato che si sono registrati segnali di rafforzamento nel settore infrastrutture e media. Per quanto riguarda la divisione finanziaria Ge Capital, la piu'' colpita dalla crisi, la societa'' ha precisato che i margini stanno migliorando. Per l''intero 2008, Ge prevede di centrare i suoi target, gia'' rivisti al ribasso il 25 settembre, che prevedono tra l''altro un utile di 20 miliardi di dollari, e ha annunciato di essere ben posizionata per affrontare i tempi difficili. Ge ha infine annunciato di aver gia'' adottato tutta una serie di misure per proteggere i suoi investitori

da MF-DJ
 
Usa: il deficit della bilancia commerciale si riduce poco più del previsto

Usa: il deficit della bilancia commerciale si riduce poco più del previsto

[FONT=arial,helvetica]Migliora la bilancia commerciale che nel mese di settembre ha evidenziato un deficit pari a 59,14 miliardi di dollari, in recupero rispetto alla rilevazione precedente che è stata rivista al ribasso da 62,2 a 61,31 miliardi di dollari. Le attese erano per un valore di 59,5 miliardi di dollari.
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Usa: -3% m/m prezzi import settembre

Usa: -3% m/m prezzi import settembre
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I prezzi import negli Usa a settembre hanno registrato una variazione congiunturale del -3% (-1,8% m/m il consenso degli analisti) che porta la crescita tendenziale al 14,5% (-0,9% m/m e +6,5% a/a senza la componente petrolio).
Lo ha reso noto il dipartimento del Lavoro che ha rivisto il dato di agosto al -2,6% m/m dal +3,7% m/m, aggiungendo che i prezzi export, sempre a settembre, hanno evidenziato una variazione congiunturale pari a -1% (+6,8% a/a).
 

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