News, Dati, Eventi finanziari le NEWS del 12 ottobre 2004

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Tokyo chiude negativa, pesa greggio,male tech con Electron

Borsa Tokyo chiude negativa, pesa greggio,male tech con Electron

TOKYO, 12 ottobre (Reuters) - Borsa Tokyo chiude negativa, con gli indici in calo di oltre l'1%, penalizzata dai nuovi record del petrolio, dagli ordini deludenti per Tokyo Electron e da timori in attesa dei risultati del gigante Usa dei chip Intel, fattori che hanno colpito i tecnologici nipponici.
Il mercato giapponese ha ripreso oggi le contrattazioni dopo un lungo weekend di pausa, per una festività nazionale ieri. L'azionario ha digerito quindi solo oggi i deludenti dati sul mercato del lavoro statunitense diffusi venerdì.
L'indice Nikkei ha ceduto l'1,30% a 11.201, il Topix ha perso l'1,16% a 1.126.
Penalizzati dal rincaro del greggio i titoli delle società esportatrici. Toyota Motor. ha lasciato sul terreno il 2,6% circa, Nissan Motor il 2%.
Sul fronte dei tecnologici, Tokyo Electron, il secondo produttore al mondo di apparecchiature chip, ha annunciato una contrazione degli ordini di luglio-settembre del 24% rispetto al precedente trimestre.
Tokyo Electron ha così perso oltre l'1% in chiusura, recuperando comunque dai minimi di giornata.
I titoli energetici si sono mossi al rialzo anche oggi, come sempre sostenuti dal greggio. Balzo del 7% per AOC Holdings
 
Philips, trimestre rispetta attese, ma cautela su semicondut

Philips, trimestre rispetta attese, ma cautela su semiconduttori

AMSTERDAM, 12 ottobre (Reuters) - Philips Electronics chiude il terzo trimestre con utile operativo di 1,02 miliardi di euro, in linea con le attese se si esclude una plusvalenza straordinaria di 635 milioni legata al collocamento della controllata NAVTEQ. La società, però, fornisce una previsione cauta sui chip.
Il gruppo diversificato di elettronica ha fatturato nel periodo il 3% in più a 7,3 miliardi, anche qui in linea con le attese. L'utile operativo prestraordinarie si è attestato a 384 milioni, contro 126 milioni di rosso dello scorso anno e 377 milioni attesi in media da un sondaggio Reuters di 20 analisti. Il netto è stato 1,17 miliardi di euro da 124 milioni del terzo trimestre 2003.
"Saremmo soddisfatti se non fosse per l'elettronica di consumo, dove i margini - soprattutto per tv a schermo piatto e DVD+RW - sono sotto pressione in un mercato molto competitivo" ha commentato l'Ad Gerard Kleisterlee in una nota.
Per il quarto trimestre, in genere favorevole dal punto di vista della stagionalità del settore, l'importante divisione chip dovrebbe avere un fatturato stabile ma tassi di utilizzo della capacità produttiva più bassi, date le scorte eccendenti dei clienti. Anche gli analisti si attendono una stabilizzazione.
Da inizio 2004 Philips ha perso oltre 20% in borsa, comunque meno del 30% circa perso dal segmento chip europeo, grazie all'andamento favorevole degli altri comparti di attività (illuminazione, elettrodomestici e apparecchiature elettro-medicali) che compensa i problemi di semiconduttori e schermi a cristalli liquidi.
 
Coin, cala perdita pretasse nel semestre, Mol positivo

Coin, cala perdita pretasse nel semestre, Mol positivo

MILANO, 11 ottobre (Reuters) - Il gruppo della grande distribuzione [LINK:897214ab0b]Coin[/LINK:897214ab0b] ha chiuso il primo semestre che termina il 31 luglio con una perdita pretasse di 16,1 milioni da una perdita di 59,3 milioni del primo semestre 2003.
Le vendite nette si sono attestate a 492,8 milioni, in calo del 19,1% rispetto al 2003 soprattutto per la cessione in Germania della quota in Oviesse GmbH; il margine operativo lordo è positivo per 26,2 milioni da negativo per 10,5 milioni.
Lo dice una nota della società, aggiungendo che nel valutare i risultati bisogna considerare la loro forte stagionalità e che le operazioni di ristrutturazione intraprese nel 2003 e nel 2004 si possono considerare concluse.
 
