News, Dati, Eventi finanziari le NEWS del 17 ottobre 2007

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Per un panorama completo delle news di oggi, e per discuterle insieme, vi invito a navigare il consueto topic sul Forum di Piazza Affari.

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Tokio chiude negativa

Tokio chiude negativa

La borsa di Tokio ha chiuso le contrattazioni in ribasso, l'indice Nikkei ha concluso con un -1,07% a quota 16.955,31, il Topix ha perso l'1,54% a 1,600.
Tra le altre borse asiatiche Seul ha terminato con un calo dell'1,09% a 1.983,94 punti mentre Taiwan ha ceduto lo 0,32% a 9.562,16 punti.
 
Giappone: leading indicator agosto rivisto al ribasso a 27,3

Giappone: leading indicator agosto rivisto al ribasso a 27,3

Rivisto al ribasso a 27,3 punti il leading indicator giapponese del mese di agosto dai 30 punti della stima preliminare (72,7 punti il mese precedente).
 
Intel: utile in crescita del 43% nel 3° trim, buono l'outloo

Intel: utile in crescita del 43% nel 3° trim, buono l'outlook

Buona la trimestrale di Intel, che ha annunciato ieri dopo la chiusura dei mercati Usa, di aver registrato nel 3° trimestre dell'anno un utile in crescita del 43% grazie alle solide vendite di microprocessori per computer portatili. Il colossso dei chip, inoltre, ha annunciato un outlook migliore delle attese.
Scendendo nel dettaglio la società ha riportato un profitto di 1,86 miliardi di dollari, 31 cent per azione, dagli 1,30 miliardi, 22 cent per azione, dello scorso anno. Le attese del mercato erano per un eps di 30 cent. In aumento del 15% a 10,1 miliardi il fatturato, contro i 9,6 mld del consensus.
Per l'esercizio in corso Intel prevede ricavi compresi tra 10,5-11,1 miliardi, contro i 10,4 miliardi stimati dagli analisti.
 
Yahoo: nel 3° trim utile in calo ma supera le attese

Yahoo: nel 3° trim utile in calo ma supera le attese

Si è ridotto del 5% l'utile netto di Yahoo nel 3° trimestre dell'anno, a 151,3 mln di dollari, 11 cent per azione, contro i 158,5 mln, 11 cent per azione, dello scorso anno. In rialzo invece i ricavi a 1,77 mld da 1,58 mentre le vendite nette sono aumentate a 1,28 mld da 1,12 mld. Le attese del mercato erano per un eps di 8 cent su vendite per 1,24 mld.
 
Unicredit: crediti netti da derivati verso clienti circa 1 m

[LINK:d419b0dd61]Unicredito[/LINK:d419b0dd61]: crediti netti da derivati verso clienti circa 1 mld al 30 giugno

Il CdA di UniCredit, tenutosi ieri, informa con una nota che "ha esaminato le notizie apparse recentemente sui mass-media in tema di operazioni in derivati concluse con la clientela di UniCredit Banca d'Impresa e in particolare relative all'ammontare del "mark to market" di tali strumenti finanziari. A tale riguardo il Consiglio, al fine di dissipare le incertezze createsi sull'ammontare della creditoria netta nei confronti dei propri clienti, informa che quest'ultima risulta pari a circa un miliardo di Euro alla data del 30 giugno 2007".
 
Unicredito: utile netto 1° semestre sale a 3,6 mld

[LINK:c73c77dee1]Unicredito[/LINK:c73c77dee1]: utile netto 1° semestre sale a 3,6 mld

Il CdA di UniCredit ha approvato ieri i risultati consolidati del primo semestre del 2007, che evidenziano un utile netto di 3.607 milioni, con un incremento del 16,6% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente.
Il ROE si attesta al 19,8% (dal 19% dei primi sei mesi del 2006).
Il risultato di gestione, pari a 6.531 milioni, registra un importante incremento del 20,9% a/a. Tale andamento è principalmente riconducibile ad una dinamica positiva dei ricavi (+9,6% a/a) che si accompagna ad una crescita decisamente contenuta dei costi (+0,4%, +1,5% a cambi e perimetro costanti).
Il margine d'intermediazione del Gruppo ha raggiunto i 13.124 milioni, +9,6% a/a (+10,7% a/a a cambi e a perimetro costanti), generato da una crescita sia del margine d'interesse (6.860 milioni, +9,3% a/a, +10,2% a cambi e perimetro costanti), sia dei proventi da intermediazione e diversi (6.264 milioni, +10% a/a, +11,2% a cambi e perimetro costanti).
I crediti netti verso clientela ammontano a giugno 2007 a 454 miliardi (+2,9% su fine dicembre del 2006; +5,6% su fine giugno 2006).
La raccolta da clientela che, titoli esclusi, si attesta a 303 miliardi, conferma il trend dicrescita registrando un incremento del 5,3% su fine dicembre del 2006 e di oltre il 10% su fine giugno 2006.
Le commissioni nette, pari a 4.609 milioni, salgono dell'8,7% a/a (+10% a/a a cambi eperimetro costanti). A fine giugno 2007, i volumi di attività gestite dalle società di asset management del Gruppo si attestano a 256 miliardi, in crescita del 4,1% su fine 2006 e del 9,8% su giugno 2006. La raccolta netta da inizio anno è stata complessivamente positiva per 3,7 miliardi grazie al contributo di tutti i mercati dove il Gruppo è presente.
 
