La Ragioneria dello Stato rivede Pil all'1,5%
da Repubblica.it:
La Ragioneria rivede Pil all'1,5% - Padoa Schioppa: "No aumento tasse"
ROMA - La Ragioneria dello Stato rivede leggermente al rialzo le stime sulla crescita del Pil. Il ragioniere generale Mario Canzio, durante la Relazione Annuale, presentata stamane a Roma, ha infatti parlato per il 2006 di "un tasso di crescita pari all'1,5%", rispetto invece a una precedente previsione del governo che fissava la crescita per l'anno in corso all'1,3%.
"Nel contesto internazionale e nazionale si profilano sempre più netti i segnali di una ripresa economica", ha osservato Canzio. Una ripresa che va però adeguatamente sostenuta: "Le azioni di rilancio e sostegno alla crescita che rientrano nel campo delle scelte politiche - ha detto - vanno accompagnate da comportamenti rigorosi nella gestione dei conti pubblici". Questo anche perchè "l'andamento dei conti pubblici si presenta problematico per la presenza di fattori di spesa che possono variare negativamente rispetto alle previsioni e che vanno tenuti sotto costante controllo".
L'intervento di Padoa Schioppa.
La strada per il necessario risanamento passa sicuramente attraverso il controllo della spesa pubblica, ha confermato il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, nel suo intervento, seguito a quello di Canzio, e non attraverso invece l'aumento delle tasse. "E' in parte illusoria la via dell'aumento della tassazione. Se si copre il deficit aumentando la tassazione si sottraggono risorse all'economia. La via da seguire è essere economi nelle spese", ha detto il ministro.
L'arte di dir di no.
Avere il risanamento come obiettivo implica anche però l'esigenza di non 'accontentare' le varie parti, ha detto ancora Padoa Schioppa. L'arte di dire no è uno dei capisaldi fondamentali, ha detto il ministro dell'Economia, di un banchiere centrale di un Ragioniere generale dello Stato e di tutti i funzionari dei ministeri economici. Padoa Schioppa ha pertanto sollecitato i funzionari presenti a saper dire di no "in nome della collettività e come dovere di verità perchè dietro quel no c'è un sì alla prospettiva di crescita, alle generazioni future e all'equilibrio del sistema economico".
I fattori di rischio.
I principali fattori di spesa a rischio sono, come è noto, la spesa sociale e quella sanitaria. "La spesa sociale nel 2005 è aumentata al 23,7% del prodotto interno lordo", si legge nella relazione della Ragioneria. La categoria spesa sociale, ha spiegato Canzio, "aggrega la spesa per prestazioni sociali, ovvero la spesa per pensioni e quella per altre prestazioni sociali in denaro, e la spesa sanitaria".
Il tetto del 2% non funziona.
Problematica poi, ha ricordato Canzio, l'evoluzione del costo del pubblico impiego. Inoltre la regola del tetto di spesa del 2% "e le misure ad essa strumentali non assicurano il raggiungimento del risultato previsto con riferimento alle singole categorie di spesa".
Rafforzare controllo della spesa.
In definitiva, "La strada da percorrere per il completo controllo della spesa pubblica non è breve nè agevole". Per questo motivo, ha suggerito il Ragioniere generale dello Stato, "vanno dunque rafforzate le attività che concorrono a tenere sotto controllo la spesa e vanno potenziate le forme di coordinamento a livello centrale e sul territorio per monitorare organicamente il processo di decentramento delle decisioni di spesa".
15/06/2006 - 10:18