Petrolio: Brucia Nuovo Record E Vola Sopra 54 Dollari/Ansa

Petrolio: Brucia Nuovo Record E Vola Sopra 54 Dollari/Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 OTT - Il petrolio continua a macinare record per il sesto giorno consecutivo. Le quotazioni hanno toccato al mercato di Londra un nuovo picco, con il Brent schizzato a 51,20 dollari al barile, mentre al mercato di New York, hanno sfondato anche la soglia dei 54 dollari al barile. Al Nymex, nelle contrattazioni elettroniche, i contratti con consegna prevista per novembre sono stati scambiati a 54,15 dollari.
A spingere la corsa dei prezzi energetici è sempre il timore di uno sbilanciamento tra domanda e offerta, vale a dire approvvigionamenti che rischiano di rivelarsi inadeguati a fronte dell' aumento della richiesta di greggio trainato dalla forte espansione delle economie emergenti, Cina in testa. E, in questa direzione, un nuovo segnale allarme è arrivato anche dall' Agenzia Internazionale per l'Energia (AIE), che ha rilevato come la domanda stia crescendo quest'anno a un ritmo più veloce di quanto previsto finora. L'AIE ha infatti rivisto al rialzo le stime sulla crescita della domanda mondiale nel 2004 apportando una correzione all'insù nell'ordine di 190mila barili in più al giorno rispetto alle previsioni comunicate solo un mese fa.
In totale, secondo l'AIE, quest'anno la domanda mondiale registrerà un incremento di 240 mila barili al giorno, attestandosi a quota 82,4 milioni di barili.
Una dinamica che mette sempre più sotto pressione il mercato, in un momento in cui gli Stati Uniti stanno ancora facendo i conti con gli effetti degli uragani che a settembre hanno flagellato le coste meridionali del paese. A un mese di distanza dalle devastazioni provocate dall'uragano Ivan, molti impianti del Golfo del Messico non hanno ancora ripreso i normali ritmi di produzione. A mancare all'appello sono circa 475 mila barili al giorno (il 28% della produzione complessiva del Golfo). E nonostante le autorità americane abbiano rassicurato che entro la fine del mese un terzo degli impianti fuori uso tornerà sui livelli standard di estrazione, c'é ancora chi tra gli operatori di mercato è convinto che la situazione non tornerà alla normalità prima del prossimo anno. Come se non bastasse, il mercato sconta la complicata vicenda del gigante petrolifero russo Yukos, sempre sull'orlo di un collasso finanziario che rischia di bloccare la produzione, e gli scioperi nel settore petrolifero in Norvegia e in Nigeria, dove le agitazioni di proclamate dai lavoratori potrebbero durare ancora a lungo.(ANSA).
 