Eni fa il colpo grosso su gas e petrolio in Libia

[LINK:cc5f788d70]Eni[/LINK:cc5f788d70] fa il colpo grosso su gas e petrolio in Libia. Scaroni: «Vale più di Kashagan»

di Alberto Annicchiarico


Eni ha firmato con la Lybian National Oil Corporation un accordo strategico che prevede il rinnovo di tutte le concessioni con nuove scadenze, 2042 per il petrolio e 2047 per il gas; estensione delle aree esplorative; aumento delle quantità di gas per l'Italia. In dieci anni saranno investiti 28 miliardi di dollari (50% Eni) più 800 milioni di dollari in sette anni per l'esplorazione da parte del gruppo italiano.

Il negoziato, ha spiegato Scaroni, è stato «complicato e difficile», ma Eni si conferma operatore leader in Libia. «Si tratta di un passo importante per la sicurezza energetica e per la diversificazione degli approvvigionamenti energetici del nostro Paese», ha commentato il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani.

Tripoli, ha detto l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, è «per noi un Paese molto importante, rappresenta molto più di Kashagan», il mega giacimento in Kazakhstan per il quale Eni è entrata in una fase di complesse trattive con il governo. Scaroni ha spiegato che la produzione di competenza del gruppo petrolifero in Libia si aggira in questi giorni sui 280-290 mila di barili al giorno (60% petrolio e 40% gas), circa il 20% della produzione giornaliera complessiva di 1,7-1,8 barili al giorno del Cane a sei zampe. «A Kashagan, se tutto va bene, produrremo - almeno nel primo periodo - 50 mila barili al giorno di nostra competenza (l'Eni partecipa al 18% al consorzio)».

Scaroni ha ricordato che il ruolo del Cane a sei zampe in Libia, dove la multinazionale italiana è presente dal 1959, si è accresciuto negli anni dell'embargo dalla fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 quando «le compagnie Usa e inglesi avevano lasciato il Paese: siamo rimasti praticamente solo noi e siamo cresciuti fino a diventare primo operatore nel Paese». L'ad dell'Eni ha infine ricordato che oltre agli impegni dell'intesa appena sottoscritta il gruppo continuerà a partecipare alle gare in corso per l'aggiudicazione di nuovi lotti.

Guardando all'evoluzione dei prezzi «il petrolio a 88 dollari al barile è certamente alto ma l'economia mondiale sembra reggere questa pressione che invece colpisce i consumatori», ha commentato Scaroni. Niente previsioni, però: «Ogni volta che faccio
stime sbaglio, Nessuno è in grado di dire dove vanno i prezzi», ha proseguito il top manager, spiegando che comunque il rafforzamento dell'euro «per noi europei contribuisce ad attutire» gli alti livelli dei prezzi.

Parlando invece delle possibili ricadute sui consumatori, in termini di aumento dei prezzi dei carburanti, l'ad del cane a sei zampe ha spiegato che il gruppo guarda alla situazione «con un occhio ai prezzi dei prodotti raffinati ma anche uno all'andamento del mercato» interno. Mercato dove - ha spiegato Scaroni - l'Agip sta guadagnando quote di mercato e, «dopo un calo degli ultimi anni, ha messo a segno un recupero di 0,4 punti percentuali a quota 29,9%».

Proprio dal Kazakhstan è arrivata martedì la notizia che un tribunale ha respinto la denuncia presentata contro Eni per presunte violazioni commesse nell'impianto in fase di costruzione presso il giacimento petrolifero di Kashagan. La tesi del ministero delle Emergenze, secondo cui Eni avrebbe violato la legge, è stata respinta, ha detto Nursapa Primashev, presidente della Corte Suprema della città di Atyrau, in un'intervista telefonica a Bloomberg News. Vugar Veysalov, portavoce di Agip KCO, società operativa locale di Eni, non ha voluto fare commenti. Il ministero delle Emergenze aveva bloccato i lavori di costruzione dell'impianto per tre giorni in agosto, a causa di «gravi violazioni» delle norme anti-incendio.

Il progetto della cordata guidata da Eni per sviluppare Kashagan, il maggior giacimento petrolifero scoperto al mondo negli ultimi 30 anni, è stato messo in discussione per lo sforamento dei costi previsti e i ritardi. Il Kazakhstan, uno tra i produttori emergenti, ha reclamato un nuovo piano di sviluppo per Kashagan, da concordare entro la fine dell'anno. Eni, Exxon Mobil Corp., Total e Shell detengono ciascuna il 18,5 percento di Kashagan, mentre ConocoPhillips ha il 9,3 per cento. La compagnia petrolifera di stato del Kazakhstan, KazMunaiGaz, e la giapponese Inpex Corp. hanno ciascuna l'8,3 per cento.

da www.ilsole24ore.com
 
IBM: nel 3° trim utile netto sale a 2,36 mld usd

IBM: nel 3° trim utile netto sale a 2,36 mld usd

Profitti in crescita del 6% nel 3° trimestre dell'anno per il colosso americano Ibm, che ha chiuso il periodo con un utile netto di 2,36 miliardi di dollari (1,68 usd per azione). I ricavi sono aumentati invece del 7% a 24,1 miliardi. Le attese del mercato erano per un eps di 1,67 usd su vendite per 24,09 mld.
 
Coca Cola: nel 3° trim eps a 71 cents contro 68 cent consens

Coca Cola: nel 3° trim eps a 71 cents contro 68 cent consensus

In rialzo del 13% gli utili netti della Coca Cola. La società ha chiuso il 3° trimestre dell'anno con un profitto pari a 1,65 mld usd, 71 cent per azione, contro gli 1,46 usd, 62 cent per azione dello scorso anno. Le attese del mercato erano invece per 68 cent ad azione.
In crescita del 19% i ricavi a 7,69 mld usd.
La società intende effettuare un buy back da 1,75-2 mld usd nell'intero anno.
 

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