Auto, vendite in Europa in forte calo in settembre (-8,2%)
Auto, vendite in Europa in forte calo in settembre (-8,2%)
Immatricolazioni di nuove auto in calo anche a settembre in Europa (Unione europea a 27 + Efta). Secondo l'Acea, l'associazione che riunisce i costruttori europei, la flessione è stata dell'
8,2% con 1.304.583 nuove auto. È il livello più basso dal settembre 1998. La battuta d'arresto, spiegano i costruttori, conferma l'aggravarsi delle circostanze del mercato, con la crisi finanziaria che sta avendo ripercussioni pesanti sul settore delle auto.
Secondo l'Acea anche nei primi nove mesi dell'anno rispetto allo stato periodo dell'anno scorso si è registrato un rallentamento del 4,4% nelle immatricolazioni di nuovi veicoli (11.710.521 nuove auto contro le 12.251790 dello stesso periodo dello scorso anno). In calo anche il mercato italiano, che ha registrato un -5,5% (176.112 unità) dopo la flessione del 26,4% ad agosto.
Il gruppo Fiat resiste al crollo e aumenta la quota di mercato
Il gruppo
Fiat ha venduto a settembre 93.128 auto (-1,1%) con una quota di mercato al 7,7 per cento dal 7,1% di settembre 2007.
Solitamente settembre è un mese importante per le vendite di auto che tendono a registrare un picco dopo la pausa dei mesi estivi. Secondo i costruttori la domanda per nuove auto si indebolisce per il deterioramento delle condizioni economiche. I consumatori sono sempre più esitanti a fare grosse spese e trovano maggiore difficoltà a finanziare i propri acquisti.
Nonostante il sentiment negativo, il mercato francese ha mostrato una crescita dell'8,4% compensata dallo scivolone di agosto (-7,1%). Con un leggero calo dell'1,5% la Germania resta stabile a settembre dopo la flessione del 10,4% di agosto. I declini più forti sono quelli di Regno Unito (-21,2%) e Spagna (-32,2%). Da gennaio a settembre il calo nell'Europa occidentale è stato del 5 per cento. La Francia e la Germania restano i mercati più forti, con un incremento rispettivamente del 3,4% e dell'1,3% mentre nel Regno Unito il ribasso è stato del 7,5%, in Italia dell'11,3% e in Spagna del 22 per cento.
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