Istat: Deficit-Pil Sale, Ma Sconta Effetto Condoni 2003/Ansa

Istat: Deficit-Pil Sale, Ma Sconta Effetto Condoni 2003/Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 OTT - Nel primo semestre di quest' anno il rapporto tra indebitamento lordo e Pil è salito al 3,5% contro l' 1,7% del corrispondente periodo del 2003. Ma il raffronto è condizionato dal fatto che il risultato dello scorso anno è stato in gran parte determinato dalla contabilizzazione dei condoni fiscali. Al netto dei condoni, le cifre comunicate oggi dall' Istat sembrano indicare invece un miglioramento rispetto al primo semestre dell' anno passato, mentre, più in generale, si può dire che l' indebitamento netto 2004 sia sostanzialmente in linea con le indicazioni venute negli anni precedenti.
A fare il punto sulla dinamica più recente dei conti pubblici è stato l' Istat, che ha diffuso oggi il conto economico trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, aggiornato a tutto il primo semestre di quest' anno.
Più in particolare, i tecnici dell'Istituto nazionale di statistica hanno precisato anche che con riferimento al solo secondo trimestre dell'anno in corso, l' indebitamento netto è stato pari all' 1,0%, contro un 'accreditamento' (vale a dire un saldo positivo) del 2,6%, riferito invece al secondo trimestre del 2003. In quest' ultimo caso, i dati odierni ribaltano completamente quelli forniti a suo tempo sempre dall' Istat, secondo cui nel secondo trimestre dello scorso anno si era avuto invece un indebitamento netto dell' 1,5%; la ragione è che nel frattempo sono arrivati appunto i dati finali sugli introiti legati ai condoni, con la conseguenza che da un saldo negativo si è passati invece ad un attivo, nel' ordine del 2,6% sul pil.
In sostanza, per raffrontare correttamente i dati 2004 e quelli 2003, occorre tener conto del fatto - sottolinea l' Istat - che nel secondo trimestre dello scorso anno "sono stati contabilizzati tutti gli introiti dei condoni fiscali, secondo il principio della competenza economica, pari a circa 19.300 milioni di euro".
Sempre oggi è stato ricordato che l' indebitamento netto, nei termini in cui viene presentato in base al conto economico trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, presenta alcune differenze rispetto alla stima annuale del rapporto fra deficit e pil calcolata ai fini del rispetto delle regole del Trattato di Maastricht (che impongono un tetto massimo di indebitamento pari al 3,0%). Questa differenza - spiega ancora l' Istat - è a sua volta dovuta al trattamento delle operazioni cosiddette di swap, che in base al SEC95 - la metodologia seguita per l' elaborazione del conto trimestrale - hanno impatto nullo sull' indebitamento, mentre nella Notifica dei parametri di Maastricht sono considerate a tutti gli effetti come interessi.
I dati presentati oggi, indebitamento netto a parte, fanno il punto anche sull' evoluzione delle diverse voci di finanza pubblica. Il saldo primario, vale a dire l' indebitamento al netto degli interessi passivi, nel secondo trimestre del 2004 è risultato positivo per 13.141 milioni di euro, al di sotto dei 25.926 milioni del pari periodo del 2003; in rapporto al prodotto interno lordo, l' avanzo primario sempre nel secondo trimestre di quest' anno è stato pari al 3,9%, contro l' 8,0% dell' analogo periodo dello scorso anno.
Quanto al risparmio delle Amministrazioni pubbliche, cioé al saldo corrente (differenza fra entrate correnti ed uscite correnti), i dati relativi al secondo trimestre del 2004 indicano un attivo di 7.572 milioni, nettamente superiore rispetto a 1.368 milioni di euro del secondo trimestre 2003. In rapporto al pil, l' incidenza in questo caso è stata del 2,3% contro lo 0,4% di un anno fa. Analizzando invece più in dettaglio l' andamento delle entrate correnti, risulta sempre nel secondo trimestre del 2004 una crescita del 13,4% delle imposte dirette, ascrivibile peraltro ai rinnovi contrattuali.
Quanto alle uscite correnti, la loro dinamica appare in rallentamento, in quanto con riferimento ancora al secondo trimestre 2004 la crescita tendenziale è stata del 2,9% contro il +3,7% di un anno fa. Fra l' altro, va tenuto conto che le spese per interessi passivi sono diminuite del 7,0%. Anche i dati forniti oggi dovranno in ogni caso essere aggiornati sulla base dei condoni 2004, in quanto allo stato attuale non sono disponibili gli importi effettivamente dichiarati dai contribuenti. L' Istat precisa che quando saranno rese note le informazioni relative ai pagamenti posticipati all' anno 2005 (in base alla rateizzazione) ma di competenza per il 2004, anche le cifre riguardanti l' ammontare delle imposte in conto capitale verranno di conseguenza rivedute e corrette. (ANSA).
 
Germania, indice Zew fiducia imprese ottobre rallenta a 31,3

Germania, indice Zew fiducia imprese ottobre rallenta a 31,3

BERLINO, 12 ottobre (Reuters) - L'indice elaborato dall'istituto tedesco Zew sulle attese dell'economia tedesca registra a ottobre una frenata decisamente superiore alle attese, scivolando al minimo da giugno dell'anno scorso sulla scia di timori legati al rallentamento della domanda mondiale e alla corsa del greggio.
Secondo l'istituto di Mannheim l'indice è calato a ottobre a 31,3 dal 38,4 di settembre e da 36,5 del consensus raccolto da Reuters.
Il dato disaggregato evidenzia un recupero del sottoindice sulle condizioni attuali, che si porta a -58,9 da -61,5 di settembre, accompagnato da una netta flessione della voce aspettative, che arretra a 37,6 da 44,7 del mese scorso.
"I motivi del crescente pessimismo sono il continuo rialzo del petrolio e le aspettative che la domanda mondiale sia destinata a rallentare" si legge in una nota dell'istituto.
"Gli ultimi dati tedeschi su ordini all'industria ed esportazioni potrebbero essere già il segnale che la domanda per le merci tedesche sta calando" aggiunge il comunicato.
 
Grandi Navi, Vento (Grimaldi-Permira) compra 71%, pronta OPA

Grandi Navi, Vento (Grimaldi-Permira) compra 71%, pronta per Opa

MILANO, 12 ottobre (Reuters) - Vento spa, società partecipata al 20% da Grimaldi Holding e all'80% dal fondo Permira Europe III, ha acquistato il 70,89% di [LINK:b791fa06e5]GNV[/LINK:b791fa06e5] a 2,90 euro per azione da vari membri della famiglia Grimaldi e da società loro facenti capo.
L'operazione dà esecuzione al contratto di compravendita siglato a fine luglio e ha un controvalore complessivo di 133,6 milioni di euro circa, dice una nota.
Entro il 13 ottobre Vento procederà al deposito presso la Consob della comunicazione per il lancio dell'opa obbligatoria conseguente all'operazione odierna.
L'opa dovrebbe aver luogo in novembre.
In luglio, Vento spa aveva annunciato che l'opa sul flottante di Grandi Navi Veloci sarebbe stata lanciata a 2,50 euro. Il titolo passa di mano a 2,485 euro in calo dello 0,2%.
Sempre oggi Grimaldi Holding e Permira hanno stipulato il patto parasociale che li legherà in qualità di azionisti di Vento spa attraverso la società lussemburghese Barla.
 
Impregilo, operazione su capitale attesa in trim1 2005

Impregilo, operazione su capitale attesa in trim1 2005

MILANO, 12 ottobre (Reuters) - Dovrebbe realizzarsi nel primo trimestre del 2005 l'operazione sul capitale da massimo 500 milioni di euro di [LINK:38ebb5d3c5]Impregilo[/LINK:38ebb5d3c5], per cui oggi l'assemblea ha approvato l'attribuzione delle deleghe al cda.
Lo ha detto l'ad Pier Giorgio Romiti a margine dell'assemblea straordinaria, precisando che la società punta a finalizzare contemporaneamente anche il finanziamento con le banche da 500 milioni.
Entro l'anno dovrebbero essere definiti i dettagli dell'operazione e potrebbe essere convocato il cda che dovrà deliberare la ricapitalizzazione, ha aggiunto Romiti.
"Prima di fine anno avrete tutte le informazioni", ha detto l'ad durante l'assemblea, rispondendo a un azionista.
L'operazione prevede un aumento di capitale e/o prestito obbligazionario convertibile per un importo complessivo di 400 milioni, oltre all'eventuale emissione di azioni per ulteriori 100 milioni riservate all'esercizio di warrant che potrebbero essere abbinati alle azioni o obbligazioni.
Quanto alla struttura definitiva dell'operazione, "stiamo valutando il polso del mercato per capire la combinazione ottimale tra azioni ordinarie e obbligazioni convertibili", ha detto il presidente Paolo Savona.
Nessuna novità invece per quanto riguarda le trattative per un ingresso della spagnola Sacyr Vallehermoso nel capitale di Impregilo con una quota che dovrebbe essere del 4-5%. "Aspettano di sapere quale sarà il nostro aumento di capitale per prendere delle decisioni", ha detto Savona.
L'assemblea odierna ha inoltre approvato l'eliminazione del valore nominale delle azioni ordinarie e di risparmio sulla base della recente riforma del diritto societario.
Ciò consentirà al cda di lanciare l'aumento di capitale a valori che tengano conto dei corsi di borsa delle azioni Impregilo, anche qualora fossero ancora inferiori al preesistente valore nominale di 0,52 euro. Alle 14,00 il titolo quota 0,45 euro, in rialzo dello 0,07%.
 

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